Denti di Terrarossa

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Denti di Terrarossa
Rosszähne
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
Altezza2 653 m s.l.m.
Isolamentokm
CatenaMassiccio dello Sciliar
Coordinate46°29′56.49″N 11°37′54.75″E / 46.499024°N 11.631874°E46.499024; 11.631874
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Denti di Terrarossa Rosszähne
Denti di Terrarossa
Rosszähne

I Denti di Terrarossa (in tedesco: Rosszähne) sono una serie di picchi tagliati da piccole tacche nel gruppo Sciliar nelle Dolomiti. Il loro punto più alto è il Gran Dente di Terrarossa (Großen Rosszahns), situato a 2.653 m s.l.m. all'incirca al centro della catena.[1]

Posizione e dintorni[modifica | modifica wikitesto]

I Denti di Terrarossa, che corrono in direzione est-ovest, si trovano nella zona di confine tra Alto Adige e Trentino nelle Dolomiti occidentali. La parte altoatesina è protetta nel Parco naturale dello Sciliar-Catinaccio. I fianchi che si staccano a nord verso l'Alpe di Siusi si trovano nel comune di Castelrotto. I fianchi meridionali appartengono a Tires a ovest dalla vetta, a Campitello di Fassa a est dalla vetta Cima di Terrarossa. Mentre la serie di cime termina ad est in una catena di colline tra l'Alpe di Siusi e la Val Duron, la Cima di Terrarossa (Roterdspitze) sorge all'estremità occidentale, a 2.655 m il punto più alto del gruppo dello Sciliar. Appena a sud dei Denti di Terrarossa si trova la sella dell'Alpe di Tires, che separa il gruppo dello Sciliar dal Catinaccio e offre spazio per il Rifugio Alpe di Tires.

Ascensione[modifica | modifica wikitesto]

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In passato l'alpinismo prestava poca attenzione ai Denti di Terrarossa. Fu solo negli anni '60 che furono resi accessibili attraverso la via ferrata Maximilian. La via ferrata parte dall'Alpe di Tires e segue la cresta fino alla Cima di Terrarossa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Denti di Terrarossa, su seiseralm-schlerngebiet.com. URL consultato il 18 agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Hanspaul Menara, Josef Rampold, Südtiroler Bergtouren, Athesia, Bozen, 1976, pp.184–186.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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