Antonio Leonelli

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Antonio Leonelli (Crevalcore, intorno al 1438-1441Bologna, tra il 1515 e il 1525) è stato un pittore italiano, fra i maggiori pittori bolognesi del XV secolo.

Natura morta

Biografia e opere[modifica | modifica wikitesto]

Già registrato come pittore a partire dall'anno 1461, Leonelli assunse diversi incarichi a Bologna tra i quali maestro delle quattro arti del Comune negli anni 1478, 1489, 1505, 1507 e 1508; ricoprendo anche il ruolo di Ministralis, ossia rappresentante dei cittadini, del quartiere di San Leonardo. La sua presenza nella città di Bologna è attestata nel 1491 come "habitator [...] capella S. Proculi", quando dipingeva per la Basilica di San Petronio la "curtinam crucifixi magni", e nel 1499 in qualità di testimone in un processo. Ma le notizie su Antonio Leonelli sono poche, vaghe e difficilmente interpretabili.

Una delle sue prime opere documentate risale all'anno 1480: il 7 agosto e il 27 ottobre di quell'anno venivano registrati due pagamenti a suo favore per la "dipintura del frontespicio" del portico di San Giacomo Maggiore, dove, all'interno di una cornice in cotto, sormontata da un'iscrizione con data di compimento (1478): raffigura la Madonna con il Bambino al centro e negli scomparti laterali San Giacomo e Sant'Agostino. L'opera può essere accostata al ritratto di Ludovico Bolognini della Pinacoteca nazionale di Bologna.

Oltre alla Sacra Famiglia già a Berlino, ai tre dipinti di Étrepy, vengono assegnati ad Antonio Leonelli anche il Ritratto di giovane al Civico Museo Correr di Venezia[1], il Ritratto della famiglia Sacrati, all'Alte Pinakothek di Monaco, la Sacra Famiglia con s. Giovannino esposta a Stoccarda presso la Staatsgalerie. Profonda la matrice pittorica ferrarese di Leonelli, decisamente ermetica con stilemi nordici, che si avvicinano a quelli fiamminghi; non stupiscono i riferimenti alla pittura di Francesco Del Cossa, Ercole de' Roberti e Cosmè Tura.

L'unica opera originariamente firmata e datata del Leonelli, una Sacra Famiglia che si trovava al Kaiser Friedrich Museum di Berlino, è andata distrutta nei bombardamenti del 1945.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tradizionalmente attribuito a Baldassare d'Este, Venezia Il Museo Correr, Guide Fondazione Musei Civici Marsilio Skira, 2010, p. 114

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G.P. Achillini, Il viridario…, Bologna 1513, p. 188
  • M. Oretti, Raccolta di alcune marche e sottoscrizioni praticate da pittori e scultori nelle sue opere (fine del XVIII sec.), a cura di G. Perini, Firenze 1983, pp. 35 s., 41, 99, 182
  • Marcello Oretti e il patrimonio artistico privato bolognese (Bologna, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, Mss., B.104, fine del XVIII sec.), indice a cura di E. Calbi - D. Scaglietti Kelescian, Bologna 1984, p. 125
  • G. Bargellesi, Un ritratto di Antonio da Crevalcore, in Notizie di opere d'arte ferraresi, Rovigo 1955, pp. 37–39
  • F. Zeri, An addition to Antonio da Crevalcore, in The Burlington Magazine, CVIII (1966), pp. 422–425
  • F. Filippini - G. Zucchini, Miniatori e pittori a Bologna. Documenti del XV secolo, Roma 1968, pp. 14 s. (s.v. A. da Crevalcore), 19 s. (s.v. A. di Leonello)
  • S. Bergamini, A. L. da Crevalcore, tesi di laurea, Università degli studi di Bologna, a.a. 1971-72
  • E. Mattaliano, in Da Borso a Cesare d'Este. La scuola di Ferrara. 1450-1628 (ed. ampliata del catal. di Londra 1984, con gli atti del simposio tenuto sempre a Londra il 2 giugno 1984), Ferrara 1985, pp. 86–88
  • V. Sgarbi, Antonio da Crevalcore e la pittura ferrarese del Quattrocento a Bologna, Milano, 1985
  • M. Lucco, La cultura figurativa padana al tempo del Codice Hammer, in Leonardo: il Codice Hammer e la Mappa di Imola presentati da Carlo Pedretti. Arte e scienza a Bologna in Emilia e Romagna nel primo Cinquecento (catal., Bologna), Firenze 1985, pp. 143–145
  • F. Todini, ibid., pp. 154 s.
  • G. Schizzerotto, A. da Crevalcore "davanti ai rostri": un enigma ritrovato, in Paragone, XXXVII (1986), 441, pp. 31–58
  • M. Lucco, in La pittura in Italia. Il Quattrocento, II, Milano 1987, pp. 561 s.
  • A. Marchi, Notizia di A. da Crevalcore in un documento sulla chiesa di S. Giacomo Maggiore di Bologna, in Paragone, XLII (1991), 493-495, pp. 79–95
  • C. Nicosia, Gli Este a Ferrara. Una corte del Rinascimento (catal., Ferrara), Cinisello Balsamo 2004, p. 304
  • U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXIII, p. 82
  • The Dictionary of Art, II, pp. 184 s. (s.v. A. [Leonelli] da Crevalcore).

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