Inondazioni di Missoula: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Dry Falls WA.jpg|thumb|right|Durante le inondazioni dell'Era glaciale, [[Dry Falls]] era sotto 91 m di acqua che si avvicinavano ad una velocità di 105 chilometri all'ora.<ref>[http://www.nps.gov/iceagefloods/d.htm NPS Ice Age Floods Study of Alternatives Background]</ref>]]
[[Immagine:Dry Falls WA.jpg|thumb|right|Durante le inondazioni dell'Era glaciale, [[Dry Falls]] era sotto 91 m di acqua che si avvicinavano ad una velocità di 105 chilometri all'ora.<ref>[http://www.nps.gov/iceagefloods/d.htm NPS Ice Age Floods Study of Alternatives Background]</ref>]]


Le '''inondazioni di Missoula''' (note anche come le '''inondazioni di Spokane''' o le '''inondazioni di Bretz''') si rifesriscono alle cataclismatiche [[Inondazione|inondazioni]] che si abbatterono periodicamente in tutta la parte orientale dello stato di [[Washington (stato)|Washington]] e lungo la [[Gola del Columbia|Gola del fiume Columbia]], negli [[Stati Uniti d'America]], alla fine dell'ultima [[Era glaciale]]. Gli eventi delle inondazioni glaciali sono oggetto di ricerche fin dagli anni 1920. Queste [[Jökulhlaup|inondazioni legate all'esplosione di laghi glaciali]] furono il risultato di periodiche e improvvise rotture della diga di ghiaccio sul fiume [[Clark Fork (fiume)|Clark Fork]] che crearono il [[Lago glaciale Missoula]]. Dopo ogni rottura della diga di ghiaccio, le acque del lago si precipitavano lungo il Clark Fork e il [[Columbia (fiume)|Columbia]], inondando gran parte del Washington orientale e della [[Valle del Willamette]] nell'[[Oregon]] occidentale. Dopo la rottura, il ghiaccio si riformava, creando di nuovo il Lago glaciale Missoula. I geologi stimano che il ciclo di inondazione e riformazione del lago durò una media di 55 anni e che le inondazioni si verificarono varie volte in un periodo di 2.000 anni tra 15.000 e 13.000 anni fa. L'idrologo del [[U.S. Geological Survey|Servizio geologico degli Stati Uniti]] Jim O'Connor e lo scienziato del Centro spagnolo di studi ambientali Gerard Benito hanno trovato le prove di almeno venticinque inondazioni massicce, la più grande delle quali scaricava ≈10 chilometri cubi all'ora (2,7 milioni m³/s, 13 volte il [[Rio delle Amazzoni]]).<ref name="hill">{{cita news|url=http://www.oregonlive.com/O/relationships/index.ssf?/base/living/1212706534232180.xml&coll=7|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080804005511/http://www.oregonlive.com/O/relationships/index.ssf?/base/living/1212706534232180.xml&coll=7|dataarchivio=04-08-2008|titolo=Science writer Richard Hill gives a brief geologic history of the Columbia River Gorge|accesso=15-06-2008|opera=The Oregonian}}</ref> Le stime alternative per la velocità del flusso di picco della più grande inondazione includono 17 chilometri cubi all'ora<ref name=Bjornstad>{{cita libro | cognome =Bjornstad | nome =Bruce N. | titolo =On the trail of the Ice Age floods: a geological field guide to the mid-Columbia basin / Bruce Bjornstad. | editore =Keokee Books | data =c2006 | città =Sandpoint, Idaho | p=2 | isbn = 978-1-879628-27-4}}</ref> e variano fino a 60 chilometri cubi all'ora.<ref name = "Allen">{{cita libro | cognome =Allen | nome =John Eliot | coautori = Marjorie Burns; Sam C. Sargent | titolo =Cataclysms on the Columbia: a layman's guide to the features produced by the catastrophic Bretz floods in the Pacific Northwest | editore =Timber Press | data =c1986 | città =Portland, OR | p =104 | isbn =0-88192-067-3}}
Le '''inondazioni di Missoula''' (note anche come le '''inondazioni di Spokane''' o le '''inondazioni di Bretz''') si rifesriscono alle cataclismatiche [[Inondazione|inondazioni]] che si abbatterono periodicamente in tutta la parte orientale dello stato di [[Washington (stato)|Washington]] e lungo la [[Gola del Columbia|Gola del fiume Columbia]], negli [[Stati Uniti d'America]], alla fine dell'ultima [[Era glaciale]]. Gli eventi delle inondazioni glaciali sono oggetto di ricerche fin dagli anni 1920. Queste [[Jökulhlaup|inondazioni legate all'esplosione di laghi glaciali]] furono il risultato di periodiche e improvvise rotture della diga di ghiaccio sul fiume [[Clark Fork (fiume)|Clark Fork]] che crearono il [[Lago glaciale Missoula]]. Dopo ogni rottura della diga di ghiaccio, le acque del lago si precipitavano lungo il Clark Fork e il [[Columbia (fiume)|Columbia]], inondando gran parte del Washington orientale e della [[Valle del Willamette]] nell'[[Oregon]] occidentale. Dopo la rottura, il ghiaccio si riformava, creando di nuovo il Lago glaciale Missoula. I geologi stimano che il ciclo di inondazione e riformazione del lago durò una media di 55 anni e che le inondazioni si verificarono varie volte in un periodo di 2.000 anni tra 15.000 e 13.000 anni fa. L'idrologo del [[U.S. Geological Survey|Servizio geologico degli Stati Uniti]] Jim O'Connor e lo scienziato del Centro spagnolo di studi ambientali Gerard Benito hanno trovato le prove di almeno venticinque inondazioni massicce, la più grande delle quali scaricava ≈10 chilometri cubi all'ora (2,7 milioni m³/s, 13 volte il [[Rio delle Amazzoni]]).