Carcino di Agrigento

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Carcino (in greco antico: Καρκίνος?, Karkínos; in latino Carcinus; Agrigento, ... – Siracusa, ...; fl. 380 a.C.[1]-360 a.C. circa) è stato un drammaturgo siceliota.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Teodette o Senocle, era nipote di Carcino il Vecchio. È più che probabile che abbia trascorso gran parte della sua vita alla corte di Dionisio II di Siracusa. Questa ipotesi è coerente con la testimonianza cronologica di Suda, secondo cui Carcino, figlio di Senocle, avrebbe operato a Siracusa intorno all'anno 380 a.C.: inoltre, sempre il lessico bizantino afferma che la sua attività si protrasse fino all'inizio del regno di Filippo di Macedonia, che salì al potere nel 356[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

La Suda lo ritiene autore di 160 tragedie[3], delle quali si conoscono solo dei titoli. Qualche frammento proviene da nove delle tragedie con titoli[4] mentre altri derivano da drammi non determinati. I titoli testimoniati con sicurezza sono Alope, Achille (Ἀχιλλεύς), Tieste, Semele (Σεμέλη, citato anche come ἀρχή[5]), Anfiarao, Medea, Edipo, Tereo e Oreste.

Per quanto riguarda lo stile delle opere di Carcino, gli antichi parlavano di Καρκίνου ποιήματα per evocare una poetica oscura. Questa caratteristica è confermata da Ateneo, che parla di oscurità studiata, che avrebbe dato un solo riconoscimento alle tragedie di Carcino[6]. Tuttavia, nei frammenti esistenti, non è presente niente che ricordi questa poetica[7].

Nel 2004 è stato ritrovato un frammento di papiro[8] con musica composta per la tragedia Medea, identificato come di Carcino perché contiene esattamente una frase citata da Aristotele[9]. Il brano contiene due arie, la prima di Medea, poi di Giasone, separate da un intervento di un terzo personaggio che invita Giasone a uccidere Medea.
L'originalità di questa tragedia è che Medea è vittima di un complotto e non può dimostrare che non è lei ad aver ucciso i suoi figli: si evince, in effetti, che Carcino utilizzò una variante della leggenda di Medea in cui la maga li aveva affidati a qualcuno che poi li aveva uccisi[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo il lessico Suda, s.v.
  2. ^ Suda, s.v.: Καρκίνος, Ἀκραγαντῖνος, τραγικός. καὶ Καρκίνος, Θεοδέκτου ἢ Ξενοκλέους, Ἀθηναῖος, τραγικός. δράματα ἐδίδαξεν ρξ', ἐνίκησε δὲ α'. ἤκμαζε κατὰ τὴν ρ' ὀλυμπιάδα, πρὸ τῆς Φιλίππου βασιλείας τοῦ Μακεδόνος. τῶν δραμάτων αὐτοῦ ἐστιν Ἀχιλλεύς, Σεμέλη, ἢ ἀρχή.
  3. ^ Suda, 'K' 394.
  4. ^ I frammenti in TrGF II, 797-800.
  5. ^ Ateneo, V, 189d.
  6. ^ Questa la notizia di Suda: tuttavia, una integrazione di IG 2, 2325, una lista di vincitori nelle Dionisie, assegna a Carcino 11 vittorie.
  7. ^ Su Carcino, cfr. T.B.L. Webster, Fourth Century Tragedy and the Poets, in "Hermes", n. 82 (1954), pp. 300-301.
  8. ^ Louvre inv. E10534
  9. ^ Poetica, capp. 16-17.
  10. ^ M. Martinelli, Una nuova Medea in musica: P.Louvre inv. E 10534 e la Medea di Carcino, in M.S. Celentano (a cura di), Ricerche di metrica e musica greca per Roberto Pretagostini, Alessandria, Edizioni dell'Orso 2010, pp. 61-76.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Webster, T.B.L.1954. Fourth Century Tragedy and the Poets. "Hermes", 82, pp. 294–308.
  • Snell, B.1964. Tragicorum Graecorum fragmenta (TrGF), Supplementum continens nova fragmenta Euripidea et Adespota apud scriptores veteres reperta. Hildesheim, G. Olms, pp. 797–800.
  • Martinelli, M. 2010. Una nuova Medea in musica: P.Louvre inv. E 10534 e la Medea di Carcino. In: Celentano, M.S. (a cura di), Ricerche di metrica e musica greca per Roberto Pretagostini. Alessandria, Edizioni dell'Orso, pp. 61–76.

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