Valutazione scolastica: differenze tra le versioni
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{{Vedi anche|Valutazione scolastica in Italia}} |
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La '''valutazione scolastica''' consiste nell'attribuzione di valore<ref>{{Cita web|url=https://rivistedigitali.erickson.it/pedagogia-piu-didattica/archivio/vol-3-n-1/la-valutazione-modelli-teorici-e-pratiche/|titolo=La valutazione: modelli teorici e pratiche – Pedagogia più Didattica|sito=rivistedigitali.erickson.it|citazione=l’atto valutativo può essere considerato una procedura finalizzata all’«attribuzione di valore a fatti, eventi e simili, per poterli premiare o sanzionare, promuovere o inibire in relazione alle più importanti ragioni per cui si compie l’azione valutativa, ma soprattutto in rapporto agli scopi che chi valuta (o chi per lui) vuole di fatto perseguire» (Domenici, 2014, p. 24)|accesso=2023-08-08}}</ref> agli [[Apprendimento|apprendimenti]] acquisiti nella scuola dell'[[istruzione obbligatoria|obbligo]]<ref>In Italia l'obbligo di istruzione di dieci anni prosegue con il [[Obbligo formativo in Italia|diritto-dovere]] esteso sino al conseguimento del diploma.</ref> e negli ultimi anni delle scuole [[Istruzione secondaria|secondarie di secondo grado]]. Comunemente, la valutazione scolastica viene intesa come sinonimo di voto<ref>{{Cita web|url=https://www.latteseditori.it/images/blog/pdf-scaricabili/la-valutazione.pdf|titolo=Ma cosa significa valutazione?|autore=Lattes|citazione=Il voto dovrebbe essere concepito come una stima del punto da cui partire o come feedback del lavoro svolto. Invece continua ad essere inteso come un’assegnazione di merito o demerito sull’allievo, che spesso si identifica addirittura con il voto negativo della verifica.}}</ref> che, se negativo, in certi Paesi può condizionare i tempi e i tipi di percorso formativo dello [[studente]]<ref>{{Cita web|url=https://www.tgcom24.mediaset.it/skuola/maturita-bocciature-e-voti-indesiderati-sempre-piu-studenti-ricorrono-al-tar-e-quando-lo-fanno-vincono-spesso_66058804-202302k.shtml|titolo=Maturità, bocciature e voti indesiderati? Sempre più studenti ricorrono al TAR, e quando lo fanno vincono spesso|sito=Tgcom24|data=2023-06-15|lingua=IT|accesso=2023-08-25}}</ref>. Il voto non è assimilabile alla valutazione, di cui è piuttosto l'esito: essa è definita in letteratura come processo di [[conoscenza]]<ref>{{Cita web|url=https://riviste.unimc.it/index.php/es_s/article/download/196/124|titolo=Valutazione e autovalutazione come risorse aggiuntive nei processi di istruzione|autore=Gaetano Domenici|citazione=Il valore quasi esclusivamente 'fiscale', in sé pur importante, attribuito dalla quasi totalità dei decisori in campo educativo (politici, docenti, genitori, opinione pubblica e persino studenti) impedisce però di fatto che la valutazione assuma, come dovrebbe, la funzione di un insostituibile strumento conoscitivo}}</ref> attraverso il quale si perviene ad un [[Giudizio (filosofia)|giudizio]]. La valutazione scolastica, come dimensione fondamentale dell'educazione, nel XXI secolo è finalizzata a garantire sia la qualità dell'istruzione<ref>{{Cita web|url=https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000126231|titolo=Using assessment to improve the quality of education|autore=UNESCO}}</ref>, sia il [[diritto allo studio]] e al successo formativo di tutti, l'[[equità]]<ref>{{Cita web|url=https://crescendoedgroup.org/wp-content/uploads/2018/10/Call-to-Action-for-Equitable-Grading-Oct-2018.pdf|titolo=School grading policies are failing children|titolotradotto=Le politiche della valutazione scolastica sono bambini che falliscono}}</ref> e le [[pari opportunità]] di genere<ref>{{Cita web|url=https://uis.unesco.org/sites/default/files/documents/education-2030-incheon-framework-for-action-implementation-of-sdg4-2016-en_2.pdf|titolo=Incheon Declaration and Framework for Action for the implementation of Sustainable Development Goal 4 - Ensure inclusive and equitable quality education and promote lifelong learning opportunities for all|autore=UNESCO|p=73|citazione=Target 4.7.1. Extent to which (i) global citizenship education and (ii) education for sustainable development, including gender equality and human rights, are mainstreamed at all levels in: (a) national education policies, (b) curricula, (c) teacher education and (d) student assessment.}}</ref>. |
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== Obiettivi == |
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Per '''valutazione scolastica''' si intende l'attribuzione di valore agli [[Apprendimento|apprendimenti]] dello studente durante un percorso di istruzione primaria e secondaria, a seguito, ad esempio, di rilevazioni di performance di alunne ed alunni in occasione di somministrazione di prove previste dagli insegnanti nella programmazione disciplinare, in coerenza con gli obiettivi prefissati e con i risultati attesi<ref>La correlazione tra la valutazione e gli obiettivi formativi è stata individuata da Ralph W. Tyler (1902-1994), che ha associato «il concetto di misura e test con quello di obiettivo formativo mediante una raccolta sistematica degli apprendimenti», in {{Cita web|url=https://nuovadidattica.wordpress.com/psico-pedagogisti/tyler-2/|titolo=Tyler|editore=La Scuola|accesso=8 agosto 2022}}</ref>. La valutazione riguarda tutto il processo di apprendimento e comprende più fasi, dalla definizione degli esiti di apprendimento, all'osservazione, all'accertamento, alla verifica; può avere una funzione [[Diagnosi|diagnostica]], all'avvio del processo di apprendimento, formativa, durante il processo, con la restituzione di ''feed-back'' per il miglioramento, e una funzione sommativa, quando si riferisce ai risultati di apprendimento a conclusione di un segmento formativo<ref>La distinzione tra valutazione formativa e sommativa, inizialmente riferita al curriculum, è individuata da {{Cita libro|autore=Michael Scriven|curatore=R. Staker|titolo=Perspectives of Curriculum Evaluation|edizione=Area Chicago, Rand McNally|anno=1967|capitolo=The methodology of Evaluation}}, pp. 41-43; poi viene ripresa da Benjamin Bloom, che suggerì la possibilità di applicare la stessa distinzione la valutazione dell'apprendimento degli studenti.</ref>. Oggetto della valutazione possono essere apprendimenti intesi come [[Conoscenza|conoscenze]], [[abilità]], [[Atteggiamento|atteggiamenti]], [[Responsabilità (filosofia)|responsabilità]] e autonomia, come previsto nei curricola di numerosi Paesi europei, in linea con le Raccomandazioni sulle [[competenze chiave]] per l'apprendimento permanente e sul [[Quadro europeo delle qualifiche|quadro europeo delle qualificazioni (EQF)]]. Dagli ultimi decenni del XX secolo a livello internazionale è emersa la tendenza a rendere trasparente la valutazione, con l'esplicitazione dei criteri e standard di riferimento. Questa valutazione, criteriale, si distingue da quella normativa, caratterizzata dal confronto tra i risultati individuali e quelli del gruppo, e da quella idiografica relativa a ciascuno studente, caratterizzata dal confronto tra la sua situazione iniziale e quella finale. |
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Sono centrali nella valutazione scolastica obiettivi quali: |
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* ''restituire i risultati per migliorare l'apprendimento'', favorendo il progressivo sviluppo della capacità degli studenti di autovalutarsi e inducendo gli stessi [[Docente|insegnanti]] a «scegliere strumenti, criteri e metodi di valutazione appropriati, allineati ai risultati di apprendimento attesi, al fine di offrire in tempo utile a ciascun discente un riscontro di qualità che possa orientarne e migliorarne l’ulteriore apprendimento»<ref>{{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=uriserv:OJ.C_.2020.193.01.0011.01.ITA|titolo=Conclusioni del Consiglio sui docenti e i formatori europei del futuro (2020/C 193/04)|p=193/13}}</ref>; |
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L'approccio alla valutazione può essere quantitativo, e quindi può essere espressa attraverso un voto numerico o in lettere, con riferimento a scale<ref>{{Cita web|url=https://nuovadidattica.wordpress.com/glossario/scale-di-misurazione/|titolo=Scale di misurazione|editore=La Scuola|accesso=8 agosto 2022}}</ref>nazionali (ad esempio in decimi in [[Italia]]) o internazionali<ref>Ad esempio, in Europa, l'ECTS{{Cita web|url=https://education.ec.europa.eu/education-levels/higher-education/inclusive-and-connected-higher-education/european-credit-transfer-and-accumulation-system|titolo=European Credit Transfer and Accumulation System (ECTS)}}, sistema per l'istruzione universitaria, per la definizione ed il trasferimento dei crediti basato sulla trasparenza dei risultati e dei processi di apprendimento.</ref>; oppure può essere qualitativo, ed è caratterizzata dalla descrizione degli apprendimenti, anche in questo caso con riferimento a standard. |
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* ''certificare il raggiungimento individuale degli apprendimenti,'' sulla base di una sintesi delle valutazioni, attraverso documenti quali ad esempio, in Italia, le pagelle e i [[Titoli di studio in Italia|diplomi di Stato]], o il General Certificate of Secondary Education (GCSE), nel Regno Unito<ref>{{Cita web|url=https://www.nidirect.gov.uk/articles/entry-level-qualifications|titolo=Entry level qualifications {{!}} nidirect|sito=www.nidirect.gov.uk|data=2015-11-13|lingua=en|accesso=2023-09-01}}</ref>, o il [[Baccalauréat]] in Francia. La valutazione effettuata a tale scopo, se negativa, può provocare ritardi dovuti alla ripetenza, o eventuali [[Dispersione scolastica|abbandoni]]<ref>{{Cita web|url=https://www.truenumbers.it/abbandono-scolastico-italia/|titolo=Giovani in fuga dalle scuole. Ecco le nazioni in cui la dispersione scolastica è più alta|autore=Truenumbers|sito=Truenumbers|data=2022-10-06|lingua=it-IT|accesso=2023-08-31}}</ref>; può incidere sull'accesso a percorsi successivi che richiedano una certa media dei voti<ref>{{Cita web|url=https://www.bestvalueschools.com/faq/what-should-my-high-school-gpa-be-to-be-accepted-into-college/|titolo=What High School GPA Do I Need to Get Accepted into College?|citazione=Per molte università della Ivy League, Big Ten e statali, ad esempio, la maggior parte degli studenti matricole ha un GPA delle scuole superiori pari a 3,75 punti o più; si richiede una media minima di 3,0 ... e risultati del diplomato posizionati nel 25% dei risultati più elevati della sua classe.}}</ref>, sulla percezione di [[autoefficacia]] dello studente, condizionando le scelte successive; sull'impegno finanziario, pubblico<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/societa/Quanto_costa_istruzione.html|titolo=Quanto costa l’istruzione? {{!}} Società, ATLANTE {{!}} Treccani, il portale del sapere|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2023-08-31}}</ref> e delle famiglie; |
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* ''supportare le scelte dello studente'', con interventi diversificati, sviluppando la capacità dello studente di auto-valutarsi e di auto-orientarsi<ref>{{Cita web|url=https://www.miur.gov.it/documents/20182/6735034/linee+guida+orientamento-signed.pdf/d02014c6-4b76-7a11-9dbf-1dc9b495de38?version=1.0&t=1672213371208|titolo=Linee guida per l’orientamento|autore=MIUR|pp=2, 6}}</ref>, in coerenza con il principo di equità: l'utilizzo, al momento della scelta tra diversi percorsi o indirizzi,«di criteri di ammissione basati sui risultati scolastici» risulta infatti «fortemente correlato sia alla segregazione scolastica, sia all’influenza del background socio-economico sul rendimento»<ref name=":1">{{Cita web|url=https://eurydice.indire.it/lequita-nellistruzione-scolastica-in-europa-strutture-politiche-e-risultati-degli-studenti/|titolo=L’equità nell’istruzione scolastica in Europa: strutture, politiche e risultati degli studenti – Eurydice Italia|lingua=it-IT|accesso=2023-08-31}}</ref>; |
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* ''monitorare la scuola'': sulla base del dato statististico degli esiti degli [[Scrutinio scolastico|scrutini]], degli esami<ref>{{Cita web|url=https://www.miur.gov.it/-/scuola-disponibili-i-dati-sugli-esiti-degli-scrutini-e-degli-esami-di-stato-del-primo-e-del-secondo-ciclo-di-istruzione|titolo=Scuola, disponibili i dati sugli esiti degli scrutini e degli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di istruzione - Scuola, disponibili i dati sugli esiti degli scrutini e degli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di istruzione|sito=Mi - Ministero dell'istruzione|lingua=it-IT|accesso=2023-08-30}}</ref> e delle [[Prove nazionali INVALSI|prove nazionali]]<ref>{{Cita web|url=https://invalsi-areaprove.cineca.it/docs/2022/rilevazioni_nazionali/rapporto/Sintesi_Prove_INVALSI_2022.pdf|titolo=Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2021-22|autore=INVALSI}}</ref> e [[Programma per la valutazione internazionale dell'allievo|internazionali]]<ref name=":5">{{Cita web|url=https://op.europa.eu/webpub/eac/education-and-training-monitor-2022/en/monitor-toolbox/monitor-toolbox.html|titolo=Education and Training Monitor 2022|sito=op.europa.eu|lingua=en|accesso=2023-08-11}}</ref>, le scuole possono mettere a fuoco i punti di forza e le criticità per programmare sperimentazioni e azioni di miglioramento mentre, sul piano nazionale, i decisori politici possono eventualmente intervenire sulle norme e sugli stanziamenti di fondi<ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Analisi_e_valutazione_della_Spesa/Analisi-efficienza-scuole-italiane/Analisi_efficienza_scuole_12042012DEF.pdf|titolo=Analisi dell’efficienza delle scuole italiane rispetto agli apprendimenti degli studenti - Differenze territoriali e possibili determinanti|autore=Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della ragioneria generale dello stato - servizio studi,}}</ref>. |