<ref name="hill">{{cita news|url=http://www.oregonlive.com/O/relationships/index.ssf?/base/living/1212706534232180.xml&coll=7|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080804005511/http://www.oregonlive.com/O/relationships/index.ssf?/base/living/1212706534232180.xml&coll=7|dataarchivio=04-08-2008|titolo=Science writer Richard Hill gives a brief geologic history of the Columbia River Gorge|accesso=15-06-2008|opera=The Oregonian}}</ref> Le stime alternative per la velocità del flusso di picco della più grande inondazione includono 17 chilometri cubi all'ora<ref name=Bjornstad>{{cita libro | cognome =Bjornstad | nome =Bruce N. | titolo =On the trail of the Ice Age floods: a geological field guide to the mid-Columbia basin / Bruce Bjornstad. | editore =Keokee Books | data =c2006 | città =Sandpoint, Idaho | p=2 | isbn = 978-1-879628-27-4}}</ref> e variano fino a 60 chilometri cubi all'ora.<ref name = "Allen">{{cita libro | cognome = Allen | nome = John Eliot | coautori = Marjorie Burns; Sam C. Sargent | titolo = Cataclysms on the Columbia: a layman's guide to the features produced by the catastrophic Bretz floods in the Pacific Northwest | editore = Timber Press | data = c1986 | città = Portland, OR | p =104 | isbn = 0-88192-067-3}}
</ref> La velocità massima del flusso si avvicinava ai 36 metri/secondo (130&nbsp;km/h).<ref name=Bjornstad/>
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La teoria di Bretz, che si riteneva sostenesse una spiegazione [[Catastrofismo|catastrofica]] della geologia, andava contro la visione allora prevalente dell'[[uniformitarismo]], e le opinioni di Bretz furono inizialmente tenuti in discredito. La [[Geological Society of America|Geological Society di Washington, D.C]] invitò il giovane Bretz a presentare le sue ricerche precedentemente pubblicate in una riunione del 12&nbsp;gennaio 1927, dove vari altri geologi presentavano teorie concorrenti. Un altro geologo della riunione, [[Joseph Pardee|J.T. Pardee]], aveva lavorato con Bretz e aveva le prove di un antico [[Lago proglaciale|lago glaciale]] che dava credito alle teorie di Bretz. Bretz difese le sue teorie, innescando un acrimonioso dibattito di 40&nbsp;anni sull'origine delle ''Scablands''. Sia Pardee sia Bretz continuarono le loro ricerche durante i suoi successivi 30&nbsp;anni, raccogliendo e analizzando le prove che alla fine identificarono il [[Lago Missoula]] come fonte delle [[Inondazioni di Missoula|inondazioni di Spokane]] e creatore delle ''Channeled Scablands''.<ref name=Bretz1923>J Harlen Bretz (1923), "The Channeled Scabland of the Columbia Plateau". ''Journal of Geology'', v. 31, p. 617-649.</ref><ref name=Bretz1925>J Harlen Bretz (1925), "The Spokane flood beyond the Channeled Scablands". ''Journal of Geology'', v. 33, p. 97-115, 236-259.</ref>
La teoria di Bretz, che si riteneva sostenesse una spiegazione [[Catastrofismo|catastrofica]] della geologia, andava contro la visione allora prevalente dell'[[uniformitarismo]], e le opinioni di Bretz furono inizialmente tenuti in discredito. La [[Geological Society of America|Geological Society di Washington, D.C]] invitò il giovane Bretz a presentare le sue ricerche precedentemente pubblicate in una riunione del 12&nbsp;gennaio 1927, dove vari altri geologi presentavano teorie concorrenti. Un altro geologo della riunione, [[Joseph Pardee|J.T. Pardee]], aveva lavorato con Bretz e aveva le prove di un antico [[Lago proglaciale|lago glaciale]] che dava credito alle teorie di Bretz. Bretz difese le sue teorie, innescando un acrimonioso dibattito di 40&nbsp;anni sull'origine delle ''Scablands''. Sia Pardee sia Bretz continuarono le loro ricerche durante i suoi successivi 30&nbsp;anni, raccogliendo e analizzando le prove che alla fine identificarono il [[Lago Missoula]] come fonte delle [[Inondazioni di Missoula|inondazioni di Spokane]] e creatore delle ''Channeled Scablands''.<ref name=Bretz1923>J Harlen Bretz (1923), "The Channeled Scabland of the Columbia Plateau". ''Journal of Geology'', v. 31, p. 617-649.</ref><ref name=Bretz1925>J Harlen Bretz (1925), "The Spokane flood beyond the Channeled Scablands". ''Journal of Geology'', v. 33, p. 97-115, 236-259.</ref>


