Bueggio

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Bueggio
frazione
Bueggio – Veduta
Bueggio – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Comune Vilminore di Scalve
Territorio
Coordinate45°59′55.21″N 10°04′30.83″E / 45.99867°N 10.07523°E45.99867; 10.07523 (Bueggio)
Altitudine1 045 m s.l.m.
Abitanti94 (2022)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantibueggesi
PatronoSan Gottardo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bueggio
Bueggio

Bueggio (AFI: /ˈbueʤʤo/, Büécc in dialetto bergamasco) è una frazione del comune bergamasco di Vilminore di Scalve in provincia di Bergamo di 94 abitanti (2021).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La località di Bueggio nel comune di Vilminore di Scalve è caratterizzata da un ambiente prevalentemente montuoso, tipico delle Alpi italiane, contraddistinto a tratti da boschi.

Il territorio di Bueggio confina a nord e a est con la frazione di Pianezza, ad est con quella di Pezzolo, a sud con la località Roccolo, tutte nel comune di Vilminore di Scalve.

Sismologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista sismico Bueggio presenta un rischio basso ed è stata classificata come comune di appartenenza nella zona 3[1] (bassa sismicità) dalla protezione civile nazionale.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Bueggio è quello alpino, con inverni freddi e abbastanza rigidi con diverse giornate di gelo[2]; le estati sono perlopiù fresche ma presentano un'umidità che può raggiungere l'80% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato "afa"[2]. L'umidità non è comunque presente solo d'estate, ma è molto elevata tutto l'anno[2].

Il comune appartiene alla zona climatica F, 3517 GR/G[3].

La piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera con un minimo relativo invernale e con una media annua superiore ai 1000 mm[4][5][6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Bueggio è un misero casale imprigionato tra i monti, abitato da poveri carbonaj o montanisti.»

Sin dall'antichità, la località di Bueggio fu essenzialmente legata alle attività di estrazione di ferro proveniente dai monti circostanti.

Bueggio fu contrada del comune di Vilminore sino al 1797 quando, con l'avvento della Repubblica Cisalpina, andò a costituire il comune autonomo di Oltrepovo insieme ad altre contrade del paese come Nona e Pezzolo e inserito nel distretto VIII del Dezzo (L. 11 ventoso anno VI). Nel settembre dello stesso anno, il comune venne collocato nel distretto VIII delle Sorgenti del Serio (L. 5 vendemmiale anno VII). Nel maggio 1801, Bueggio venne fatta rientrare nel distretto II di Clusone (L. 13 maggio 1801). Nel giugno 1804, assieme a Teveno, andò a costituire il comune di Oltrepovo (piano 27 giugno 1804) per poi essere riportata sotto Vilminore di Scalve con la restaurazione.

La storia di Bueggio nel Novecento è principalmente legata all'evento del crollo della Diga del Gleno il 1º dicembre 1923, dato che il borgo fu il primo paese a venire completamente travolto dalle acque; riuscì in parte a salvarsi per via di uno sperone di roccia che fu in grado di deviare l'enorme massa d'acqua proveniente dalla diga. Il paese ebbe dodici vittime a causa dell'inondazione.[7]

Edifici notevoli[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Gottardo[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie relative alla chiesa parrocchiale di Bueggio risalgono al 1527 quando un documento segnala come la comunità fosse solita riunirsi presso la locale chiesa dedicata a Gottardo di Hildesheim. Quella primitiva struttura venne ampliata nella prima metà del Seicento per interessamento del vescovo di Bergamo, mons. Luigi Grimani, e portata a compimento il 16 ottobre 1634; venne consacrata ufficialmente il 16 settembre 1649 da mons. Giovanni Battista da Dovara, vicario apostolico di Aleppo a nome del vescovo di Bergamo. La chiesa già all'epoca dipendeva integralmente dalla pieve di Scalve, pur disponendo di un proprio parroco per le funzioni religiose.

Un secondo ampliamento della chiesa di Bueggio fu fatto nel 1710 e consacrato ufficialmente solo il 31 agosto 1874 dal vescovo Pier Luigi Speranza.

