Delitto del trapano

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Delitto del trapano
omicidio
TipoOmicidio
Data5 settembre 1995
LuogoGenova
StatoBandiera dell'Italia Italia
Conseguenze
Morti1

Il delitto del trapano fu un caso di omicidio, avvenuto la notte del 5 settembre 1995, in Vico degli Indoratori 64, nel centro storico di Genova.[1][2] La vittima era Luigia Borrelli, 42 anni, ex infermiera, nota anche col nome di "Antonella", prostituta nel caruggio dove venne assassinata. Il delitto prende il nome dall'utensile usato per uccidere la vittima; è ricordato dalle cronache come uno dei più efferati commessi nel capoluogo ligure in tempi recenti ed è rimasto irrisolto, anche se le indagini sono state riaperte.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Luigia Borrelli nasce ad Iglesias, in Sardegna, ma alla fine degli anni settanta emigra a Genova, dove trova un'occupazione come infermiera presso l'Ospedale San Martino. In città conosce anche l'uomo con cui va a convivere, Mario Arnaldo Andreini, magazziniere divorziato, e con cui ha due figli. Verso la fine degli anni ottanta, Andreini decide di cercare di aprire un bar proprio nel quartiere dove lavora Luigia; non avendo i soldi necessari per ristrutturare il locale, l'uomo si indebita con gli usurai per 250 milioni di lire. Nel febbraio 1990, Andreini muore improvvisamente per un infarto, lasciando a Luigia il compito di mantenere i due figli e di ripagare il grande debito di cui lei e i figli sono stati all'oscuro fino a quel momento.

Minacciata e pressata dagli usurai, nel 1992 Luigia è costretta a fare una scelta difficile: si licenzia come infermiera e inizia a prostituirsi col nome fittizio di "Antonella" per poter pagare il debito, prendendo anche in affitto un fondo nel carrugio di Vico degli Indoratori al numero 64, a pochi passi da San Lorenzo, dove poter esercitare. A causa dello sfratto, si è spostata a vivere da Corso Gastaldi a Marassi, ma in centro riesce a crearsi un giro di clientela piuttosto vasto, tanto da poterle permettere di pagare affitto e usura, attirandosi anche le antipatie di altre prostitute sotto protettore. Ai figli racconta di fare la badante presso un'anziana signora, Adriana Fravega, che è un'ex prostituta proprietaria del fondo dove Luigia organizza gli appuntamenti.

La mattina del 6 settembre 1995, su richiesta della figlia Francesca, che non ha visto rientrare a casa la madre, Fravega si reca al fondo in vico Indoratori dove poi accede grazie all'intervento dei carabinieri alle ore 8:30. Qui viene ritrovato il cadavere della Borrelli ricoperto di sangue, in un ambiente messo a soqquadro da quella che è stata una lotta tra aggressore e vittima. La donna presenta i denti spezzati, diverse ecchimosi e un trapano conficcato in gola, utensile che conferirà il nome mediatico al delitto, sebbene nessuna delle dieci ferite (compresa quella inferta col trapano) risultano essere state immediatamente mortali. Dall'esame autoptico emerge che la Borrelli sarebbe stata aggredita tra le ore 22 e le 23 della sera precedente del 5 settembre e sarebbe morta successivamente per le gravi ferite riportate.

Indagini e indiziati[modifica | modifica wikitesto]

Il primo tra gli indiziati diventa l'altro figlio di Luigia, Roberto, che in passato aveva alzato le mani sulle madre e che era stato anche trovato in compagnia di personaggi della malavita locale, ma non trovando nessuna prova o indizio a suo carico è subito rilasciato. L'11 settembre 1995 le indagini si spostano su un elettricista, Ottavio Salis, anche lui sardo, di 52 anni, sposato e con due figli, accusato da Fravega e che effettivamente lavorava alla ristrutturazione del monolocale dove operava la Borrelli. L'indizio più eclatante, però, è che il trapano ritrovato è suo. Inoltre, l'uomo si contraddice più volte durante gli interrogatori, complicando la sua posizione davanti agli inquirenti, anche per via della presenza di graffi sulle sue braccia che non riesce a giustificare: viene richiesto l'esame del DNA e il giorno successivo è inserito tra gli indagati per l'omicidio con richiesta di presentarsi in tribunale il 14 settembre. Salis, già sbattuto sulle pagine dei giornali come uno dei principali sospettati della morte della Borrelli, verso le 18:30 cammina sulla sopraelevata di fronte alla Lanterna e si butta di sotto, morendo poco dopo in ospedale. In tasca sono ritrovati cinque biglietti scritti di suo pugno indirizzati al maresciallo che lo ha interrogato, alla moglie, ai familiari, agli amici e all'avvocato dove dice di essere innocente. Una settimana dopo l'esame del DNA gli darà ragione, scagionandolo troppo tardi.