Dopo che J.T. Pardee ebbe studiato il canyon del fiume [[Flathead (fiume)|Flathead]], stimò che sarebbero state necessarie inondazioni con acque ad oltre 72 km/h per far rotolare il più grande dei massi spostati dall'inondazione. Stimò che il flusso dell'acqua fosse di 38 chilometri cubi all'ora, più del flusso ombinato di tutti i fiumi del mondo.<ref name = "Alt">{{cita libro | nome = David | cognome = Alt | coautori= Donald W. Hundman | titolo = Northwest Exposures: A Geologic History of the Northwest | editore = Mountain Press | pagine=381–390 | year = 1995 | isbn = 0-87842-323-0}}</ref> Le stime pongono il flusso a ''dieci volte'' il flusso di tutti i fiumi attuali messi insieme.<ref name=Bjornstad/>
Dopo che J.T. Pardee ebbe studiato il canyon del fiume [[Flathead (fiume)|Flathead]], stimò che sarebbero state necessarie inondazioni con acque ad oltre 72 km/h per far rotolare il più grande dei massi spostati dall'inondazione. Stimò che il flusso dell'acqua fosse di 38 chilometri cubi all'ora, più del flusso ombinato di tutti i fiumi del mondo.<ref name = "Alt">{{cita libro | nome = David | cognome = Alt | coautori= Donald W. Hundman | titolo = Northwest Exposures: A Geologic History of the Northwest | editore = Mountain Press | pagine = 381–390 | year = 1995 | isbn = 0-87842-323-0}}</ref> Le stime pongono il flusso a ''dieci volte'' il flusso di tutti i fiumi attuali messi insieme.<ref name=Bjornstad/>


Le inondazioni di Missoula sono state anche definite come le "inondazioni di Bretz" (''Bretz Floods'') in onore dello studioso.
Le inondazioni di Missoula sono state anche definite come le "inondazioni di Bretz" (''Bretz Floods'') in onore dello studioso.
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[[File:Map missoula floods.gif|thumb|{{legenda|#00CEFF|Calotta glaciale della Cordigliera}}
[[File:Map missoula floods.gif|thumb|{{legenda|#00CEFF|Calotta glaciale della Cordigliera}}
{{legenda|#FFFF00|estensione massima del Lago glaciale Missoula (orientale) e del Lago glaciale Columbia (occidentale)}}{{legenda|#FFCE00|aree devastate dalle inondazioni del Missoula e del Columbia}}]]
{{legenda|#FFFF00|estensione massima del Lago glaciale Missoula (orientale) e del Lago glaciale Columbia (occidentale)}}{{legenda|#FFCE00|aree devastate dalle inondazioni del Missoula e del Columbia}}]]
Quando la pressione dell'acqua del Lago Missoula aumentò, la pressione sul fondo della diga di ghiaccio crebbe abbastanza da abbassare il punto di congelamento dell'acqua al di sotto della temperatura del ghiaccio che formava la diga. Questo permise all'acqua liquida di filtrare nelle minuscole crepe presenti nella diga di ghiaccio. Nel corso del tempo, la frizione dell'acqua che fluiva attaverso queste crepe generò abbastanza calore da sciogliere le pareti di ghiaccio e allargare le crepe. Questo permise ad altra acqua di fluire attraverso le crepe, generando altro calore e consentendo ad una quantità ancora maggiore di acqua di passare. Questo ciclo di ritorno alla fine indebolì la diga di ghiaccio tanto che essa non poté sostenere la pressione dell'acqua dietro di essa e cedette catastroficamente.<ref name= Clague>{{Cita pubblicazione | cognome = Clague | nome = John J. | linkautore = | coautori = Barendregt, Rene; Enkin, Randolph J.; Franklin F. Foit, Jr. | titolo = Paleomagnetic and tephra evidence for tens of Missoula floods in southern Washington | rivista = Geology | volume = 31 | numero = 3 | pagine = 247–250 | editore = The Geological Society of America | year = 2003 | data = marzo 2003 | url = | doi = 10.1130/0091-7613(2003)031<0247:PATEFT>2.0.CO;2 | accesso =| id = {{bibcode|2003Geo....31..247C}} }}</ref> Questo processo è noto come ''[[jökulhlaup]]''.
Quando la pressione dell'acqua del Lago Missoula aumentò, la pressione sul fondo della diga di ghiaccio crebbe abbastanza da abbassare il punto di congelamento dell'acqua al di sotto della temperatura del ghiaccio che formava la diga. Questo permise all'acqua liquida di filtrare nelle minuscole crepe presenti nella diga di ghiaccio. Nel corso del tempo, la frizione dell'acqua che fluiva attaverso queste crepe generò abbastanza calore da sciogliere le pareti di ghiaccio e allargare le crepe. Questo permise ad altra acqua di fluire attraverso le crepe, generando altro calore e consentendo ad una quantità ancora maggiore di acqua di passare. Questo ciclo di ritorno alla fine indebolì la diga di ghiaccio tanto che essa non poté sostenere la pressione dell'acqua dietro di essa e cedette catastroficamente.<ref name= Clague>{{Cita pubblicazione | cognome = Clague | nome = John J. | linkautore = | coautori = Barendregt, Rene; Enkin, Randolph J.; Franklin F. Foit, Jr. | titolo = Paleomagnetic and tephra evidence for tens of Missoula floods in southern Washington | rivista = Geology | volume = 31 | numero = 3 | pagine = 247–250 | editore = The Geological Society of America | year = 2003 | data = marzo 2003 | url = | doi = 10.1130/0091-7613(2003)031<0247:PATEFT>2.0.CO;2 | accesso =| id = {{bibcode|2003Geo....31..247C}} }}</ref> Questo processo è noto come inondazione da esplosione dei laghi glaciali o ''[[jökulhlaup]]'' e molti di questi eventi si sono verificati in tempi storici.
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==Flood events==
As the water emerged from the Columbia River gorge, it backed up again at the {{Convert|1|mi|km|1}} wide ''narrows'' near [[Kalama, Washington]]. Some temporary lakes rose to an elevation of more than {{Convert|400|ft|m|-1|abbr=on}}, flooding the Willamette Valley to [[Eugene, Oregon]] and beyond. Iceberg rafted [[glacial erratic]]s and erosion features are evidence of these events. Lake-bottom sediments deposited by the floods have contributed to the agricultural richness of the Willamette and Columbia Valleys. Glacial soil sediments overlaid with centuries of windblown soil (loess) have scattered steep, southerly-sloping dunes throughout the Columbia Valley, ideal conditions for orchard and vineyard development.


