Chiesa dei Santi Cristoforo e Costanzo

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Chiesa dei Santi Cristoforo e Costanzo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàSan Costanzo
Indirizzovia Montegrappa
Coordinate43°45′48.9″N 13°04′12.7″E / 43.763583°N 13.070194°E43.763583; 13.070194
Religionecattolica
Titolaresanti Cristoforo e Costanzo
Diocesi Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola
Inizio costruzione1570

La chiesa dei Santi Cristoforo e Costanzo è la parrocchiale di San Costanzo, in provincia di Pesaro e Urbino e diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola[1][2]; fa parte della vicaria di Fano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I lavori di costruzione della chiesa e dell'annesso campanile iniziarono nel 1570; il complesso, edificio con fondi del rettore della cura d'anime e della comunità, risultava terminato già nel 1573[1][3].

Il 6 ottobre 1607 papa Paolo V emanò una bolla con cui dichiarava collegiata questa chiesa, che prima aveva solo il titolo di pieve; la disposizione entrò però in vigore nel 1619, alla morte dell'ultimo pievano[3].

Nel XVIII secolo l'interno della parrocchiale venne interessato da un rifacimento[4]; nel 1810 il governo napoleonico decise la soppressione del collegio di canonici per destinare le sue pertinenze e i suoi beni al vicere d'Italia Eugenio di Beauharnais, ma il decreto non fu applicato per via della mancata approvazione da parte dell'autorità ecclesiastica[1].

La chiesa venne interessata dall'adeguamento liturgico secondo le norme postconciliari mediante la spostamento della mensa in posizione avanzata verso l'assemblea[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La semplice facciata a capanna in mattoni della chiesa, rivolta a nordovest e caratterizzata da paraste laterali, presenta centralmente il portale d'ingresso, al quale si accede percorrendo una scalinata, mentre sopra si apre una finestra ad arco ribassato; le cornici delle due falde del tetto sono abbellite da una fila di archetti pensili[1].

Sul retro della parrocchiale si erge su un alto basamento a scarpa il campanile a pianta quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una bifora a sesto acuto ed è coronata da una merlatura[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, introdotte da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene terminanti con capitelli d'ordine composito sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si imposta la volta a botte unghiata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di un gradino, coperto dalla volta a crociera e chiuso dalla parete di fondo piatta[1].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali le due tele ritraenti la Lavanda dei piedi e l'Ultima cena, le quindici formelle dei Misteri del Rosario, risalenti al XVIII secolo[4], la pala con soggetto la Madonna della Misericordia, eseguita da Matteo Zuccaroli nel 1757[4], l'organo, costruito da Sebastiano Vici nel 1805[5], il Crocifisso ligneo, intagliato nel Quattrocento, il dipinto raffigurante la Vergine con Bambino e Santi, risalente al 1558[4], e la tela settecentesca che rappresenta la Madonna con i Santi Cristoforo e Costanzo, attribuita a Gaetano Lapis[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Chiesa dei Santi Cristoforo e Costanzo <San Costanzo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 28 aprile 2024.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ a b c San Costanzo: Chiesa Parrocchiale Collegiata, su lavalledelcesano.it. URL consultato il 28 aprile 2024.
  4. ^ a b c d San Costanzo: Chiesa dei SS. Cristoforo e Costanzo, su lavalledelmetauro.it. URL consultato il 28 aprile 2024.
  5. ^ Chiesa parrocchiale collegiata, su prolocosancostanzo.info. URL consultato il 28 aprile 2024.

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