Associazione Sportiva Pordenone Albatros

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A.S. Pordenone Albatros
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco, verde e

Rosso, blu

Dati societari
Città Pordenone
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Fondazione 1970
Scioglimento1995
Presidente Bandiera dell'Italia Luciana Lazzarin
Allenatore Bandiera dell'Italia Vittorio Re
Stadio Stadio Ottavio Bottecchia
(3.000 posti)
Palmarès
Si invita a seguire il modello di voce

L'Associazione Sportiva Pordenone Soc. Coop. a. r.l. Albatros è stata una società calcistica femminile, attiva a Pordenone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce nella primavera del 1970[1] l'Associazione Calcio Femminile Pordenone su iniziativa di Enea Costalonga e Dino Perin. Il dottor Mario Lenna fu il presidente[1] dei primi tre anni di vita dei bianco-verdi pordenonesi che in poco tempo centrarono tre obiettivi: la vittoria nel campionato U.I.S.P. 1970, il titolo di campione italiano di Serie B 1971 e l'ammissione di diritto al campionato di qualificazione 1972.

Il nome dello sponsor, la M.G. ovvero MobilGradisca che campeggiava sulle loro maglie in un tondo bianco in campo verde, seguì le pordenonesi per tre stagioni fino alla loro volontaria retrocessione nella Serie A Interregionale (ex Serie B).
Le ragazze, allenate da Vittorio Re,[2] accumularono rapidamente esperienza disputando delle gare di altre squadre femminili a Strasburgo, Stoccarda e Zagabria.[1] Il fiore all'occhiello del MobilGradisca Pordenone fu la mezzala sinistra Claudia Avon che già nel 1973 contava 20 presenze in Nazionale.[1]

Giunta alla finale per l'assegnazione dello scudetto di Serie B del 1976, cedette in finale alla più volitiva Salernitana.

Mentre le maggiori squadre venete (Valdobbiadene Diadora e Conegliano) andavano in crisi il Pordenone ritornava in Serie A dopo due proficue stagioni d'Interregionale e Serie B. Per una sola stagione arrivava l'abbinamento con la "Ledysan" di Valvasone[3][4] Sfortunato anche il secondo spareggio, valido questa volta per la promozione in Serie A 1980, perso 1-2 il 7 ottobre 1979 contro la giovane squadra monzese della Fiamma Ceraso.

Nella stagione successiva la promozione in Serie A era ormai a portata di mano: vinto il girone con 5 punti di vantaggio sul Rivignano si va alle finali. A passare in Serie A sono però soltanto due delle vincenti dei quattro gironi di Serie B e al Pordenone tocca l'Arredamenti Soresina di Lacchiarella (MI). Entrambe le gare vedono vincenti le squadre di casa per 2-0, ma è ancora una volta Pordenone a cedere, ma soltanto ai tiri di rigore: 1-2. In seguito la squadra di Lacchiarella rinuncia alla promozione e la FIGCF ripesca due squadre retrocesse ma non le biancoverdi.

Dopo due secondi posti consecutivi è la Federazione a porgere la mano al Pordenone che chiede l'ammissione sub-judice. Le squadre rinunciatarie sono troppe e la richiesta delle biancoverdi, forti del nuovo sponsor "FriulVini - vini D.O.C. friulani" di Orcenico Inferiore di Zoppola, viene accolta nel 1984.

La FriulVini sostiene per nove anni il Pordenone in Serie A, finché una forte crisi societaria la obbliga a tagliare qualsiasi sponsorizzazione. Non è ancora il fallimento che arriverà tempo dopo.[5]