==Eventi delle inondazioni==
After analysis and controversy, geologists now believe that there were 40 or more separate floods, although the exact source of the water is still being debated. The peak flow of the floods is estimated to be 40 to 60 cubic kilometers per hour (9.5 to 15 cubic miles per hour).<ref name=Bjornstad/><ref name="Allen"/> The maximum flow speed approached 36 meters/second (130&nbsp;km/h or 80&nbsp;mph).<ref name=Bjornstad /> Up to 1.9×10<sup>19</sup> joules of potential energy were released by each flood (the equivalent of 4,500 [[TNT equivalent|megatons of TNT]]).<ref>{{cite book | last =Allen | first =John Eliot | coauthors =Burns, Marjorie and Sargent, Sam C. | title =Cataclysms on the Columbia : a layman's guide to the features produced by the catastrophic Bretz floods in the Pacific Northwest | publisher =Timber Press | date =c1986 | location =Portland, OR | pages =199–200 | isbn =0-88192-067-3}}</ref> The cumulative effect of the floods was to excavate {{convert|210|km3}} of [[loess]], sediment and basalt from the Channeled Scablands of eastern Washington and to transport it downstream.<ref name = "Allen"/>
Quando l'acqua emerse dalla Gola del fiume Columbia, si accumulò di nuovo nello ''stretto'', ampio 1,6 km, vicino a [[Kalama (Washington)]]. Alcuni laghi temporanei salirono ad una quota di più di 120 m, inondando la Valle di Willamette fino a [[Eugene]] ([[Oregon]]) e oltre. I massi glaciali erratici trasportati dagli iceberg ee caratteristiche dell'erosione sono la prova di questi eventi. I sedimenti sul fondo dei laghi depositati dalle inondazioni hanno contribuito alla ricchezza agricola delle Valli del Willamette e del Columbia. I sedimenti di suolo glaciale ricoperti di secoli di suolo portato dal vento (''loess'') hanno sparso dune ripide, inclinate verso sud, in tutta la Valle del Columbia, condizioni ideali per lo sviluppo di frutteti e vigneti.


Dopo analisi e controversie, i geologi ora ritengono che vi furono 40 o più separate inondazioni, sebbene l'esatta origine dell'acqua sia ancora dibattuta. Si stima che il flusso di picco delle inondazioni sia da 40 a 60 chilometri cubi all'ora.<ref name=Bjornstad/><ref name="Allen"/> La velocità massima del flusso si avvicinava ai 36 metri/secondo.<ref name=Bjornstad />Fino a 1,9×10<sup>19</sup> joule di energia potenziale furono liberati da ciascuna inodazione (l'equivalente di 4.500 [[Equivalente in TNT|megatoni di TNT]]).<ref>{{cita libro | cognome =Allen | nome =John Eliot | coauthors =Burns, Marjorie and Sargent, Sam C. | title =Cataclysms on the Columbia: a layman's guide to the features produced by the catastrophic Bretz floods in the Pacific Northwest | editore =Timber Press | data =c1986 | città =Portland, OR | pagine =199–200 | isbn =0-88192-067-3}}</ref> L'effetto cumulativo delle inondazioni fu di scavare 210 chilometri cubici di [[loess]], sedimento e basalto dalle Channeled Scablands del Washington orientale e di trasportarlo a valle.<ref name = "Allen"/>
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===Multiple flood hypothesis===
===Multiple flood hypothesis===
The multiple flood hypothesis was first proposed by R.B. Waitt, Jr. in 1980. Waitt argued for a sequence of multiple floods — 40 or more.<ref name=Waitt80>Waitt, R.B., Jr, 1980, About 40 last-glacial Lake Missoula jökulhlaups through southern Washington: Journal of Geology, v. v. 88pp. 653-679.Web of Science</ref><ref name=Waitt84>Waitt, R.B., Jr, 1984, Periodic jökulhlaups from Pleistocene Glacial Lake Missoula—New evidence from varved sediment in northern Idaho and Washington: Quaternary Research, v. v. 22pp. 46-58.</ref><ref name=Waitt85>Waitt, R.B., Jr, 1985, Case for periodic, colossal jökulhlaups from Pleistocene glacial Lake Missoula: Geological Society of America Bulletin, v. v. 96pp. 1271-1286.</ref> Waitt's proposal was based mainly on analysis from glacial lake bottom deposits in Ninemile Creek and the flood deposits in Burlingame Canyon. His most compelling argument for separate floods was that the Touchet bed deposits from two successive floods were found to be separated by two layers of volcanic ash ([[tephra]]) with the ash separated by a fine layer of windblown dust deposits, located in a thin layer between sediment layers ten [[rhythmite]]s below the top of the Touchet beds (see picture). The two layers of volcanic ash are separated by 1–10&nbsp;cm of airborne nonvolcanic silt. The tephra is [[Mount St. Helens]] ash that fell in Eastern Washington. By analogy, since there were 40 layers with comparable characteristics at Burlingame Canyon, Waitt argued they all could be considered to have similar separation in deposition time.<ref name=Waitt85/>
The multiple flood hypothesis was first proposed by R.B. Waitt, Jr. in 1980. Waitt argued for a sequence of multiple floods — 40 or more.<ref name=Waitt80>{{cite journal|last=Waitt|first=R.B., Jr|year=1980|title=About 40 last-glacial Lake Missoula jökulhlaups through southern Washington|journal=Journal of Geology|volume=88|pages=653–679|doi=10.1086/628553|issue=6}}</ref><ref name=Waitt84>{{cite journal|last=Waitt|first=R.B., Jr|year=1984|title=Periodic jökulhlaups from Pleistocene Glacial Lake Missoula—New evidence from varved sediment in northern Idaho and Washington|journal=Quaternary Research|volume=22|pages=46–58|doi=10.1016/0033-5894(84)90005-X}}</ref><ref name=Waitt85>{{cite journal|last=Waitt|first=R.B., Jr|year=1985|title=Case for periodic, colossal jökulhlaups from Pleistocene glacial Lake Missoula|journal=Geological Society of America Bulletin|volume=96|pages=1271–1286|bibcode=1985GSAB...96.1271W|doi=10.1130/0016-7606(1985)96<1271:CFPCJF>2.0.CO;2|issue=10}}</ref> Waitt's proposal was based mainly on analysis from glacial lake bottom deposits in Ninemile Creek and the flood deposits in Burlingame Canyon. His most compelling argument for separate floods was that the Touchet bed deposits from two successive floods were found to be separated by two layers of volcanic ash ([[tephra]]) with the ash separated by a fine layer of windblown dust deposits, located in a thin layer between sediment layers ten [[rhythmite]]s below the top of the Touchet beds (see picture). The two layers of volcanic ash are separated by 1–10&nbsp;cm of airborne nonvolcanic silt. The tephra is [[Mount St. Helens]] ash that fell in Eastern Washington. By analogy, since there were 40 layers with comparable characteristics at Burlingame Canyon, Waitt argued they all could be considered to have similar separation in deposition time.<ref name=Waitt85/>


