Discussione:Aromaterapia

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http://www.quackwatch.org/01QuackeryRelatedTopics/aroma.html http://www.quackwatch.org/04ConsumerEducation/News/mehrbansettlement.html

Riassumento Non e' una terapia e non fa niente. Queste (importanti), informazioni mancano nella pagina DracoRoboter Lug 8, 2005 13:58 (CEST)


Ho tradotto in italiano la nota lasciata da Alexandrov, ma occorrerebbe in realtà aggiungere un paragrafo che spieghi quali sono le differenze nell'uso del termine nelle varie lingue, piuttosto che limitarsi a rimandare ad altri articoli (che magari sono in una lingua sconosciuta). Alfio (msg) 11:25, Set 14, 2005 (CEST)


L'articolo nella versione attuale è improponibile per un'enciclopedia. Senza voler arrivare all'estremo (peraltro forse vero) di dire che tale cosa non è una terapia e non ha efficacia, bisogna necessariamente porre ben in chiaro che l'attendibilità e l'efficacia di tale cosa non è affatto dimostrata. Al contrario leggendo l'articolo si ha l'impressione che questa cosa funzioni pienamente. Gli si vuole attribuire una validità. Questa cosa la pone, fino a prove scientifiche valide, tra le pseudoscienze. AnyFile 15:20, ott 9, 2005 (CEST)

Scusa ma non sono d'accordo, qui il punto è che hanno messo nell'aromaterapia anche roba di omeoterapia che c'entra poco. Il discorso sulla validità dell'aromaterapia è da fare a livello di ippocampo e di implicazioni sulla risposta cerebrale a certi stimoli.
Se trattata in modo serio anche l'aromaterapia ha un valore scientifico, ma non come è trattata qui. Bisogna prendere i le ricerche psicologiche e neurologiche in ambito di stimolo del sistema immunitario (e non sono tante). Scusate ma ho smesso di correggere persino gli errori di lingua italiana.
--Stefania75 - Ti Voglio dire 12:04, 10 gen 2006 (CET)[rispondi]

Sarà tutto anche vero. Fatti sono: Olii essenziali sono farmaci e sono citati nelle leggi sanitarie. Fanno parte del DAB (farmacopoea tedesca) e del Ph.Eur. ((farmacopoea europea). Ci sono ca. 2'000 medicamenti contenenti olii essenziali, per le quali valgono le legislazioni per l'ammissione farmacologica.__Peter 19:38, ott 9, 2005 (CEST)


I due link a cui si fa riferimento non varrebbero neppure la pena di essere considerati, non sono referenzianti, non sono pubblicati su riviste del settore e non sono scritti da una persona esperta del settore. Da questo punto di vista sono allo stesso livello di qualsiasi cosa chiunque voglia darsi la pena di scrivere sul web. Dal punto di vista sostanziale sono poi dei classici esempi di argomento dell'uomo di paglia, ovvero prima costruiscono una caricatura del significato del termine aromaterapia, e poi la distruggono. Ma se comparate ciò che viene detto nell'articolo wiki e ciò che viene descritto nell'articolo americano,vedrete che non ci sono punti di contatto. Certo, se veramente gli aromaterapeuti sostenessero che gli oli essenziali contengono vitamine, o essenze metafisiche dotate di poteri magici, allora l'articolo di quackwatìh avrebbe un senso, ma vi siete dati la pena di andare a leggere cosa scrivono coloro che usano gli oli essenziali? Forse l'articolo ha bisogno di essere allargato e referenziato, e certamente c'è una differenza tra il fatto che gli li essenziali siano efficaci come antibatterici e dire che sono un'efficace terapia antibatterica, ma il dubbio è solo sull'applicabilità pratica e non sul fatto che gli oli essenziali siano attivi. Riporto a mò d'esempio un estratto da un capitolo di un testo in pubblicazione sulle attività antimicrobiche degli OE

vabbè, colpa mia che non avevo capito che il divieto di pubblicazione di testi sotto copyright si poneva anche per le discussioni. Ordunque, ecco un testo sul quale non esiste copyright, sempre sulle proprietà biologiche degli oli essenziali, lo riporto come prima solo per chiarire che prima di passare a conclusioni radicali come l'aromaterapia o gli oli essenziali non hanno attività alcuna, sarebbe bene leggere la letteratura scientifica e non i siti internet. NB: il testo, come quello precedente, è mio, ma a differenza dell'altro non è prossimo alla pubblicazione e non è soggetto a limitazioni di sorta e l'autore (io) non ha problemi riguardo la sua pubblicazione sul web Marco Valussi

Attività antimicrobica

• Attività più studiata e con più supporto sperimentale. • Concordanza con dati di fisiologia botanica sulle funzioni ecologiche

Limitazioni • La maggior parte degli studi sull'efficacia è in vitro • Esistano pochi studi clinici di buona qualità.

Studi in vitro: problemi 1. Gli studi sono difficilmente generalizzabili all'azione in vivo sugli esseri umani, in particolare all'azione sistemica dopo assunzione per os.

