Profilazione criminale: differenze tra le versioni

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== Vedi anche ==
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Versione delle 16:39, 10 nov 2011

Predictive Profiling

La profilazione criminale[1], o definizione del profilo criminale[2][3] (in inglese offender profiling, criminal profiling, criminal personality profiling o criminal investigative analysis) è uno strumento comportamentale e investigativo che intende aiutare gli investigatori a profilare[4] soggetti criminali totalmente o parzialmente sconosciuti.

La definizione dei profili criminali è stata portata alla conoscenza del grande pubblico da serie televisive quali Law & Order: Criminal Intent, Profiler - Intuizioni mortali, Criminal Minds e dal film Il silenzio degli innocenti.

Holmes e Holmes (2008) delineano i tre obiettivi principali della profilazione criminale:

  1. fornire alle forze dell'ordine una valutazione socio-psicologica del criminale;
  2. dare alle forze dell'ordine una «valutazione psicologica degli effetti personali trovati in possesso del delinquente» (p.10);
  3. fornire suggerimenti e strategie per gli interrogatori[5].

Nella criminologia moderna, la profilazione criminale è generalmente considerata la terza corrente della scienza investigativa:

  • la prima è lo studio degli indizi, di cui Scotland Yard fu pioniera nel XIX secolo;
  • la seconda è lo studio del crimine stesso;
  • la terza è, appunto, lo studio della psiche del criminale.

Le evidenze empiriche a favore dell'efficacia della profilazione sono attualmente esigue[6]. Ad oggi la giustificazione della sua utilità si basa in buona parte sul buon senso.

Definizione

La profilazione criminale è, nella sua accezione più ampia, un insieme di tecniche psicologiche volte a identificare l'autore di un reato sulla base della natura del reato stesso e delle sue modalità di esecuzione: vari aspetti del crimine commesso sono determinati da scelte che il criminale effettua prima, durante e dopo la commissione del reato, e queste ultime sono a loro volta connesse alla personalità del delinquente. Le tecniche di profilazione criminale aiutano gli investigatori ad analizzare le prove della scena del crimine, le vittime e le dichiarazioni dei testimoni con lo scopo di sviluppare una descrizione del delinquente.

Tali descrizioni possono includere tanto l'analisi di variabili psicologiche, quali schemi comportamentali e della personalità, quanto variabili demografiche quali età, etnia ed ubicazione geografica. Gli investigatori possono usare la profilazione come un mezzo per ridurre l'insieme degli indiziati, oppure per organizzare l'interrogatorio di un sospettato. [7]. Le informazioni raccolte con la profilazione sono unite ad altri particolari inerenti, alle prove fisiche e, infine, comparati alle tipologie note di personalità e di disturbi mentali per sviluppare una descrizione realistica e utilizzabile del criminale.

La profilazione psicologica può essere altre sì descritta come un metodo di analisi di indiziati, composto da tecniche eterogenee, che cerca di identificare le caratteristiche mentali, emotive e personali di un soggetto (dalle azioni compiute o dalle tracce lasciate sulla scena del crimine)[8].

Tecniche di profilazione criminale furono usate nelle indagini degli omicidi seriali commessi da Ted Bundy: grazie a queste il dottor Richard B. Jarvis, uno psichiatra con competenze di comportamenti criminali, predisse l'età di Bundy, la sua psicopatia sessuale e la sua intelligenza sopra la media[9]. Un altro interessante esempio di tecniche di profilazione è rappresentato dalle indagini su Gary Leon Ridgway, conosciuto come "l'assassino di Green River" [10].

L'investigatore dell'FBI John E. Douglas, fornì un profilo di dodici pagine, riassumibile nei seguenti punti:

  • il soggetto era probabilmente un maschio bianco che soffriva di relazioni disfunzionali con le donne;
  • organizzato: poiché cercava di nascondere i corpi e pareva trascorrere diverso tempo al fiume;
  • astuto: appesantiva i corpi delle vittime con pietre, per nasconderli più facilmente in acqua;
  • mobile: dotato di un veicolo per gli spostamenti;
  • avrebbe colpito ancora;
  • come altri assassini seriali, incline a contattare la polizia per offrire aiuto nelle indagini[11].


