Babyrousa: differenze tra le versioni

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'''''Babyrousa''''' <span style="font-variant: small-caps">[[George Perry (naturalista)|Perry]], [[1811]]</span> è un genere di [[Mammalia|mammiferi]] della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei [[Suidae|Suidi]] (Suidae). Le specie ad esso ascritte, conosciute con il nome comune di babirussa, vivono solo su [[Sulawesi]] e su alcune isole vicine e sono note per le loro lunghe zanne che fuoriescono dal muso. Anche se in passato tutti i babirussa venivano raggruppati in un'unica [[specie]], oggi se ne distinguono quattro forme diverse, tra cui una estinta.

== Etimologia ==
Il termine «babirussa» deriva dall'unione di due parole [[Lingua malese|malesi]] che significano, rispettivamente, «cervo» e «maiale».

== Descrizione ==
[[File:Babirusa0.jpg|thumb|295px|Babirussa con zanne chiaramente visibili.]]
[[File:Babyrousa_celebensis_-_Crane.jpg|thumb|left|Il cranio dell'animale.]]
La caratteristica più evidente dei babirussa sono le [[Zanna|zanne]], più grandi di quelle di qualsiasi altro suide. I canini superiori non crescono nella cavità orale, ma verso l'alto; fuoriescono dal muso e poi crescono ad arco finché non raggiungono nuovamente il punto di partenza. A volte le punte delle zanne ricrescono nuovamente nella pelle e nella carne del muso. Nei maschi la lunghezza totale di questi denti può superare i 30 cm. Le femmine hanno zanne molto più corte, così come corti sono i canini della [[Mandibola|mascella inferiore]] in entrambi i sessi. Crescono anch'essi verso l'alto, ma sporgono lateralmente dalla bocca. In rari casi, possono crescere in avanti, a mo' di pugnale. A causa dei frequenti combattimenti tra i maschi, non è raro trovare in natura esemplari con le zanne spezzate.

I babirussa hanno una lunghezza testa-tronco di circa 88-107 cm, ai quali va aggiunta una coda di 28-32 cm. L'altezza al garrese è di 65-80 cm, mentre il peso può raggiungere i 100 kg. La pelle, scarsamente ricoperta di peli setolosi, è bruno-grigiastra nella parte superiore e biancastra in quella inferiore, dove il bianco può spingersi talvolta fino alle labbra. Spesso la pelle del collo e dell'addome può essere solcata da molte pieghe. Il corpo è arcuato nella regione dorsale, e assai massiccio nella parte superiore; le zampe sono relativamente lunghe e sottili.

== Distribuzione e habitat ==
[[File:Male-female-babirusa.jpg|thumb|left|Maschio e femmina di babirussa.]]
I babirussa sono [[Endemismo|endemici]] dell'isola indonesiana di [[Sulawesi]] e di alcune isole vicine, come le [[Isole Togian|Togian]]. Una specie vive anche su un'isola delle [[Molucche]], [[Buru (Indonesia)|Buru]], ma a quanto pare sembra essere stata introdotta qui dall'uomo. Il loro ''habitat'' è costituito dalla [[foresta pluviale tropicale]].

== Biologia ==
I babirussa sono creature diurne e vanno in cerca di cibo nelle ore del mattino. Per spostarsi più velocemente, creano una serie di sentieri nel fitto del sottobosco. Gli esemplari in cattività costruiscono dormitori di paglia per dormire, ma non è noto se questo comportamento valga anche per gli esemplari che vivono in libertà. Vivono in gruppi composti al massimo da otto animali, costituiti per lo più da femmine e dalla loro prole. I maschi spesso conducono un'esistenza solitaria.

Le zanne dei babirussa non consentono loro di grufolare nel terreno in modo simile ai maiali, e pertanto questi animali si nutrono di foglie e frutti caduti.

