Alberico da Barbiano

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Alberico da Barbiano (Barbiano di Cotignola, 1344Città della Pieve, aprile 26 Aprile 1409) è stato un condottiero e capitano di ventura e conte di Barbiano, Cunio, Lugo e Zagonara italiano.

Nascita

Nato nel 1344 a Barbiano, Alberico mostra sin da ragazzo un temperamento "infaticabile, senza paura e pieno di amor di gloria" (come viene descritto dal Card. Angelico nel 1371) che lo portarono ben presto a tralasciare gli studi per porsi al servizio di Giovanni d'Acuto, con il quale prese parte alla repressione di Faenza nel 1376 e di Cesena nel 1377.

Vita e Battaglie

Alberico fonda, non ancora trentenne, la Compagnia di San Giorgio. Fu la prima compagnia di ventura interamente composta da milizie italiane in un'epoca in cui nella penisola dominavano eserciti composti da soldati stranieri. Egli fece giurare ai suoi odio contro gli stranieri. Dalla Compagnia di San Giorgio uscirono in seguito molti noti condottieri come Ugolotto Biancardo, Jacopo dal Verme, Facino Cane, Ottobuono Terzi, Braccio da Montone e Sforza Attendolo. La prima chance gli viene data quando il Papa Urbano VI e Caterina da Siena lo chiamarono a schierarsi in difesa di Roma contro i Bretoni, i quali marciavano su Roma mettere a capo della chiesa Clemente VII. La battaglia di Marino tra papato e Bretoni avviene a 12 miglia a nord di Roma il 30 aprile 1379 Il giorno stesso della battaglia entra trionfante a Roma. Il Papa, che della vittoria aveva reso grazie a Dio recandosi dal vincitore a piedi nudi, lo crea Cavaliere di Cristo e gli conferisce solennemente un grande stenadardo bianco attraversato da una croce rossa con il motto "LI-IT-AB-EXT" (L'Italia liberata dai Barbari). Viene inoltre nominato senatore dello Stato della Chiesa. Sconfitti i Bretoni, prosegue verso Napoli dove la regina Giovanna I si era schierata con Clemente per paura di perdere il regno. Sconfitta anch'essa, ottiene il titolo di Connestabile del regno di Napoli da Carlo di Durazzo, a cui spettava il regno per diritto. Alberico inizia poi il suo servizio al Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti e, assieme al fratello Giovanni, entra a Firenze nel 1397. Fratello che verra poi impiccato in piazza a Bologna nel 1399. Appresa la notizia della morte del fratello, Alberico, ormai 55enne inizia l'assedio di Faenza, governata dai Manfredi, responsabili del crimine. Faenza che verrà poi ceduta per denaro al Card. Cossa, il quale ben presto diverrà l'acerimo nemico di Alberico. Quest'ultimo, per vendetta, non permetterà l'arrivo dei carri di grano dalla Toscana durante la grande carestia del 1405, venendo scomunicato da Papa Innocenzo VII. Ritiratosi a Napoli, riceve la notizia della rivolta di suo figlio Lodovico, conte di Zagonara, contro l'altro figlio Manfredo, conte di Lugo. Purtroppo non arriverà mai in Romagna, morendo di nefrite a Città della Pieve il 26 Aprile 1409 all' età di 65 anni.

Ogni anno a Barbiano si svolge il Palio in suo onore, nel quale, dopo una sfilata in stile medievale, i 4 Rioni si sfidano per vincere l'ambito trofeo, rappresentato dalla riproduzione del suo elmo e della bandiera donatagli dal Papa.