===Controversy over number and source of floods===
===Controversy over number and source of floods===
The controversy whether the Channeled Scabland landforms were formed mainly by multiple periodic floods, or by a single grand-scale cataclysmic flood from late Pleistocene Glacial Lake Missoula or from an unidentified Canadian source, continued through 1999.<ref name=Shaw1999>Shaw, J., Munro-Stasiuk, M., Sawyer, B., Beaney, C., Lesemann, J.-E., Musacchio, A., Rains, B., and Young, R.R., 1999, The Channeled Scabland: Back to Bretz?: Geology, v. v. 27pp. 605-608</ref> Shaw’s team of geologists reviewed the sedimentary sequences of the Touchet beds and concluded that the sequences do not automatically imply multiple floods separated by decades or centuries. Rather, they proposed that sedimentation in the Glacial Lake Missoula basin was the result of [[jökulhlaup]]s draining into Lake Missoula from British Columbia to the north. Further, Shaw’s team proposed the scabland flooding might have partially originated from an enormous subglacial reservoir that extended over much of central British Columbia, particularly including the Rocky Mountain Trench, which may have discharged by several paths, including one through Lake Missoula. This discharge, if occurring concurrently with the breach of the Lake Missoula ice dam, would have provided significantly larger volumes of water. Further, Shaw and team proposed that the rhythmic Touchet beds are the result of multiple pulses, or surges, within a single larger flood.<ref name=Shaw1999/>
The controversy whether the Channeled Scabland landforms were formed mainly by multiple periodic floods, or by a single grand-scale cataclysmic flood from late Pleistocene Glacial Lake Missoula or from an unidentified Canadian source, continued through 1999.<ref name=Shaw1999>{{cite journal|last1=Shaw|first1=J|last2=Munro-Stasiuk|first2=M|last3=Sawyer|first3=B|last4=Beaney|first4=C|displayauthors=4|coauthors=Lesemann, J.-E., Musacchio, A., Rains, B., and Young, R.R.|year=1999|title=The Channeled Scabland: Back to Bretz?|journal=Geology|volume=27|pages=605–608|doi=10.1130/0091-7613(1999)027<0605:TCSBTB>2.3.CO;2|issue=7}}</ref> Shaw’s team of geologists reviewed the sedimentary sequences of the Touchet beds and concluded that the sequences do not automatically imply multiple floods separated by decades or centuries. Rather, they proposed that sedimentation in the Glacial Lake Missoula basin was the result of [[jökulhlaup]]s draining into Lake Missoula from British Columbia to the north. Further, Shaw’s team proposed the scabland flooding might have partially originated from an enormous subglacial reservoir that extended over much of central British Columbia, particularly including the Rocky Mountain Trench, which may have discharged by several paths, including one through Lake Missoula. This discharge, if occurring concurrently with the breach of the Lake Missoula ice dam, would have provided significantly larger volumes of water. Further, Shaw and team proposed that the rhythmic Touchet beds are the result of multiple pulses, or surges, within a single larger flood.<ref name=Shaw1999/>
[[File:Glacial lake missoula high water mark rock 4200 ft.jpg|250px|thumb|right|[[Glacial Lake Missoula]] high-water mark, 4200 ft., near Missoula, MT]]
[[File:Glacial lake missoula high water mark rock 4200 ft.jpg|250px|thumb|right|[[Glacial Lake Missoula]] high-water mark, 4200 ft., near Missoula, MT]]
In 2000, a team led by Komatsu simulated the floods numerically with a 3-dimensional hydraulic model. They based the Glacial Lake Missoula discharge rate on the rate predicted for the [[Spokane Valley]]–[[Rathdrum Prairie]] immediately downstream of [[Glacial Lake Missoula]], for which a number of previous estimates had placed the maximum discharge of 17 × 10<sup>6</sup>m<sup>3</sup>/s and total amount of water discharged equal to the maximum estimated volume of Lake Missoula (2184&nbsp;km<sup>3</sup>). Neglecting erosion effects, their simulated water flow was based on modern-day topography. Their major findings were that the calculated depth of water in each flooded location except for the Spokane Valley–Rathdrum Prairie was shallower than the field evidence showed. For example, their calculated water depth at the Pasco Basin–Wallula Gap transition zone is about 190 m, significantly less than the 280–300 m flood depth indicated by high-water marks. They concluded that a flood of ~10<sup>6</sup>m<sup>3</sup>/s could not have made the observed high-water marks.<ref name= Komatsu>G. Komatsu, H. Miyamoto, K. Ito H. Tosaka and T. Tokunaga (2000) The Channeled Scabland: Back to Bretz?: Comment and Reply {{doi|10.1130/0091-7613(2000)28<573:TCSBTB>2.0.CO;2}} ''Geology'' June 2000 v. 28 no. 6 p. 573-574</ref>
In 2000, a team led by Komatsu simulated the floods numerically with a 3-dimensional hydraulic model. They based the Glacial Lake Missoula discharge rate on the rate predicted for the [[Spokane Valley]]–[[Rathdrum Prairie]] immediately downstream of [[Glacial Lake Missoula]], for which a number of previous estimates had placed the maximum discharge of 17 × 10<sup>6</sup>m<sup>3</sup>/s and total amount of water discharged equal to the maximum estimated volume of Lake Missoula (2184&nbsp;km<sup>3</sup>). Neglecting erosion effects, their simulated water flow was based on modern-day topography. Their major findings were that the calculated depth of water in each flooded location except for the Spokane Valley–Rathdrum Prairie was shallower than the field evidence showed. For example, their calculated water depth at the Pasco Basin–Wallula Gap transition zone is about 190 m, significantly less than the 280–300 m flood depth indicated by high-water marks. They concluded that a flood of ~10<sup>6</sup>m<sup>3</sup>/s could not have made the observed high-water marks.<ref name= Komatsu>{{cite journal|first1=G|last1=Komatsu|first2=H|last2=Miyamoto|first3=K|last3=Ito|first4=H|last4=Tosaka|first5=T|last5=Tokunaga|year=2000|title=The Channeled Scabland: Back to Bretz?: Comment and Reply|doi=10.1130/0091-7613(2000)28<573:TCSBTB>2.0.CO;2|journal=Geology|date=June 2000|volume=28|pages=573–574|issue=6}}</ref>


