Antonino Fava (carabiniere)

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Antonino Fava
NascitaTaurianova, 15 dicembre 1957
MorteScilla, 18 gennaio 1994
Cause della morteConflitto a fuoco durante un pattugliamento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Arma dei Carabinieri
GradoAppuntato
DecorazioniMedaglia d'oro al valore militare
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Antonino Fava (Taurianova, 15 dicembre 1957Scilla, 18 gennaio 1994) è stato un carabiniere italiano, insignito di medaglia d'oro al valor militare.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Omicidio[modifica | modifica wikitesto]

La sera del 18 gennaio 1994, lungo l'autostrada A3 all'altezza dello svincolo per Scilla, l'auto dei Carabinieri con a bordo gli appuntati Antonino Fava e Vincenzo Garofalo venne affiancata da un'altra auto dalla quale partirono raffiche di mitragliatrice M12, che li uccisero sul colpo. La stessa arma era stata utilizzata in un altro agguato contro un'auto dei Carabinieri con a bordo l'appuntato Silvio Ricciardi e il carabiniere Vincenzo Pasqua (che si salvarono miracolosamente) avvenuto il 2 dicembre 1993 a Saracinello, periferia di Reggio Calabria, e sarà riutilizzata in un altro assalto il 18 febbraio successivo sempre a Saracinello, in cui rimasero gravemente feriti i carabinieri Bartolomeo Musicò e Salvatore Serra[2][3].

Condanne per l'omicidio[modifica | modifica wikitesto]

Nell'immediatezza del delitto, venne fermato uno dei partecipanti, Giuseppe Calabrò (affiliato alla 'ndrina Latella di Reggio Calabria), che confessò la sua partecipazione ai tre agguati ed accusò altri presunti complici, Consolato Villani (all'epoca minorenne), Vittorio Quattrone e Maurizio Carella[4]. Nel 1997 il primo processo si concluse con la condanna all'ergastolo di Calabrò mentre Quattrone e Carella vennero assolti perché la loro testimonianza venne considerata inattendibile; Villani venne invece riconosciuto colpevole dal Tribunale dei minorenni[5].

Le indagini sono state riaperte a seguito di una dichiarazione rilasciata dal collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza (il quale riferì che il suo capo Giuseppe Graviano gli disse che «i calabresi si erano mossi» con l'omicidio dei due carabinieri) e portate avanti su impulso del Procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia Gianfranco Donadio[6]: nel 2012 Giuseppe Calabrò, in una lettera indirizzata dall'allora Procuratore Nazionale Pietro Grasso, affermò che i tre agguati contro i carabinieri rientravano in una strategia della 'Ndrangheta ispirata da ambienti esterni ma in seguito ritrattò tali affermazioni[7]. Le indagini si arricchirono con la collaborazione di Consolato Villani e Antonino Lo Giudice, i quali affermarono che Totò Riina, per voce di Giuseppe Graviano, si accordò con Rocco Santo Filippone (capo dell'omonima 'ndrina e capo del mandamento tirrenico) per l'omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo; i due collaboratori raccontarono che tutto ciò fu pianificato a una riunione di 'ndrangheta per la risoluzione della Seconda Guerra di 'Ndrangheta a cui presenziarono i De Stefano, i Piromalli, alcune 'ndrine di Milano e Cosa Nostra siciliana e che quella fu l'occasione di parlare del "piano stragista"[8][9]: a valle di queste azioni contro i carabinieri sarebbe stata organizzata una riunione da elementi apicali di 'ndrangheta nel santuario della Madonna di Polsi e viene deciso di non andare oltre con le azioni stragiste[7][10].

