Pila Weston: differenze tra le versioni
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La '''pila Weston''' è una [[pila (elettrotecnica)|pila]] a umido, deve il suo nome al chimico inglese [[Edward Weston (chimico)|Edward Weston]] che la creò nel [[1893]].<ref> {{cita libro|autore=P.H. Rieger|titolo=Electrochemistry|editore=Springer Science & Business Media|anno=2012|p=7|ISBN= 9401106916}} </ref> È una nota pila di riferimento, utilizzata in laboratorio per la [[calibrazione|calibrazioni]] di strumenti di misura quali i [[voltmetro|voltmetri]] e i [[potenziometro|potenziometri]] ed è stata utilizzata come standard internazionale di [[differenza di potenziale]] (detta anche [[forza elettromotrice]]) dal 1911 al 1990. Da allora è bandita a causa del suo elevato contenuto di [[mercurio (elemento chimico)|mercurio]] e [[cadmio]], entrambi tossici. |
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Il [[potenziale di riduzione]] della prima semireazione (E) equivale a quello [[potenziale standard di riduzione|standard]] (Eº) in quanto la [[concentrazione molare]] di Cd<sup>2+</sup> è circa 1 [[molarità|M]] (E = Eº = −0,403 [[volt|V]]). Il potenziale di riduzione della seconda semireazione deve essere invece corretto secondo l'[[equazione di Nernst]] in quanto il solfato mercuroso è un sale insolubile con [[prodotto]] di solubilità di {{exp|6,0|−7}} che comporta una concentrazione molare dello ione Hg{{Apici e pedici|b=2|p=2+}} di circa {{Exp|6,0|−7}} M. Tale correzione porta ad un potenziale di riduzione non standard (E) di +0,604 V. La [[forza elettromotrice]] della pila originaria (∆E) vale quindi 1,01 V a {{M|20||°C}}. |
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Poiché la pila Weston può stararsi o addirittura danneggiarsi in modo permanente se costretta ad erogare [[corrente elettrica|corrente]], viene solitamente impiegata nei metodi di misura a ponte (o metodi di zero); tali metodi consistono nel raffrontare la tensione campione della pila Weston con una tensione incognita attraverso un semplice circuito nel quale, manovrando delle [[resistenza elettrica|resistenze]] campione, è possibile azzerare la corrente su un [[galvanometro]]. |
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È in grado di erogare una forza elettromotrice costante nel tempo e che presenta piccolissima variazione in funzione della temperatura, conferendo un'elevata [[riproducibilità]] della misura. |
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[[Categoria:Celle elettrochimiche]] |
Versione delle 13:04, 19 gen 2016
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/64/Weston_cell.svg/310px-Weston_cell.svg.png)
La pila Weston è una pila a umido, deve il suo nome al chimico inglese Edward Weston che la creò nel 1893.[1] È una nota pila di riferimento, utilizzata in laboratorio per la calibrazioni di strumenti di misura quali i voltmetri e i potenziometri ed è stata utilizzata come standard internazionale di differenza di potenziale (detta anche forza elettromotrice) dal 1911 al 1990. Da allora è bandita a causa del suo elevato contenuto di mercurio e cadmio, entrambi tossici.
Reazioni chimiche
L'anodo è costituito da un amalgama Cd/Hg al 12,5% in Cd, mentre il catodo è formato da una pasta di solfato mercuroso (Hg2SO4) depositata su mercurio metallico.[2] L'elettrolita è comune alle due celle ed è rappresentato, nella versione originaria ideata da Weston, da una soluzione satura di solfato di cadmio CdSO4; nelle versioni più moderne si utilizza invece una soluzione insatura, onde avere una minore variabilità del potenziale erogato in funzione della temperatura.
- Semireazione di ossidazione all'anodo:
- Cdamalg. → Cd2+ + 2 e−
- Eº = −0,403 V
- Semireazione di riduzione al catodo:
- Hg2SO4 + 2 e− → 2 Hg + SO42-
- Eº = + 0,788 V)
Il potenziale di riduzione della prima semireazione (E) equivale a quello standard (Eº) in quanto la concentrazione molare di Cd2+ è circa 1 M (E = Eº = −0,403 V). Il potenziale di riduzione della seconda semireazione deve essere invece corretto secondo l'equazione di Nernst in quanto il solfato mercuroso è un sale insolubile con prodotto di solubilità di 6,0×10−7 che comporta una concentrazione molare dello ione Hg2+2 di circa 6,0×10−7 M. Tale correzione porta ad un potenziale di riduzione non standard (E) di +0,604 V. La forza elettromotrice della pila originaria (∆E) vale quindi 1,01 V a 20.
Utilizzo
Poiché la pila Weston può stararsi o addirittura danneggiarsi in modo permanente se costretta ad erogare corrente, viene solitamente impiegata nei metodi di misura a ponte (o metodi di zero); tali metodi consistono nel raffrontare la tensione campione della pila Weston con una tensione incognita attraverso un semplice circuito nel quale, manovrando delle resistenze campione, è possibile azzerare la corrente su un galvanometro.
È in grado di erogare una forza elettromotrice costante nel tempo e che presenta piccolissima variazione in funzione della temperatura, conferendo un'elevata riproducibilità della misura.
Note
- ^ P.H. Rieger, Electrochemistry, Springer Science & Business Media, 2012, p. 7, ISBN 9401106916.
- ^ Arthur W. Adamson, Trattato di chimica fisica, Piccin Editore, 1976, p. 573, ISBN 8821206564.