Tuttavia, la profilazione suggerì anche caratteristiche rivelatesi poi non confacenti alla sua personalità, come l'escursionismo e l'asocialità: Ridgway non era un escursionista, benché frequentasse Green River con una delle sue mogli, il che poteva contraddire l'ipotesi di asocialità[12].

Analisi delle connessioni

Una ulteriore tipologia di profilazione criminale riguarda la cosiddetta “analisi delle connessioni” definita da Gerard N. Labuschagne (2006) quale «una forma di analisi comportamentale utilizzata per determinare la possibilità che una serie di reati siano stati commessi dallo stesso criminale»[13].

Ai fini della profilazione, oltre alla raccolta dei molti aspetti del schema di reato del reo, come il modus operandi, si considerano l'esibizione di comportamenti rituali o di fantasia e la firma con la quale si intende una peculiarità ricorrente in ognuno degli omicidi considerati. Questi indizi contribuiscono a stabilire una base per una analisi delle connessioni che ritorna utile soprattutto quando le prove fisiche, come il DNA, non possono essere rilevate.

Labuschagne afferma che, nella raccolta e incorporazione di questi aspetti del modello di reato del criminale, gli investigatori possono procedere tramite una serie di valutazioni:

  1. ottenimento dei dati da più fonti;
  2. revisione dei dati individuazione delle le caratteristiche significative di ogni crimine in tutta la serie;
  3. classificazione delle caratteristiche significative: sia come modus operandi che caratteristiche rituali/fantastiche;
  4. confronto della combinazione di caratteristiche (modus operandi e rituali/fantastiche) lungo tutta la serie, per determinare se esista una firma;
  5. compilazione di un rapporto scritto sulle scoperte[14].

Profilazione digitale

La profilazione digitale indica il processo di costruzione e applicazione di profili generati da tecnologie informatiche ovvero tramite l'uso di algoritmi e altre formule matematiche che permettono di rivelare una serie di correlazioni per una grande quantità di dati. La profilazione digitale non si applica solo ad individui ma anche a gruppi di persone, a tecnologie o altri metodi quali, ad es., l'analisi del rischio (Hildebrandt, Gutwirth; Elmer, 2004).

La profilazione digitale non è solo una questione di sapere utilizzare il computer ma coinvolge anche altri campi di applicazione come l'economia, le scienze forensi e la meccanica. La profilazione di molti macchinari è necessaria per realizzare infrastrutture di emergenza sociale revisionate al personale di intellingence ecologica[15], Autonomic Computing (Kephart, Chess) e ubiquitous computing (Weiser, 1991).

Metodologia

Il processo tecnico di profilazione digitale può essere distinto in diverse fasi:

  • Analisi preliminare: il processo di profilazione inizia con la specificazione dei problemi e l'identificazione degli obiettivi dell'analisi;
  • Rilevamento dei dati: il database è formato dall'insieme dei dati rilevati alla luce delle conoscenze attuali e della comprensione dei dati;
  • Preparazione dei dati: i dati sono elaborati dopo averne eliminato gli attributi superflui;
  • Computo dei dati: i dati sono analizzati tramite algoritmi e altre formule matematiche;
  • Interpretazione dei dati: i modelli calcolati sono valutati in base alla rilevanza ed alla validità;
  • Applicazione dei profili: si applicano i profili costruiti;
  • Decisione: l'ente o l'istituzione committente decide quale azione o politica intraprendere in base ai risultati dei profili,

La rilevazione, la preparazione e il computo dipendono tutti dalla fase in cui il profilo è in costruzione. La profilazione digitale, comunque, è finalizzata all'applicazione dei profili medesimi, intesi come utilizzo dei profili per l'identificazione e la categorizzazione di gruppi o di individui. Come si può vedere, il processo è circolare, cioè una volta conclusa la decisione, si ricomincia di nuovo un nuovo ciclo con la ridefinizione di nuovi problemi ed obiettivi. L'interpretazione dei profili può condurre a reiterate ridefinizioni di fasi già concluse nel processo di profilazione. L'applicazione dei profili verso gruppi o individui dei quali dati non sono utilizzati per la costruzione dei profili è basata sull'analisi comparata, che fornisce nuovi elementi per ulteriori considerazioni. Il processo di profilazione è allo stesso tempo dinamico e flessibile come, ad es., il Cross-Industry Standard Process for Data Mining (CRISP-DM).

