Hieraaetus morphnoides

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Aquila minore australiana

Aquila audax
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Accipitriformes
Famiglia Accipitridae
Sottofamiglia Aquilinae
Genere Hieraaetus
Specie H. morphnoides
Nomenclatura binomiale
Hieraaetus morphnoides
(Gould, 1841)

L'aquila minore australiana (Hieraaetus morphnoides) è un uccello della famiglia Accipitridae nativo dell'Australia.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le sue dimensioni possono variare dai 45 ai 55 cm ed ha un'apertura alare massima simile a quella del falco pellegrino. È una delle più piccole aquile conosciute, raramente raggiunge il peso di 1 kg e per questo viene chiamata anche aquila minuta.

Possiede una cresta corta e zampe completamente piumate.
Le femmine hanno dimensioni maggiori rispetto ai maschi e in questa specie sono presenti due colorazioni distinte:una chiara per i pulcini ed una scura per gli esemplari adulti.[2]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

È una specie solitaria. Trascorre la maggior parte del tempo appollaiato sopra un albero, oppure volteggiando a grandi altezze sopra le foreste o ai loro confini, dimostrando una notevole rapidità in picchiata.[3]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Questo rapace si nutre primariamente di mammiferi, uccelli, rettili (soprattutto lucertole), insetti e raramente pesci, questi ultimi di solito rubati al nibbio fischiatore. Preferisce cacciare giovani conigli al sud; predilige invece gli uccelli al nord e le lucertole nelle zone aride. Questa specie si nutre anche occasionalmente di carogne e di animali uccisi sulle strade.
Si procura il cibo volteggiando nel cielo con basse planate o puntando la preda mentre si mimetizza immobile appollaiato sopra un ramo. Raramente cattura il cibo in volo, di solito utilizza planate e picchiate per ghermire le prede a terra.[3]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

In Australia, la stagione della deposizione delle uova varia in base all'altitudine: è più lunga al nord, dove corrisponde alla stagione secca compresa tra marzo e settembre; è più breve al centro e al sud, dove dura di solito da agosto ad ottobre.
Questa specie è una nidificatrice solitaria che costruisce il suo nido su un ramo biforcuto ad un'altezza che varia dai 5 ai 45 metri, utilizzando dei rametti coperti da foglie verdi. A volte il nido viene edificato sopra quello di un'altra specie ed entrambi i genitori partecipano alla sua costruzione.
Di solito il numero delle uova deposte è 2 (a volte 1 o 3) ed è la femmina a covare le uova. Il periodo di incubazione va dai 36 ai 40 giorni, e i piccoli restano all'interno del nido dai 54 ai 66 giorni; sono ancora dipendenti dai genitori per almeno due mesi dopo il loro piumaggio definitivo.[3]

Migrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sono dei migratori locali, ma possono "invadere" zone adiacenti in grandi numeri se si presentano determinate condizioni (come ad es. una rapida crescita del numero degli insetti a seguito di forti piogge in zone normalmente aride).I giovani dopo lo svezzamento possono disperdersi anche per grandi distanze, fino ai 3000 km.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nella maggior parte degli habitat boschivi eccetto le foreste più dense; è molto comune nei boschi situati nei terreni collinari incolti delle campagne e nelle aree interne ricche di eucalipti.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Diffuso, in passato era ritenuto comune per la maggior parte della sua area geografica d'estensione; oggi invece viene classificato come Vulnerabile nella zona del Territorio della Capitale Australiana, ed è stato proposto sempre come Vulnerabile nel Nuovo Galles del Sud.
A livello nazionale i suoi avvistamenti si sono ridotti di circa il 14%, mentre quelli nel Nuovo Galles del Sud si sono abbassati del 39%; sempre in quest'ultima zona, negli ultimi 30 anni gli avvistamenti si sono ridotti fino al 50%.
In generale il suo pericolo di estinzione è inserito nel livello di "rischio minimo".[3]

Al 2001 il numero di individui stimati, inclusi adulti e giovani ancora non pronti all'accoppiamento, era compreso fra 10.000 e 100.000.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 maggio 2014.
  2. ^ Colin Harrison, Alan Greensmith (1993). Uccelli del mondo. London: Dorling Kindersley handbooks. ISBN 0751310336
  3. ^ a b c d e f www.globalraptors.org, su globalraptors.org. URL consultato il 20 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2012).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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