Le indagini quindi iniziano a perlustrare il mondo della prostituzione e dello spaccio di droga in città. Il sostituto procuratore Patrizia Petruzziello interroga anche gli ambienti dell'usura più vicini alla donna, ma senza particolari risultati.

Il 25 marzo 1996 avviene un'altra morte sospetta: Adriana Fravega viene trovata senza vita nella sua abitazione dopo aver assunto un forte quantitativo di barbiturici, forse perché a conoscenza di qualche indizio ulteriore sulla morte della Borrelli o per aver accusato ingiustamente Salis, poi suicidatosi.

Tuttavia, il colpevole non viene trovato e le indagini si arenano per molti anni. Viene poi interrogato anche l'assassino seriale Donato Bilancia, che nega fermamente ogni suo coinvolgimento con questo delitto dato che il fatto risale a troppo tempo prima. Nell'agosto 2004, presso la Procura della Repubblica di Genova viene recapitata una missiva sempre a Petruzziello che rivela essere stata scritta dal presunto assassino della prostituta: "Sono io il mostro del trapano. Anni fa ho compiuto un omicidio, non sono mai stato preso. Ho paura di finire per sempre in galera, la mia vita sta cambiando." La lettera è considerata credibile poiché fornisce elementi che solo l'assassino può conoscere, ma sul francobollo non vi è traccia di saliva, lasciando agli inquirenti solo ipotesi e con un delitto irrisolto. Dieci anni dopo accade un altro tragico fatto: il 14 novembre 2014, Roberto, il figlio di Luigia, da tempo in cura per problemi psichici e forse per non aver mai superato la morte dei genitori, quella improvvisa del padre e quella assurda della madre, decide di togliersi la vita, lanciandosi dal Ponte Monumentale di Genova[3][4].

Nuove indagini[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla messa in onda nel 2022 del programma Mostri senza nome - Genova, su Sky con una puntata sul "delitto del trapano", con la partecipazione della Petruzziello e del giornalista del quotidiano genovese Il Secolo XIX Marco Menduni, cronista all'epoca, la figlia di un'ex collega della Borrelli ha riferito di ricordarsi di un primario dell'Ospedale San Martino che nei giorni successivi al delitto era venuto al lavoro pieno di lividi e graffi, che era stato un cliente della donna e che sarebbe stato ricattato economicamente dalla Borrelli stessa. Nel 2023 le indagini sono state quindi riaperte con nuovi esami del DNA che hanno scagionato l'uomo, morto da tempo, insieme a tutti i sospettati degli anni successivi al delitto[5][6][7][8][9][10].

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Del caso si è occupato Carlo Lucarelli in una puntata di Blu notte del 21 aprile 1999[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A. Casazza e M. Mauceri, Liguria criminale: 10 casi insoluti di cronaca nera, Fratelli Frilli Editori, 11 ottobre 2013, ISBN 978-88-7563-918-1. URL consultato il 19 agosto 2023.
  2. ^ Bruno De Stefano, I femminicidi che hanno sconvolto l'Italia, Newton Compton Editori, 14 luglio 2023, ISBN 978-88-227-7472-9. URL consultato il 19 agosto 2023.
  3. ^ Figlio vittima omicidio precipita da ponte, indaga procura Genova, su AGI, 17 novembre 2014. URL consultato il 19 agosto 2023.
  4. ^ blitzquotidiano.it, https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/genova-suicida-dal-ponte-la-madre-era-luigia-borrelli-uccisa-con-un-trapano-2024995/.
  5. ^ Redazione di Rainews, Delitto del trapano, il caso riaperto dopo 27 anni, su RaiNews, 21 gennaio 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  6. ^ Fabio Sanvitale, Dopo 28 anni si risolverà il "delitto del trapano"?, su ForensicNews, 21 febbraio 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  7. ^ Alessandro Fulloni, Riaperto il caso dell’ex infermiera e prostituta uccisa con il trapano a Genova: «Accusato un primario», su Corriere della Sera, 21 gennaio 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  8. ^ Le nuove indagini sul delitto del trapano a Genova, la verità tra 90 giorni. Il Dna del killer a confronto con alcuni reperti conservati in un ospedale, su Il Secolo XIX, 11 marzo 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  9. ^ Delitto trapano, inchiesta accelera, trovato dna da comparare - Notizie - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 11 marzo 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  10. ^ Delitto del trapano, a Genova spunta un'altra testimone: "Vidi il medico dei graffi...", su la Repubblica, 25 gennaio 2023. URL consultato il 19 agosto 2023.
  11. ^ Blu notte - S1999E2 - Antonella e Luigia, il delitto del trapano - Video, su RaiPlay. URL consultato il 19 agosto 2023.
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