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== Caratteristiche == |
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== Funzionamento della valutazione scolastica == |
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{{Vedi anche|Docimologia}} |
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=== Misurazione e punteggio === |
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La valutazione, in quanto processo di conoscenza, presuppone «una logica di confronto»<ref>{{Cita web|url=http://www.istoreto.it/materiali/Didattica/doc/629_valutaform_Ivotielamisura-intervento_09.pdf|titolo=I voti e la misura del successo scolastico. Come, cosa e perché|autore=Guido Benvenuto|data=22 maggio 2009|p=3}}</ref>, quindi la [[misurazione]] quale «forma di rilevazione quantitativa (osservata o registrata formalmente)», con la quale si raccolgono dati. Su questi dati e sul loro apprezzamento<ref>{{Cita web|url=http://www.univirtual.it/red/files/file/Tessaro-FondamentiValutazione.pdf|titolo=I fondamenti della valutazione scolastica|autore=Fiorino Tessaro|p=3}}</ref>, si fonda la valutazione che, invece, «comporta un giudizio»<ref>Guido Benvenuto, ''I voti e la misura del successo scolastico. Come, cosa e perché,'' cit., p. 4</ref>. L'esito della misurazione di una prova è rappresentato dal punteggio, inizialmente grezzo e poi eventualmente sottoposto ad elaborazione<ref>{{Cita web|url=https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1169073/2023_key_stage_2_scaled_score_tables.pdf|titolo=2023 key stage 2 scaled score tables}}</ref>. Questi calcoli di misurazione, se applicati alla valutazione periodica riassuntiva degli esiti di più prove nel tempo, sono «matematicamente sbagliati», spiega l'autore di ''School grading policies are failing children'', Joe Feldman: «la media di F e A dà C, indipendentemente dal progresso e dal risultato finale: è matematicamente scorretto misurare il progresso nel tempo punendo gli studenti per le prime difficoltà»<ref>Joe Feldman, School grading policies are failing children. A call to action for equitable grading , cit., p. 4. "Most teachers use grading practices that use mathematically unsound calculations that depress student achievement and progress".</ref>. |
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Rispetto ai riferimenti scelti da chi effettua la valutazione, questa operazione può essere di tipo: |
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=== Il contesto della valutazione scolastica === |
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Dal primo decennio del XXI secolo, in molti Paesi - europei e non - la singola [[scuola]] diventa parte di un sistema interconnesso a più livelli, con un'offerta formativa legata a programmi nazionali che sempre più risentono degli orientamenti presentati nei documenti internazionali: nei documenti dell'[[UNESCO]], ad esempio, e, per l'Europa, in quelli dell'Unione europea. La prospettiva, dilatata nel tempo e nello spazio, è di favorire l'apprendimento permanente, che si sviluppa anche fuori dalla scuola, in ambito non formale e informale, in situazioni socio-economiche differenti. |
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* ''criteriale'', quando i risultati raggiunti dallo studente sono rapportati a criteri precedentemente stabilti, connessi ai risultati attesi programmati: ad esempio, «Riesce a riconoscere parole che gli sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a se stesso, alla famiglia e al suo ambiente, purché le persone parlino lentamente e chiaramente» (livello A1 del [[Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue|QCER]] riferito alla capacità di ascolto)<ref>{{Cita web|url=https://europa.eu/europass/it/common-european-framework-reference-language-skills|titolo=Common European Framework of Reference for Language skills {{!}} Europass|sito=europa.eu|accesso=2023-08-30}}</ref>. |
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Da un lato si cerca di ricondurre a comuni sistemi di riferimento la frammentarietà dei sistemi di valutazione, nel rispetto delle differenze. In modo esplicito si evidenzia la connessione della valutazione con l'apprendimento e quindi con la didattica e la sua progettazione: «Le pratiche di valutazione sono importanti per dare forma all'insegnamento e all'[[apprendimento]]. Pertanto, la particolare politica di valutazione a livello nazionale e scolastico può indicare quale tipo di apprendimento sia importante e a quali aspetti dell'apprendimento sia necessario dedicare più tempo e sforzi. I cambiamenti nella valutazione possono quindi strutturare le priorità e i metodi di insegnamento e, a loro volta, incidere su cosa e come gli studenti imparino»<ref>{{Cita libro|autore=Siarova, H.|autore2=Sternadel, D.|autore3=Mašidlauskaitė, R.|titolo=Assessment practices for 21st century learning: review of evidence’, NESET II report|url=https://nesetweb.eu/wp-content/uploads/2019/06/AR1_20172.pdf|edizione=Luxembourg: Publications Office of the European Union|data=2017|p=82}}</ref>. Sempre più spesso «molti Paesi introducono standard di qualità dell'istruzione che definiscono ciò che gli studenti dovrebbero sapere e ciò che dovrebbero essere in grado di realizzare in varie fasi del loro processo d'apprendimento»<ref>Eurydice, Synergies for Better Learning: An International Perspective on Evaluation and Assessment Summary in Italian 10.1787/9789264190658-en, Sinergie per migliorare l'apprendimento: una prospettiva internazionale sulle tecniche di analisi e valutazione, p. 2.</ref>. |
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* ''normativo'', o ''nomotetico'', quando i risultati di ciascun allievo sono messi a confronto con quelli del gruppo o di diversi gruppi individuati come campione<ref>{{Cita web|url=https://fad.unich.it/pluginfile.php/64973/mod_resource/content/1/Stat_Formazione_slides15.pdf|titolo=Statistica della Formazione - Slides|autore=Anna Lina Sarra}}</ref>; |
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* ''idiografico'', o ''ipsativo'', quando si confrontano i risultati raggiunti durante il percorso con il livello registrato nella situazione di partenza<ref>{{Cita web|url=https://www.tecnicadellascuola.it/scrutini-valutare-soprattutto-il-livello-finale-raggiunto-dallalunno-o-il-miglioramento-dimostrato-scienze-per-la-scuola|titolo=Scrutini: valutare soprattutto il livello finale raggiunto dall’alunno o il miglioramento dimostrato? Scienze per la Scuola|autore=Giovanni Morello|sito=Tecnica della Scuola|data=2023-06-18|lingua=it-IT|accesso=2023-08-23}}</ref>. |
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=== Voto, credito, giudizio === |
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Dall'altro lato, di fronte alle difficili sfide della contemporaneità, si avvertono i limiti di un apprendimento sviluppato e misurato nella sua dimensione esclusivamente cognitiva. Si propone quindi di superare la «dicotomia tra l’apprendimento cognitivo e le altre forme di apprendimento» con l'adozione di «schemi di valutazione più olistici». Relativamente a tale superamento, «sempre più essenziale [...] anche per coloro che si interessano soprattutto alla misurazione dei risultati dell’apprendimento scolastico», si sollevano tuttavia «notevoli riserve» circa la «possibilità di misurare l’apprendimento emotivo, sociale ed etico, soprattutto a livello globale»<ref>{{Cita web|url=https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000368124|titolo=Ripensare l’educazione. Verso un bene comune globale ?|autore=UNESCO|data=2019}}, p. 41.</ref>. |
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{{Vedi anche|Pagella}} |
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l ''voti'': «operazione di sintesi e di [[Mediazione (filosofia)|mediazione]]», sono «più una valutazione, un giudizio, che una misurazione»<ref>{{Cita web|url=https://www.invalsiopen.it/valutazione-misurazione-quali-differenze/|titolo=Valutazione e misurazione. Quali sono le differenze?|autore=INVALSIopen|citazione=Misurare è quantificare, attribuire un punteggio secondo certi parametri.}}</ref>. Tuttavia il giudizio «includerà quasi inevitabilmente un elemento di soggettività da parte del valutatore»<ref>{{Cita web|url=https://d1wqtxts1xzle7.cloudfront.net/30849375/p_p_assessment-libre.pdf?1391871389=&response-content-disposition=inline%3B+filename%3DPurposes_and_principles_of_assessment.pdf&Expires=1693342657&Signature=TXh2X15SxTlaQgar53JrgkPI8ystjQ2Zckwfi4OUNe5TPdE1320HjuyZIYPOmS9s-pIF-6lmRofWzmOSHchGq8qZc8DvMMXdcBe4r1-3p3Bo7jiTPxNiDKT2l~ek2sf-ivv8WfyHVef-Bgwb-Zu6qLZthvH8vM3ylLnqXkJL8ZxUZEH4gWE1ZeFJwTrcALMOg-V2k6ZVXqDt3~YxmbERlBg8t1fh8hKRgcnyBxP5MCK8LqpbpH8yywyEA9npDpTKJJY~yvSlUMhoJqd9PXbLnyA1dvYsCGpyIp-sKSmcIaUdv69ad~-mDLtXq8y87gFRBo0tWkEf2BVj96MyD20hWg__&Key-Pair-Id=APKAJLOHF5GGSLRBV4ZA|titolo=Purposes and principles of assessment|autore=Chris Rust|data=27 Giugno 2002}}</ref>, rischio che viene controllato attraverso l'abbinamento - non l'identificazione<ref>{{Cita web|url=https://www.edscuola.it/archivio/riformeonline/voto_un_oggetto_nazionalpopolare.htm|titolo=Il voto: un oggetto nazional-popolare|autore=Giancarlo Cerini|sito=www.edscuola.it|accesso=2023-08-09}}</ref> - del voto ad un punteggio<ref>{{Cita web|url=https://adiscuola.it/Pubblicazioni/EsaStat/valut.htm|titolo=Esami di stato: punteggi e voti|sito=adiscuola.it|accesso=2023-08-11}}</ref>, la trasparenza<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/314824560_Il_dibattito_su_valutazione_ed_evidenze_per_un_processo_valutativo_credibile_e_trasparente|titolo=Il dibattito su valutazione ed evidenze: per un processo valutativo credibile e trasparente|autore=Maria Lucia Giovannini|editore=ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies|data=6 gennaio 2014}}</ref> dei criteri, la collegialità e la terzietà<ref>{{Cita web|url=https://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/normative/Documents/2021/DI-del-05012021.pdf|titolo=Decreto 5 gennaio 2021, Sistema nazionale di certificazione delle competenze. Linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari|p=14|citazione='collegialità': caratteristica di un atto decisionale in cui concorrono paritariamente più soggetti le cui valutazioni si fondono per dar vita ad un unico giudizio finale e di volontà. |
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'oggettività': criterio di giudizio che si esplica nel definire criteri di misurazione e di operatività condivisi, che consentano di accertare i dati della realtà mediante una metodologia trasparente e rigorosa. È finalizzata a dare una valutazione eliminando, o caso attenuando il più possibile, qualsiasi giudizio soggettivo |
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'terzietà': condizione soggettiva, oggettiva e funzionale di equidistanza da parte di colui che esprime una |
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valutazione o un giudizio su terzi soggetti e sui loro interessi di parte.}}</ref>. L'interpretazione dei voti dipende dalla loro posizione nelle [[Pagella#Scale di voti|''scale'']] - nazionali, territoriali o delle singole scuole<ref>{{Cita web|url=https://wenr.wes.org/2018/06/education-in-the-united-states-of-america|titolo=Education in the United States of America|sito=WENR|data=2018-06-12|lingua=en-US|accesso=2023-08-19}}</ref> - caratterizzate da diversi livelli. Per favorire il reciproco riconoscimento dei voti tra diverse nazioni, ai fini di garantire la mobilità degli studenti, sono usate dalle scuole tabelle di corrispondenza<ref>{{Cita web|url=https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/content/download/129283/2385717/file/Linee_guida_anno_all%27estero.pdf|titolo=Linee guida per la valutazione degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia rientranti dai soggiorni-studio all'estero di un anno scolastico o di un periodo inferiore all’interno dell’anno scolastico|autore=Provincia di Trento|data=2018}}</ref>. Il voto può essere espresso attraverso più forme: |
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* ''numeri'': interi, come ad esempio nel sistema italiano, francese o inglese<ref>Nelle scuole secondarie inglesi il passaggio dai voti in lettere in voti numerici è avvenuto nel 2018.</ref>; decimali, come ad esempio nelle scuole svizzere; con l'aggiunta di (+) e (-); |
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* ''lettere'' (A, B, C, D, E, F)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Jack Schneider & Ethan Hutt|anno=2013|titolo=Making the grade: a history of the A–F marking scheme|doi=10.1080/00220272.2013.790480}}</ref>, come ad esempio nelle scuole statunitensi; |
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* ''giudizi sintetici'', come nella scuola elementare rumena - Foarte Bine (molto bene) Bine (Bene), Suficient (Sufficiente), Insuficient (Insufficiente). |
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I ''crediti'' scolastici: in generale, sono «unità che confermano che una parte della qualifica, costituita da un insieme coerente di risultati di apprendimento, è stata valutata e convalidata da un’autorità competente, secondo una norma concordata»<ref>Vedi la definizione di "credito" nella [https://europa.eu/europass/system/files/2020-05/Legal%20text-IT.pdf Raccomandazione], cit, p. C 189/20</ref>. In Italia, come media dei voti degli ultimi tre anni di scuola secondaria di secondo grado, i crediti concorrono, con il massimo di 40 punti, alla formazione del punteggio dell'esame di maturità, in centesimi<ref>{{Cita web|url=https://www.miur.gov.it/credito-scolastico-e-credito-formativo|titolo=Credito scolastico|sito=Mi - Ministero dell'istruzione|lingua=it-IT|accesso=2023-08-31}}</ref>. |
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=== Obiettivi della valutazione scolastica === |