Janssen, Schefer e Svendson (1987) Pharmaceutisch Weekblad (Scientific Edition); 10:277; review studi 1976-1986 riporta grande variabilità in: • Metodi di testaggio • Descrizione botanica delle fonti degli olii, • Descrizione dei ceppi esatti di microorganismi utilizzati. Dati i problemi di variabilità qualitativa intrinseca alle piante e di adulterazione molti degli studi sono di difficile interpretazione, perché non specificano:

• Chemiotipo utilizzato • Zona geografica • • Periodo ontogenetico di raccolta • Descrizione chimica del materiale usato.


Marotti et al (1994) J. Essential Oil Res. 6(1):57-62 OE di Foeniculum vulgaris in diverse fasi ontogenetiche: differenza tra il 15 e il 30% in attività antimicrobica su Clostridium sporogens

2. Le metodologie e i materiali utilizzati nei vari studi non permettono facili comparazioni dei risultati. In fase di sperimentazione (antibiogrammi) si utilizzano medium di dispersione come solventi e detergenti, per rendere idrosolubili gli OE, CHE possono falsare i risultati.

Hammer, Carson e Riley (1999) J Appl Microbiol; 86(3):446-52 Studio su Melaleuca alternifolia: materia organica e surfattanti (Tween-20 e Tween-80) compromettono l'attività antimicrobica dell'OE, massimamente per Staphylococcus aureus e Candida albicans, e minimamente per Pseudomonas aeruginosa. Dati sperimentali Dati in vitro: organismi testati • Virus animali e vegetali • Funghi micotossicogeni (di particolare interesse Artemisia afra; Origanum majorana; Thymus spp e Satureja spp) • Lieviti patogeni • Vari ceppi batterici (interessanti Salvia spp, Satureja spp, Thymus spp, Citrus bergamia, Matricaria recutita; Thymus spp, e Rosmarinus officinalis) • Amebe Limiti La maggior parte degli OE mostra una certa attività antimicrobica ma solo alcuni la possiedono a livelli rilevanti ed interessanti.

Janssen et al (1986) Pharmaceutisch Weekblad 8:289-292 Test in vitro: su 53 OE testati solo quelli a fenoli come Thymus ed Origanum, sono antimicrobici in maniera significativa, ed in particolare si sono mostrati molto attivi su Candida albicans e meno attivi su Pseudomonas aeruginosa.

Uno dei pochi OE non fenolici ad elevata attività antimicrobica è quello di Melaleuca alternifolia.

Carson et al (1995) Journal of Antimicrobial Chemotherapy; 35(3):421-424 Attività antibatterica ad ampio spettro, su 66 ceppi di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina (MRSA)

Basset, et al (1990) Med J Austral; 153(8):455-458 Attività sui batteri dell'acne.

Generalizzando, i gruppi più implicati nell’attività antimicrobica sono Fenoli Origanum hirtum (G+), Syzygium aromaticum, Satureja montana e Thymus vulgaris (secondo in attività su G- e Candida)// Alcoli: Thymus vulgaris (linalolo) e Origanum majorana (linalolo e terpineolo), Melaleuca alternifolia (terpinen-4-olo)

Aldeide cinnamica (aldeide aromatica): Cinnamomum zeylanicum (la più attiva su G- e Candida). //


Componenti attive A parte l'importanza di alcoli e fenoli per l'attività antimicrobica, é difficile trarre conclusioni più certe e generalizzate sul rapporto struttura/azione. A parte l'importanza di alcoli e fenoli per l'attività antimicrobica, é difficile trarre conclusioni più certe e generalizzate sul rapporto struttura/azione. Janssen, Chin, Scheffer et al (1986) OE ad alto tenore di fenoli più attivi.

Kabara (1984) e Villar et al (1986) Gruppo idrossilico molto attivo come antibatterico, sia negli alcoli alifatici che nei fenoli.

(Pauli e Knobloch 1987) Gruppo idrossilico più attivo come antimicotico, in particolare e legato ad un sostituente alchilico (carvacrolo, timolo, iso-eugenolo ed eugenolo oppure cinnamaldeide). Lunghezza composti alifatici nelle serie omologhe è importante per l'attività antibatterica e per la sua specificità (G-pos e G-neg)

Deans e Svoboda (1988) Configurazione cis- sembra rendere il composto più attivo della configurazione trans-; cis-ocimene decisamente più attivo di trans-ocimene.

Meccanismo d’azione Deans e Ritchie (1987) Deans e Svoboda (1990a, b) Modo d’azione comune in relazione a tutti i batteri a livello citoplasmatico. Soderberg, Johansson e Gref (1996) Attività antimicrobica rispecchiata dall’attività citotossica – basate sullo stesso meccanismo, una reazione associata alla membrana Cox, Gustafson, Mann et al 1998 Azione batteriostatica correlata all'inibizione della respirazione glucosio-dipendente, e alla perdita di potassio intracellulare.

Nota Bene: nel valutare l’utilità di un OE va tenuta presente non solo l'attività antimicrobica assoluta, ma la specificità. Dorman e Deans 1999 Vari OE testati su vari ceppi batterici: agiscono in maniera eguale su organismi patogeni e non patogeni. Sono cioè degli agenti antimicrobici ma vi sono dei problemi per il loro utilizzo a livello sistemico nell'uomo.