=== Riproduzione ===
Nella stagione degli amori, i maschi combattono ferocemente per il diritto di accoppiarsi con le femmine. Tuttavia, è raro che riescano a ferirsi, dal momento che le zanne sono di solito rivolte all'indietro. La femmina può partorire due volte l'anno. Il periodo di gestazione è di circa cinque mesi, trascorsi i quali possono nascere uno o due piccoli. Diversamente da quanto si riscontra nella maggior parte dei suidi, i piccoli di babirussa, alla nascita, non sono striati; sono però molto precoci e in grado di assumere cibo solido entro 10 giorni dopo la nascita. Raggiungono la maturità sessuale tra i cinque e i dieci mesi. La maggiore età documentata di questi animali in cattività è di 24 anni.

== Rapporti con l'uomo ==
[[File:Hirscheber-drawing.jpg|thumb|Disegno di babirussa.]]
I babirussa sono stati cacciati e addomesticati dagli abitanti di [[Sulawesi]] da tempo immemorabile. Tuttavia, un [[addomesticamento]] vero e proprio non si è mai verificato, in quanto gli esemplari in cattività di solito non si riproducono. Questi animali sono stati raffigurati in [[Pittura rupestre|pitture rupestri]] vecchie di 39.900 anni rinvenute vicino a [[Maros (Indonesia)|Maros]], nel sud di Sulawesi, in Indonesia<ref>{{cita pubblicazione|autore=M. Aubert, A. Brumm, M. Ramli, T. Sutikna, E. W. Saptomo, B. Hakim, M. J. Morwood, G. D. van den Bergh, L. Kinsley e A. Dosseto|titolo=Pleistocene cave art from Sulawesi, Indonesia|rivista=[[Nature]]|numero=514|anno=2014|mese=ottobre|giorno=9|pp=223-227|doi=10.1038/nature13422}}</ref><ref>{{cita web|autore=David Cyranoski|titolo=World’s oldest art found in Indonesian cave|sito=[[Nature|nature.com]]|url=http://www.nature.com/news/world-s-oldest-art-found-in-indonesian-cave-1.16100|data=8 ottobre 2014|pp=223-227|doi=10.1038/nature.2014.16100|accesso=31 gennaio 2018}}</ref><ref>{{cita web|autore=David Cyranoski|titolo=Indonesien: Die älteste Kunst des Menschen|sito=Spiegel Online|url=http://www.spiegel.de/wissenschaft/mensch/hoehlenkunst-in-indonesien-aelteste-zeichnung-in-sulawesi-a-996136.html|data=8 ottobre 2014|pp=223-227|accesso=31 gennaio 2018}}</ref>.

Attualmente la popolazione selvatica viene stimata sui 4000 esemplari e questi animali vengono classificati dalla [[IUCN]] come «vulnerabili» (''Vulnerable'') o «in pericolo» (''Endangered'') a seconda della specie.

I babirussa sono gli unici [[Mammalia|mammiferi]] conosciuti in cui i denti irrompono regolarmente attraverso la pelle. Tuttavia, in prossimità di queste eruzioni non si verificano mai infezioni infiammatorie. Questi animali sono quindi oggetto di ricerche mediche volte a capire di più su cosa causi questa insensibilità. I risultati potrebbero infatti avere utili riscontri nell'[[ingegneria biomedica]].

Nell'agosto 2006, nello zoo di Copenaghen, sono nati quattro ibridi in seguito all'accoppiamento tra un maschio di babirussa e una femmina di maiale di razza danese. Gli incroci, tuttavia, sono molto improbabili, a causa della lontana parentela tra le due specie, e finora, a parte questo caso, non sono mai stati scientificamente documentati altri episodi simili.