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Attraverso la valutazione scolastica si intende: |
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Diversa, rispetto al voto, è l'espressione di un giudizio che, nell'evidenziare punti di forza e debolezze, è «più che semplicemente dare voti o punteggi»<ref>Chris Rish, ''Purposes and principles of assessment,'' cit.</ref>. |
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* consentire agli studenti di riconoscere i propri apprendimenti, limiti e punti di forza attraverso l'autovalutazione<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/261913698_The_future_of_self-assessment_in_classroom_practice_Reframing_self-assessment_as_a_core_competency|titolo=The future of self-assessment in classroom practice: Reframing self-assessment as a core competency|autore=Gavin T. L. Brown|autore2=Lois R. Harris|sito=Frontline Learning Research|data=2014|pp=23-25|accesso=20 agosto 2022}}</ref>, di scoprire i propri talenti e vocazioni, favorendo in tal modo il loro avanzamento nel percorso di istruzione e/o formazione e facilitando la loro mobilità grazie all'adozione di quadri di riferimento trasparenti e comuni. La valutazione è pertanto una condizione necessaria per il progredire dello studente<ref>«La valutazione è un'attività essenzialmente umana che mira a favorire gli studenti e ad aumentare le loro possibilità di vita», ''Quadro Europeo degli standard per la valutazione'', cit, p. 6.</ref> e per il suo orientamento, tenendo presente la gradualità del suo sviluppo e le sue caratteristiche personali; per questi motivi gli insegnanti sono chiamati a «scegliere strumenti, criteri e metodi di valutazione appropriati, allineati ai risultati di apprendimento attesi, al fine di offrire in tempo utile a ciascun discente un riscontro di qualità che possa orientarne e migliorarne l’ulteriore apprendimento»<ref>{{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=uriserv:OJ.C_.2020.193.01.0011.01.ITA|titolo=Conclusioni del Consiglio sui docenti e i formatori europei del futuro (2020/C193/04)|data=2020|p=13|accesso=20 agosto 2022}}</ref>; |
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''I giudizi descrittivi:'' definiti nei documenti delle istituzioni scolastiche e/o nelle norme nazionali, forniscono informazioni sull'apprendimento, non sulla persona, svolgendno una funzione anche formativa. Ad esempio, nella scuola primaria italiana, il livello «in via di prima acquisizione», indicando che l’alunno «porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente» suggerisce ambiti sui quali dirigere gli interventi di recupero. |
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* rendere possibile, per ciascun insegnante, quando analizza gli esiti della valutazione degli apprendimenti degli studenti del gruppo classe, la verifica, la conferma o la messa a punto sia della propria programmazione, sia degli strumenti e delle metodologie utilizzate<ref>«La valutazione formativa coadiuva il processo di apprendimento ''in itinere'', fornendo informazioni sui livelli di apprendimento in modo da poter adattare gli interventi alle singole situazioni didattiche e attivare tempestivamente eventuali strategie correttive», in {{Cita web|url=https://www.invalsiopen.it/valutazione-per-apprendimento-caratteristiche-finalita/|titolo=La valutazione per l’apprendimento: caratteristiche e finalità|accesso=20 agosto 2022}}</ref>; |
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* fornire alla scuola, attraverso la valutazione sommativa, gli elementi necessari alle decisioni riguardanti sia l'ammissione degli studenti al livello successivo, sia la certificazione del raggiungimento dei risultati previsti per il completamento del percorso di studi<ref>«Le prove sommative misurano il livello e la qualità della preparazione degli allievi e i risultati sono utilizzati per rilasciare voti, giudizi, certificazioni o attestati, decidere riguardo alla '''promozione''' all’anno successivo», in {{Cita web|url=https://www.invalsiopen.it/valutazione-per-apprendimento-caratteristiche-finalita/|titolo=La valutazione per l’apprendimento: caratteristiche e finalità|accesso=20 agosto 2022}}</ref>; |
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* fornire alle famiglie degli studenti e ad altri soggetti, quali ad esempio i datori di lavoro, informazioni sul livello di apprendimento conseguito dagli studenti a conclusione del percorso di studi<ref>«Le qualifiche hanno numerose finalità. Segnalano ai datori di lavoro quelle che sono, in linea di principio, le conoscenze e le capacità dei titolari delle qualifiche («risultati dell’apprendimento»)», in {{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017H0615(01)&from=IT|titolo=Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2017 sul quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente [...]|p=15}}</ref>; |
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* mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche, mediante la somministrazione di prove nazionali, dati complessivi relativi ai punti di forza e alle criticità negli apprendimenti degli studenti iscritti, attraverso il confronto con i dati di altre scuole, geazie ai quali possano trovare una conferma o rivedere la programmazione didattica, gli strumenti e i metodi di valutazione<ref>{{Cita web|url=https://eurydice.indire.it/wp-content/uploads/2015/11/prove_nazionali_valutazione_alunni.pdf|titolo=Prove nazionali di valutazione degli alunni in Europa: obiettivi, organizzazione e uso dei risultati, in particolare capitolo 2|autore=Eurydice|data=2009|accesso=20 luglio 2022}}, in particolare capitolo 2.</ref>; |
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* offrire ai decisori politici, a livello nazionale e internazionale, dati relativi sia agli esiti delle prove nazionali<ref>In Italia, ad esempio, le prove nazionali sono predisposte da [[Istituto INVALSI|INVALSI]].</ref> e [[Programma per la valutazione internazionale dell'allievo|internazionali]]<ref>{{Cita web|url=https://www.invalsiopen.it/wp-content/uploads/2019/12/Il-quadro-internazionale-delle-indagini-IEA-OCSE.pdf|titolo=Il quadro internazionale delle indagini IEA e OCSE, 3 dicembre 2019 (Presentazione)|autore=INVALSI|data=2019|accesso=20 agosto 2022}}</ref>, sia agli insuccessi scolastici, perché possano mettere a fuoco le criticità del sistema scolastico e programmare interventi per migliorare la qualità e l'equità dell'offerta di apprendimento. Ad esempio, si è rilevato che si verificano condizioni di non equità quando si utilizzano i risultati scolastici come criteri di ammissione alle scuole secondarie di secondo grado, nel momento della scelta tra diversi percorsi o indirizzi: «l’uso di criteri di ammissione basati sui risultati scolastici a questo livello è fortemente correlato sia alla segregazione scolastica che all’influenza del background socio-economico sul rendimento»<ref>{{Cita libro|autore=European Commission/EACEA/Eurydice|titolo=Equity in school education in Europe. Structures, policies and student performance. Eurydice report.|data=2020|editore=Luxembourg: Publications Office of the European Union.Eurydice|ISBN=ISBN 978-92-9484-351-7}}, pp. 213 e ss.gg.; vedi la recensione di questo studio in {{Cita web|url=https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=136560|titolo=Equity in school education in Europe|accesso=14 agosto 2022}}[https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=136560, Equity in school education in Europe | Edscuola]</ref>. |
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=== Oggetti della valutazione === |
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=== Scale nazionali di riferimento per l'espressione dei voti === |
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L'opacità dei voti, dei giudizi sintetici e dei crediti non formendo informazioni sugli apprendimenti, suggerisce il prevalere di uno scopo burocratico/disciplinare della valutazione<ref name=":0" />, piuttosto che l'attenzione ad una restituzione, allo studente, finalizzata al miglioramento<ref>Il Ministero del New South Wales in Australia sul [https://education.nsw.gov.au/teaching-and-learning/professional-learning/teacher-quality-and-accreditation/strong-start-great-teachers/refining-practice/feedback-to-students/types-of-feedback feedback descrittivo] fornisce queste indicazioni: "Il feedback descrittivo fornisce agli studenti informazioni dettagliate e specifiche su come migliorare il loro apprendimento ... è collegato all’apprendimento atteso, affronta interpretazioni errate e mancanza di comprensione. Indica inoltre agli studenti “passi successivi” visibili e gestibili ” [che] "si basano su una valutazione del lavoro da svolgere e su un’immagine di come si presenta un “buon lavoro”, in modo che possano iniziare ad assumersi la responsabilità di autovalutarsi e autocorreggersi. Ad esempio: "È una buona introduzione perché hai trattato i punti principali di cui abbiamo discusso all'inizio". Ora... su quali punti pensi che dovresti approfondire?' </ref>. I programmi scolastici di molti Paesi nei primi decenni del XXI secolo, nel delineare il profilo dello studente<ref>{{Cita web|url=https://www.luisatreccani.it/indicazioni-nazionali/|titolo=Indicazioni Nazionali - Luisa Treccani|lingua=it-IT|accesso=2023-09-03}}</ref>, riportano descrittori dei risultati specifici per disciplina, aree disciplinari, e [[Competenze chiave|trasversali]], riferimenti per la valutazione e la stessa programmazione. Strumenti utili in tal senso sono i quadri internazionali<ref>{{Cita web|url=https://uis.unesco.org/sites/default/files/documents/monitoring-and-improving-learning-outcomes-in-the-2030-education-agenda-2015-en.pdf|titolo=Monitor and improving learning outcomes in the 2030 Education agenda. Is a cross-national scale possible?}}</ref> ed europei recepiti dalle normative nazionali, riguardanti le [[competenze chiave]] e i [[Quadro europeo delle qualifiche|livelli di apprendimento]]. |
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{{Vedi anche|Pagella}} |
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Nella valutazione di sintesi effettuata alla fine di un periodo scolastico, con o senza esame, ciascun Paese<ref>{{Cita web|url=https://www.skuola.net/scuola/pagelle-scolastiche-nel-mondo.html|titolo=Quanto sono diverse le nostre pagelle rispetto al resto del mondo?|autore=https://www.facebook.com/skuola.net|sito=Skuola.net - Portale per Studenti: Materiali, Appunti e Notizie|data=2020-01-27|lingua=it|accesso=2023-07-28}}</ref> adotta scale di voti in riferimento alle quali sono rapportati i risultati degli studenti. |
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===== Risultati di apprendimento ===== |
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Le scale nazionali vengono utilizzate nella definizione del livello necessario /sufficiente per consentire, a conclusione di un segmento scolastico, la transizione al segmento successivo all'interno dello stesso sistema. Il voto sufficiente rappresenta un vincolo al passaggio al segmento o a percorsi del ciclo successivo. |
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{{Vedi anche|Apprendimento}} |
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Con l'espressione ''risultati di apprendimento'' la Raccomandazione sul quadro europeo delle qualificazioni (EQF)<ref>{{Cita web|url=https://europa.eu/europass/system/files/2020-05/Legal%20text-IT.pdf|titolo=Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2017 sul quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente|p=C 189/20}}</ref> indica la «descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo di apprendimento». Gli oggetti della valutazione possono variare se l'[[apprendimento]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/apprendimento_(Enciclopedia-Italiana)|titolo=APPRENDIMENTO in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2023-08-31}}</ref> viene interpretato, ad esempio, come stoccaggio di informazioni e concetti trasmessi dal docente e la loro «riproduzione» da parte degli studenti<ref>{{Cita web|url=https://moodle2.units.it/pluginfile.php/250805/mod_resource/content/1/Pedagogia%20e%20Didattica%202018-2019%20Scuola%20e%20insegnamento.pdf|titolo=Pedagogia e Didattica per la scuola secondaria|autore=Giancarlo Gola}}</ref>, oppure se esso è considerato come continuo sviluppo della capacità di acquisire conoscenze e abilità, attraverso l'interazione dello studente con il docente, con i pari, con la famiglia, e/o con l'ambiente. |
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===== Competenze, conoscenze, abilità, responsabilità e autonomia ===== |
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[[Docimologia#La valutazione autentica nell'ambito della formazione professionale e tecnica nel Québec|Grant Wiggins]] definisce come ''autentica'' la valutazione che si prefigge di accertare «non solo ciò che uno studente conosce, ma ciò che sa fare con ciò che sa». Con questo orientamento il quadro EQF definisce come dimensioni complementari, non contrapposte, dell'apprendimento, [[Conoscenza|conoscenze]] e [[Competenza|competenze]], con [[Responsabilità (filosofia)|responsabilità]] e autonomia, che si possono sviluppare in un ambito di lavoro o di studio: |
