Chiesa di Santa Maria Assunta al Tufello

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Chiesa di Santa Maria Assunta
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°57′01.8″N 12°32′09.78″E / 41.9505°N 12.53605°E41.9505; 12.53605
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria Assunta
Diocesi Roma
Consacrazione22 luglio 1950
Inizio costruzione1949
Completamento1950
(LA)

«Deiparae in coelum assumptae»

(IT)

«Alla genitrice di Dio assunta in cielo»

La chiesa di Santa Maria Assunta al Tufello è un luogo di culto cattolico di Roma, situato nel quartiere Monte Sacro, in via Capraia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Essa fu costruita su progetti di Tullio Rossi fra il 1949 e il 1950 e consacrata da Luigi Traglia, Vicegerente di Roma, il 22 luglio 1950.

La chiesa è sede parrocchiale, istituita il 2 luglio 1950 con il decreto Quo facilius del cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La modesta facciata della chiesa reca in alto lo stemma marmoreo di papa Pio XII. Il portale è sormontato da un mosaico che riproduce Cristo assiso in trono benedicente.

L'interno è ad un'unica navata con abside e soffitto a capriate. Dal punto di vista artistico interessa in modo particolare la zona del presbiterio: all'altare una pala dell'Assunzione di Maria inquadrata tra due colonne di granito; ai suoi lati sono riprodotti in mosaico dodici episodi evangelici; a sinistra e a destra dell'altare, ai piedi del presbiterio, sono posti rispettivamente l'ambone, con la riproduzione in bronzo dei simboli dei quattro evangelisti, e il tabernacolo a raggiera.

Tre statue devozionali sono collocate nella parte alta della parete di destra, sopra la porta che conduce in sacrestia, ove un tempo si apriva la cantoria. Interessante è la Via Crucis, ove ogni episodio è raffigurato solo con primi piani o mezzi busti dei protagonisti. All'entrata, sulla sinistra, è il fonte battesimale costituito da una vasca ottagonale di marmo.

Lungo la parete destra della navata, a metà chiesa, si trova l'organo a canne, costruito dalla ditta organaria Fratelli Ruffatti nel 1963. Originariamente collocato sulla cantoria posta sopra la porta della sagrestia, nel 2000 è stato collocato nella posizione attuale. L'organo è a trasmissione mista, meccanica per i manuali ed il pedale, elettrica per i registri e gli accessori, ed ha un'unica tastiera di 61 note ed una pedaliera di 32.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Rendina, Le Chiese di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, 201
  • G. Carpaneto, Quartiere XVI. Monte Sacro, in AA.VV., I quartieri di Roma, Newton & Compton Editori, Roma 2006, 470
  • S. Mavilio, Guida all'architettura sacra. Roma 1945-2005, Electa Editore, Milano 2006, p. 89, ISBN 88-370-4141-1
  • G. Fronzuto, Organi di Roma. Guida pratica orientativa agli organi storici e moderni, Leo S. Olschki Editore, Firenze 2007, pp. 221–222. ISBN 978-88-222-5674-4

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