Chiesa di Maria Santissima Assunta (Terranova Sappo Minulio)

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Chiesa di Maria Santissima Assunta
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCalabria
LocalitàTerranova Sappo Minulio
Coordinate38°19′14.38″N 16°00′28.26″E / 38.32066°N 16.00785°E38.32066; 16.00785
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna Assunta
Diocesi Oppido Mamertina-Palmi
ArchitettoEttore Baldanzi
Giuseppe Ferraris
Inizio costruzioneFine del XVIII secolo
Completamento1934

La chiesa di Maria Santissima Assunta è luogo di culto cattolico di Terranova Sappo Minulio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa madre costruita tra gli anni '90 del Settecento ed i primi dell'Ottocento, dopo la distruzione della cittadina in seguito al terremoto del 1783. Si sono succeduti interventi di consolidamento anche successivi per riparare danni conseguenti alle scosse sismiche del 1894, del 1905 e del 1908.

Assieme alla Chiesa di Sant'Elia, ubicata nella frazione Scroforio, oggi costituisce la parrocchia di Maria Santissima Assunta e Sant'Elia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Interno[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa, affiancata da un campanile, presenta un interno a tre navate. All'interno vi si conservano importanti opere d'arte:

  • la scultura in marmo di Santa Caterina d'Alessandria, opera di Benedetto da Maiano[1];
  • alcuni frammenti dell'altare Correale di Terranova comprendenti una Testa di cherubino e una Madonna con il Bambino, detta "Madonna della Neve, con i simboli degli evangelisti Marco e Matteo;
  • la lastra tombale mutila di Roberto I di Sanseverino[2];
  • la lastra marmorea con la figura a bassorilievo del gentiluomo Giulio Celano;
  • un bassorilievo su lastra marmorea raffigurante san Pietro Celestino, ovvero Pietro da Morrone, eletto papa a seguito del Conclave di Perugia del 1294 con il nome di Celestino V e rinunciatario dopo solo cinque mesi di pontificato. Si tratta di opera di bottega marmoraria napoletana del XIV secolo, probabilmente proveniente dal Convento dei Celestini che si trovava nell'antico insediamento di Terranova;
  • lo stemma del Convento dei Celestini.
  • Inoltre sono custoditi notevoli argenterie e paramenti sacri del XVII secolo.

Festività e ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]

Titoli[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La statua è stata esposta a Lucca, dopo il restauro presso l'Opificio delle Pietre dure di Firenze, durante la mostra Matteo Civitali e il suo tempo. Pittori, scultori e orafi di Lucca (3 aprile - 11 luglio 2004).
  2. ^ La lastra tombale di Roberto da Sanseverino è stata esposta al Palazzo del Consiglio Regionale di Reggio Calabria (Sala degli Stemmi), durante la mostra Francesco Petrarca e il mondo greco. Scripturae et Imagines (mostra sui Codici Leontei nella cultura calabrese tra l'XI ed il XV secolo, 3-30 novembre 2001).
  3. ^ Tradizioni, su comune.terranovasappominulio.rc.it. URL consultato il 19 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Musicò, Brevi cenni su Terranova Sappominulio e sul suo Crocefisso, Stab. Tip. Cav. Gennaro Salvati, Napoli 1896.
  • Mons. Filippo Barreca, la tensione dell'altare e dell'operare. Profilo e testimonianze (a cura di A. Formica), Diaco, Bovalino 2004.
  • Alfonso Frangipane, Inventario degli oggetti d'arte d'Italia, II. Calabria, Provincie di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, La libreria dello Stato, Roma 1933.
  • Francesco Caglioti, La scultura del Primo Rinascimento in Calabria (trascrizione da una conferenza Rotary), in "Realtà Nuova", Rivista bimestrale, Istituto Rotary International, Istituto Culturale Rotariano, anno LXVII, n. 6, Milano, novembre-dicembre 2003, pagg. 34-61.
  • Francesco Caglioti - Giancarlo Gentilini, Il quinto centenario di Benedetto da Maiano e alcuni marmi dell'artista in Calabria, in Bulletin de l'Association des historiens de l'Art Italien, année 1996-1997, n. 3, 1-4. Etudes.
  • Francesco Caglioti, La scultura del Quattrocento e dei primi decenni del Cinquecento, in Storia della Calabria nel Rinascimento. Le arti nella storia, a cura di Simonetta Valtieri, Gangemi editore, Reggio Calabria-Roma, 2002, pagg. 977-1042.
  • Agostino Formica, Storia di Terranova Sappo Minulio. Società, economia, politica: 1900-1928. La sommossa popolare del 1921. L'affaire Taurianova, For graphic, Polistena 1993.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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