Hammer, Carson e Riley (1999) J Appl Microbiol; 86(3):446-52 Studio su Melaleuca alternifolia: materia organica e surfattanti (Tween-20 e Tween-80) compromettono l'attività antimicrobica dell'OE, massimamente per Staphylococcus au e Candida albicans, e minimamente per Pseudomonas aeruginosa.


Utilizzo sistemico Vista la scarsità di dati storici, dati clinici sono fondamentali per valutare l’efficacia dell’attività antibatterica per os. Per poter generalizzare dati in vitro ad utilizzo siustemico l’OE deve essere reso disponibile presso il sito d’infezione in maniera costante ed a MIC appropriata e senza modificazioni importanti.

Studi clinici Si concentrano soprattutto sull'olio di Melaleuca alternifolia. Ernst E, Huntley A. (2000) Forsch Komplementarmed Klass Naturheilkd. Feb;7(1):17-20 Questa review sistematica ha trovato 4 studi di sufficiente qualità. “Melaleuca alternifolia è efficace nel trattamento di acne ed infezioni micotiche; maggiori studi sono necessari. Effetti collaterali limitati e passeggeri.”

Ferley et al (1989) Risultato negativo. RCT: mix di menta piperita, lavanda, cannella, timo e santoreggia non chiaramente efficace sulle superinfezioni batteriche polmonari in pazienti geriatrici con bronchite cronica. Gli effetti di riduzione dell'uso degli antibiotici e leggeri effetti benefici per i pazienti più a rischio di infezioni ricorrenti non hanno raggiunto la significatività statistica. Possibile problema: quantità di mix utilizzata troppo bassa (2,1 gtt/die); predominanza di Mentha x piperita, OE a scarsa attività antibatterica (40% del totale). Lo studio andrebbe ripetuto utilizzando dosaggi più razionali e forse una scelta di olii diversa.


Azione sulla muscolatura liscia

Studi in vitro e su modelli animali Hills e Aaranson (1991) Taylor, Luscombe e Duthie (1983; 1984) Taylor et al (1985) OE Mentha x piperita inibisce le contrazioni coloniche in maniera dose dipendente. La componente più attiva é il mentolo che diminuisce l'influsso di calcio extracellulare senza effetti sulla mobilizzazione del calcio intracellulare. Hawthorne et al (1988) OE Mentha x piperita attivo sul miocardio con meccanismo calcio antagonista (mentolo) Giacchetti, Taddei e Taddei (1988) Azione spasmolitica su sfintere di Oddi: menta piperita (+++), salvia (++), rosmarino (+) il terzo. Aqel (1991; 1992) Azione spasmolitica di Rosmarinus officinalis: inibisce sia l'entrata che la mobilizzazione interna di calcio. Melzig e Teuschen (1991) Molti OE e molecole (mentolo, anetolo, eugenolo, timolo) inibiscono l'uptake di adenosina nel tessuto endoteliale aortico, causando un accumulo di nucleotidi di adenosina che bloccano i canali di calcio.


Studi su esseri umani Creamer (1955) cardamomo e aneto carminativi in soggetti umani.

Thomas (1962) Apparente effetto sul miocardio dell’inalazione di Mentha x piperita (fibrillazione atriale), ma dubbia connessione causale.

Sparks et al (1995) RCT: OE di menta piperita aggiunto al bario in colonscopia riduce significativamente gli spasmi muscolari.


Azione espettorante

Primi studi (1945-68) negativi su modelli animali (a parte tuja) Boyd e Sheppard (1970) citrale e geraniolo (lemongrass) mostravano buone proprietà espettoranti, aumentando la quantità e diminuendo la gravità specifica del muco. Schafer e Schafer (1981) Studio su animali. Pinimentol: mentolo, canfora, olii essenziali di eucalipto, pino silvestre e Pino pumilio. L'applicazione topica del prodotto al torace è risultata in un aumento del 50% del volume del fluido respiratorio, e in una riduzione della sua viscosità Linsenmann e Svoboda (1986) Pinimentol: pazienti con disordini polmonari cronico ostruttuvi. Risultati positivi, miglioramento della funzionalità polmonare, della tosse, della dispnea e del rantolo. Berger, Jarosh e Madreiter (1978a) (Berger, Jaros e Madreiter 1978b) Vicks VapoRub: eucalipto, mentolo, canfora e trementina. Bambini con bronchite acuta. maggiori ampiezza e frequenza di respirazione, periodi di quiete più lunghi, temperatura cutanea più elevata di un grado centigrado, dovuta a dilatazione capillari periferici, mediata da azione su canali calcio. Dorow, Weiss, Felix et al. (1987) OE di Myrtus communis. (Gelomyrtol). L'attività espettorante e miglioramento della funzionalità polmonare.

Cohen (1982) RCT inalazioni acqua pura vrs. eucalipto 9%, mentolo 56% e canfora 35% in pazienti con raffreddore. Cambiamenti della dinamica delle vie aeree.

Saller et al. (1990) OE di camomilla. Inalazioni efficaci nel ridurre i sintomi del raffreddore.


Azioni a livello del sistema nervoso centrale

Studi su modelli animali Gli studi su modelli animali danno risultati paradossali e soffrono di limitazioni intrinseche dovute: alla difficoltà di trovare parametri fisiologici correlati in maniera significativa con disordini psicoemotivi umani; all’utilizzo di dosi elevatissime e poco rilevanti; al fatto che l'effetto delle sostanze psicotrope è mediato socialmente.

