Collegiata di San Giovanni Evangelista

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Collegiata di San Giovanni Evangelista
Collegiata di San Giovanni Evangelista nel 2015
StatoBandiera del Belgio Belgio
RegioneVallonia
LocalitàLiegi
Coordinate50°38′34.81″N 5°34′02.43″E / 50.643004°N 5.567343°E50.643004; 5.567343
Religionecattolica
TitolareSan Giovanni Evangelista
Diocesi Liegi
Consacrazione987
FondatoreNotger di Liegi
ArchitettoJacques-Barthélemy Renoz e Gaetano Matteo Pisoni
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione980
Completamento987

La Collegiata di San Giovanni Evangelista nota anche come Saint-Jean-en-l'isle (isola creata da un braccio della Mosa) è una delle sette collegiate di Liegi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Incisione del 1735 della Collegiata di San Giovanni

Venne costruita sotto l'episcopato di Notger alla fine del X secolo, tra il 980 e il 987 con delle pietre provenienti dalle chiese demolite a seguito della presa del castello di Chèvremont da parte di questo vescovo. Venne consacrata nel 987[1] [2][3] e dotata di 30 canonici. Questa chiesa era una replica della Cattedrale di Aquisgrana di Carlo Magno. Notger l'avrebbe costruita per ringraziare Dio di avergli dato la vittoria sul terribile signore di Chèvremont.

Chiostro[modifica | modifica wikitesto]

Gli archi della volta del chiostro di San Giovanni poggiano su colonne rialzate, la cui canna è sormontata da sculture e blasoni. Il percorso della croce fu costruito da Arsène Fabri (1777-1851) e da sua moglie Joséphine de Longrée (1781-1855)[4].

Nuovo edificio[modifica | modifica wikitesto]

Questo edificio rimase fino al 1754, quando fu raso al suolo per essere sostituito dall'attuale edificio neoclassico (progettato dall'architetto italiano Gaetano Matteo Pisoni, e realizzato sotto la direzione dell'architetto di Liegi Jacques-Barthélemy Renoz). Solo la torre, romanica venne conservata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) Anselme de Liège, Monumenta Germaniae Historica, SS, t. 7, Hannover, Koepke, 1846. URL consultato il 12 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2016).
  2. ^ (LA) Godefroid Kurth, Notger de Liége et la civilisation au X siécle, vol. 2, Paris, Bruxelles, Liège, A. Picard, O. Schepens, L. Demarteau, 1905.
  3. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, DD, Hannover, 1846. URL consultato il 12 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2016).
  4. ^ (FR) Luc de Walque, La famille Fabri : C'est en forgeant... Fabricando Fabri Fimus, Grune, 2005, p. 27.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]