Chinchilla brevicaudata

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Cincillà coda corta
Chinchilla brevicaudata
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
(clade) Glires
Ordine Rodentia
Sottordine Hystricomorpha
Infraordine Hystricognathi
Parvordine Caviomorpha
Famiglia Chinchillidae
Genere Chinchilla
Specie C. brevicaudata
Nomenclatura binomiale
Chinchilla brevicaudata
Waterhouse, 1848
Sinonimi
  • Eriomys chinchilla
    Lichtenstein, 1830
  • Chinchilla chinchilla
Areale storico (1955)

Il cincillà coda corta (Chinchilla brevicaudata Waterhouse, 1848) è un roditore della famiglia Chinchillidae.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Differenze morfologiche tra C. brevicaudata e C. lanigera


Il C. brevicaudata ha l'aspetto di un grosso porcellino d'India, lungo 30–40 cm, ricoperto da pelo grigio-azzurro con sfumature bianche, e con una folta coda.
Si distingue dall'altra specie della famiglia dei Cincillà, Chinchilla lanigera, per le orecchie, che sono più piccole, e per la lunghezza della coda (circa 10–20 cm in C. brevicaudata e 30–40 cm in C. lanigera).

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vivono in colonie da pochi individui ad alcune centinaia ed hanno abitudini notturno-crepuscolari.

La loro dieta consiste essenzialmente di vegetali.

Dopo una gestazione di 3-4 mesi le femmine danno alla luce da 1 a 3 piccoli, che vengono svezzati intorno a 6-8 settimane. Raggiungono la maturità sessuale intorno agli 8 mesi di vita. L'aspettativa di vita stimata in natura è di circa 10 anni, sebbene ci siano esemplari che in cattività hanno raggiunto i 20 anni.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa in Argentina, Bolivia, Cile e Perù.

Status e conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica C. brevicaudata come una specie in pericolo di estinzione.

La Zoological Society of London, in base a criteri di unicità evolutiva e di esiguità della popolazione, considera C. brevicaudata una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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