Attenborosaurus conybeari

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Attenborosaurus
Fossile di Attenborosaurus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Reptilia
Superordine Sauropterygia
Ordine Plesiosauria
Famiglia Pliosauridae
Genere Attenborosaurus
Specie A. conybeari

L'attenborosauro (Attenborosaurus conybeari) è un rettile marino estinto appartenente ai plesiosauri. Visse nel Giurassico inferiore (circa 190 milioni di anni fa) e i suoi resti sono stati rinvenuti in Inghilterra.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Come tutti i plesiosauri, anche Attenborosaurus possedeva un collo molto lungo e quattro zampe trasformate in pinne. Il corpo era relativamente schiacciato, e la coda era corta. Il cranio, al contrario di molti altri plesiosauri, era piuttosto allungato e massiccio, e terminava in un rostro appuntito fornito di lunghi denti acuminati e conici. In questo ricordava molto i rappresentanti del gruppo dei romaleosauridi, apparsi più o meno nello stesso periodo (come Archaeonectrus o Macroplata).

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Uno scheletro quasi completo di questo animale rinvenuto presso Charmouth fu descritto nel 1881 con il nome di Plesiosaurus conybeari e venne conservato al museo di Bristol, ma venne distrutto durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Questo scheletro, mancante solo della punta della coda, era molto notevole perché presentava quella che sembrava essere l'impronta della pelle, conservata sotto forma di sottile pellicola per tutto il corpo. Non erano presenti scaglie ed è quindi probabile che non solo questo animale, ma tutti i plesiosauri possedessero una pelle liscia.

In ogni caso, il British Museum di Londra aveva in precedenza realizzato un calco dell'esemplare prima che questo fosse distrutto. Nel 1993, Robert Bakker ristudiò l'esemplare e pervenne alla conclusione che P. conybeari apparteneva a un nuovo genere, Attenborosaurus (dal nome del documentarista e regista David Attenborough). Analisi cladistiche recenti indicano che questo animale era un rappresentante basale dei pliosauridi, il gruppo di plesiosauri dotati generalmente di lunghi crani e colli relativamente corti (Benson e Druckenmiller, 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • W. J. Sollas. 1881. On a new species of Plesiosaurus (P. Conybeari) from the Lower Lias of Charmouth; with observations on P megacephalus, Stutchbury, and P. brachycephalus, Owen. Quarterly Journal of the Geological Society of London 37:440-480
  • W. E. Swinton. 1948. Plesiosaurs in the City Museum, Bristol. Proceedings of the Bristol Naturalists Society 27:343-360
  • Bakker, R. 1993 – Jurassic sea monsters. Discover 14(9):78-85.
  • F. R. O'Keefe. 2001. A cladistic analysis and taxonomic revision of the Plesiosauria (Reptilia: Sauropterygia). Acta Zoologica Fennica 213:1-63
  • R. B. J. Benson and P. S. Druckenmiller. 2013. Faunal turnover of marine tetrapods during the Jurassic–Cretaceous transition. Biological Reviews

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]