Tra tutti, l’OE di Lavandula angustifolia è quello per cui i risultati sono non ambigui e rilevanti: tende ad essere sempre rilassante e moderatamente sedante.

Priestley, et al (2003) Br J Pharmacol, November 17 Questo studio in vitro suggerisce che il timolo potenzi i recettori GABAA mediante un sito recettoriale non ancora identificato.


Studi clinici sull'ansia. Cooke B, Ernst E. (2000) Br J Gen Pract.;50(455):493-6 Review sistematica che ha esaminato 6 RCT di aromaterapia e massaggio. Gli studi suggeriscono un effetto ansiolitico moderato

Solo tre studi sono di buona qualità. Stevensen, C (1994) OE di Neroli nel massaggio riduce l'ansia, rilassa e calma.

Wilkinson, S (1995) OE (1%) di camomilla romana in olio vettore per massaggio in pazienti con patologie tumorali migliora i livelli di ansia, i sintomi fisici e a qualità della vita.

Dunn, Sleep e Collet (1995) Studio che potrebbe indicare l'utilità della lavanda (1%) nel massaggio per ansia, disturbi dell'umore e capacità di 'coping'..


Studi clinici sulla demenza

Holmes et al (2002) International Journal of Geriatric Psychiatry. 17:305-308 15 pazienti sofferenti di demenza grave con comportamento agitato. Nel 60% dei pazienti, l’inalazione di OE di lavanda ha portato ad un miglioramento. Non è chiaro se a causa dell’effetto olfattivo od inalativo (ma i pazienti sofferenti di demenza severa solitamente sono iop- o anosmici). Ridotto numero di partecipanti.

Ballard et al (2002) Journal of Clinical Psychiatry. 63(7):553-558 72 pazienti sofferenti di demenza grave con comportamento agitato. L’OE di Melissa è stato somministrato come olio da massaggo al gruppo verum. Il 60% dei pazienti (contro il 14% nel gruppo placebo) ha mostrato un miglioramento significativo dell’agitazione e nella qualità della vita. Anche qui non chiaro se l’effetto è olfattivo o transdermico, e i valutatori non erano in cieco.


Azione analgesica

Studi sull'uomo Gobel, Schmidt e Sokya (1994) RCT. Mentha x piperita da sola ed in combinazione con Eucalyptus globulus, applicati alla fronte di soggetti sofferenti di emicrania, provoca il rilassamento del muscolo temporale e diminuisce l'irritazione emotiva La menta piperita da sola riduce il dolore mentre la combinazione non lo riduce. E' possibile che l'eucalipto agisca come antagonista della menta nell'azione analgesica. Altri dati

Azione di vari monoterpeni (mentolo, mentone, pinene, borneolo, canfene, cineolo, anetolo e fenchone) su calcoli biliari e renali. Uno dei pochi studi effettuati con l'utilizzo di olii essenziali completi è Elson et al (1989) che studia l'effetto dell'olio di lemongrass sui livelli ematici di colesterolo. Un dosaggio di 140 mg di OE al giorno è risultato in una riduzione dei livelli di colesterolo nel 34% (8 su 22) dei pazienti ipercolesterolemici. Gli autori propongono che l'effetto sia dovuto all’elevata percentuale di geraniolo e citrale nell'OE, monoterpeni che sono prodotti finali del percorso del mevalonato e che quindi lo bloccano.

Ho eliminato la biblio per evitare appesantimentiMarco Valussi 17:20, 9 lug 2006 (CEST)[rispondi]


Presunti effetti terapeutici? L'aromatogramma in comparazione all'antibiogramma, ha dimostrato scientificamente l'efficacia antimicrobica degli olii essenziali. Le essenze madri composte per lo più da fenoli, eugenoli e cinnamolo, hanno una staordinaria (e soprattutto provata) efficacia in tal senso. L'olio di calendula ha proprieta lenitive ed antinfiammatorie a livello dell'epidermide difficilmente riscontrabili in altre sostanze. Si potrebbe continuare all'infinito ma basta pensare a quanti medicinali e cosmetici contengono principi attivi basati su olii essenziali. E' davvero un peccato leggere la parzialità e l'incompetenza presente in alcuni articoli di wikipedia

Non neutrale?[modifica wikitesto]

Ho modificato l'articolo per cercare di renderlo più neutrale. Non vi pare che sarebbe d'uopo togliere il disclaimer?Marco Valussi 18:00, 9 lug 2006 (CEST)[rispondi]