A luglio 2017 si concluse l'operazione "'Ndrangheta stragista" che testimonierebbe che per due mesi, dicembre 1993 e gennaio 1994, alcune famiglie di 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro avevano accettato di partecipare alle azioni stragiste pianificate da Cosa nostra: l'operazione ha portato all'arresto di Rocco Santo Filippone per omicidio e associazione mafiosa e all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Graviano[11]. Il processo si è aperto nell'ottobre dello stesso anno e la presidente della Corte d’Assise Ornella Pastore ha ammesso tra le parti civili i familiari dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo[12].

Il 24 luglio 2020 il processo si è concluso in primo grado con la condanna all'ergastolo per Filippone e Graviano come mandanti del duplice omicidio Fava-Garofalo[13].

Il 25 Marzo 2023 le condanne di primo grado sono state confermate anche in appello, confermando le condanne all’ergastolo per Filippone e Graviano.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di nucleo radiomobile in area ad elevata densità mafiosa, nel corso di predisposto servizio di controllo del territorio, intimava in movimento l'alt ad autovettura sospetta. Fatto segno a reiterata azione di fuoco da parte dei malviventi che non arrestavano la marcia, li affrontava con insigne coraggio e grande determinazione replicando con l'arma in dotazione finché, colpito in più parti del corpo, si accasciava esanime. Le successive indagini consentivano di arrestare gli autori, identificati in cinque pericolosi pregiudicati appartenenti ad agguerrita organizzazione criminosa, e di recuperare le armi e l'autovettura di illecita provenienza utilizzate dai malfattori. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinto fino all'estremo sacrificio.»
— Scilla, 18 gennaio 1994[14].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://vittimemafia.it/18-gennaio-1994-scilla-rc-antonino-fava-e-vincenzo-garofalo-uccisi-in-un-agguato/
  2. ^ UNA MITRAGLIETTA PER TRE AGGUATI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 26 luglio 2021.
  3. ^ Sky TG24, Ricordato omicidio Cc Fava e Garofalo, su ansa.it. URL consultato il 26 luglio 2021.
  4. ^ REGGIO CALABRIA PRESI I KILLER DEI CARABINIERI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 25 luglio 2021.
  5. ^ ERGASTOLO AL PENTITO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 25 luglio 2021.
  6. ^ Blog | Esclusivo/1 Stragi mafiose: dal 2008 al 2013 oltre 30 atti di impulso della Dna – La lettera mai giunta in Dna, su Guardie o ladri, 15 novembre 2016. URL consultato il 25 luglio 2021.
  7. ^ a b Stragi di mafia, l'altra verità sui veri piani della 'ndrangheta, in espresso.repubblica.it, 26 luglio 2017. URL consultato il 26 luglio 2017.
  8. ^ Stragi '92-'93, il pentito conferma: "Patto tra mafia e 'ndrangheta per colpire lo Stato", in repubblica.it, 15 dicembre 2017. URL consultato il 16 dicembre 2017.
  9. ^ Mafia, le parole del pentito “Riina voleva l’alleanza con la ’ndrangheta”, in ilfattoquotidiano.it, 16 dicembre 2017. URL consultato il 16 dicembre 2017.
  10. ^ Reggio Calabria, arresti e perquisizioni: "Strategia comune di 'ndrangheta e Cosa nostra per le stragi mafiose", in repubblica.it, 26 luglio 2017. URL consultato il 26 luglio 2017.
  11. ^ Stragi, due arresti per gli attentati ai carabinieri del '94: anche Graviano. "Cosa nostra e 'ndrangheta: unica strategia", su Il Fatto Quotidiano, 26 luglio 2017. URL consultato il 25 luglio 2021.
  12. ^ Reggio Calabria, al via processo sulla 'ndrangheta stragista. Familiari: "Chi ha sbagliato paghi senza sconti", su Il Fatto Quotidiano, 30 ottobre 2017. URL consultato il 25 luglio 2021.
  13. ^ Processo 'Ndrangheta stragista: due condanne all'ergastolo per Graviano e Filippone, su repubblica.it.
  14. ^ Dettaglio decorato: Fava Antonino, su quirinale.it. URL consultato l'8 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]