Arriva al suo posto lo sponsor Albatros, ma non è più come prima. Nel giro di due stagioni la squadra chiude definitivamente.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dell'A.C.F. Pordenone Albatross
  • 1970 - Nasce l'A.C.F. Pordenone di Pordenone. Si iscrive al campionato di Serie A organizzato dall'UISP. Vinta l'eliminatoria del Friuli, è battuto nella finale dell'11 novembre dalla Celana Mestre. Si iscrive al campionato di Serie B regionale organizzato dalla F.F.I.G.C. Cambia denominazione in A.C.F. Pordenone MobilGradisca.[1]
  • 1971 - Vince il girone del Triveneto e, superando tutte le finali, è Campione d'Italia di Serie B. Promosso in Serie A che nel 1972 vale quale qualificazione alla nuova Serie A unificata.
  • 1972 - 3º nel girone B delle qualificazioni di Serie A. Ammesso alla nuova Serie A.
  • 1973 - 2º nel girone A delle qualificazioni, 6º nel girone di finale della Serie A.
  • 1974 - 6º in Serie A. Rinuncia alla Serie A e si iscrive in Interregionale. Cambia denominazione in A.C.F. Pordenone.
  • 1975 - 4º nel girone D dell'Interregionale.
  • 1976 - 1º nel girone C dell'Interregionale, ammesso alle semifinali promozione. 1º nel girone A delle semifinali. Perde 0-2 la finale scudetto contro la Salernitana. Promossa in Serie A. Cambia denominazione in A.C.F. Pordenone Ledisan.
  • 1977 - 9º in Serie A. Rinuncia alla Serie A e si iscrive in Serie B. Torna alla denominazione A.C.F. Pordenone.
  • 1978 - 3º nel girone C della Serie B.[6]
  • 1979 - 2º nel girone B della Serie B, avendo perso 1-2 lo spareggio promozione contro la Fiamma Ceraso.
  • 1980 - 5º nel girone B della Serie B.
  • 1981 - 1º nel girone B della Serie B, va alle finali promozione. Perde ai rigori (1-2) la doppia sfida contro l'Arredamenti Soresina di Lacchiarella, e non è promossa.
  • 1982 - 2º nel girone B della Serie B.
  • 1983 - 2º nel girone A della Serie B. È in seguito ammesso in Serie A a completamento organici. Cambia denominazione in A.C.F. Pordenone Friulvini.
  • 1984 - 5º in Serie A.
  • 1985 - 10º in Serie A.
  • 1985-86 - 9º in Serie A.
  • 1986-87 - 11º in Serie A.
  • 1987-88 - 14º in Serie A. Retrocesso in Serie B,
  • 1988-89 - 2º nel girone A della Serie B, avendo perso 1-2 lo spareggio promozione contro l'Aurora Mombretto. È in seguito ammesso in Serie A a completamento organici.
  • 1989-90 - 10º in Serie A. Cambia denominazione in Associazione Sportiva Pordenone Soc.Coop. a r.l. Friulvini.
  • 1990-91 - 12º in Serie A.
  • 1991-92 - 11º in Serie A. Cambia denominazione in Associazione Sportiva Pordenone Soc.Coop. a r.l. Albatros.
  • 1992-93 - 12º in Serie A.
  • 1993-94 - 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1994 - Rinuncia al campionato di Serie B e ottiene l'iscrizione in Serie C Friuli-Venezia Giulia.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Coppola, p. 205.
  2. ^ Vittorio Re, per 16 anni sulla panchina del Pordenone. Messaggero Veneto del 23 maggio 2004.
  3. ^ Sempre scritto con la i normale su tutti i comunicati e la stampa dell'epoca, ditta specializzata nella produzione di pannolini ed articoli sanitari.
  4. ^ All'incontro amarcord c'è anche la Vignotto, Messaggero Veneto del 25 ottobre 2013.
  5. ^ La Cantina "La Delizia" rileva l'ultimo magazzino della Friulvini a Zoppola. Messaggero Veneto, 22 marzo 2015.
  6. ^ A parità di punti la F.I.G.C.F. prendeva in considerazione il quoziente reti per stabilire la posizione in classifica.
  7. ^ Non è noto se il club si sia effettivamente iscritto al campionato oppure abbia rinunciato all'iscrizione dando definitiva cessazione dell'attività ufficiale alla FIGC.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lino Coppola, Rassegna del Calcio Femminile, Salerno, Arti Grafiche Boccia S.r.l., aprile 1973, pp. 60 e 203-204.
  • Guerin Sportivo, Guida ai campionati di calcio femminile 1989-1990, inserto allegato al n. 38 del 20 settembre 1989 p. 18.
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