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* la ''competenza''<ref name=":10">{{Cita web|url=https://rivistedigitali.erickson.it/pedagogia-piu-didattica/archivio/vol-4-n-2/promuovere-competenze-limiti-e-possibilita/|titolo=Promuovere competenze: limiti e possibilità – Pedagogia più Didattica|sito=rivistedigitali.erickson.it|accesso=2023-08-08}}</ref>: «comprovata capacità di utilizzare [[Conoscenza|conoscenze]], abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale»<ref name=":9">Nella prospettiva dell'[[apprendimento permanente]], anche il lavoro viene considerato ambiente di apprendimento.</ref>. Le conoscenze risultano componenti imprescindibili della competenza<ref>{{Cita web|url=https://innovando.loescher.it/files/5428|titolo=Competenze o conoscenze?|autore=Barbara Urdanch|editore=Loescher - www.loescher.it/didatticainclusiva|formato=PDF|volume=Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico - ©}}</ref>. In EQF 2017, diversamente dalla precedente versione del 2008, il termine «competenza» non compare nel quadro descrittivo dei livelli ed è stato sostituito con l'indicatore «responsabilità e autonomia[[Quadro europeo delle qualifiche#Il quadro EQF e la correlazione con le qualificazioni in Italia|»]]<ref name=":11">Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2017, sul quadro europeo delle qualifiche ..., cit., p. 1, punto 3.</ref>, ma il termine, ripreso dalle norme di molti Paesi europei, è ancora molto usato; |
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Nei vari Paesi le scale di voti sono diverse: esse possono variare sia nel numero dei livelli, sia nella loro espressione, sia nel livello della sufficienza o dell'eccellenza. Se, ad esempio, il voto dell'eccellenza della scala numerica usata nella scuola secondaria italiana corrisponde a 10/10, in Germania e in Austria esso corrisponde a 1-1,4/5, in Francia a 17,1-20/20; negli U.S.A. il livello di eccellenza viene espresso con la lettera A++ (equivalente a 99-100), dove il livello della sufficienza è rappresentato dalla lettera C. Nelle scale numeriche di diversi Paesi il livello di sufficienza può essere differente anche quando le scale siano le medesime: ad esempio, la scala spagnola e quella italiana sono in decimi, ma in Spagna il livello della sufficienza è compreso tra 6,9/10 e i 5/10, mentre in Italia esso corrisponde a 6/10<ref name=":02">Vedi, ad esempio, le tabelle di corrispondenza presenti nell'Allegato alla Delibera n. 209/2018 della Provincia autonoma di Trento "[https://delibere.provincia.tn.it/scripts/VediAllegatoinLine.asp?TYPE=DELI&CDEL_N=209&ESTENSIONE=pdf&NUMALLEGATO=0&ANDE_N=2018&CSTR=S116 Linee guida per la valutazione degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia rientranti dai soggiorni-studio all'estero di un anno scolastico o di un periodo inferiore allinterno dell'anno scolastico]".</ref>. |
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* le ''conoscenze'': «risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento ... sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche». Comunemente la conoscenza viene associata alla capacità di memorizzare<ref>V. Barbara Urdanch, Competenze o conoscenze?, cit., p. 2</ref>, collocata tuttavia nel grado inferiore della [[Tassonomia di Bloom|tassonomia]]<ref name=":12">Livello 1, knowledge: label, identify, locate, recite, state, recognize, select, list, name, define, describe, memorize, v. grafo in [[Tassonomia di Bloom]]</ref> elaborata dalla scuola di [[Benjamin Bloom|Bloom]] degli obiettivi di apprendimento , al cui vertice è posizionata invece la capacità di valutare<ref name=":13">Livello 6 <sup>-</sup> evaluation: judge, relate,weight, criticize, support, evaluate, consider, critique, recommend, summarize, appraise, compare.</ref>. L’importanza della ''memorizzazione'' delle informazioni viene peraltro riconosciuta nel 2018 dalla Raccomandazione europea sulle competenze chiave, ma ritenuta «non sufficiente per conseguire progressi e successi»<ref name=":14">{{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018H0604(01)|titolo=Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente|p=C 189/2, punto 7}}</ref>; |
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In un medesimo Paese possono inoltre variare le scale utilizzate nei diversi ordini e gradi di istruzione: ad esempio in Italia la scala numerica decimale utilizzata nel quinquennio della scuola superiore non viene ripresa per la valutazione - in centesimi - dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo. La scala cambia ancora nell'istruzione universitaria, dove i voti dei singoli esami sono espressi in trentesimi, mentre il voto di laurea è rapportato a 110 punti. |
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* ''abilità'': «capacità di applicare le conoscenze e di usare il know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi». Le abilità, distinte dalla competenza, comprendono sia «l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo» - sia «la manualità e l’uso di metodi, materiali, strumenti e utensili»; |
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* ''responsabilità e autonomia'': «capacità del discente di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile». |
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Sulla base di questo schema in Italia sono stati descritti i profili degli studenti, con gli apprendimenti attesi a conclusione di ciascun anno scolastico e a conclusione dei due cicli. |
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==== Livelli dei risultati di apprendimento ==== |
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Le scale tradizionali, tra loro diverse, non consentono il riconoscimento e la comparabilità degli apprendimenti da parte di sistemi di istruzione all'estero. |
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Nel quadro EQF, le descrizioni dei risultati di apprendimento sono collocate in una scala, con un progressivo aumento della complessità dal primo all'ottavo livello, a ciascuno dei quali gli Stati hanno referenziato i loro titoli di studio<ref name="UILSCUOLA">{{cita web|url=https://atlantelavoro.inapp.org/documenti/archivio_pubblicazioni/Rapporto%20referenziazione%20EQF.pdf|titolo=Primo Rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al quadro europeo EQF|autore=INAPP (ex ISFOL)|data=giugno 2012|accesso=14 luglio 2022}}</ref>. Ad esempio, tra gli apprendimenti del primo livello, corrispondente, in Italia, al Diploma del primo ciclo, e il quarto livello, corrispondente al Diploma di maturità, si osservano le seguenti differenze nelle definizioni sulla base delle quali avverrà la definizione degli obiettivi e la conseguente valutazione: |
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* conoscenze, al primo livello «generali, di base»; al quarto livello «pratiche e teoriche in ampi contesti»; |
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Per ovviare a tale ostacolo e favorire la mobilità sono state costruite tabelle di corrispondenza formale<ref name=":02" />. Anche in questo caso, tuttavia, pur scandendo dei livelli, tali scale sono opache, poiché non restituiscono informazioni sui contenuti appresi, né sulla qualità dei risultati effettivamente raggiunti. |
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* abilità, al primo livello: «di base, necessarie a svolgere compiti semplici»; al quarto livello «gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici»; |
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In Europa sono stati proposti agli Stati membri quadri di riferimento comuni, con livelli standardizzati, ai quali "referenziare" i loro sistemi. Essi sono, ad esempio, il [[Quadro europeo delle qualifiche|Quadro Europeo delle Qualificazioni]] (EQF)<ref>{{Cita web|url=https://europa.eu/europass/it/strumenti-europass/il-quadro-europeo-delle-qualificazioni|titolo=Il quadro europeo delle qualificazioni}}</ref>, il [[Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue]], il quadro delle [[competenze chiave]]<ref>{{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018H0604(01)|titolo=Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente|p=7|accesso=20 luglio 2022}}</ref> per l'apprendimento permanente. |
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* responsabilità e autonomia, al primo livello «lavoro o studio, sotto supervisione diretta, in un contesto strutturato»; al quarto livello «sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni [...], di solito prevedibili ma soggetti a cambiamenti; sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio». |
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===== Competenze chiave, comportamento e/o [[Condotta (scuola)|condotta]]<ref>C'è [https://scuoladivita.corriere.it/2014/02/10/quell8-in-condotta-che-lascia-ancora-perplessi-alunni-e-genitori/ chi distingue] la condotta quale «[[Teoria del comportamento pianificato|comportamento motivato]] coscientemente e valutato in riferimento a norme etiche che il soggetto stesso ha fatto sue», dal [[comportamento]] nel senso di «qualsiasi reazione del soggetto (nel caso specifico l’alunno in situazione di apprendimento in classe e/o in un gruppo». Nel linguaggio scolastico, tuttavia, i due termini sono usati come sinonimi.</ref> ===== |
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=== Un Quadro europeo di standard per la valutazione scolastica === |
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Nel quadro EQF il comportamento è implicitamente richiamato dalla dimensione della «responsabilità e autonomia», complementari alle conoscenze e alle abilità. «La valutazione degli apprendimenti disciplinari passa necessariamente attraverso la valutazione dei comportamenti»<ref>{{Cita web|url=https://oppi.it/wp-content/uploads/2019/01/oppinfo124_011-024_bianchi_a.pdf|titolo=La valutazione nei sistemi scolastici europei|autore=Abele Bianchi|p=16}}</ref> quando l'oggetto è rappresentato dalle competenze, in particolare la [[Competenze chiave#Competenza in materia di cittadinanza|competenza in materia di cittadinanza]]<ref>{{Cita web|url=https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000261836|titolo=Educazione alla Cittadinanza Globale. Temi e obiettivi di apprendimento|autore=v. anche UNESCO - Centro per la Cooperazione Internazionale|sito=unesdoc.unesco.org|p=22|accesso=2023-09-01}}</ref>, presente nel [[Competenze chiave|quadro europeo]] e ripresa nei curricola nazionali<ref>{{Cita web|url=https://eurydice.indire.it/wp-content/uploads/2019/02/Eurydice_41_educazione_cittadinanza.pdf|titolo=L'educazione alla cittadinanza a scuola in Europa, in particolare cap. 1|autore=INDIRE – Unità italiana di Eurydice|data=2018}}</ref> . Così ad esempio in Francia, nel 2014, il voto in condotta («''note de vie scolaire''») viene sostituito con la valutazione delle competenze '''sociali e civiche''’ e ‘''autonomia e iniziativa''’<ref>{{Cita web|url=https://www.education.gouv.fr/college-suppression-de-la-note-de-vie-scolaire-6263|titolo=Collège : suppression de la note de vie scolaire|sito=Ministère de l'Education Nationale et de la Jeunesse|lingua=fr|accesso=2023-09-01}}</ref>. Con un diverso approccio altri sottolineano invece l'indipendenza della valutazione del profitto dalla valutazione del comportamento<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bruno|cognome=Ferman|nome2=Luiz Felipe|cognome2=Fontes|data=2022-12-01|titolo=Assessing knowledge or classroom behavior? Evidence of teachers’ grading bias|rivista=Journal of Public Economics|volume=216|pp=104773|accesso=2023-09-02|doi=10.1016/j.jpubeco.2022.104773|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S004727272200175X}}</ref>: in Italia, ad esempio, l'art. 4, comma 3 delllo ''Statuto delle studentesse e degli studenti'' afferma che «nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto»<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1998-06-24;249|titolo=D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249|sito=www.normattiva.it|accesso=2023-09-01}}</ref>. La necessità di distinguere il profitto dalla condotta viene motivata dal fatto che nella correzione delle prove i docenti tendono a distorcere i punteggi dei test a causa del comportamento, provocando negli studenti confusione sulle loro specifiche competenze disciplinari. |
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{{Citazione|Le valutazioni e i test scolastici in tutta Europa sono della stessa qualità? Gli sviluppatori della valutazione e dei test in diversi paesi europei utilizzano gli stessi principi di qualità? Le parti interessate possono scoprire in modo trasparente come gli sviluppatori garantiscono la qualità delle loro valutazioni e questa qualità è comparabile in tutta Europa? L'Association for Educational Assessment Europe ritiene che attualmente le risposte a queste domande non siano inequivocabilmente positive|The Association of Educational Assessment – Europe (AEA), "European Framework of Standards for Educational Assessment 1.0", p. 3.}}Tenendo presenti queste domande, l'Association of Educational Assessment - Europe cerca di rispondere proponendo un quadro di riferimento<ref>{{Cita web|url=https://www.aea-europe.net/wp-content/uploads/2017/07/SW_Framework_of_European_Standards.pdf|titolo=European Framework of Standards for Educational Assessment 1.0|data=2017|accesso=14 agosto 2022}}</ref> utile sia per la produzione di strumenti di valutazione, sia per la loro verifica, a tutti i livelli. Le operazioni previste dal quadro sono le seguenti: |
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Per quanto riguarda i Paesi dov'è previsto il voto<ref name=":16">Alcuni pedagogisti sostengono l'effetto positivo sugli studenti del voto di comportamento, che li incentiverebbe a comportarsi meglio in classe, in linea con quel pensiero secondo cui i voti, in generale, possono spronare gli studenti ad investire nella formazione. Queste tesi tuttavia non sembrano confermate dagli esiti di ricerche quale, ad esempio, quella condotta da Shoner, Mergele e Zierow, del 2021, condotta in Germania, dove alcuni stati hanno recentemente introdotto il voto in condotta già presente in altri stati.</ref>, la valutazione della condotta può avvenire attraverso il voto numerico, il giudizi descrittivi, come in Italia nella secondaria di primo grado, o i giudizi sintetici, in base ad una scala, di tre o quattro gradi: accade, ad esempio, nella Repubblica Ceca e in Ungheria<ref name=":15">2021 di {{Cita web|url=https://www.cesifo.org/en/publications/2021/working-paper/grading-student-behavior|titolo=Grading Student Behavior, in particolare Table A.1. Grading of social and work behavior in selected European countries - Country Grading of work and social behavior|autore=Florian Schoner, Lukas Mergele, Larissa Zierow|p=33}}</ref>. Le norme possono prevedere che una valutazione particolarmente negativa della condotta possa comportare la bocciatura; ciò accade, ad esempio, in Italia, in Austria e in Svizzera. |
