Chiesa della Santissima Trinità (Arco)

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Chiesa della Santissima Trinità
Vista frontale
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàArco
Coordinate45°55′01.1″N 10°52′57.7″E / 45.916972°N 10.882694°E45.916972; 10.882694
Religioneluteranesimo
TitolareTrinità
Stile architettonicoNeogotico-Jugendstil[1][2][3][4]
Inizio costruzione1897
Completamento1900

La chiesa della Santissima Trinità è una chiesa evangelica luterana situata ad Arco, in provincia di Trento; è l'unica chiesa protestante di tutto il Trentino[1][5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vista laterale
Interno
Il pulpito

L'edificio sorse per volontà della comunità evangelica luterana a cavallo tra Ottocento e Novecento, periodo in cui molte persone di fede protestante e di lingua tedesca soggiornavano ad Arco in estate. Il progetto venne affidato all'architetto amburghese Heinrich Fricke, e della costruzione si occupò la ditta di Paolo Peterlongo e Francesco Tomasi di Riva, sotto la direzione di Giulio Mahlsein; la posa della prima pietra fu il 31 marzo 1897, e i lavori terminarono con la consacrazione il 18 febbraio 1900[2][3][4][6].

Arco si svuotò durante la Grande Guerra e la chiesa, oltre a venire adibita a stalla e alloggio per i soldati, venne anche danneggiata da una granata italiana. Nel primo dopoguerra la struttura rimase abbandonata; le funzioni protestanti ripresero nel 1924, e due anni dopo vennero anche montate le nuove campane in sostituzione di quelle requisite per il conflitto, tuttavia a lungo termine non fu possibile proseguire il culto luterano. Nel 1934-35 la chiesa venne così presa in carico dalla comunità cattolica come sussidiaria della collegiata di Arco, cambiando anche la dedicazione in favore di santa Teresa di Lisieux[1][2][3][6].

Dal 1970-72 è ritornata, riprendendo l'intitolazione originale, alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia, facente capo alla sede di Merano[1][2][7]; danneggiata dal terremoto del Friuli del 1976, venne sottoposta a restauro nel 1991-94[6], e poi ancora tra il 2011 e il 2019[8]. L'edificio, per accordo con il comune di Arco, è anche sede di concerti e altri eventi culturali[5].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa, orientata verso ovest, è costruita con pietra rossa e grigia, e si presenta con facciata a capanna dagli spioventi molto ripidi, con tetto ricoperto da colorate tegole in maiolica e grandi vetrate tripartite sulle fiancate[2][3][5]. A destra della facciata si eleva il campanile, terminante con un'alta guglia[5].

L'interno, composto da un'unica navata, è molto più semplice e austero, ispirato allo stile tedesco settentrionale e tirolese. I fianchi e la controfacciata sono percorsi da un basso atrio corrente che sorregge la volta ogivale; il presbiterio è occupato da arredi lignei, opera dei fratelli Colli di Innsbruck coeve alla chiesa, inclusi l'altare, su cui domina un grande crocifisso (e che contiene una lastra in marmo risalente al periodo di culto cattolico), e il pulpito[2][3][6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Costa, p. 454.
  2. ^ a b c d e f Chiesa della Santa Trinità, su Garda Tourism. URL consultato il 26 luglio 2023.
  3. ^ a b c d e Ecclesiae, pp. 141-142.
  4. ^ a b CHIESA EVANGELICA LUTERANA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ, su FAI. URL consultato il 26 luglio 2023.
  5. ^ a b c d Una convenzione per l'utilizzo pubblico della chiesa evangelica, su Comune di Arco, 29 ottobre 2021. URL consultato il 26 luglio 2023.
  6. ^ a b c d (DE) Arco, su Evangelische Gemeinde Meran. URL consultato il 26 luglio 2023.
  7. ^ Merano, su Chiesa Evangelica Luterana in Italia. URL consultato il 26 luglio 2023.
  8. ^ Ultimati i lavori, la chiesa Evangelica di Arco torna a risplendere, su La Busa, 24 settembre 2019. URL consultato il 26 luglio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Codroico, Maria Luisa Crosina, Mauro Grazioli, Ferdinando Martinelli, Francesca Odorizzi, Marina Poian, Romano Turrini, Ecclesiae - Le chiese nel Sommolago, Il Sommolago, 2000.
  • Armando Costa (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, Edizioni diocesane, 1986.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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