La chiesa venne completamente distrutta dal crollo della diga del Gleno il 1º dicembre 1923 e subito dopo seguì la ricostruzione con le medesime fattezze della precedente, su progetto dell'ingegnere bergamasco Luigi Angelini; i lavori si protrassero dal 1925 al 1930. In realtà i lavori iniziarono ufficialmente nel 1927 dal momento che la comunità di Bueggio dovette attendere due anni per ottenere i fondi statali necessari alla ricostruzione e per l'approvazione del progetto definitivo. La posa della prima pietra della nuova chiesa avvenne ufficialmente il 5 novembre 1927 e venne simbolicamente utilizzata una pietra della vecchia chiesa.[8] Fu necessario ricostruire completamente il concerto campanario andato distrutto col campanile nel corso del disastro, ed il nuovo venne benedetto nel 1929 da mons. Davide Re. Poco dopo dopo la distruzione della chiesa a causa delle acque della diga, venne costruita una struttura provvisoria in legno dotata di un campanile temporaneo destinato ad accogliere una nuova campana fusa nel 1924 dalla ditta Angelo Bianchi & figli di Varese, che realizzò poi un concerto completo di cinque campane una volta completata la nuova struttura. Nel corso del disastro andò distrutto anche l'altare maggiore, acquistato nel Settecento dalla parrocchia di Rovetta, in legno finemente lavorato e dorato dalla bottega di Andrea Fantoni.[9] L'organo originario del 1900 venne sostituito nel 1930. La prima messa nella nuova chiesa venne celebrata il 30 agosto 1929 e contemporaneamente vennero iniziati i lavori di smontaggio della chiesa provvisoria realizzata in legno.

La chiesa venne decorata internamente nel 1943.

La chiesa parrocchiale di Bueggio si presenta nelle forme attuali isolata da ogni struttura circostante, con un sagrato pavimentato in selciato tutto attorno al tempio. La facciata ed i fianchi della chiesa presentano linee di gusto settecentesco con cornici, lesene e capitelli in pietra artificiale martellinata. Il portale d'ingresso è preceduto da un piccolo portico aperto in tre luci ad arco. L'arco centrale, più ampio rispetto a quelli laterali, è sovrastato da un timpano a forma triangolare con la cornice orizzontale interrotta per accogliere un grande cartiglio in pietra ove è riportata la frase latina "DIRUTUM PERREPTO GLENI AGGERE POPULO AEREQUE PUBLICO RESTITUTUM". La facciata presenta quattro lesene e al centro un finestrone sagomato con un cartiglio con la dedica "D.O.M. DIVO GOUDEARDO". Internamente la chiesa si presenta con un'unica navata, divisa solo da lesene ed arcate in tre campate. La chiesa è dotata in totale di sei cappelle, disposte tre per lato. Il presbiterio ha una pianta rettangolare coperta da una volta a vela, con un'abside semicircolare con un affresco rappresentante "La gloria di San Gottardo". La prima cappella a sinistra è occupata dal Battistero con un cancelletto in ferro e fonte in marmo rosso di Verona di forma esagonale e copertura in noce. La seconda cappella a sinistra è dedicata alla Madonna con altare policromo in marmi rossi e grigi. La seconda cappella a destra è dedicata al Sacro Cuore, a San Gottardo, a San Filippo Neri e a San Giuseppe. L'altare maggiore si presenta in legno scolpito con un tabernacolo sovrastato da una statua della Vergine accompagnata da san Filippo Neri e san Gottardo.[9]

Società[modifica | modifica wikitesto]

"Abitanti censiti"[10]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 1º gennaio 2022 nella frazione risiedevano 3 cittadini stranieri, ovvero il 3,19% della popolazione totale.[11] Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia di Bueggio è stata storicamente legata alla lavorazione del legname e all'estrazione di ferro e carbone. La maggior parte dei residenti attualmente lavora fuori dai confini della frazione. Al 2021 risultava occupato il 93,3% dei residenti in età lavorativa.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it (PDF) (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009)..
  2. ^ a b c Il clima della Lombardia, su centrometeoitaliano.it. URL consultato il 20 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  3. ^ Classificazione climatica Lombardia, dati Confedilizia, su confedilizia.it. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2015).
  4. ^ Medie climatiche 1961-1990, su wunderground.com. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2008).
  5. ^ Dati climatologici medi, su eurometeo.com. URL consultato il 9 maggio 2014.
  6. ^ Tabelle e grafici climatici, su meteoam.it. URL consultato il 9 maggio 2014.
  7. ^ G. Greco, R. Monaco, Breve storia di Bergamo, Milano, 2022
  8. ^ G. Meduri, Quarant'anni di architettura sacra in Italia - 1900-1940, 2016
  9. ^ a b L. Pagnoni, Chiese parrocchiali bergamasche: appunti di storia e arte, Bergamo, 1979
  10. ^ http://www.lombardiabeniculturali.it/
  11. ^ a b Dati ISTAT

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gino Moliterno, Encyclopedia of Contemporary Italian Culture, Routledge; Routledge World Reference, 2003 ISBN 0415285569.
  • Catherine B. Avery, The New Century Italian Renaissance Encyclopedia, Simon & Schuster, 1972 ISBN 0136120512.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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