Benactizina

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Benactizina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC20H25NO3
Numero CAS302-40-9
Numero EINECS206-123-8
PubChem9330
DrugBankDB09023
SMILES
CCN(CC)CCOC(=O)C(C1=CC=CC=C1)(C2=CC=CC=C2)O
Indicazioni di sicurezza

La benactizina, usata come cloridrato, è un farmaco dotato di attività antidepressiva e antimuscarinica.[1] La molecola fu sintetizzata nel 1936 dai Ciba Laboratories. In passato è stata usata per il trattamento di disordini psiconeurotici e dei disturbi d'ansia.[2][3]

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

La molecola assomiglia all'atropina e presenta attività anticolinergica (sebbene gli effetti parasimpaticolitici periferici siano decisamente meno potenti): la sua azione anticolinergica periferica è un decimo di quella dell'atropina.[4] È dotata inoltre di attività miorilassante nonché di azione chinidino-simile sul cuore. La benactizina ha un effetto spasmolitico: è infatti in grado di arrestare i movimenti spontanei dell'intestino. Possiede inoltre una spiccata attività anestetica locale.

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

La molecola dopo somministrazione per via intramuscolare risultava ben assorbita dall'organismo. L'attività sul SNC iniziava ad esplicarsi nel giro di 20 minuti dopo la somministrazione per via orale. La durata d'azione veniva definita genericamente breve.[5]

Dosaggio[modifica | modifica wikitesto]

La dose iniziale raccomandata per il trattamento di soggetti adulti era pari a 1-2 mg tre volte al giorno per via orale.

Effetti indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

Gli effetti indesiderati erano considerati rari ai dosaggi consigliati (fino a 4 mg/die) e comprendevano: vertigini, confusione mentale, secchezza della bocca, disturbi della vista, palpitazioni.

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

La molecola era controindicata in caso di glaucoma, depressione franca, isteria, paranoia o ossessioni fobiche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jacobsen E, Benactyzine, in Antibiotic Med Clin Ther (New York), vol. 5, n. 2, febbraio 1958, pp. 89–97, PMID 13509612.
  2. ^ Hamilton M, Hargreaves GR, Roberts JM, Benactyzine as an aid in treatment of anxiety states; preliminary report, in Br Med J, vol. 1, n. 5014, febbraio 1957, pp. 306–10, DOI:10.1136/bmj.1.5014.306, PMC 1974297, PMID 13396241.
  3. ^ Hargreaves GR, Hamilton M, Roberts JM, Treatment of anxiety states. II. Clinical trial of benactyzine in anxiety states, in J Ment Sci, vol. 104, n. 437, ottobre 1958, pp. 1056–61, DOI:10.1192/bjp.104.437.1056, PMID 13621149.
  4. ^ Kinross-Wright V, Moyer JH, Observations upon the therapeutic use of benactyzine suavetil, in Am J Psychiatry, vol. 114, n. 1, luglio 1957, pp. 73–4, DOI:10.1176/ajp.114.1.73, PMID 13424754.
  5. ^ Larsen V, The general pharmacology of benzilic acid diethylaminoethylester hydrochloride (benactyzine NFN, suavitil, parasan), in Acta Pharmacol Toxicol (Copenh), vol. 11, n. 4, 1955, pp. 405–20, DOI:10.1111/j.1600-0773.1955.tb03277.x, PMID 13301792.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Horenstein, Pahlicke, Ber. 71, 1654, 1938
  • Blicke, Maxwell, J. Am. Chem. Soc. 64, 428, 1942
  • T.J. Petcher, J. Chem. Soc. Perkin. Trans. II, 1151, 1974
  • Fournier, Petit, Therapie 17, 1245, 1962
  • Eldeson et al., Arch. Int. Pharmacodyn. Ther. 187, 139, 1970

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