== Tassonomia ==
Come già accennato all'inizio, attualmente vengono distinte quattro specie recenti di babirussa. Tuttavia, questa classificazione deve essere considerata come provvisoria, in quanto non sono stati ancora effettuati studi genetici dettagliati<ref name="HMW">{{cita libro|titolo=Handbook of the Mammals of the World. Vol. 2, Hoofed Mammals|autore=E. Meijaard, J. P. d'Huart e W. L. R. Oliver|anno=2011|editore=D. E. Wilson e [[Russell Mittermeier|R. A. Mittermeier]]|capitolo=Babirusa (''Babyrousa'')|pp=274-276|ISBN=978-84-96553-77-4}}</ref>.

Le specie riconosciute sono:

* ''[[Babyrousa babyrussa]]'' <span style="font-variant: small-caps">Linnaeus, 1758</span>, il babirussa delle Molucche, originario dell'isola di [[Buru (Indonesia)|Buru]] e delle vicine [[isole Sula]]. Dal momento che queste isole non appartengono all'areale originario dei babirussa, gli animali che vi vivono sono probabilmente i discendenti di una specie sconosciuta, attualmente estinta, proveniente da Sulawesi;
* ''[[Babyrousa celebensis]]'' <span style="font-variant: small-caps">Deninger, 1909</span>, il babirussa di Sulawesi, l'unica specie attualmente presente su quest'isola;
* ''[[Babyrousa togeanensis]]'' <span style="font-variant: small-caps">Sody, 1949</span>, il babirussa delle Togian, diffuso esclusivamente su [[Isole Togian|queste isole]];
* ''[[Babyrousa bolabatuensis]]'' <span style="font-variant: small-caps">Hoojer, 1950</span>, il babirussa di Bola Batu, noto unicamente a partire dai resti di alcune ossa risalenti all'[[Olocene]] rinvenute nella parte sud-occidentale di [[Sulawesi]] e probabilmente estinto<ref name="IUCN">{{IUCN|autore=Macdonald, A., Leus, K., Masaaki, I. & Burton, J.|summ=136472|titolo=Babyrousa togeanensis|accesso=19 aprile 2018}}</ref>.

Dal [[Pleistocene]], invece, proviene un'altra specie fossile conosciuta, ''B.'' (''b.'') ''beruensis''<ref>{{cita libro|autore=Alastair A. MacDonald|capitolo=Chapter 5.8: The Babirusa (Babyrousa babyrussa)|titolo=Status Survey and Conservation Action Plan. Pigs, Peccaries, and Hippos|curatore=IUCN/SSC Pigs and Peccaries Specialist Group|anno=1993|=editore=William L. R. Oliver|città=Gland, Svizzera|isbn=2-8317-0141-4}}</ref>.

== Note ==
<references/>

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{IUCN|autore=Macdonald, A.A., Burton, J. & Leus, K.|summ=2461|titolo=Babyrousa babyrussa|accesso=20 aprile 2018}}
* {{cita web|autore=Dan Vergano|titolo=È in Indonesia l'arte rupestre più antica del mondo|sito=[[National Geographic (Italia)|National Geographic Italia]]|url=http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2014/10/08/foto/in_indonesia_l_arte_pi_antica_del_mondo-2325056/1/|data=8 ottobre 2014|accesso=20 aprile 2018}}
{{Portale|mammiferi}}

[[Categoria:Suidi]]
[[Categoria:Fauna asiatica]]

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Babyrousa

Babirussa di Sulawesi (Babyrousa celebensis)
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Sottordine Suiformes
Famiglia Suidae
Sottofamiglia Suinae
Tribù Babyrousini
Thenius, 1970
Genere Babyrousa
Perry, 1811
Specie

Babyrousa Perry, 1811 è un genere di mammiferi della famiglia dei Suidi (Suidae). Le specie ad esso ascritte, conosciute con il nome comune di babirussa, vivono solo su Sulawesi e su alcune isole vicine e sono note per le loro lunghe zanne che fuoriescono dal muso. Anche se in passato tutti i babirussa venivano raggruppati in un'unica specie, oggi se ne distinguono quattro forme diverse, tra cui una estinta.