Ulteriore modifica: a parer mio adesso non sussistono più le ragioni per il non neutrale, e direi anche che il disclaimer sul non riconoscimento da parte della scienza ufficiale non c'entra più. Diciamo che l'aromaterapia come concetto di terapia a se stante non è riconosciuta dalle organizzazioni di categoria (albi medici) ma certamente nessuno può negare che gli oli essenziali siano farmacologicamente attivi (che è l'unica cosa che viene proposta nell'articolo). Si vota sulla rimozione?Marco Valussi 09:58, 20 set 2006 (CEST)[rispondi]
Allora solo adesso vedo che la ragione per il disclaimer non neutrale è "pubblicitario". Se questo è stato messo perchè vi è una coincidenza tra chi ha modificato l'articolo e l'autore di uno dei testi citati nella bibliografia, non ho nessun problema ad eliminarlo, certo che questo criterio andrebbe discusso, perchè allora dovremmo eliminare qualsiasi riferimento bibliografico di autori ancopra in vita. E visto che si tende a mettere in dubbio la scientificità di alcune affermazioni, il riferimento bibliografico è una dei pochi strumenti che abbiamo per certificare l'esistenza dei dati.Marco Valussi 10:18, 22 set 2006 (CEST)[rispondi]
Avendo eliminato testi personali e di persone che conosco immagino che si posa eliminare il disclaimer pubblicità (o devo anche eliminare gli articoli dei ricercatori che consco :-) ). Eliminerei anche il disclaimer sulla non scientificità.Marco Valussi 10:35, 22 set 2006 (CEST)[rispondi]

aromaterapia - oli essenziali[modifica wikitesto]

Più guardo questo articolo più mi pare che tutta la seconda parte sia da spostare in oli essenziali, dato che non parla della terapia con gli oli essenziali, bensì delle proprietà farmacologiche degli stessi. Piuttosto si potrebbe aggiungere un capitoletto sulla breve storia dell'aromaterapia. Marco Valussi 09:44, 18 ott 2006 (CEST)[rispondi]

Sezione rimossa[modifica wikitesto]

Ho rimosso la seguente sezione perchè del tutto infondata (a parte qualche indicazione). Se sivuole mantenere sarebeb necerssario modificarla mpiamente dicendo che so, la tradizione indiana considera che l'olio xyz agisca sul chakra wy, ecc. piuttosto che lasciar intendere che il fatto sia dato per scontato. Lo stesso vale per le altre attività proposte per gli oe, manca qualsiasi riferimento.

Alcuni Oli Essenziali e le loro applicazioni[modifica wikitesto]

Bergamotto[modifica wikitesto]

Il bergamotto ha un profumo solare, fresco ed agrumato.
Si ricava dalla spremitura a freddo delle bucce dell'omonimo frutto.
Se ne sconsiglia l'uso puro e prima dell'esposizione al sole, perché contiene sostanze ad azione fototossica che possono provocare sensibilizzazione e pigmentazione.
Agisce sull'Anahata Chakra, il Chakra del cuore, aiutando le persone incapaci di dare e ricevere amore ad aprirsi, e a predisporle a nuove esperienze e sentimenti.
Ha un'azione tranquillizzante, dona fiducia in se stessi e fa ritrovare la vitalità.
Utile contro l'apatia, la pigrizia e per superare il dolore del lutto.
Per via del suo effetto calmante ha riscontri positivi anche contro l'insonnia. E' largamente utilizzato in neuropsichiatria per la cura di nevrosi, depressione e stati ansiosi gravi.

Gelsomino[modifica wikitesto]

Il gelsomino ha un armoma sensuale, floreale, dolce, esotico, caldo e inebriante.
L'essenza viene estratta dal fiori dell'omonima pianta, detta "regina della notte" perché durante il corso della giornata esala un profumo lieve, mentre alle prime luci dell'alba esprime tutte le sue potenzialità.
E' un'essenza molto concentrata ed è efficace a dosi molto piccole: pur non essendo tossico, dosi elevate non corrispondono ad un aumento della sua azione, bensì una diminuzione.
E' molto pregiato, da un milione di fiori si produce solo 1 Kg di assoluto. Per questo motivo spesso si trova in miscele al 10%.
Il gelsomino è un euforizzante che stimola direttamente l'ipotalamo alla produzione di enkefalina, sostanza che aiuta ad inibire il dolore e procura un diffuso stato di benessere e di felicità.
Agisce principalmente su due fronti: sul sistema nervoso e quello genitale.
Influisce sullo stato ormonale femminile, ed è tradizionalmente usato per curare i disturbi uterini, soprattutto in caso di dismenorrea, aumenta il flusso mestruale, favorisce il travaglio del parto e stimola la montata lattea, ma è utile anche contro l'impotenza.
Infatti è considerata un'essenza afrodisiaca, ed è indicata in caso di disturbi del desiderio, frigidità ed impotenza su base psicologica, perché distende e scioglie le tensioni e al tempo stesso stimola la circolazione, aumentando l'afflusso di sangue.
Nella sfera emotiva permette di superare l'impotenza di fronte alle sofferenze interiori, le depressioni, l'apatia ed al pessimismo.
Dà un concreto aiuto allo sviluppo spirituale. Scott Cunningham scrive: "Se usato con la visualizzazione adatta può portare alla più alta consapevolezza spirituale".
Inoltre alcuni sostengono che possa aiutare a sviluppare il senso artistico, la creatività e la sensibilità al bello visivo, alla musica e all'armonia.
E' molto efficace in caso di disturbi psicosomatici e di natura emozionale, rafforza la volontà, rintempra lo spirito, aiuta a superare l'apatia, paure e la depressione. Inoltre purifica le atmosfere pesanti, stimola la fantasia e la voglia di avventura.
Utile in caso di problemi di pelle come eczemi e dermatiti. Nelle malattie da raffreddamento riscalda e seda la tosse.
E' largamente utilizzato anche nella cosmesi, perché nella cura della pelle ha un'azione rivitalizzante, distensiva e decongestionante, è inoltre molto usato in profumeria, spesso miscelato con neroli, legno di rosa, cedro, cannella, geranio, sandalo. In generale si sposa bene con profumi speziati o agrumati.