In comment on the Komatsu analysis, Atwater’s team observed that there is substantial evidence for multiple large floods, including evidence of mud cracks and animal burrows in lower layers which were filled by sediment from later floods. Further, evidence for multiple flood flows up side arms of Glacial Lake Columbia spread over many centuries have been found. They also pointed out that the discharge point from Lake Columbia varied with time, originally flowing across the Waterville Plateau into Moses Coulee but later, when the Okanagon lobe blocked that route, eroding the Grand Coulee to discharge there as a substantially lower outlet. The Komatsu analysis does not evaluate the impact of the considerable erosion observed in this basin during the flood (or floods) – hence the assumption that the flood hydraulics can be modeled using modern-day topography is an area which warrants further consideration – earlier narrower constrictions at places such as Wallula Gap and through the Columbia Gorge could be expected to produce higher flow resistance and correspondingly higher floods.<ref>Brian F. Atwater, Gary A. Smith, and Richard B. Waitt; The Channeled Scabland: Back to Bretz?: Comment and Reply: COMMENT; ''Geology'' June 2000, v. 28, p. 574, {{doi|10.1130/0091-7613(2000)28<576:TCSBTB>2.0.CO;2}}</ref>
In comment on the Komatsu analysis, Atwater’s team observed that there is substantial evidence for multiple large floods, including evidence of mud cracks and animal burrows in lower layers which were filled by sediment from later floods. Further, evidence for multiple flood flows up side arms of Glacial Lake Columbia spread over many centuries have been found. They also pointed out that the discharge point from Lake Columbia varied with time, originally flowing across the Waterville Plateau into Moses Coulee but later, when the Okanagon lobe blocked that route, eroding the Grand Coulee to discharge there as a substantially lower outlet. The Komatsu analysis does not evaluate the impact of the considerable erosion observed in this basin during the flood (or floods) – hence the assumption that the flood hydraulics can be modeled using modern-day topography is an area which warrants further consideration – earlier narrower constrictions at places such as Wallula Gap and through the Columbia Gorge could be expected to produce higher flow resistance and correspondingly higher floods.<ref>{{cite journal|first1=Brian F.|last1=Atwater|first2=Gary A.|last2=Smith|first3=Richard B.|last3=Waitt|title=The Channeled Scabland: Back to Bretz?: Comment and Reply: COMMENT|journal=Geology|date=June 2000|volume=28|page=574|doi=10.1130/0091-7613(2000)28<576:TCSBTB>2.0.CO;2|year=2000|issue=6}}</ref>


