Cima Pedum

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Cima Pedum
Versante est della Cima Pedum con l'ombra del bivacco della Bocchetta di Campo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Verbano-Cusio-Ossola
Altezza1 959 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate46°02′39.91″N 8°26′41.75″E / 46.044419°N 8.444931°E46.044419; 8.444931
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Cima Pedum
Cima Pedum
Mappa di localizzazione: Alpi
Cima Pedum
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Lepontine
SottosezioneAlpi Ticinesi e del Verbano
SupergruppoCatena Togano-Laurasca-Limidario
GruppoGruppo Zeda-Laurasca
SottogruppoGruppo della Laurasca
CodiceI/B-10.II-C.7.a

La Cima Pedum[1] o Monte Pedum[2] (2111 metri s.l.m.) è un rilievo isolato situato tra i comuni di Cossogno e Malesco, nella Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, appartenente alle Alpi Lepontine (che si sviluppano a nord e ad est), poco lontano dalle Alpi Pennine (localizzate a sud e ad ovest).

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il Pedum
Il Bivacco Bocchetta di Campo

La montagna si trova al centro della Val Grande, spostata in direzione nord-ovest rispetto alla catena Laurasca-Cima Sasso, che divide l'intera valle a metà.

È formata da tre cime separate da profonde spaccature, di cui quella più a ovest risulta la più alta. I versanti risultano formati da roccia compatta, strapiombi e da canaloni impervi dalla folta vegetazione. Il versante ovest si apre a ventaglio formando numerose vallette che terminano a ridosso del torrente San Bernardino. Il versante nord, che scende fino al Pizzo Lazzaretto, e quello sud, che inizia dalla Val Caurì, formano l'area più selvaggia dell'intera Val Grande. Questa zona ricade nella riserva naturale Val Grande, prima riserva naturale integrale dell'arco alpino, istituita nel 1967[3].

Come punto di appoggio per l'ascesa alla vetta viene usato il Bivacco Bocchetta di Campo che si trova poco distante.

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Il Pedum è costituito, come altre montagne della zona, da rocce scure dalla tonalità nero-verdastra come anfiboliti, serpentiti e peridotiti dall'elevato peso specifico che le rende resistenti agli agenti atmosferici.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La parete sud

Il Pedum vanta una storia alpinistica dovuta alla sua impervietà e dalla conseguente ricerca di vie estreme per raggiungere le sue vette. La prima ascesa documentata alla cima fu compiuta nel 1882 dai fondatori del CAI Verbano Carlo Sutermeister ed Enrico Weiss, a cui si susseguono altri numerosi alpinisti. Le pareti nord e sud sono state scalate, per la prima volta, rispettivamente nel 1976 e 1977.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Silvano Vinceti, Parco nazionale Val Grande, Armando, 2009, p. 33, ISBN 9788860813640. URL consultato il 21 giugno 2022.
  2. ^ Valentina Scaglia, La riserva integrale, in Wilderness in Italia: Tra riserve naturali e aree disabitate, un viaggio nelle ultime isole di natura selvaggia, Hopepli editore, 2016.
  3. ^ [1]
  4. ^ Valsesia, p.258.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Teresio Valsesia, Val Grande ultimo paradiso, Verbania, Alberti, 2006, ISBN 8872451736.

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