Patchouli[modifica wikitesto]

Il patchouli ha un profumo esotico, terroso, mascolino ed evocativo, che si intensifica con l'invecchiamento.
Serve a migliorare il senso di identificazione con il proprio corpo e dona un senso di armonia fisica, perché agisce rinforzando il chakra della Radice (Muladhara).
Esprime aspirazioni idealistiche, e forte sensualità, perché stimola la ghiandola pituitaria alla produzione di endorfine, euforizzanti. Può avere un effetto afrodisiaco.
Per questo il Patchouli potrà essere recepito con avversione dalle persone che sono abituate a controllare le pulsioni fisiche.
Piacerà invece ai ribelli ormai maturati che rifiutano di integrarsi negli schemi a loro imposti: ritroveranno nel suo profumo lo stato d'animo della loro gioventù.
Il suo profumo aiuta a riordinare le idee, a concretizzare progetti e solletica il desiderio di superare i limiti imposti dalla società e dalla nostra natura, trovando percorsi alternativi.
Utile anche contro la ritenzione idrica, le micosi, le infezioni intestinali, la cura della pelle più matura e come stimolante per il sistema immunitario.

--Mescal982 01:55, 7 nov 2006 (CET)[rispondi]

Collegamento esterno[modifica wikitesto]

Ho eliminato il collegamento esterno alla voce aromaterapia presa dallo skeptic's dictionary perchè è articolo impresentabile, non referenziato e decisamente non una fonte attendibile. che scredita Wikipedia. Oltretutto riporta una definizione diaromaterapia che oltre che essere lontana alli luce da quella presentata da wiki, è anche lontana da quella normalmente accettata da chi pratica la fitoterapia/aromaterapia. E' quindi un "argomento dell'uomo di paglia"Marco Valussi 10:32, 10 gen 2007 (CET)[rispondi]

disclaimer[modifica wikitesto]

Pur essendo in linea di principio d'accordo che la aromaterapia è una terapia non ortodossa, se leggo il disclaimer esso parla di "non testato o che nonm ha superato i test". Questo è per lo meno parzialmente falso, la stragrande maggioranza dei dati presentati nell'articolo provengono proprio da studi o sperimentali o clinici. Dire ad esempio che la menta piperita non ha superato i test per poter dire che è efficace in caso di spasmi gastrointestinali è semplicemente falso. Quindi, mi pare che in questo caso la pratica dell'aromaterapia en large sia sicuramente non riconosciuta dal mondo medico, ma i suoi strumenti sono almeno in parte riconosciuti. Marco Valussi 10:37, 10 gen 2007 (CET)[rispondi]


AROMATERAPIA e FITOTERAPIA[modifica wikitesto]

Invito ad una riflessione ulteriore sulla voce “AROMATERAPIA”

Non trovo appropriato il disclaimer iniziale :

“Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute..”

Un “avviso” così formulato , allo stato attuale delle conoscenze, ritengo risulti estraneo ai compiti di una voce enciclopedica . Personalmente niente di simile ho riscontrato su altra enciclopedia web o cartacea consultata. Ritornerò in seguito e molto brevemente sull’argomento. In ogni caso, se è stato deciso di mantenerlo ci saranno state delle forti ragioni. Ma queste forti ragioni , che non condivido, non possono annullare il bisogno di una stesura accurata e precisa della voce . Voglio dire (riducendo e molto semplificando) : non trovo giustificato , come può apparire, che siccome l’ “Aromaterapia” non è “scientifica” lo sviluppo della voce può presentare incongruenze , frasi incaute , od omissioni . La costruzione della voce esistente mi appare incoerente nella stesura e nei rimandi . Vi chiedo per un po’ di vestire i panni di un utente che si vuole informare e cerca “Aromaterapia” su Wikipedia. Il nostro lettore trova subito un incipit perentorio sulla non scientificità della pratica . Poche parole più in là linka su Fitoterapia e trova tutt’altre argomentazioni e atteggiamento . Si chiede quindi come mai l’Aromaterapia , che testualmente ha letto essere “un ramo della Fitoterapia , venga giudicata totalmente inefficace o persino dannosa. Comincia a chiedersi poi come mai non rarissimi Medici la usino (questa è la sua esperienza ) e perché alcuni Ospedali pubblici italiani, con il beneplacito o la non contrarietà dell’Ordine dei Medici, ne attuino un servizio al loro interno accettando di far prescrivere gli Oli Ess. dai Medici coinvolti. E alla fine si ritrova con una bibliografia che , sebbene parziale e molto datata, gli da conto della pubblicazione da parte di riviste scientifiche anche prestigiose di argomenti riguardanti gli Oli Ess. (Al contempo si accorge che circa il 50% degli articoli tratta esclusivamente delle proprietà antibatteriche degli O.E.) E lì non riesce a trovare alcun titolo che sottolinei la non efficacia di queste sostanze . Ad un lettore minimamente attento riesce quindi difficile spiegarsi l’ affermazione iniziale (disclaimer ). Cosa più sorprendente, fra gli argomenti correlati , non trova la voce “Fitoterapia”. Temo, questo, con l’intento estremo di marcare fra i due termini una estraneità impossibile a dimostrare .