===The current understanding===
===The current understanding===

Versione delle 01:51, 23 nov 2013

Il Lago glaciale Columbia (ovest) e il Lago glaciale Missoula (est) sono visibili a sud della calotta glaciale della Cordigliera. Le aree inondate durante le inondazioni di Columbia e di Missoula sono mostrate in rosso.
Durante le inondazioni dell'Era glaciale, Dry Falls era sotto 91 m di acqua che si avvicinavano ad una velocità di 105 chilometri all'ora.[1]

Le inondazioni di Missoula (note anche come le inondazioni di Spokane o le inondazioni di Bretz) si rifesriscono alle cataclismatiche inondazioni che si abbatterono periodicamente in tutta la parte orientale dello stato di Washington e lungo la Gola del fiume Columbia, negli Stati Uniti d'America, alla fine dell'ultima Era glaciale. Gli eventi delle inondazioni glaciali sono oggetto di ricerche fin dagli anni 1920. Queste inondazioni legate all'esplosione di laghi glaciali furono il risultato di periodiche e improvvise rotture della diga di ghiaccio sul fiume Clark Fork che crearono il Lago glaciale Missoula. Dopo ogni rottura della diga di ghiaccio, le acque del lago si precipitavano lungo il Clark Fork e il Columbia, inondando gran parte del Washington orientale e della Valle del Willamette nell'Oregon occidentale. Dopo la rottura, il ghiaccio si riformava, creando di nuovo il Lago glaciale Missoula. I geologi stimano che il ciclo di inondazione e riformazione del lago durò una media di 55 anni e che le inondazioni si verificarono varie volte in un periodo di 2.000 anni tra 15.000 e 13.000 anni fa. L'idrologo del Servizio geologico degli Stati Uniti Jim O'Connor e lo scienziato del Centro spagnolo di studi ambientali Gerard Benito hanno trovato le prove di almeno venticinque inondazioni massicce, la più grande delle quali scaricava ≈10 chilometri cubi all'ora (2,7 milioni m³/s, 13 volte il Rio delle Amazzoni).[2] Le stime alternative per la velocità del flusso di picco della più grande inondazione includono 17 chilometri cubi all'ora[3] e variano fino a 60 chilometri cubi all'ora.[4] La velocità massima del flusso si avvicinava ai 36 metri/secondo (130 km/h).[3]

Ipotesi proposta sulle inondazioni

Il geologo J Harlen Bretz riconobbe per primo le prove delle inondazioni catastrofiche, che chiamò "inondazioni di Spokane" (Spokane Floods), negli anni 1920. Egli stava facendo ricerche sulle Channeled Scablands nell'Eastern Washington (la parte dello stato di Washington a est della Catena delle Cascate), sulla Gola del Columbia e sulla Valle del Willamette dell'Oregon. Nell'estate del 1922, e per i successivi sette anni, Bretz condusse ricerche sul campo sull'Altopiano del Columbia. Fin dal 1910 si era interessato alle insolite caratteristiche di erosione dell'area dopo aver visto una mappa topografica recentemente pubblicata della Potholes Cataract. Bretz coniò il termine Channeled Scablands (letteralmente, "Terre denudate scanalate") nel 1923 per riferirsi all'area vicino alla Grand Coulee, dove la massiccia erosione aveva scavato attraverso i depositi di basalto. Bretz pubblicò uno studio nel 1923, che sosteneva che le channeled scablands nell'Eastern Washington furono causate dalle massicce inondazioni del lontano passato.

La teoria di Bretz, che si riteneva sostenesse una spiegazione catastrofica della geologia, andava contro la visione allora prevalente dell'uniformitarismo, e le opinioni di Bretz furono inizialmente tenuti in discredito. La Geological Society di Washington, D.C invitò il giovane Bretz a presentare le sue ricerche precedentemente pubblicate in una riunione del 12 gennaio 1927, dove vari altri geologi presentavano teorie concorrenti. Un altro geologo della riunione, J.T. Pardee, aveva lavorato con Bretz e aveva le prove di un antico lago glaciale che dava credito alle teorie di Bretz. Bretz difese le sue teorie, innescando un acrimonioso dibattito di 40 anni sull'origine delle Scablands. Sia Pardee sia Bretz continuarono le loro ricerche durante i suoi successivi 30 anni, raccogliendo e analizzando le prove che alla fine identificarono il Lago Missoula come fonte delle inondazioni di Spokane e creatore delle Channeled Scablands.[5][6]

Dopo che J.T. Pardee ebbe studiato il canyon del fiume Flathead, stimò che sarebbero state necessarie inondazioni con acque ad oltre 72 km/h per far rotolare il più grande dei massi spostati dall'inondazione. Stimò che il flusso dell'acqua fosse di 38 chilometri cubi all'ora, più del flusso ombinato di tutti i fiumi del mondo.[7] Le stime pongono il flusso a dieci volte il flusso di tutti i fiumi attuali messi insieme.[3]

Le inondazioni di Missoula sono state anche definite come le "inondazioni di Bretz" (Bretz Floods) in onore dello studioso.