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1) definizione dell'obiettivo (cosa misurerà un test, una valutazione o una serie di attività; quali inferenze si devono trarre dai risultati; chi utilizzerà i risultati e chi sono i partecipanti al test previsti); |
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== Funzionamento == |
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2) identificazione della natura delle prove e dei compiti (legame con l’obiettivo, rappresentatività del contenuto e dei processi cognitivi richiesti, assenza di elementi discriminanti, collegamento con altri compiti, congruenza rispetto al tempo previsto e agli aspetti pratici); |
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=== Funzione diagnostica, formativa e sommativa della valutazione === |
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3) raccolta di aspetti amministrativi e logistici (sorveglianza, parità di condizioni, procedure di verifica dell’identità nelle valutazioni on line); |
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Il processo continuo della valutazione comprende la stessa programmazione didattica in cui sono indicati i risultati di apprendimento attesi oggetto della valutazione. Secondo alcuni studiosi la definizione iniziali degli obiettivi si fonda sull'idea dell'arrivo a una destinazione, mentre un percorso educativo si fonda sull'idea del «viaggio»<ref>{{Cita pubblicazione|autore=James McKernan|titolo=A Critique of Instructional Objectives|rivista=Education Inquiry|numero=1|doi=10.3402/edui.v1i1.21929|url=https://doi.org/10.3402/edui.v1i1.21929|citazione=How can an educator predict what a student will learn from a thoughtful study of Beowouf or Hamlet?}}</ref>. L'approccio della programmazione per risultati di apprendimento è diffuso attraverso le riforme scolastiche di molti Paesi<ref>Vedi, ad esempio, le [https://www.indire.it/lucabas/lkmw_upload/nuovi_tecnici/dx_2/allegati.pdf Linee Guida degli Istituti Tecnici del 2010]</ref> e prevede, oltre a fasi valutative, con funzione sommativa, conclusive di segmenti o di interi percorsi, fasi iniziali e periodiche, con funzione diagnostica e formativa, quest'ultima «parte integrante dell'insegnamento e del processo di apprendimento a tutti i livelli»<ref>UNESCO, Incheon Declaration and SDG4, cit. , p. 38</ref>. |
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'''Funzione diagnostica''' |
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4) acquisizione dei risultati, in termini di punteggio e valutazione, per garantire che siano prese decisioni valide sulla base dei risultati raccolti (valutazione e controllo della qualità degli strumenti di misura, prima della misurazione; registrazione dei punti prima della valutazione); |
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Rilevando in ingresso la preparazione dello studente, l'insegnante, attraverso prove uguali per tutta la classe, verifica per ciascuno il possesso dei requisiti per conseguire i traguardi attesi, al fine di programmare eventuali interventi di supporto o di potenziamento, anche personalizzati<ref>{{Cita web|url=https://130.186.100.117/valutazione-per-apprendimento-caratteristiche-finalita/|titolo=La valutazione per l’apprendimento: caratteristiche e finalità|autore=INVALSIopen|sito=INVALSIopen|data=2021-03-02|lingua=it-IT|accesso=2023-08-23}}</ref>; in tale fase si procede ad una valutazione iniziale informale - da alcuni distinta dalla valutazione diagnostica - effettuata attraverso l'osservazione, interviste, colloqui<ref>{{Cita web|url=https://www.fenews.co.uk/exclusive/initial-and-diagnostic-assessment/|titolo=Differentiating between Initial and Diagnostic Assessment|autore=Ann Gravells|sito=FE News|data=2018-09-20|lingua=en-GB|accesso=2023-09-04}}</ref>, con funzione anche formativa e orientativa. |
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5) processo decisionale relativo alle aggregazioni, ai quadri di riferimento, ai voti, ai punteggi finali (ad esempio, per una valutazione sommativa, l’esplicitazione delle motivazioni dell’utilizzo di punteggi di media aritmetica o punteggi di media ponderata, attribuzione di significato ai punteggi o alle valutazioni sulla base di quadri di riferimento - riferiti a gruppi di quadri di riferimento, ad aree o a criteri - o standard di prestazione - con rappresentanza delle parti competenti all’interno del processo di valutazione nel caso di prove empiriche – o motivazione delle decisioni prese in base ai punteggi nel caso di prove di selezione); |
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'''Funzione formativa'''<ref>l concetto di valutazione formativa è stato introdotto per la prima volta nel 1971 da Bloom, Hastings e Maddaus. La maggior parte degli esperti ora considera la valutazione formativa come una parte continuativa del processo di insegnamento e apprendimento, processo più ampio di attribuzione di valore all'evoluzione dell'apprendimento degli studenti, tenuti presenti gli apprendimenti in ingresso.</ref> |
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6) interpretazione e restituzione dei risultati (rappresentazione accurata e informativa delle prestazioni dei partecipanti al test in relazione agli obiettivi della valutazione, sulla base di politiche o linee guida scritte che includano spiegazioni dei risultati per gli studenti e tutte le altre parti interessate, comprese alcune informazioni sull'incertezza nei risultati o nelle decisioni); |
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Tale funzione caratterizza l'intero processo di apprendimento<ref>{{Cita web|url=https://www.oecd.org/site/educeri21st/40600533.pdf|titolo=Assessment for Learning. Formative Assessment|autore=OECD/CERI}}</ref>, coinvolgendo come parti attive la famiglia, il docente, lo studente, il gruppo dei pari, con la restituzione continua e la riflessione sugli esiti, oralmente o per iscritto, in modo formale o informale, attraverso descrizioni o giudizi. La valutazione formativa sviluppa la capacità di autovalursi degli studenti, spingendoli a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare; in questa prospettiva lo ''[[Statuto delle studentesse e degli studenti|Statuto delle studentesse e degli student]]<nowiki/>i'' in Italia promuove un «dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza" sia sulla «definizione degli obiettivi didattici», sia sui «criteri di valutazione»<ref>D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, art. 2, 4.</ref>. Nella scuola danese la valutazione scaturisce quindi «dal confronto allievo-insegnante sui punti di forza e di debolezza dimostrati nelle attività svolte a scuola. In questo modo si vuole fare comprendere a ognuno come si può migliorare, evitando che lo studente percepisca il ruolo dell’insegnante come una minaccia». |
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7) valutazione e successiva iterazione (studio di valutazione - degli aspetti tecnici della valutazione, della sua utilità e del suo impatto - e utilizzo dei risultati per pianificare la successiva iterazione della valutazione). La necessità di valutare anche l'impatto della valutazione è motivata dal fatto che essa incide «sull'apprendimento e sui risultati dell'istruzione, modellando il comportamento degli studenti, dei professionisti dell'insegnamento e dei membri della comunità più ampia, comprese le famiglie degli studenti. Più alta è la posta in gioco, maggiore sarà l'impatto sia sugli studenti che sugli insegnanti»<ref>The Association of Educational Assessment - Europe, ''European Framework of Standards for Educational Assessment 1.0'', cit. pp. 9-13.</ref>. |
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[[Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico|OECD]] nel 2009 ha individuato gli elementi ritenuti principali della funzione formativa della valutazione, tra i quali la creazione di una cultura in classe che incoraggi l’interazione e l’uso di strumenti di valutazione, l'utilizzo di metodi di insegnamento diversi, restituzioni sul rendimento agli studenti e adattamento dell'insegnamento per rispondere ai bisogni identificati<ref>Invalsiopen, La valutazione per l’apprendimento ..., cit.</ref>. |
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== La valutazione in Italia == |
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{{Vedi anche|Valutazione scolastica in Italia}} |
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Strumenti utilizzati per la valutazione formativa sono, oltre alle [[Prove strutturate di valutazione|prove strutturate]] o aperte, l'intervista, il colloquio, il [[questionario]], il resoconto, schede di autovalutazione, griglie di [[osservazione]], [[Lista di controllo|liste di controllo]], il [[Diario|diari di bordo]], il [[E-portfolio|portfolio]] e il [[Curriculum vitae|curriculum]] dello studente<ref>{{Cita web|url=https://www.scuola7.it/2021/252/progettazione-didattica-e-valutazione-formativa/|titolo=Progettazione didattica e valutazione formativa|sito=www.scuola7.it|data=2021-09-26|lingua=it-IT|accesso=2023-09-03}}</ref>. |
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=== I tempi della valutazione, in Italia === |
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Con funzione certificativa e comunicativa, due o tre volte durante l'anno si effettuano scrutini intermedi di sintesi della valutazione, a seconda delle deliberazioni del collegio dei docenti<ref>{{Cita web|url=https://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/tu03.html|titolo=Testo Unico|sito=www.edscuola.it|accesso=2022-08-13}}</ref>; a conclusione dell'anno scolastico viene espressa una valutazione finale, sulla base della quale si stabilisce l'idoneità dello studente al passaggio all'anno successivo o all'esame di Stato. |
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'''Funzione sommativa''' |
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Al termine del primo e del secondo ciclo ha luogo l'esame di Stato, con il rilascio rispettivamente del [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|diploma di licenza conclusiva del primo ciclo di istruzione]]<ref>Così definito dal Ministero dell'istruzione nella C.M. 51 del 20 maggio 2009.</ref> e del [[Titoli di studio in Italia#Scuola secondaria di 2%C2%BA grado|diploma di Stato]]<ref name="diplomati">{{cita web|url=https://www.repubblica.it/scuola/2018/02/14/news/un_diplomato_su_due_ammette_ho_sbagliato_scuola_-188831595/|titolo=Un diplomato su due ammette: "Ho sbagliato scuola"|autore=Ilaria Venturi|data=14 febbraio 2018}}</ref>, al quale è riconosciuto valore legale. |
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La funzione sommativa della valutazione, spesso intesa dall'opinione pubblica come unica o principale dimensione della valutazione, caratterizza la fase di sintesi valutativa dei risultati, spesso raggiunta attraverso il calcolo di una [[Media (statistica)|media]] e rportata in documenti con valore certificativo: è collegiale e talora vi partecipano anche soggetti terzi. In Francia, ad esempio,la sintesi delle valutazioni, periodiche (''bilans périodiques'') e finali<ref>{{Cita web|url=https://eduscol.education.fr/141/modalites-d-evaluation-des-acquis-scolaires-des-eleves|titolo=Modalités d'évaluation des acquis scolaires des élèves|sito=éduscol {{!}} Ministère de l'Éducation nationale et de la Jeunesse - Direction générale de l'enseignement scolaire|lingua=fr|accesso=2023-09-02}}</ref> dell'intero percorso, è riportata nel ''Livret scolaire unique du CP à la troisième''. In Italia la valutazione sommativa avviene attraverso: |
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=== Riferimenti nell'ambito della valutazione scolastica, in Italia === |
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Mentre nella [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuola secondaria di secondo grado]] il riferimento adottato per l'attribuzione dei voti è la scala in decimi<ref>Per quanto riguarda la scala in decimi nella scuola del secondo ciclo, la prassi prevede che i voti possano talvolta essere seguiti da dei modificatori come i simboli + e - o la frazione ½. Nonostante si tratti di una pratica assai diffusa, il valore numerico del voto con il modificatore non è quantificabile a livello normativo, come si può osservare infatti in pagella tali modificatori non sono previsti.</ref>, con il 6 come voto minimo per la transizione alla classe successiva, nella scuola del primo ciclo, dove maggiore è l'attenzione delle norme agli aspetti pedagogici, negli ultimi decenni del XX secolo si assiste ad un susseguirsi di modifiche dei sistemi, dall'abolizione di scale, e giudizi espressi in termini di «valutazione adeguatamente informativa sul livello globale di maturazione»<ref>L. 517/1977, art. 4.</ref>, all'adozione di scale caratterizzate da lettere, corrispondenti a giudizi sintetici: «A: pieno e completo raggiungimento degli obiettivi; B: complessivo raggiungimento degli obiettivi; C: raggiungimento degli obiettivi essenziali; D: raggiungimento solo parziale degli obiettivi; E: mancato raggiungimento degli obiettivi»<ref>{{Cita web|url=https://www.edscuola.it/archivio/norme/edfisica/dm_5-5-93.html|titolo=D.M. 5 maggio 1993|sito=www.edscuola.it|accesso=2022-08-13}}</ref>. Quindi si passa alla scala «ottimo, distinto, buono, sufficiente, non sufficiente»<ref>{{Cita web|url=http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cm491_96.html|titolo=Circolare Ministeriale 7 agosto 1996, n. 491|sito=www.edscuola.it|accesso=2022-08-13}}</ref>. Dopo un «anno ponte», in cui ciascuna scuola provvede autonomamente a predisporre «sobrie schede di valutazione»<ref>{{Cita web|url=https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2006/prot10434_06.shtml|titolo=Normativa Novembre 2006|sito=archivio.pubblica.istruzione.it|accesso=2022-08-13}}</ref>, dall'a.s. 2008/2009, si torna alla scala in decimi. In decimi si effettua anche la valutazione del comportamento, che, nel caso sia inferiore al 6, rappresenta un vincolo per l'ammissione all'anno successivo e all'esame di Stato<ref>D.P.R.2 giugno 2009, n. 122, Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita' applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. https://www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/dpr122_2009.pdf</ref>. |
