Diocesi di Hormizd Ardashir

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Mappa della Mesopotamia in epoca sasanide; a sud-est l'indicazione della provincia persiana del Khūzestān e della città di Hormizd Ardashir.

La diocesi di Hormizd Ardashir è un'antica sede della Chiesa d'Oriente, suffraganea dell'arcidiocesi di Beth Lapat, attestata dal IV all'XI secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Hormizd Ardashir, corrispondente all'odierna città iraniana di Ahvaz, fu un'importante città commerciale della provincia persiana del Khūzestān (o Huzistan), nota in siriaco come Beth Huzaye e corrispondente all'incirca alla moderna regione di Ilam (o Elam).

Poco si conosce dell'origine del cristianesimo in Hormizd Ardashir. Di certo, all'epoca delle persecuzioni contro i cristiani ordinate dal re persiano Sapore II, tra i compagni di martirio di Mar Simone bar Sabbae, catholicos della Chiesa d'Oriente, ci fu anche Giovanni, vescovo di Hormizd Ardashir.[1]

Nel concilio convocato dal patriarca Isacco nel 410, la diocesi di Hormizd Ardashir fu assegnata alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Beth Lapat.[2] Nel 420 il re Yazdgard I ordinò la distruzione degli edifici religiosi di Hormizd Ardashir e la messa a morte del vescovo Abda, assieme ad alcuni preti, diaconi e laici della città.[3]

Nel corso della sua storia, due vescovi di Hormizd Ardashir divennero patriarchi della Chiesa d'Oriente: Paolo nel 537, e Michele di Kaskar nell'853. Quest'ultimo, già gravemente malato, morì pochi giorni dopo la sua elezione e spesso non è menzionato nei cataloghi dei patriarchi della Chiesa d'Oriente. Per l'accresciuta importanza economica e sociale della città, nell'848 il metropolita Teodosio di Beth Lapat decise di trasferire la sede metropolitana a Hormizd Ardashir, tentativo fallito per l'opposizione della comunità cristiana e dei monaci di Beth Lapat.[4]

L'ultimo prelato conosciuto è Emmanuele che, prima di essere trasferito a Beth Lapat, era vescovo di Hormizd Ardashir. Dopo di lui non sono noti altri vescovi ed è sconosciuto il periodo della scomparsa della sede episcopale.

Nel corso del XX secolo la Chiesa cattolica caldea ha restaurato la sede di Ahwaz, di effimera istituzione.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • San Giovanni I † (menzionato nel 341)
  • Giovanni II † (menzionato nel 410)
  • Abda † (? - 420 deceduto)
  • Batai † (prima del 410 - dopo il 424)[5]
  • Batai † (menzionato nel 486)
  • Sila † (menzionato nel 497)
  • Buzaq † (prima del 520 circa - dopo il 524)
  • Paolo † (prima del 534 - 537 nominato patriarca della Chiesa d'Oriente)
  • Sila † (prima del 544 - dopo il 554)
  • Davide † (prima del 576 - dopo il 585)
  • Pusai † (menzionato nel 605)
  • Anonimo † (? - circa 650 deceduto)[6]
  • Teodoro † (menzionato tra il 650 e il 659)
  • Bar Sahdé † (menzionato tra il 799 e l'804)
  • Michele di Kaskar † (circa 848 - 853 nominato patriarca della Chiesa d'Oriente)
  • Simone † (menzionato nel 900)
  • Emmanuele † (? - prima del 1012 nominato metropolita di Beth Lapat)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fiey, op. cit., p. 130.
  2. ^ Synodicon orientale, Canone XXI, pp. 271-273.
  3. ^ Fiey, op. cit., p. 131.
  4. ^ Fiey, op. cit., p. 134.
  5. ^ Non è raro, nella Persia di questo periodo, la presenza simultanea di più vescovi nella stessa città; cfr. Fiey, op. cit., p. 131.
  6. ^ Deceduto durante l'occupazione araba della regione di Beth Huzaye.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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