Diocesi di Boseta

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Boseta
Sede vescovile titolare
Dioecesis Bosetana
Chiesa latina
Vescovo titolareMarcos Pirán
Istituita1933
StatoTunisia
Diocesi soppressa di Boseta
Suffraganea diCartagine
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Boseta (in latino: Dioecesis Bosetana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Boseta, forse identificabile con le rovine di Henchir-El-Oust nell'odierna Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Africa Proconsolare, suffraganea dell'arcidiocesi di Cartagine.

A causa delle diverse varianti presenti nei manoscritti, non è chiaro stabilire la cronotassi dei vescovi di questa diocesi africana. Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Palatino, episcopus Bosetanus, e il donatista Felice, episcopus Vosetanus. Alla stessa conferenza era presente Ilaro, convertito dal donatismo, che i manoscritti chiamano episcopus Bofetanae o Bosetanae: secondo Mesnage si tratterebbe di una diocesi omonima, forse della Numidia.

Al concilio di Costantinopoli del 553 era presente Crescituro, episcopus civitatis Bossae, provinciae Proconsularis, che potrebbe appartenere anche alla diocesi di Bossa. Un altro vescovo di nome Crescituro intervenne al concilio antimonotelita del 646.

Dal 1933 Boseta è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 19 marzo 2021 il vescovo titolare è Marcos Pirán, vescovo ausiliare di Holguín.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Palatino † (menzionato nel 411)
  • Ilaro † (menzionato nel 411)
  • Crescituro I ? † (menzionato nel 553)[1]
  • Crescituro II † (menzionato nel 646)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Potrebbe appartenere alla diocesi di Bossa; cfr. v. Bossa, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. IX, Parigi 1937, col. 1333.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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