Alfred Chapon

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Louis Étienne Alfred Chapon (Parigi, 22 dicembre 1834Parigi, 24 aprile 1893) è stato un architetto francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alfred Chapon è stato ammesso nel 1859 presso la École nationale supérieure des beaux-arts, dove ha studiato architettura sotto la direzione di Charles-Auguste Questel. L'altro suo maestro era Léon Ohnet.

Palazzo del Bardo

Poco dopo aver lasciato la scuola, divenne l'architetto della società Suez. Nel 1865[1], Jules de Lesseps è stato nominato Commissario Generale della Tunisia (così come il Marocco, Cina e Giappone) per l'Expo 1867. L'architetto divenne responsabile per le progettazioni di diversi edifici in stili diversi per i padiglioni del Siam e il Sud America. È in questa veste che realizzò il suo capolavoro, un grande padiglione in stile neomoresco che evoca il Bardo (riassemblato nel Parc Montsouris nel 1869 e distrutto da un incendio nel 1991). Questo lavoro era molto ammirato e lodato dalla stampa.

Fece diversi altri edifici, compresi gli edifici o restauri di castelli in Seine-et-Oise, Haute-Vienne e all'estero (Spagna e Giappone).

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì improvvisamente il 24 aprile 1893. Il 26 dicembre, a seguito di una cerimonia presso la Madeleine, fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.

Chapon è lo zio materno dell'attore George Mauloy.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
— 31 ottobre 1868

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gran Commendatore dell'Ordine di Nīshān al-Iftikār - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Rosa - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di Isabella la Cattolica - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Exposition universelle de 1867 à Paris», Gazette de l'industrie, 17 décembre 1865, p. 2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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