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* gli scrutini, al termine di un periodo (ad esempio un trimestre, un quadrimestre), e di un anno; nella definizione dei risultati di profitto (o rendimento) e condotta, documentati per ciascuna disciplina ogni anno scolastico nella pagella, può anche la considerazione dei progressi individuali, secondo criteri esplicitati nel [[Piano dell'offerta formativa|PTOF]]<ref>{{Cita web|url=https://www.orizzontescuola.it/scrutini-si-valuta-con-media-matematica-dei-voti-o-in-base-ai-progressi-acquisiti-al-termine-del-percorso-di-apprendimento/|titolo=Scrutini: si valuta con media matematica dei voti o in base ai progressi acquisiti al “termine” del percorso di apprendimento?}}</ref>; |
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Nel 2020, per la scuola primaria, si prevede il ritorno alla valutazione periodica e finale espressa per ciascuna disciplina «attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione»<ref>O.M. 172 del 4 dicembre 2020, art. 3, https://www.istruzione.it/valutazione-scuola-primaria/allegati/ordinanza-172_4-12-2020.pdf</ref>, con cui i docenti «valutano, per ciascun alunno, il livello di acquisizione dei singoli obiettivi di apprendimento»: il livelli sono «avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione». |
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* gli esami, a conclusione di un ciclo scolastico pluriennale, con il rilascio di un diploma riportante il punteggio finale. |
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La fotografia del traguardi raggiunti dallo studente si basa su un numero «congruo» di rilevazioni, attraverso «interrogazioni e esercizi scritti, grafici o pratici, fatti in casa o a scuola»<ref>Regio Decreto n. 653/1924, art. 79''.''</ref>; la specifica valutazione delle competenze avviene attraverso il compito di realtà, consistente nella «richiesta rivolta allo studente di risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica»<ref>{{Cita web|url=https://www.miur.gov.it/-/linee-guida-certificazione-delle-competenze|titolo=Linee guida per la certificazione delle competenze|autore=MIUR|p=8}}</ref>. |
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=== I modi della valutazione, in Italia === |
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La funzione prevalentemente sommativa riguarda la valutazione delle prove nazionali e internazionali, o delle prove disciplinari intermedie assegnate a conclusione di un'unità di apprendimento: queste ultime riguardano il singolo docente, che le predisporrà e correggerà in modo che siano «coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell’offerta formativa, definito dalle istituzioni scolastiche''»''<ref>??????????</ref>. |
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==== Valutazione delle verifiche scritte ==== |
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La valutazione delle verifiche scritte viene attribuita dal docente. La maggior parte delle verifiche scritte prevede una ''griglia di correzione'' con le indicazioni di quali parti sono indispensabili alla sufficienza. |
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A livello internazionale gli esperti si sono posti il problema della qualità e della comparabilità delle valutazioni e della stessa costruzione delle prove in tutta Europa. L'Association for Educational Assessment Europe, ritenendo che «attualmente le risposte a queste domande non siano inequivocabilmente positive», propone un quadro di riferimento utile sia alla produzione di strumenti, sia alla verifica, a tutti i livelli. La qualità riguarda la definizione dell'obiettivo, l'identificazione della natura delle prove, il quadro degli aspetti amministrativi e logistici, l'acquisizione dei risultati, in termini di punteggio e valutazione, per garantire che siano prese decisioni valide sulla base dei risultati raccolti. Il processo decisionale deve riguardare le aggregazioni, i quadri di riferimento, i voti, i punteggi finali, l'interpretazione e la restituzione dei risultati, la valutazione e la successiva iterazione<ref>The Association of Educational Assessment – Europe (AEA), ''European Framework of Standards for Educational Assessment 1.0,'' p. 3, 23-30</ref>. La valutazione sommativa assume pertanto anche una dimensione formativa. |
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==== Valutazione delle verifiche orali ==== |
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Anche la votazione delle verifiche orali viene attribuita dal docente, il quale tiene in considerazione la ricchezza dei concetti e la loro esposizione, nonché l'andamento generale della interrogazione. |
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=== La comunicazione della valutazione === |
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==== Il voto finale negli scrutini delle classi non terminali del secondo ciclo, in Italia ==== |
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La comunicazione della valutazione sulla base dei voti e delle altre forme di rilevazione annotati nel registro, di solito avviene periodicamente, oralmente e per iscritto, attraverso documenti che in Italia costituiscono atti amministrativi<ref>Legge n. 241/1990, art. 1, comma1.</ref> quali i compiti scritti, le pagelle, i diplomi di licenza e i certificati attestanti le competenze. Se intesa come mero atto burocratico, svolge una funzione informativa che, per l'assenza o per l'insufficienza di una reale, preventiva condivisione degli esiti tra docenti, studenti e famiglie, può comportare talora fraintendimenti e controversie. Infatti, qualora i risultati siano considerati ingiustificati dagli interessati, ne possono conseguire [[Ricorso giurisdizionale amministrativo|ricorsi]] al tribunale<ref>{{Cita web|url=https://www.crps.ca/download/344305|titolo=390 Appeals concerning student matters|autore=Canadian Rockies Public Schools|citazione=Per garantire la corretteza delle procedure di valutazione degli studenti seguite da una scuola, uno studente avrà il diritto di ricorrere in appello contro la valutazione finale e contro la promozione o la bocciatura in qualsiasi materia o voto. Il diritto di ricorso può essere esercitato dal genitore o da chi ne fa le veci. Riguardo al diritto di ricorso e al processo di ricorso è essenziale la comunicazione efficace a un genitore e/o a uno studente di età pari o superiore a sedici (16) anni .}}</ref>. Una comunicazione efficace, nel rispetto dellaprivacy<ref>{{Cita web|url=https://www.linkedin.com/advice/1/how-do-you-share-student-assessment|titolo=How do you share student assessment data with parents?|data=1 Settembre 2023}}</ref> è innanzi tutto trasparente e fa riferimento alle informazioni, in Italia esplicitate nel PTOF, sui risultati di apprendimento e sui criteri di valutazione (rubriche e le griglie) e condivise attraverso il [[patto di corresponsabilità]] tra scuola, famiglie e studente. In Paesi, come ad esempio la Danimarca, dove non si prevede l'assegnazione di voti fino ai quattordici anni, nella scuola dell'obbligo è comunque obbligatoria la valutazione periodica e la comunicazione delle rilevazioni alla famiglia e allo studente attraverso il ''Meddelelsesbogen'' (Libro dei messaggi)<ref>{{Cita web|url=https://eurydice.eacea.ec.europa.eu/national-education-systems/denmark/assessment-single-structure-education|titolo=Assessment in single-structure education|sito=eurydice.eacea.ec.europa.eu|accesso=2023-08-23}}</ref>. |
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Secondo la tradizionale normativa scolastica per poter valutare un alunno il docente si basa su una ''pluralità'' e varietà di valutazioni. Il [[Collegio dei docenti]] declina queste norme descrivendole in modo più dettagliato, anche stabilendo un numero minimo di prove scritte o orali. Purché sia stato presente per un numero di giorni sufficienti (¾ del totale dell’anno, fatte salve le deleghe concedute per situazioni particolari), anche lo studente che non ha raggiunto un numero congruo di valutazioni deve essere comunque scrutinato. Al momento di esprimere il voto finale che andrà nella pagella, gli insegnanti tengono conto delle conoscenze e delle competenze acquisite nel corso dell'anno: nessuna norma prevede che il voto in pagella debba essere calcolato come media dei voti precedentemente conseguiti, né arrotondato in base ad essa. Il docente infatti propone il voto finale che ritiene rappresentare l'esito del processo di apprendimento dello studente. La decisione finale spetta in ogni caso al [[Consiglio di classe]] che ha eventualmente facoltà di modificare la valutazione proposta dal singolo docente, motivandone la modifica e con opportuna votazione se la decisione non è unanime<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scuola_e_universita/servizi/studentissimi/magagnoli-premio/magagnoli-premio.html|titolo=Il liceale con la media del 9,93 "Sono il più bravo d'Italia"|autore=Salvo Intravaia|data=7 novembre 2009}}</ref>. |
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== Dibattito == |
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==== Esame di stato nelle scuole secondarie di secondo grado, in Italia ==== |
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{{vedi anche|Esame di maturità (Italia)}} |
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Fino al 1998 la votazione dell'esame di stato era espressa in sessantesimi: pertanto l'eccellenza corrispondeva a 60 e la sufficienza a 36. A partire dall'esame di stato del 1999 la votazione è espressa in centesimi: la sufficienza corrisponde al voto 60/100, con un massimo di 100 e lode, quest'ultima conseguibile solo dal 2007. Il voto finale è stato così ripartito fino al 2022, anno in cui è stato modificato nuovamente: |
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* Punteggio delle prove scritte (massimo di 40 punti, 45 fino al 2018) |
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* Punteggio del colloquio orale (massimo di 20 punti, 30 fino al 2018, 35 fino al 2009) |
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* Crediti scolastici (massimo di 40 punti, 25 fino al 2018, 20 fino al 2009). |
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==== Sui voti, sulle finalità e sui loro effetti. ==== |
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Le prove scritte sono attualmente due con un valore di 20 punti ciascuna: la prima prova è il tema di italiano, la seconda è la prova di indirizzo (e la terza, che era fino al 2018 scelta dalla commissione la mattina stessa, poteva essere di varie tipologie di domande aperte o chiuse ed era basata sulle materie dei commissari di esame, quattro o cinque materie in base alla composizione della commissione). |
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Comunemente la valutazione scolastica viene intesa come voto e, se questo è numerico, viene associata ad un punteggio, esito del calcolo di una [[media aritmetica]] o [[Media (statistica)#Media ponderata|ponderata]] - procedura tipica degli esami - con l'assimilazione della misurazione con il giudizio di valore. |
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Invece i crediti vengono attribuiti nel triennio durante lo scrutinio finale di ogni anno: per l'attribuzione si tiene conto della media aritmetica della scheda di valutazione, che determina il credito scolastico, che può aumentare di 1 qualora si rispettino determinati criteri stabiliti dall'istituto volti a certificare il credito formativo. Per le classi terze i crediti vanno da un minimo di 7 ad un massimo di 12 punti, per le quarte da 8 a 13 per le classi quinte vanno da un minimo di 9 ad un massimo di 15. Il punteggio massimo realizzabile con i crediti è 40 punti. |
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Rispetto all'approccio comune, gli studi accademici negli ambiti della [[pedagogia]], [[docimologia]], [[psicometria]] e [[sociologia dell'educazione]] mostrano invece la complessità del tema e i limiti di un'interpretazione spesso viziata da facili semplificazioni. Soprattutto dal mondo degli studiosi sin dai primi decenni del Novecento sono state sollevate critiche sulla valutazione scolastica / universitaria, per rispondere alle quali, nel succedersi delle riforme, sono stati apportati numerosi cambiamenti che tuttavia non hanno placato il dibattito. |
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Entro un certo limite, i crediti possono anche tenere conto di attività extracurriculari, quali corsi pomeridiani o serali frequentati all'esterno del normale orario scolastico, sia presso lo stesso istituto superiore che in altre strutture. L'istituto può richiedere che lo studente dimostri un attestato delle presenze ed una eventuale certificazione delle competenze acquisite, a seguito di un esame finale di valutazione. |
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Alcune questioni sulla valutazione scolastica riguardano: |