Inizio delle inondazioni

     Calotta glaciale della Cordigliera

     estensione massima del Lago glaciale Missoula (orientale) e del Lago glaciale Columbia (occidentale)

     aree devastate dalle inondazioni del Missoula e del Columbia

Quando la pressione dell'acqua del Lago Missoula aumentò, la pressione sul fondo della diga di ghiaccio crebbe abbastanza da abbassare il punto di congelamento dell'acqua al di sotto della temperatura del ghiaccio che formava la diga. Questo permise all'acqua liquida di filtrare nelle minuscole crepe presenti nella diga di ghiaccio. Nel corso del tempo, la frizione dell'acqua che fluiva attaverso queste crepe generò abbastanza calore da sciogliere le pareti di ghiaccio e allargare le crepe. Questo permise ad altra acqua di fluire attraverso le crepe, generando altro calore e consentendo ad una quantità ancora maggiore di acqua di passare. Questo ciclo di ritorno alla fine indebolì la diga di ghiaccio tanto che essa non poté sostenere la pressione dell'acqua dietro di essa e cedette catastroficamente.[8] Questo processo è noto come inondazione da esplosione dei laghi glaciali o jökulhlaup e molti di questi eventi si sono verificati in tempi storici.

Eventi delle inondazioni

Quando l'acqua emerse dalla Gola del fiume Columbia, si accumulò di nuovo nello stretto, ampio 1,6 km, vicino a Kalama (Washington). Alcuni laghi temporanei salirono ad una quota di più di 120 m, inondando la Valle di Willamette fino a Eugene (Oregon) e oltre. I massi glaciali erratici trasportati dagli iceberg ee caratteristiche dell'erosione sono la prova di questi eventi. I sedimenti sul fondo dei laghi depositati dalle inondazioni hanno contribuito alla ricchezza agricola delle Valli del Willamette e del Columbia. I sedimenti di suolo glaciale ricoperti di secoli di suolo portato dal vento (loess) hanno sparso dune ripide, inclinate verso sud, in tutta la Valle del Columbia, condizioni ideali per lo sviluppo di frutteti e vigneti.

Dopo analisi e controversie, i geologi ora ritengono che vi furono 40 o più separate inondazioni, sebbene l'esatta origine dell'acqua sia ancora dibattuta. Si stima che il flusso di picco delle inondazioni sia da 40 a 60 chilometri cubi all'ora.[3][4] La velocità massima del flusso si avvicinava ai 36 metri/secondo.[3]Fino a 1,9×1019 joule di energia potenziale furono liberati da ciascuna inodazione (l'equivalente di 4.500 megatoni di TNT).[9] L'effetto cumulativo delle inondazioni fu di scavare 210 chilometri cubici di loess, sedimento e basalto dalle Channeled Scablands del Washington orientale e di trasportarlo a valle.[4]

Note

  1. ^ NPS Ice Age Floods Study of Alternatives Background
  2. ^ Science writer Richard Hill gives a brief geologic history of the Columbia River Gorge, in The Oregonian. URL consultato il 15-06-2008 (archiviato dall'url originale il 04-08-2008).
  3. ^ a b c d e Bruce N. Bjornstad, On the trail of the Ice Age floods: a geological field guide to the mid-Columbia basin / Bruce Bjornstad., Sandpoint, Idaho, Keokee Books, c2006, p. 2, ISBN 978-1-879628-27-4.
  4. ^ a b c John Eliot Allen, Marjorie Burns; Sam C. Sargent, Cataclysms on the Columbia: a layman's guide to the features produced by the catastrophic Bretz floods in the Pacific Northwest, Portland, OR, Timber Press, c1986, p. 104, ISBN 0-88192-067-3.
  5. ^ J Harlen Bretz (1923), "The Channeled Scabland of the Columbia Plateau". Journal of Geology, v. 31, p. 617-649.
  6. ^ J Harlen Bretz (1925), "The Spokane flood beyond the Channeled Scablands". Journal of Geology, v. 33, p. 97-115, 236-259.
  7. ^ David Alt, Donald W. Hundman, Northwest Exposures: A Geologic History of the Northwest, Mountain Press, pp. 381–390, ISBN 0-87842-323-0.
  8. ^ John J. Clague, Barendregt, Rene; Enkin, Randolph J.; Franklin F. Foit, Jr., <0247:PATEFT>2.0.CO;2 Paleomagnetic and tephra evidence for tens of Missoula floods in southern Washington, in Geology, vol. 31, n. 3, The Geological Society of America, marzo 2003, pp. 247–250, DOI:10.1130/0091-7613(2003)031<0247:PATEFT>2.0.CO;2, Bibcode2003Geo....31..247C.
  9. ^ John Eliot Allen, Portland, OR, Timber Press, c1986, pp. 199–200, ISBN 0-88192-067-3.

Ulteriori letture

  • John Eliot Allen, Marjorie Burns, Scott Burns, Cataclysms on the Columbia: The Great Missoula Floods, Rev. 2a, Portland, Or., Ooligan Press, 2009, ISBN 978-1-932010-31-2.
  • John Soennichsen, Bretz's Flood: The Remarkable Story of a Rebel Geologist and the World's Greatest Flood, Seattle, Wa., Sasquatch Books, 2008, ISBN 978-1-57061-505-4.
  • Norman B. Smyers e Roy M. Breckenridge, Glacial Lake Missoula, Clark Fork ice dam, and the floods outburst area: Northern Idaho and western Montana, in T. W. Swanson (a cura di), Western Cordillera and adjacent areas, Geological Society of America Field Guide, vol. 4, 2003.
    «Bretz's ideas for such large-scale flooding were viewed as a challenge to the uniformitarian principles then ruling the science of geology (p. 2)»
  • Robert J. Carson, Michael E. Denny, Catherine E. Dickson, Lawrence L. Dodd, G. Thomas Edwards, Where the Great River Bends: A natural and human history of the Columbia at Wallula, Sandpoint, Id., Keokee Books, 2008, ISBN 978-1-879628-32-8n.

Voci correlate

Collegamenti esterni