Prospettive sulla profilazione criminale

Uno dei più scottanti problemi attuali è l'incremento della quantità di dati da gestire. Con la digitalizzazione dei contenuti così come il calo del prezzo delle nuove tecnologie, l'ammontare di nuove informazioni sta crescendo a livello esponenziale. Ciò tocca molti interessi privati e pubblici, anche se lo sviluppo di tali tecnologie dovrebbe andare oltre questi meri interessi di parte in quanto l'archiviazione dei dati possono risultare utili per creare dei modelli statistici per la ricerca e lo sviluppo di nuovi metodi di profilazione (Fayyad, Piatetsky-Shapiro), cd. Knowledge Discovery in Databases (KDD).

Note

  1. ^ Ricerca italiana. Università Carlo Cattaneo "LIUC": Dalla scena del crimine, alla costruzione di un modello per l'analisi e interpretazione dei dati, al profilo logico-investigativo dell'autore di reato.
  2. ^ IATE. Banca dati terminologica dell'UE
  3. ^ Psicoterapia.it La psicologia investigativa
  4. ^ profilare (verbo). Dizionario di italiano Hoepli
  5. ^ Holmes, R. M., & Holmes, S. T. (2008). Profiling Violent Crimes: An Investigative Tool (4 ed.). Thousand Oaks: Sage Publications, Inc.
  6. ^ Snook, Cullen et al (2007). Taking Stock of Criminal Profiling: A Narrative Review and Meta-Analysis, Criminal Justice and Behavior April 2007 vol. 34 no. 4
  7. ^ Criminal Profiling: An Introduction to Behavioral Evidence Analysis, by Brent Turvey, M.S. San Diego, Academic Press, 1999.
  8. ^ Criminal Investigation, by Bruce Berg, 2008, 4th edition.
  9. ^ The Stranger Beside Me, by Ann Rule, 1980.
  10. ^ Biografia di Gary Leon Ridgway, l'assassino di Green River
  11. ^ Guillen, Tomas. Serial killers issues explored through the Green River murders. Upper Saddle River, N.J: Pearson Prentice Hall, 2006. Print.
  12. ^ Levi-Minzi, Micol; Shields, Maria (2007). "Serial sexual murderers and prostitutes as their victims: Difficulty profiling perpetrators and victim vulnerability as illustrated by the Green River case". "Brief Treatment and Crisis Intervention", 7, pp. 77–89.
  13. ^ Labuschagne, G.N. (2006). The use of linkage analysis as evidence in the conviction of the Newcastle serial murder, South Africa. Journal of Investigative Psychology & Offender Profiling, 3(3), pp. 183-191. DOI10:1002/jip.51Controllare Doi
  14. ^ Labuschagne, G.N. (2006). The use of linkage analysis as evidence in the conviction of the Newcastle serial murder, South Africa. Journal of Investigative Psychology & Offender Profiling, 3(3), pp. 183-191. DOI10:1002/jip.51Controllare Doi
  15. ^ ISTAG (2001), Scenarios for Ambient Intelligence in 2010, Information Society Technology Advisory Group

Bibliografia

  • D. M. Chess, The Vision of Autonomic Computing (PDF), in Computer, vol. 36, 1 January, 2003, pp. 96–104, DOI:10.1109/MC.2003.1160055.
  • G. Elmer, Profiling Machines. Mapping the Personal Information Economy, MIT Press, 2004.
  • G. Piatetsky-Shapiro, From Data Mining to Knowledge Discovery in Databases (PDF), in AI Magazine, vol. 17, n. 3, 1996, pp. 37–54.
  • Zeno Geradts, D6.7c: Forensic Profiling (PDF), in FIDIS Deliverables, vol. 6, 7c, 2008.
  • David-Olivier Jaquet-Chiffelle, Reply: Direct and Indirect Profiling in the Light of Virtual Persons. To: Defining Profiling: A New Type of Knowledge?, in Profiling the European Citizen, Springer Netherlands, 2008, pp. 17–45, DOI:10.1007/978-1-4020-6914-7_2.
  • D. Lyon, Surveillance as Social Sorting: Privacy, Risk, and Digital Discrimination, Routledge, 2003.
  • D. Steinbock, Data Matching, Data Mining, and Due Process, in Georgia Law Review, vol. 40, n. 1, 2005, pp. 1–84.

Vedi anche

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