Etimologia

Il termine «babirussa» deriva dall'unione di due parole malesi che significano, rispettivamente, «cervo» e «maiale».

Descrizione

Babirussa con zanne chiaramente visibili.
Il cranio dell'animale.

La caratteristica più evidente dei babirussa sono le zanne, più grandi di quelle di qualsiasi altro suide. I canini superiori non crescono nella cavità orale, ma verso l'alto; fuoriescono dal muso e poi crescono ad arco finché non raggiungono nuovamente il punto di partenza. A volte le punte delle zanne ricrescono nuovamente nella pelle e nella carne del muso. Nei maschi la lunghezza totale di questi denti può superare i 30 cm. Le femmine hanno zanne molto più corte, così come corti sono i canini della mascella inferiore in entrambi i sessi. Crescono anch'essi verso l'alto, ma sporgono lateralmente dalla bocca. In rari casi, possono crescere in avanti, a mo' di pugnale. A causa dei frequenti combattimenti tra i maschi, non è raro trovare in natura esemplari con le zanne spezzate.

I babirussa hanno una lunghezza testa-tronco di circa 88-107 cm, ai quali va aggiunta una coda di 28-32 cm. L'altezza al garrese è di 65-80 cm, mentre il peso può raggiungere i 100 kg. La pelle, scarsamente ricoperta di peli setolosi, è bruno-grigiastra nella parte superiore e biancastra in quella inferiore, dove il bianco può spingersi talvolta fino alle labbra. Spesso la pelle del collo e dell'addome può essere solcata da molte pieghe. Il corpo è arcuato nella regione dorsale, e assai massiccio nella parte superiore; le zampe sono relativamente lunghe e sottili.

Distribuzione e habitat

Maschio e femmina di babirussa.

I babirussa sono endemici dell'isola indonesiana di Sulawesi e di alcune isole vicine, come le Togian. Una specie vive anche su un'isola delle Molucche, Buru, ma a quanto pare sembra essere stata introdotta qui dall'uomo. Il loro habitat è costituito dalla foresta pluviale tropicale.

Biologia

I babirussa sono creature diurne e vanno in cerca di cibo nelle ore del mattino. Per spostarsi più velocemente, creano una serie di sentieri nel fitto del sottobosco. Gli esemplari in cattività costruiscono dormitori di paglia per dormire, ma non è noto se questo comportamento valga anche per gli esemplari che vivono in libertà. Vivono in gruppi composti al massimo da otto animali, costituiti per lo più da femmine e dalla loro prole. I maschi spesso conducono un'esistenza solitaria.

Le zanne dei babirussa non consentono loro di grufolare nel terreno in modo simile ai maiali, e pertanto questi animali si nutrono di foglie e frutti caduti.

Riproduzione

Nella stagione degli amori, i maschi combattono ferocemente per il diritto di accoppiarsi con le femmine. Tuttavia, è raro che riescano a ferirsi, dal momento che le zanne sono di solito rivolte all'indietro. La femmina può partorire due volte l'anno. Il periodo di gestazione è di circa cinque mesi, trascorsi i quali possono nascere uno o due piccoli. Diversamente da quanto si riscontra nella maggior parte dei suidi, i piccoli di babirussa, alla nascita, non sono striati; sono però molto precoci e in grado di assumere cibo solido entro 10 giorni dopo la nascita. Raggiungono la maturità sessuale tra i cinque e i dieci mesi. La maggiore età documentata di questi animali in cattività è di 24 anni.

Rapporti con l'uomo

Disegno di babirussa.

I babirussa sono stati cacciati e addomesticati dagli abitanti di Sulawesi da tempo immemorabile. Tuttavia, un addomesticamento vero e proprio non si è mai verificato, in quanto gli esemplari in cattività di solito non si riproducono. Questi animali sono stati raffigurati in pitture rupestri vecchie di 39.900 anni rinvenute vicino a Maros, nel sud di Sulawesi, in Indonesia[1][2][3].

