Diocesi di Cadossia

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Cadossia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Cadossensis
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Cadossia
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
Istituita1928
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Cadossia
Suffraganea diNicomedia
Erettacirca VI secolo
Soppressacirca XII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Cadossia (in latino: Dioecesis Cadossensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Cadossia, nell'odierna Turchia, è un'antica sede vescovile della provincia romana di Bitinia nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Nicomedia.

Nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli la sede di Cadossia è associata ad altre località, Gallo e Lofo (Gallus e Lophus), documentate fino al XII secolo.[1] La localizzazione di tutti questi siti è ancora incerta, ma è ipotizzabile che si tratti di borgate vicine tra loro che ospitarono la sede episcopale del distretto civile.[2]

Sono diversi i vescovi attribuiti a queste antiche sedi episcopali. Il primo è un anonimo vescovo di Cadossia menzionato nella vita di san Teodoro il Siceota (morto nel 613), vescovo di Anastasiopoli. Giorgio prese parte al concilio ecumenico di Costantinopoli nel 680 e al concilio in Trullo nel 692.[3] Cirione, episcopus Lophi, fu tra i padri del secondo concilio di Nicea nel 787.[4] Ignazio, episcopus Lophorum, fu il destinatario di due lettere del patriarca Fozio di Costantinopoli tra l'866 e l'867.[5] Costantino partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò lo stesso patriarca Fozio.[6] Infine la sigillografia ha restituito il nome del vescovo Pietro, vissuto fra X e XI secolo.[7]

Dal 1928 Cadossia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 3 agosto 2000. Il titolo è stato assegnato a due soli vescovi: il cappuccino Miguel Monconill y Viladot, vicario apostolico di Caqueta in Colombia, oggi diocesi di Mocoa-Sibundoy; e il redentorista Antoon Demets, vescovo coadiutore di Roseau nell'isola di Dominica.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Anonimo † (fine VI secolo / inizio VII secolo)
  • Giorgio † (prima del 680 - dopo il 692)
  • Cirione † (menzionato nel 787)
  • Ignazio † (menzionato nell'866/867 circa)
  • Costantino † (menzionato nell'879)
  • Pietro † (circa X-XI secolo)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 495, voce Kadosia; p. 491, voce Gallos; p. 501, voce Lophos/Lophoi.
  2. ^ (FR) Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), pp. 36-37.
  3. ^ Georgios, PmbZ nº 1975.
  4. ^ (FR) Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 36.
  5. ^ Ignatios, PmbZ nº 2674.
  6. ^ Konstantinos, PmbZ nº 23760.
  7. ^ Catalogue of Byzantine Seals at Dumbarton Oaks and in the Fogg Museum of Art, vol. III, 1996, p. 138.
  8. ^ (LA) Nominationes, AAS 22 (1930), p. 327.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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