In paragone , la stesura di “Fitoterapia” si sviluppa con un equilibrio che permette di trattare questo argomento senza atteggiamenti estremi , dove viene detto chiaramente che fra gli strumenti che la Fitoterapia impiega ci sono gli Oli Essenziali . Ora : l’uso degli Oli Essenziali all’interno della Fitoterapia viene comunemente chiamato  : Aromaterapia. Capisco che l’etimo non abbia coerenza , ma così è . Per gli estensori della voce “Fitoterapia” aggiungo che gli studi restituiti dalla striscia “essential oil” in Pub Med sono 4270 per il periodo che va dal 2000 ad oggi 16-03.-09). E li invito ad occuparsi maggiormente e con lo stesso spirito della voce “Aromaterapia” .

In “Aromaterapia” , sottolineo un dato questo sì pericolosamente mancante : non viene ripetuto chiaramente che l’ Aromaterapia è riservata in Italia al solo personale medico e che la sua pratica da parte di personale non medico si configura come esercizio abusivo della Professione . A meno che non si voglia affermare che nessun Medico la pratica o non si voglia trasformare tutti i Medici che la praticano in dei fantasmi , in non medici o peggio . Paradossalmente l’affermazione radicale che non riconosce alcuna scientificità alla Aromaterapia ho l’impressione che rischi di contraddire proprio il “primum non nuocere” che sembra essere lodevolmente l’obiettivo del “disclaimer” . L’assenza di una nota ben chiara che solo un Medico e con buona esperienza della materia può maneggiare in sicurezza terapeutica queste sostanze espone a forti rischi . Né si fa cenno , a tutela della salute , che questi prodotti, pur liberamente acquistabili, usati incautamente sono potenzialmente tossici anche a dosi di poche gocce .

Nessuno ha nulla da dire sul fatto che nelle righe successive venga scritto : “(tutti gli oli essenziali debbono essere considerati tossici a dosaggi superiori ai 20 ml; alcuni lo sono a dosaggi molto inferiori)” ? Non corriamo il rischio che il lettore possa derivarne che con alcuni Oli può arrivare a 19,9 ml e non avere fenomeni tossici assumendoli magari per bocca , magari in una sola somministrazione o come più gli aggrada ? Significa che tutto sommato può sempre stare tranquillo se ne assume oralmente “solo” 10 gocce che sicuramente sono anche molto meno di un solo (1) ml? Tutto bene? Si è convinti davvero di aver messo tutto a posto con l’affermazione iniziale? Questo è il rischio che temo . La disattenzione nella formulazione della voce Aromaterapia porta anche a dei risultati incoerenti : quale senso logico c’è nell’integrare la voce correlata : “Aromatogramma” nel “Progetto botanica” ? Perché in “rimedi fitoterapici” (altra voce correlata ) si usa così disinvoltamente il termine “aromatici ” ? Sempre cercando di entrare nell’ottica di un lettore curioso : la definizione che segue il temine “aromatici” ( per rimedi) aiuta alla comprensione o confonde maggiormente?

Non voglio contribuire con alcuna citazione al dibattito sulla validità dell’Aromaterapia . Non è questo il punto. Esiste a riguardo, se esaminato con occhi imparziali, un dibattito scientifico internazionale contraddittorio ma aperto  : sono presenti tante autorevoli voci a favore ed forse altrettante contro il valore e l’efficacia dell’Aromaterapia . Lo stesso che avviene per la Fitoterapia o la Psicoanalisi . Una enciclopedia può e forse deve darne conto con equilibrio, ma non dovrebbe schierarsi in maniera così estrema .

Prendendo spunto dall’equilibrio strutturale della voce “Fitoterapia” invito quindi gli esperti ad un lavoro di rimodulazione o , in un equilibrio diverso, alla cancellazione della avvertenza iniziale ed ad una riformulazione dell’intera voce “Aromaterapia” legandola più strettamente alla voce “Fitoterapia” selezionando e curando meglio i collegamenti e le voci correlate. --Enzo.Stracu (msg) 12:17, 18 mar 2009 (CET)[rispondi]

Provo a dire la mia. Quello e' un avviso standard che mettiamo in tutte le voci mediche il cui contenuto non e' universalmente riconosciuto come vero (giusto per farti un esempio, c'e' anche in Omeopatia perche' non e' stata dimostrata la correlazione tra trattamento e guarigione). Il motivo per cui non lo trovi nelle altre enciclopedie e' che loro hanno un comitato editoriale, che si assume la responsabilita' del contenuto, mentre noi no.
Per un commento tecnico avviso il Progetto:Medicina, sicuramente piu' competente. Jalo 16:35, 26 mar 2009 (CET)[rispondi]
La differenza fondamentale è questa sezione e basta guardare la controparte inglese per far capire quanto servano in casi come questo le note, che nella nostra versione mancano. Quindi prima di qualunque cosa bisognerebbe inserirle.--AnjaManix (msg) 03:37, 27 mar 2009 (CET)[rispondi]



