Chiosco crepitante

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Chiosco crepitante
Il chiosco crepitante nel 2014.
Localizzazione
StatoBandiera della Russia Russia
LocalitàCarskoe Selo
Coordinate59°42′49″N 30°23′13″E / 59.713611°N 30.386944°E59.713611; 30.386944
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1778-1786
StileCineserie
Realizzazione
CommittenteCaterina II di Russia

Il padiglione cinese[1][2] (in russo Китайская беседка?, Kitajskaja besedka, letteralmente "gazebo cinese"), più noto come chiosco crepitante[3][4] (in russo Скрипучая беседка?, Skripučaja besedka), è un capriccio architettonico situato a Carskoe Selo, in Russia. L'edificio si trova all'entrata del villaggio cinese, un complesso architettonico orientalizzante situato presso il palazzo di Caterina nella città di Puškin.

Il nome dell'edificio si riferisce al suono cigolante prodotto dalla banderuola di metallo posta sulla sua sommità quanto viene colpita dal vento.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il padiglione cinese nel 1912.
Il padiglione cinese nel 2004, prima della fine dei lavori di restauro.

Il gusto di Caterina II per la cultura cinese si riflette nelle cineserie del parco di Alessandro, incluso il chiosco crepitante.[5] La pagoda venne costruita dal 1778 al 1786, in concomitanza con l'inizio dei lavori per la costruzione del villaggio cinese (il quale, tuttavia, sarà completato solo dopo la morte di Caterina II). Si ritiene che il progetto originale sia di Georg Friedrich Veldten (noto in Russia come Jurij Fel'ten)[6] e che ai lavori abbiano partecipato gli architetti Il'ja Neelov e Antonio Rinaldi.[7][8]

Già rovinata per la deteriorazione della pittura murale e delle decorazioni,[9] la struttura venne danneggiata durante la seconda guerra mondiale, ma venne restaurata tra il 1954 ed il 1956.[10] I restauratori, tra i quali Anatolij Treskin, hanno lavorato soprattutto sulle sculture lignee, in granito e marmo ed hanno ricreato la maggior parte delle parti perse partendo da dei nuovi bozzetti. Sono stati rinnovati il soffitto della sala principale e quello del primo piano, così come le sculture dei draghi agli angoli del tetto, in origine realizzati dallo scultore di origine francese Pavel Brioullo. Una serie di geroglifici sulla porta d'accesso fu sostituita con un testo in caratteri cinesi con su scritto "benvenuto". Tuttavia, il padiglione cinese si rovinò nuovamente, pertanto fu necessario un nuovo restauro.[8]

I lavori per il nuovo restauro sarebbero dovuti iniziare nel 1992, ma vennero posticipati al 1997 a causa delle difficoltà finanziarie dell'epoca nel bilancio dello stato russo. Il tetto della casa estiva cinese venne sostituito da uno nuovo in zinco.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei draghi scolpiti da Pavel Ivanovič Brjullo.

Situato su un istmo stretto tra due laghetti, il padiglione è allungato in senso longitudinale.[11] L'edificio presenta dei plinti in tufo, delle finestre e delle campate scolpite e dei capitelli pittoreschi. Il tetto in stile cinese (con gli angoli rialzati) è decorato con dei draghi in legno dorato originariamente scolpiti da Pavel Brjullo.[10]

Nel 1782 i lavori dei rivestimenti in gesso a imitazione del marmo furono diretti dal maestro Bernaskoni. La decorazione interna e quella esterna vennero realizzate nel 1788.[12]

Sopra gli spazi laterali del padiglione sorgono delle terrazze che presentano una struttura il cui tetto è sostenuto da delle colonne quadrangolari e presenta una banderuola.[11] Le mura esterne della struttura sono dipinte in modo da imitare la forma e il colore del marmo. Infine, una scalinata di dodici gradini di pietra porta ad uno dei laghetti.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tom Masters e Simon Richmond, San Pietroburgo, Lonely Planet Italia, 9 luglio 2015, ISBN 978-88-592-0821-1. URL consultato il 14 novembre 2021.
  2. ^ Disegni di Giacomo Quarenghi: catalogo della mostra: Bergamo, Palazzo della ragione, 30 aprile-30 giugno 1967. Venezia, Isola di S. Giorgio Maggiore, luglio-ottobre 1967, N. Pozza, 1967. URL consultato il 14 novembre 2021.
  3. ^ Repubblica edizione di Bologna, su bologna.repubblica.it. URL consultato il 14 novembre 2021.
  4. ^ Romano Jodice, L'architettura del ferro: la Russia, 1815-1914, Gangemi, 1997, ISBN 978-88-7448-760-8. URL consultato il 14 novembre 2021.
  5. ^ (RU) Павильон "Скрипучая беседка" и английские архитектурные книги XVIII века | Государственный музей-заповедник «Царское Село», su tzar.ru. URL consultato il 14 novembre 2021.
  6. ^ (RU) Nina Semmenikova, Пушкин: дворцы и парки, "Искусство, " Ленинградское отд-ние, 1985. URL consultato il 14 novembre 2021.
  7. ^ (EN) The Creaking Summer-House, su web.archive.org, 20 dicembre 2016. URL consultato il 14 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  8. ^ a b c (RU) Скрипучая беседка в царском селе, su spbhi.ru. URL consultato il 14 novembre 2021.
  9. ^ (RU) Китайская (скрипучая) беседка, su pushkin.ru. URL consultato il 14 novembre 2021.
  10. ^ a b (RU) Китайская (Скрипучая) беседка, Большой каприз в Екатерининском парке Царского Села (г.Пушкин), su archive.wikiwix.com. URL consultato il 13 novembre 2021.
  11. ^ a b (RU) Скрипучая беседка, su archive.wikiwix.com. URL consultato il 14 novembre 2021.
  12. ^ (RU) Екатерининский парк. Китайская (Скрипучая) беседка — Энциклопедия Царского Села, su archive.wikiwix.com. URL consultato il 14 novembre 2021.

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