55 Cancri c

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55 Cancri c
55 Cancri c visto tramite il programma Celestia. La stella luminosa a sinistra del pianeta è Polluce.
Stella madre55 Cancri
Scoperta2002
ScopritoriButler, Marcy
CostellazioneCancro
Distanza dal Sole40,9 anni luce
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta08h 52m 35,8s
Declinazione+28° 19' 51"
Parametri orbitali
Semiasse maggiore0,240 ± 0,005 UA
Periodo orbitale43,93 ± 0,021 giorni
Eccentricità0,44 ± 0,08
Dati fisici
Massa
>0,217 ± 0,04 MJ

55 Cancri c, o Brahe,[1] è un pianeta extrasolare con un'orbita eccentrica attorno alla stella 55 Cancri; il suo periodo di rivoluzione è di 43,93 giorni terrestri. È il terzo pianeta in ordine di distanza dalla sua stella; fu scoperto nel 2002 e possiede una massa comparabile a quella di Saturno.

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

Come la gran parte dei pianeti extrasolari conosciuti, 55 Cancri c fu individuato attraverso l'osservazione delle variazioni riscontrate nella sua stella madre, tramite sensibilissime misure dello spettro attraverso l'Effetto Doppler. All'epoca della scoperta, era già noto il pianeta 55 Cancri b[2]. Nel 2002, le misurazioni successive mostrarono la presenza di un altro pianeta di lungo periodo orbitale, alla distanza di 5 UA dalla stella; solo dopo la scoperta di entrambi i pianeti, fu notata una periodicità di 43 giorni, che appare vicina al periodo rotazionale della stessa stella; vi è la possibilità che comunque questo periodo sia causato dalla rotazione della stella, piuttosto che da un pianeta. La scoperta di entrambi i pianeti, sia quello di 43 giorni (chiamato 55 Cancri c), sia quello a 5 UA (chiamato 55 Cancri d), fu annunciata nello stesso articolo[3]. Le misurazioni successive che portarono alla scoperta, nel 2004, del pianeta 55 Cancri e dà credito alla teoria secondo la quale 55 Cancri c sia il più piccolo dei tre pianeti di tipo gioviano del sistema[4].

Orbita e massa[modifica | modifica wikitesto]

L'orbita di 55 Cancri c è fortemente eccentrica: quando è all'apoastro, il pianeta si trova due volte più distante di quando è al periastro. la sua distanza media dalla sua stella è più breve di quella del pianeta Mercurio, benché abbia un periodo orbitale più lungo degli altri gioviani caldi. Il pianeta è in risonanza 3.1 col più interno 55 Cancri b, il che potrebbe favorire la stabilità del sistema[5].
Un limite del metodo della velocità radiale utilizzato per la scoperta di nuovi pianeti è che questo fornisce solo un valore più basso della massa del pianeta. Comunque, le osservazioni astrometriche del Telescopio Spaziale Hubble suggeriscono che il pianeta esterno 55 Cancri d sia inclinato di 53° rispetto al piano celeste[4]. Se queste misure saranno confermate, e dando per scontato che il sistema planetario sia complanare, potrebbe significare che la massa reale di 55 cancri c sia di circa il 25% più grande del suo limite inferiore calcolato, intorno al 90% della massa di Saturno.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Fin da quando il pianeta fu identificato, le caratteristiche fisiche come il raggio, la composizione chimica e la temperatura sono sconosciute. Se il pianeta avesse una massa simile a quella di Saturno, potrebbe trattarsi di un gigante gassoso con una superficie non solida.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Approved Names, in NameExoWorlds, Unione Astronomica Internazionale. URL consultato il 1º luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2018).
  2. ^ Butler, R. et al., Three New 51 Pegasi-Type Planets, in The Astrophysical Journal, vol. 474, 1997, pp. L115 – L118. URL consultato il 23 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2000).
  3. ^ Marcy, G. et al., A planet at 5 AU Around 55 Cancri [collegamento interrotto], in The Astrophysical Journal, vol. 581, 2002, pp. 1375-1388.
  4. ^ a b McArthur, B. et al., Detection of a NEPTUNE-mass planet in the ρ1 Cnc system using the Hobby-Eberly Telescope, in The Astrophysical Journal, vol. 614, 2004, pp. L81 – L84.
  5. ^ Jianghui, J. et al., Could the 55 Cancri Planetary System Really Be in the 3:1 Mean Motion Resonance? [collegamento interrotto], in The Astrophysical Journal, vol. 585, 2003, pp. L139 – L142.

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