Charimkotan

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Charimkotan
Харимкотан
Immagine di Charimkotan vista dallo spazio
Geografia fisica
LocalizzazioneMare di Okhotsk
Coordinate49°07′00″N 154°31′00″E / 49.116667°N 154.516667°E49.116667; 154.516667
ArcipelagoIsole Curili
Superficie68 km²
Dimensioni12 × 8 km
Altitudine massima1.145 m s.l.m.
Classificazione geologicavulcanica
Geografia politica
StatoBandiera della Russia Russia
Circondario federaleEstremo Oriente
Oblast'  Sachalin
Rajon Severo-Kuril'skij
Demografia
Abitanti0
Cartografia
Mappa di localizzazione: Circondario federale dell'Estremo Oriente
Charimkotan
Charimkotan
voci di isole della Russia presenti su Wikipedia

Charimkotan (in russo Харимкотан; in giapponese 春牟古丹島, Harimukotan-tō o 加林古丹, Karinkotan-tō) è un'isola russa che fa parte dell'arcipelago delle Isole Curili ed è situata tra il Mare di Ochotsk e l'Oceano Pacifico settentrionale. Amministrativamente fa parte del Severo-Kuril'skij rajon dell'oblast' di Sachalin, nel Circondario federale dell'Estremo Oriente. Il suo nome viene dalla lingua ainu e significa «villaggio dei molti Cardiocrinum». L'isola è disabitata.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Charimkotan si trova nella parte settentrionale delle isole Curili, a sud di Onekotan, da cui è separata dallo stretto di Krenicyn (пролив Креницына, proliv Krenicyna), largo 15 km. A sud-ovest, a 29 km, si trova l'isola di Šiaškotan, separata dallo stretto di Severgin. Charimkotan ha una forma ovale, con una lunghezza di 12 km e una larghezza di 8 km[1]. La sua superficie è di 68 km². Sull'isola ci sono corsi d'acqua, e laghi d'acqua dolce (a est e a nord-ovest).

Il vulcano[modifica | modifica wikitesto]

L'isola è costituita da uno stratovulcano dormiente, il Severgin (вулкан Севергина, vulcan Severgina), la cui altezza è di 1.145 m s.l.m.[1], 1.157 m secondo altre fonti[2][3]. Il monte è caratterizzato da due crateri vulcanici a forma di ferro di cavallo a causa di avvenuti crolli, prove dei quali possono essere viste sulle penisole ad est e nord-ovest, che sono state formate dai detriti[1]. Ci sono registrazioni di eruzioni nel 1713, 1846, 1848(?), 1883, 1931[2]; l'ultima eruzione risale al 1933 quando il crollo del cono del Severgin ha portato in mare una valanga di detriti che hanno causato uno tsunami, che ha raggiunto Paramušir e Onekotan causando la morte di due persone[1]. Il percorso dei detriti è visibile nelle immagini satellitari.

Il vulcano ha preso il nome del mineralogista russo Vasilij Mihajlovič Severgin (Василий Михайлович Севергин, 1765-1826)[4].

Fauna e flora[modifica | modifica wikitesto]

Sull'isola ci sono volpi e piccoli roditori e sulla costa foche dagli anelli e leoni marini di Steller. La vegetazione è caratterizzata da macchie di Pinus pumila[5][6], Empetrum[7] e lampone artico. Le coste sono ricche di Laminaria[8], una specie delle alghe brune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Charimkotan era abitata dal popolo degli Ainu al momento del contatto con gli europei, gli abitanti si sostenevano con la pesca e la caccia e coltivando i bulbi commestibili del Cardiocrinum. I resti del villaggio di Severgino sono visibili a nord dell'isola[3].

L'isola appare su una mappa ufficiale dei territori del clan Matsumae, un dominio feudale del periodo Edo in Giappone (1644)[9], domini confermati ufficialmente dallo shogunato Tokugawa nel 1715. Successivamente la sovranità passò all'Impero russo, in base ai termini del Trattato di Shimoda nel 1855[9][10].

Nel 1875, la sovranità fu trasferita all'Impero giapponese con il Trattato di San Pietroburgo[11] insieme al resto delle isole Curili[9][10]. Amministrativamente l'isola faceva parte della sottoprefettura di Nemuro, nella prefettura di Hokkaidō.

Dopo la seconda guerra mondiale, l'isola passò sotto il controllo dell'Unione Sovietica[10] e attualmente fa parte della Federazione Russa.

Onekotan (al centro), con Makanruši in alto a sinistra e Charimkotan in basso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Global Volcanism Program Kharimkotan Archiviato il 21 giugno 2009 in Internet Archive.
  2. ^ a b (RU) SVERT Sakhalin Volcanic Eruption Response Team
  3. ^ a b TopoMapper
  4. ^ (RU) dic.akademik.ru Севергин, Василий Михайлович
  5. ^ (EN) Dwarf Pine Archiviato il 14 maggio 2012 in Internet Archive.
  6. ^ (EN) The Gymnosperm Database Pinus pumila
  7. ^ Empetrum
  8. ^ Treccani.it Laminaria
  9. ^ a b c (EN) The Kurile Islands Dispute Archiviato il 9 giugno 2012 in Internet Archive.
  10. ^ a b c EURASIA A proposito di Isole Curili, propaganda giapponese e “pudore” di Stalin Archiviato il 19 agosto 2014 in Internet Archive.
  11. ^ Le Isole Curili – la vecchia contesa tra la Russia e il Giappone, su jointhewip.com. URL consultato il 10 aprile 2012 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2017).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) A Floristic Study of the Vascular Plants of Kharimkotan, Kuril Islands [collegamento interrotto], su sciencelinks.jp.
  • Mappa russa: M-56 (JPG), su maps.vlasenko.net. URL consultato l'8 novembre 2017.