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A partire dal 2007 la commissione d'esame può attribuire all'unanimità il voto 100 e lode se il candidato ottiene i 100 punti totali senza ricorrere al bonus, e se ha completato i tre anni precedenti con almeno 9 di media nelle valutazioni finali. Il bonus viene attribuito dalla commissione, secondo criteri da essa stabiliti, per un massimo di 5 punti, qualora il candidato abbia ottenuto almeno 30/40esimi di credito scolastico e almeno 50/60esimi nel punteggio d'esame. |
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* l’''attendibilità'': quando, ad esempio, i voti finali non sono congruenti con altre forme di valutazione sommativa<ref>{{Cita web|url=https://www.itinerariprevidenziali.it/site/home/ilpunto/economia-societa/maturita-prove-invalsi-e-quei-risultati-divergenti.html|titolo=Maturità, prove Invalsi e quei risultati divergenti|autore=Tiziana Pedrizzi|sito=ilPunto - Itinerari previdenziali|lingua=it|accesso=2023-08-10}}</ref> o con quelli assegnati da un livello di istruzione superiore<ref>{{Cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/cronaca/2023/07/04/news/ha_5_insufficienze_il_tar_la_riammette_alla_maturita-12572402/|titolo=Bocciata con 5 insufficienze, il Tar la riammette all’esame di Maturità|sito=HuffPost Italia|data=2023-07-04|lingua=it|accesso=2023-08-08}}</ref>; |
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A partire dal 2019 è stata stabilita una nuova ripartizione del punteggio massimo nel voto in centesimi: |
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* l’''equità:'' quando, ad esempio, sulla medesima prova diversi docenti esprimono voti diversi<ref>Questa critica era stata espressa da Poiron, fondatore della [[docimologia]], nei primi anni del Novecento a seguito dell'osservazione diretta della diversità di giudizi sulla medesima prova</ref>, oppure modificano i punteggi di prove riguardanti contenuti disciplinari per l'influenza del comportamento degli studenti<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bruno|cognome=Ferman|nome2=Luiz Felipe|cognome2=Fontes|data=2022-12-01|titolo=Assessing knowledge or classroom behavior? Evidence of teachers’ grading bias|rivista=Journal of Public Economics|volume=216|pp=104773|lingua=en|accesso=2023-08-05|doi=10.1016/j.jpubeco.2022.104773|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S004727272200175X}}</ref>; |
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*40 punti di credito scolastico (rispettivamente 12, 13 e 15 punti negli ultimi tre anni, se si ottiene una media dei voti pari almeno a 9); |
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* la ''trasparenza'': quando, ad esempio, la valutazione non si fonda su evidenze rilevate, non sono comunicati i criteri, gli indicatori o i descrittori, o la formulazione è ambigua<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anders|cognome=Jönsson|nome2=Frans|cognome2=Prins|data=2019-01-15|titolo=Editorial: Transparency in Assessment—Exploring the Influence of Explicit Assessment Criteria|rivista=Frontiers in Education|volume=3|accesso=2023-08-08|doi=10.3389/feduc.2018.00119|url=https://www.frontiersin.org/article/10.3389/feduc.2018.00119/full}}</ref>; |
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*20 punti per la prima prova (italiano); |
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* le ''finalità'': quando, ad esempio, la valutazione finalizzata ad elevare l’apprendimento di tutti, compensando gli svantaggi<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Voto numerico contro valutazione formativa e descrittiva: per la pedagogia è una partita persa|lingua=it-IT|accesso=2023-08-09|url=https://www.youtube.com/watch?v=BqZ5XR4uLWc}}</ref>, viene contrapposta alla finalità di selezionare<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/scuola/secondaria/13_settembre_06/scuola-senza-bocciature_7bb2d6cc-16fb-11e3-b8be-7779aaf9a586.shtml|titolo=Senza bocciature la scuola sarebbe migliore?}}</ref> i “meritevoli” <ref>In Italia, ad esempio, gli esiti degli esami sono oggetto di critiche in Italia da parte di voci esterne, anche quando sono molto positivi. Il superamento degli [[Esame di maturità in Italia|esami di stato]] da parte del 99% degli studenti italiani nel 2023 è stato giudicato da Crepet, un indicatore del fallimento della scuola italiana; in questo giudizio non sembra tuttavia essere considerata la percentuale di [https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Scheda+scrutini+secondarie+I+e+II+grado+2023.pdf/ac3f1bb3-874e-aa71-4c1c-93daa73ffb5d?t=1690382419923 non ammissioni all'anno successivo] - in media, nel 2022-23, del 5,8% per anno - né de[https://www.istat.it/it/files//2023/06/Noi-Italia-in-breve-2023.pdf gli abbandoni precoci], pari all'11,5% nel 2022. Altri d'altro canto considerano la dispersione come un modo per [https://www.orizzontescuola.it/dispersione-scolastica-feltri-in-aumento-gli-alunni-che-lasciano-poco-male-sono-gli-stessi-che-a-scuola-non-hanno-mai-studiato-seriamente/ selezionare i migliori]</ref>; |
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*20 punti per la seconda prova (materia caratteristica dell’indirizzo di provenienza); |
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* l’''espressione'': quando, ad esempio, l’espressione quantitativa del voto viene contrapposta alla descrizione degli apprendimenti acquisiti<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttoscuola.com/valutazione-voti-intervista-corsini/|titolo=Valutazione: a chi danno fastidio i voti? Intervista a Cristiano Corsini|sito=Tuttoscuola|data=2023-02-16|lingua=it|accesso=2023-08-08}}</ref> ; |
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*20 punti per il colloquio orale. |
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* la ''funzione'': quando il voto viene considerato strumento di controllo dell'apprendimento<ref name=":0">{{Cita libro|autore-capitolo=Cristiano Corsini|curatore=Irene Dora Maria Scierri|curatore2=Marco Bartolucci|curatore3=Rosario Salvato|titolo=Lettura e dispersione|url=https://flore.unifi.it/retrieve/e398c380-ea01-179a-e053-3705fe0a4cff/Scierri%2C%20Bartolucci%2C%20Salvato_Lettura%20e%20dispersione_2018.pdf|collana=Processi e Linguaggi dell’Apprendimento|annooriginale=2018|editore=FrancoAngeli Open Access|p=201|capitolo=Una valutazione per il successo formativo|url_capitolo=https://flore.unifi.it/retrieve/e398c380-ea01-179a-e053-3705fe0a4cff/Scierri%2C%20Bartolucci%2C%20Salvato_Lettura%20e%20dispersione_2018.pdf}}</ref>, piuttosto che di sviluppo dell'apprendimento; |
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* la ''definizione dell'oggetto'': quando, ad esempio, si contrappone la valutazione delle conoscenze e della capacità di memorizzarle<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/scienze/2011/01/24/news/memoria-11577456/|titolo=La scienza riscopre poesie e tabelline|sito=la Repubblica|data=2011-01-24|lingua=it|accesso=2023-08-03}}</ref> alla valutazione delle competenze, ritenute alternative<ref>{{Cita news|autore=E. Galli Della Loggia|titolo=Le «competenze cognitive» che snaturano la scuola|pubblicazione=Corriere della Sera|data=2 febbraio 2022}}</ref>, e non complementari; |
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* i ''confini dell'oggetto di valutazione'': quando i campi delle conoscenze non sono chiaramente distinti da quello della condotta; |
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* l'''atteggiamento'': quando, ad esempio, la valutazione rigorosa o severa<ref>Nel 1937, in Francia, il preside di una facoltà universitaria biasima l'atteggiamento di alcuni commissari d'esame i quali, con la loro «voce tagliente» e «sorriso beffardo», fanno assumere al candidato «la fisionomia dell’imputato». In Guido Benvenuto e Andrea Giacomantonio (a cura di), ''Un po’ di storia della valutazione scolastica: letture e riflessioni;'' Parte 1., p. 8)</ref>, anche se fonte di ansia<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Andrea|cognome=Caputo|data=2015-12|titolo=Le dimensioni motivazionali dell’apprendimento scolastico: uno studio correlazionale sul concetto di sé e gli stili di attribuzione|rivista=ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies|numero=12|pp=143–167|accesso=2023-08-10|doi=10.7358/ecps-2015-012-capu|url=http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2015-012-capu}}</ref> per gli studenti<ref>{{Cita web|url=https://www.tecnicadellascuola.it/valutazioni-alunni-crepet-i-4-servono-a-capire-che-la-vita-non-e-dei-furbi-perche-sempre-piu-famiglie-fanno-ricorso|titolo=Valutazioni alunni, Crepet: i 4 fanno capire che la vita non è dei furbi. Ma troppi genitori fanno ricorso|autore=Alessandro Giuliani|sito=Tecnica della Scuola|data=2019-08-12|lingua=it-IT|accesso=2023-08-08}}</ref>, si contrappone ad una valutazione più comprensiva<ref>{{Cita web|url=https://www.orizzontescuola.it/i-voti-mettono-ansia-e-stress-agli-studenti-il-pedagogista-il-sistema-di-valutazione-attuale-e-obsoleto-e-inefficace/|titolo=I voti mettono ansia e stress agli studenti, il pedagogista: "Il sistema di valutazione attuale è obsoleto e inefficace"|sito=Orizzonte Scuola Notizie|data=2023-04-30|lingua=it-IT|accesso=2023-08-08}}</ref> verso i loro stati emotivi<ref>{{Cita web|url=https://www.tecnicadellascuola.it/orientamento-i-consigli-di-uno-studente-la-scuola-non-mi-ha-aiutato-i-voti-bassi-mi-hanno-scoraggiato-tu-non-sei-un-voto|titolo=Orientamento, i consigli di uno studente: "La scuola non mi ha aiutato, i voti bassi mi hanno scoraggiato. Tu non sei un voto"|sito=Tecnica della Scuola|data=2023-08-01|lingua=it-IT|accesso=2023-08-07}}</ref>; |
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* il ''rapporto con la didattica'': quando, ad esempio, la didattica viene finalizzata esclusivamente al superamento della valutazione finale<ref>Vedi i [https://www.invalsiopen.it/prove/come-non-preparare-ragazzi-prove/ rischi segnalati] e le critiche dell'[https://www.proversi.it/discussioni/pro-contro/61-prove-invalsi#i08 influenza negativa delle prove nazionali sulla didatica]. Nel suo rapporto del 1911, la commissione consultiva sugli esami di insegnamento secondario in Gran Bretagna, segnala aspetti negativi sia per gli alunni sia per i docenti che, si osserva, tendono a finalizzare la didattica al superamento dell'esame (in Benvenuto, citato, p. 13)</ref>, anche a volte su pressione delle famiglie<ref>Già nel 1961 il prof. Zamansky, preside della Facoltà di Scienze di Parigi, segnala che l’insegnamento di secondo grado è condizionato dall'esigenza delle famiglie di assicurare ai loro figli di soli dieci anni il superamento dell'esame di ammissione già otto anni prima del suo svolgimento (in Corsini, cit, p.). Attualmente il condizionamento viene osservato tra gli insegnanti preoccupati delle prestazioni degli studenti nell'ambito delle prove nazionali e internazionali. </ref>. |
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==== La valutazione scolastica come oggetto di valutazione ==== |
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== Note == |
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La valutazione scolastica sommativa, per le sue implicazioni sulla vita delle persone e sul loro possibile contributo allo sviluppo economico, oltre che culturale e sociale, di un territorio<ref>{{Cita web|url=https://www.consilium.europa.eu/it/policies/education-economic-growth/|titolo=L'istruzione per favorire la crescita economica e l'inclusione}};{{Cita web|url=http://www.unina.it/-/1335316-capitale-umano-e-crescita-economica|titolo=Capitale umano e crescita economica {{!}} In Ateneo|sito=www.unina.it|accesso=2022-11-19}}; </ref>, è oggetto di attenzione da parte di una pluralità di ambienti contigui al mondo della scuola. La [[docimologia]] e la [[psicometria]], ad esempio, dai primii decenni del '900 avevano evidenziato la soggettività e gli errori della valutazione effettuata dai docenti, mentre la [[sociologia dell'educazione]] guarda il tema in rapporto ai suoi effetti sulla società<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Mauro Palumbo|autore2=Valeria Pandolfini|data=Luglio-Settembre 2016|titolo=Effetti perversi della valutazione ed equità sociale: riflessioni sul sistema nazionale di valutazione|rivista=Studi di Sociologia|editore=Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore|volume=Anno 54, Fascicolo 3|pp=263-278}}</ref>. Alla valutazione scolastica sono interessate le politiche dell'[[istruzione|istruzione,]] al fine di individuare eventuali modifiche normative e azioni di miglioramento del sistema<ref>{{Cita web|url=https://eurydice.indire.it/wp-content/uploads/2016/09/La-valutazione-delle-scuole-in-Europa.pdf|titolo=La valutazione delle scuole in Europa: politiche e approcci in alcuni paesi europei}}</ref>, sulla base dei dati statistici riguardanti gli esiti scolastici e i risultati delle prove, nazionali e internazionali. Queste ultime sono oggetto di discussione<ref>UNESCO, ''Monitor and improving learning outcomes in the 2030 Education agenda Is a cross-national scale possible?'', cit., p. 7.</ref> a livello nazionale e internazionale, sia riguardo al merito, sia riguardo al metodo<ref>{{Cita web|url=https://www.roars.it/ocse-pisa-e-invalsi-una-prospettiva-europea/|titolo=OCSE PISA e INVALSI: una prospettiva europea}}</ref>. Le critiche vengono anche da parte di chi opera nella scuola: in Italia, ad esempio, la valutazione esterna viene spesso interpretata come limitazione della libertà di insegnamento prevista dall'articolo 33 della Costituzione<ref>{{Cita web|url=https://www.vitapensata.eu/2020/01/31/scuola-societa-costituzione/|titolo=Scuola, Società, Costituzione|autore=Alberto Giovanni Biuso|data=31 gennaio 2020}}</ref>, il cui comma 2 peraltro assegna alla Repubblica il compito di dettare «le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi”»<ref>{{Cita web|url=https://www.dirittoscolastico.it/la-liberta-di-insegnamento-dei-docenti-limiti-giuridici/|titolo=La libertà di insegnamento dei docenti: limiti giuridici.|data=19 novembre 2021}} Nel citare il comma 2 dell'art. 33; si afferma che «risulta evidente che ogni docente è soggetto alle “norme generali sull’istruzione”. Parallelamente l’art. 34 della Costituzione mette giustamente al centro del sistema di istruzione non il docente, ma il discente».</ref>. |
