Cristo pellegrino accolto da due domenicani

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Cristo pellegrino accolto da due domenicani
AutoreBeato Angelico
Data1442 circa
Tecnicaaffresco
Dimensioni45×108 cm
UbicazioneMuseo nazionale di San Marco, Firenze

Cristo pellegrino accolto da due domenicani è una lunetta affrescata di Beato Angelico conservata nel chiostro detto "di Sant'Antonino" nel convento di San Marco a Firenze. Viene datata al 1442 circa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Angelico si dedicò alla decorazione di San Marco su incarico di Cosimo de' Medici, tra il 1438 e il 1445, anno della sua partenza per Roma, per poi tornarvi negli anni 1450, quando completò alcuni affreschi e si dedicò alla statura di codici miniati per il convento stesso.

Nel chiostro l'Angelico dipinse cinque lunette (una è oggi staccata e conservata nella sala del lavabo) e il grande Crocifisso, che si ispirava a uno analogo dipinto qualche anno prima per San Domenico di Fiesole ed oggi conservato nel Louvre. Gli studiosi sono in genere concordi nell'attribuire l'autografia dell'Angelico a tutti gli affreschi del piano terra del convento.

Durante la ridecorazione del chiostro a cavallo tra XVI e XVII secolo, l'affresco venne affiancato da due figure angeli.

Descrizione e stile[modifica | modifica wikitesto]

La lunetta si trovava sopra la porta della refettorio e mostra la trasposizione domenicana del tema del Cristo pellegrino in Emmaus. A sinistra infatti si vedono due frati domenicani (riconoscibili dal saio bianco e nero), che accolgono Cristo con i tipici attributi del pellegrino: il cappello (lasciato sulla schiena per non intralciare l'aureola), la veste di pelle animale e soprattutto il bordone, il lungo bastone.

L'affresco, sebbene in condizioni di conservazione non ottimali, è caratterizzato dal senso del volume impresso alla figura, che si staglia sullo sfondo come se si stesse affacciando. L'artista mise in atto anche alcuni accorgimenti ottici per facilitare questo effetto. Lo stile generale è semplice e frugale, privo di vistosi elementi decorativi, vista la destinazione conventuale dell'opera.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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