Aromaterapia da disambiguizzare?[modifica wikitesto]

Invito a considerare la “Aromaterapia” come una (1) specifica parte della Fitoterapia , accettandone l’ottica di stesura ed inglobando ciò che non rientra in quell’ottica nel grande contenitore delle “Medicine” alternative . In concreto proporrei che ricercando la voce “Aromaterapia” in WP si venga indirizzati ad una pagina di disambiguazione come quelle già esistenti , attraverso la quale si sceglie se si vuole consultare (considerare) la voce Aromaterapia come parte della Fitoterapia ,con tutte le conseguenze che ciò impone, o come parte delle “Medicine” alternative. Questa divisione iniziale potrebbe già indurre ad una maggiore cautela. Naturalmente le righe introduttive dovrebbero rendere chiara la distanza fra le due ottiche . Brutalmente : se leggessi di oli essenziali per una onicomicosi , di necessità di determinazione della MIC devo trovarmi assolutamente nel paragrafo di Aromaterapia all’interno della voce Fitoterapia . Il disclaimer resterebbe ,rimodulato ma non stravolto, quando si volesse leggere di Aromaterapia nella veste generale di terapia alternativa . Ciò non toglie che la voce “Aromaterapia” abbia in sé anche bisogno di correzioni. Ho appena riscritto “gli effetti collaterali” e abolito i riferimenti a posologie (20ml) ; un rischio che WP anche nella sua particolare struttura , non deve far correre a nessuno. Un autore presente in bibliografia , cita , altrove, casi di reazioni avverse anche da prodotti omeopatici e da “Agopuntura” Aggiungerei per ancora maggiore sicurezza oltre al disclaimer , qualcosa su automedicazione / auto-prescrizione .

Se si sceglie di leggere di Aromaterapia come parte della Fitoterapia si viene rimandati ad una parte costruita come paragrafo all’interno della voce Fitoterapia e il “paragrafo” va costruito professionalmente. La richiesta di legittimazione da testi adottati nelle Facoltà di Medicina rischia per la sua radicalità, sic stantibus rebus, di essere mal posta . Credo comunque sarebbe illuminante informarsi a Firenze su quali sono i testi usati nel Master post laurea in Fitoterapia organizzato dalla facoltà di Medicina della locale Università . Personalmente credo verrà data una bibliografia di riferimento tratta dai vari corsi di laurea nelle diverse discipline ( Farmacia, Agraria , Scienze Biol. , Medicina) , basandosi il resto su delle lectio magistralis . --Enzo.Stracu (msg) 10:39, 9 apr 2009 (CEST)[rispondi]

Voce da rivedere[modifica wikitesto]

La pagina non faceva minimamente accenno al fatto che non esistano prove empiriche e nemmeno spiegazioni teoriche che suggeriscano che le cure basate sugli aromi siano anche solo leggermente più efficaci dell'effetto placebo. Considerando anche la presenza di numerose affermazioni indimostrabili tese a elogiare questa pratica e la gigantesca bibliografia, di soli libri a favore della pratica, penso che la voce sia stata fatta con intenti promozionali. Ho sistemato un po' le inesattezze più evidenti, ma bisogna ancora lavorarci--Sumail (msg) 22:02, 16 mag 2010 (CEST)[rispondi]

Hai fatto un ottimo lavoro. Veneziano- dai, parliamone! 22:07, 16 mag 2010 (CEST)[rispondi]
Ho ripristinato i riferimenti puntuali, visto che c'è già l'avviso NN non mi sembrava il caso di eliminare gli unici che c'erano. Per quanto riguarda la bibliografia, è da sfoltire se non da eliminare completamente a favore di un {{Dmoz}} (se esiste... ne ho trovato uno in spagnolo, uno in portoghese e uno in polacco...) --Achillu (msg) 15:23, 17 mag 2010 (CEST)[rispondi]
Sì, scusa. Non avevo mai visto quel tipo di <ref> e non sapevo come trattarlo--Sumail (msg) 22:24, 18 mag 2010 (CEST)[rispondi]
Ho riscritto la prima parte correggendo gli errori più comuni. L'aromaterapia NON è considerata una terapia basata esclusivamente sulla stimolazione olfattiva, e questa affermazione contraddiceva il seguito dell'articolo dove si parlava di varie applicazioni possibili. I due riferimenti sono a testi di dubbia qualità che contengono affermazioni del tutto sbagliate (ho ad esempio eliminato la fuffa sull'aromaterapia in anichità). Ho anche aggiunto qualche riferimento rispetto alle possibili attività degli olii esseziali. Marco Valussi (msg) 17:08, 4 ago 2011 (CEST)[rispondi]

Sezione bibliografia[modifica wikitesto]

È davvero necessaria una lista così lunga di libri? Secondo me no, perciò chiedo agli utenti che più s'interessano del tema di sfoltire questa lista, in modo da avere solo i libri sui quali si basa la voce; e se si tratta di una citazione breve, magari una singola frase, usare una nota a pié pagina. Sarebbe inoltre auspicabile citare i libri con l'apposito template {{Cita libro}}. --Umberto NURS (msg) 21:47, 11 dic 2013 (CET)[rispondi]