Attualmente la popolazione selvatica viene stimata sui 4000 esemplari e questi animali vengono classificati dalla IUCN come «vulnerabili» (Vulnerable) o «in pericolo» (Endangered) a seconda della specie.

I babirussa sono gli unici mammiferi conosciuti in cui i denti irrompono regolarmente attraverso la pelle. Tuttavia, in prossimità di queste eruzioni non si verificano mai infezioni infiammatorie. Questi animali sono quindi oggetto di ricerche mediche volte a capire di più su cosa causi questa insensibilità. I risultati potrebbero infatti avere utili riscontri nell'ingegneria biomedica.

Nell'agosto 2006, nello zoo di Copenaghen, sono nati quattro ibridi in seguito all'accoppiamento tra un maschio di babirussa e una femmina di maiale di razza danese. Gli incroci, tuttavia, sono molto improbabili, a causa della lontana parentela tra le due specie, e finora, a parte questo caso, non sono mai stati scientificamente documentati altri episodi simili.

Tassonomia

Come già accennato all'inizio, attualmente vengono distinte quattro specie recenti di babirussa. Tuttavia, questa classificazione deve essere considerata come provvisoria, in quanto non sono stati ancora effettuati studi genetici dettagliati[4].

Le specie riconosciute sono:

  • Babyrousa babyrussa Linnaeus, 1758, il babirussa delle Molucche, originario dell'isola di Buru e delle vicine isole Sula. Dal momento che queste isole non appartengono all'areale originario dei babirussa, gli animali che vi vivono sono probabilmente i discendenti di una specie sconosciuta, attualmente estinta, proveniente da Sulawesi;
  • Babyrousa celebensis Deninger, 1909, il babirussa di Sulawesi, l'unica specie attualmente presente su quest'isola;
  • Babyrousa togeanensis Sody, 1949, il babirussa delle Togian, diffuso esclusivamente su queste isole;
  • Babyrousa bolabatuensis Hoojer, 1950, il babirussa di Bola Batu, noto unicamente a partire dai resti di alcune ossa risalenti all'Olocene rinvenute nella parte sud-occidentale di Sulawesi e probabilmente estinto[5].

Dal Pleistocene, invece, proviene un'altra specie fossile conosciuta, B. (b.) beruensis[6].

Note

  1. ^ M. Aubert, A. Brumm, M. Ramli, T. Sutikna, E. W. Saptomo, B. Hakim, M. J. Morwood, G. D. van den Bergh, L. Kinsley e A. Dosseto, Pleistocene cave art from Sulawesi, Indonesia, in Nature, n. 514, 9 ottobre 2014, pp. 223-227, DOI:10.1038/nature13422.
  2. ^ David Cyranoski, World’s oldest art found in Indonesian cave, su nature.com, 8 ottobre 2014, pp. 223-227, DOI:10.1038/nature.2014.16100. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  3. ^ David Cyranoski, Indonesien: Die älteste Kunst des Menschen, su Spiegel Online, 8 ottobre 2014, pp. 223-227. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  4. ^ E. Meijaard, J. P. d'Huart e W. L. R. Oliver, Babirusa (Babyrousa), in Handbook of the Mammals of the World. Vol. 2, Hoofed Mammals, D. E. Wilson e R. A. Mittermeier, 2011, pp. 274-276, ISBN 978-84-96553-77-4.
  5. ^ (EN) Macdonald, A., Leus, K., Masaaki, I. & Burton, J., Babyrousa togeanensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 19 aprile 2018.
  6. ^ Alastair A. MacDonald, Chapter 5.8: The Babirusa (Babyrousa babyrussa), in IUCN/SSC Pigs and Peccaries Specialist Group (a cura di), Status Survey and Conservation Action Plan. Pigs, Peccaries, and Hippos, Gland, Svizzera, 1993, ISBN 2-8317-0141-4.

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