Abd al-Rahman al-Milad

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Abd al-Rahman Salem Ibrahim al-Milad
Dati militari
Paese servitoBandiera della Libia Libia
Guerre
Comandante diGuardia costiera libica di Zawiya
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Abd al-Rahman Salem Ibrahim al-Milad, riportato anche come Abdurahmans Salem Ibrahim Milad[1] e noto con lo pseudonimo di al-Bija (in arabo البيدجا?) (Zawiya o Tripoli, 27 luglio 1986 o 1989), è un militare libico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sarebbe nato a Zawiya[2] o a Tripoli[3] nel 1986[3] o nel 1989[4]. Nel 2009 è cadetto in un'accademia navale e allo scoppio della prima guerra civile si schierò nelle file dei ribelli; durante gli scontri avrebbe perso un fratello e sarebbe stato ferito nove volte, subendo l'amputazione del dito indice e medio della mano destra a causa di una granata. Tra il 2012 e il 2015 ha vissuto in Germania.

Tornato in patria fu messo a capo del porto di Zawiya, sotto il controllo della brigata al Nasr di Mohamed Kachlaf, e successivamente a capo della neocostituita Guardia costiera libica di Zawiya, che nell'ambito dell'operazione Sophia avrebbe ricevuto finanziamenti ed equipaggiamento da Italia ed Unione europea.[5] In questo ruolo è stato accusato di aver collaborato al traffico di esseri umani e alla tortura di migranti in partenza dalla Libia.[6] Per questo motivo è stato inserito nella lista delle persone sottoposte a sanzioni da parte delle Nazioni Unite in base alla Risoluzione 1970.[7][3]

Secondo quanto ricostruito da un'inchiesta del quotidiano Avvenire firmata da Nello Scavo al-Milad nel 2017 avrebbe preso parte ad un incontro segreto al CARA di Mineo con una delegazione del Ministero dell'interno italiano.[8] Scavo è stato successivamente posto sotto la tutela della Polizia di Stato per le minacce ricevute in relazione all'inchiesta.[9] La presenza a diversi incontri sul suolo italiano è stata confermata dal diretto interessato in un'intervista rilasciata a Francesca Mannocchi e trasmessa da Propaganda Live.[10]

Nell'ottobre 2020 è stato arrestato dal governo libico di Fayez al-Sarraj per traffico di esseri umani e per contrabbando di carburanti,[11][12] ma nell'aprile 2021 è stato rilasciato per mancanza di prove.[13][14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Risposta scritta ad interrogazione parlamentare (C.5-02846), su parlamento18.openpolis.it. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  2. ^ Alessandro R. Benegiamo, Abdulrahman Salem Milad, detto Bija, su letrattative.it. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  3. ^ a b c (EN) United Nations Security Council Consolidated List [collegamento interrotto], su scsanctions.un.org. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  4. ^ (EN) Al-Milad, Abd al-Rahman, su interpol.int, Interpol. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  5. ^ Nello Scavo, Migranti. Chi è Bija, il guardacoste e trafficante libico pagato da Italia ed Europa, in Avvenire, 8 giugno 2019. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  6. ^ Paolo Lambruschi, L'Onu: ecco i nomi dei trafficanti di migranti, Avvenire, 9 giugno 2018. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  7. ^ ABD AL RAHMAN AL-MILAD, su un.org, ONU, 7 giugno 2018. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  8. ^ Nello Scavo, La trattativa nascosta. Dalla Libia a Mineo, il negoziato tra l'Italia e il boss, in Avvenire, 4 ottobre 2019. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  9. ^ Dopo l'inchiesta sul libico Bija. Nello Scavo sotto tutela, solidarietà unanime, in Avvenire, 19 ottobre 2019. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  10. ^ L'intervista di Francesca Mannocchi ad "al Bija", in il Post, 26 ottobre 2019. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  11. ^ In Libia è stato arrestato il noto trafficante di esseri umani Abdul Raman al Milad, conosciuto come “Bija”, il Post, 15 ottobre 2020. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  12. ^ (EN) Lorenzo Tondo, Libya ordered arrest of alleged trafficker who attended Italy migration talks, in The Guardian, 28 ottobre 2019. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  13. ^ Fabio Albanese, La Libia scarcera Bija, uno tra i trafficanti di uomini più pericolosi e feroci, La Stampa, 11 aprile 2021. URL consultato il 12 aprile 2021.
  14. ^ (EN) Lorenzo Tondo, Libya releases man described as one of world's most wanted human traffickers, in The Guardian, 13 aprile 2021. URL consultato il 2 febbraio 2023.
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