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<references /> |
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== Sitografia == |
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{{Cita web|url=https://europa.eu/europass/system/files/2020-05/EQF%20Brochure-IT.pdf|titolo=Quadro europeo delle qualifiche: sostenere l’apprendimento, il lavoro e la mobilità transfrontaliera|autore=Commissione europea}} |
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{{Cita pubblicazione|autore=Joe Feldman|titolo=School grading policies are failing children. A call to action for equitable grading|url=https://crescendoedgroup.org/wp-content/uploads/2018/10/Call-to-Action-for-Equitable-Grading-Oct-2018.pd}} |
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{{Cita web|url=https://www.edscuola.it/archivio/ped/valutazione.pdf|titolo=Il dibattito sulla valutazione tra passato e presente (teorie, metodi, strumenti, nuovi orientamenti)|autore=Luisa Benigni}} |
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{{Cita web|url=https://www.edscuola.it/archivio/ped/i_molti_volti_della_valutazione.htm|titolo=I molti volti della valutazione. Dalla valutazione degli alunni alla valutazione dei sistemi scolastici: una ricognizione critica|autore=Paolo Citran}} |
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{{Cita sito|url=https://www.rizzolieducation.it/news/valutazione-come-quando-e-perche/|titolo=Valutazione: come, quando e perché|autore=AA.VV.|sito=https://www.rizzolieducation.it/}} |
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{{Cita web|url=https://rivistedigitali.erickson.it/pedagogia-piu-didattica/archivio/vol-3-n-1/attivita-didattica-e-prove-invalsi-alcune-riflessioni-a-partire-dallopinione-degli-insegnanti/|titolo=INVALSI e valutazione degli apprendimenti[1]|data=Aprile 2017}} |
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{{Cita web|url=https://rivistedigitali.erickson.it/pedagogia-piu-didattica/archivio/vol-6-n-1/linsegnante-e-un-intellettuale/|titolo=L’insegnante è un intellettuale?|data=aprile 2020}} |
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{{Cita web|url=https://rivistedigitali.erickson.it/pedagogia-piu-didattica/archivio/vol-3-n-1/la-valutazione-modelli-teorici-e-pratiche/|titolo=Premessa concernente la valutazione educativa|data=Aprile 2017}} |
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{{Cita web|url=https://www.siped.it/wp-content/uploads/2023/06/2023-06-16-Siped-Convegno-Firenze-Relazione-Capperucci.pdf|titolo=La valutazione che forma: il contributo di don Milani alla diffusione di un approccio autentico alla valutazione|autore=Davide Capperucci}} |
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{{Cita web|url=https://www.learningpaths.org/Articoli/borsicap3.pdf|titolo=Sapersi autovalutare: una competenza da costruire|autore=Luciano Mariani}} |
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{{Cita web|url=https://www.siped.it/wp-content/uploads/2013/12/EDITORIALE-SIRD-dic.-13.pdf|titolo=Valutare per migliorare il sistema educativo. Il caso INVALSI tra cultura della valutazione e responsabilità politica|autore=Luciano Galliani|data=Dicembre 2013}} |
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{{Cita web|url=https://appuntidiculturaepolitica.it/2022/11/16/istruzione-e-merito/|titolo=Istruzione e merito|autore=Luciano Caimi|data=16 novembre 2022}} |
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{{Cita web|url=https://laricerca.loescher.it/e-piu-facile-che-i-dispettosi-siate-voi/|titolo=È più facile che i dispettosi siate voi|autore=Cristiano Corsini|data=22 Agosto 2023}} |
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{{Cita rivista|autore=García, G. E., & Pearson, P. D.|titolo=Assessment and diversity|rivista=Review of research in education Washington, DC: American Educational Research Association|editore=Darling- Hammond|pp=337-392|url=https://www.researchgate.net/profile/P-Pearson/publication/274817898_Assessment_and_Diversity/links/5b981a0045851531057ba63d/Assessment-and-Diversity.pdf}} |
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{{Cita web|url=http://checchi.economia.unimi.it/pdf/72.pdf|titolo=Struttura del sistema scolastico e selezione sociale|autore=Daniele Checchi|autore2=Francesco Zollino}} |
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{{cita web|http://redbus2us.com/how-is-gpa-computed-in-us-schools-gpa-computation-formula/|Article: How is GPA computed in US schools? GPA Computation formula}} |
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{{Cita web|url=https://www.istruzione.it/valutazione-scuola-primaria/|titolo=La valutazione nella scuola primaria: i giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale|autore=MIUR}} |
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{{Cita web|url=https://www.tuttoscuola.com/valutazione-1-corsini-contro-la-tirannia-del-voto/|titolo=Corsini contro la ‘tirannia del voto’|autore=Orazio Niceforo|sito=https://www.tuttoscuola.com|data=15 maggio 2023}} |
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{{Cita web|url=http://www.istoreto.it/materiali/Didattica/doc/629_valutaform_Ivotielamisura-intervento_09.pdf|titolo=I voti e la misura del successo scolastico. Come, cosa e perché|autore=Guido Benvenuto|data=Torino 22 maggio 2009}} |
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{{Cita web|url=https://www.ordinepsicologier.it/it/scuola-senza-voti|titolo=Scuola senza voti: sì o no? - Intervista al prof. Butera}} |
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{{Cita web|url=https://scintille.it/ma-perche-i-voti-non-vanno-bene/|titolo=Ma perché i voti non vanno bene?|autore=Riccarda Viglino|data=14 Giugno 2022}} |
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{{Cita web|url=https://www.dirittoscolastico.it/il-percorso-giuridico-per-una-corretta-gestione-delle-verifiche-scritte-nella-scuola-secondaria-di-secondo-grado/|titolo=Il percorso giuridico per una corretta gestione delle verifiche scritte nella scuola secondaria di secondo grado|autore=Gianni Paciariello|data=1 Maggio 2022}} |
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{{Cita web|url=https://www.rizzolieducation.it/content/uploads/2018/07/0060.strategie_apprend.indd_.pdf|titolo=Strategie di apprendimento e comportamento strategico}} |
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{{Cita web|url=http://win.gildavenezia.it/riforma/riformadoc/2010/Mastrocola_letteratura-competenze.pdf|titolo=Cosa c’entra la letteratura con le competenze?|autore=Paola Mastrocola}} |
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Galli della Loggia. ''Le «competenze cognitive» che snaturano la scuola'' – Corriere della sera, 2 febbraio 2022 |
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{{Cita web|url=https://www.orizzontescuola.it/educazione-civica-come-si-insegna-in-europa-i-contenuti-del-curricolo-sono-multidimensionali-ricchi-e-adatti-a-ciascun-livello-di-istruzione/|titolo=Educazione civica, come si insegna in Europa: i contenuti del curricolo sono multidimensionali, ricchi e adatti a ciascun livello di istruzione|autore=Antonio Fundarò|data=27 Giugno 2020}} |
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comunicazione |
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== Bibliografia == |
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Mario Castoldi, ''Valutare e certificare le competenz''e, Carocci, 2018 |
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Davide Capperucci (a cura di), ''La valutazione degli apprendimenti in ambito scolastico''. Franco Angeli, 2011 |
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Gaetano Domenici, ''Manuale della valutazione scolastica,'' Editori Laterza, 2003, XV rist. 2021 |
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Galliani, L., M. Notti, A., ''Valutazione educativa'', Pensa Multimedia Editore, 2014 |
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Gattullo, M. (1978). ''Voti, Test, schede ricerche sulla valutazione scolastica'', La Nuova Italia Editrice, John Dewey, Teoria della valutazione, La Nuova Italia, 1976 |
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Benedetto Vertecchi, ''Manuale della valutazione: analisi degli apprendimenti e dei contesti, Franco Angeli, marzo 2016'' |
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Wiggins, G. P. (1998). ''Educative Assessment: designing assessments to inform and improve student performance'', San Francisco, California: Jossey-Bass Inc. |
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== Altri progetti == |
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== Collegamenti esterni == |
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* {{cita web|http://redbus2us.com/how-is-gpa-computed-in-us-schools-gpa-computation-formula/|Article: How is GPA computed in US schools? GPA Computation formula}} |
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* {{cita web|http://nicosia.dia.uniroma3.it/Erasmus/scale.html|ECTS grading scale in Europe}} |
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Versione delle 10:18, 10 set 2023
La valutazione scolastica consiste nell'attribuzione di valore[1] agli apprendimenti acquisiti nella scuola dell'obbligo[2] e negli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado. Comunemente, la valutazione scolastica viene intesa come sinonimo di voto[3] che, se negativo, in certi Paesi può condizionare i tempi e i tipi di percorso formativo dello studente[4]. Il voto non è assimilabile alla valutazione, di cui è piuttosto l'esito: essa è definita in letteratura come processo di conoscenza[5] attraverso il quale si perviene ad un giudizio. La valutazione scolastica, come dimensione fondamentale dell'educazione, nel XXI secolo è finalizzata a garantire sia la qualità dell'istruzione[6], sia il diritto allo studio e al successo formativo di tutti, l'equità[7] e le pari opportunità di genere[8].
Obiettivi
Sono centrali nella valutazione scolastica obiettivi quali:
- restituire i risultati per migliorare l'apprendimento, favorendo il progressivo sviluppo della capacità degli studenti di autovalutarsi e inducendo gli stessi insegnanti a «scegliere strumenti, criteri e metodi di valutazione appropriati, allineati ai risultati di apprendimento attesi, al fine di offrire in tempo utile a ciascun discente un riscontro di qualità che possa orientarne e migliorarne l’ulteriore apprendimento»[9];
- certificare il raggiungimento individuale degli apprendimenti, sulla base di una sintesi delle valutazioni, attraverso documenti quali ad esempio, in Italia, le pagelle e i diplomi di Stato, o il General Certificate of Secondary Education (GCSE), nel Regno Unito[10], o il Baccalauréat in Francia. La valutazione effettuata a tale scopo, se negativa, può provocare ritardi dovuti alla ripetenza, o eventuali abbandoni[11]; può incidere sull'accesso a percorsi successivi che richiedano una certa media dei voti[12], sulla percezione di autoefficacia dello studente, condizionando le scelte successive; sull'impegno finanziario, pubblico[13] e delle famiglie;
- supportare le scelte dello studente, con interventi diversificati, sviluppando la capacità dello studente di auto-valutarsi e di auto-orientarsi[14], in coerenza con il principo di equità: l'utilizzo, al momento della scelta tra diversi percorsi o indirizzi,«di criteri di ammissione basati sui risultati scolastici» risulta infatti «fortemente correlato sia alla segregazione scolastica, sia all’influenza del background socio-economico sul rendimento»[15];
- monitorare la scuola: sulla base del dato statististico degli esiti degli scrutini, degli esami[16] e delle prove nazionali[17] e internazionali[18], le scuole possono mettere a fuoco i punti di forza e le criticità per programmare sperimentazioni e azioni di miglioramento mentre, sul piano nazionale, i decisori politici possono eventualmente intervenire sulle norme e sugli stanziamenti di fondi[19].
Caratteristiche
Misurazione e punteggio
La valutazione, in quanto processo di conoscenza, presuppone «una logica di confronto»[20], quindi la misurazione quale «forma di rilevazione quantitativa (osservata o registrata formalmente)», con la quale si raccolgono dati. Su questi dati e sul loro apprezzamento[21], si fonda la valutazione che, invece, «comporta un giudizio»[22]. L'esito della misurazione di una prova è rappresentato dal punteggio, inizialmente grezzo e poi eventualmente sottoposto ad elaborazione[23]. Questi calcoli di misurazione, se applicati alla valutazione periodica riassuntiva degli esiti di più prove nel tempo, sono «matematicamente sbagliati», spiega l'autore di School grading policies are failing children, Joe Feldman: «la media di F e A dà C, indipendentemente dal progresso e dal risultato finale: è matematicamente scorretto misurare il progresso nel tempo punendo gli studenti per le prime difficoltà»[24].
Rispetto ai riferimenti scelti da chi effettua la valutazione, questa operazione può essere di tipo:
- criteriale, quando i risultati raggiunti dallo studente sono rapportati a criteri precedentemente stabilti, connessi ai risultati attesi programmati: ad esempio, «Riesce a riconoscere parole che gli sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a se stesso, alla famiglia e al suo ambiente, purché le persone parlino lentamente e chiaramente» (livello A1 del QCER riferito alla capacità di ascolto)[25].
- normativo, o nomotetico, quando i risultati di ciascun allievo sono messi a confronto con quelli del gruppo o di diversi gruppi individuati come campione[26];
- idiografico, o ipsativo, quando si confrontano i risultati raggiunti durante il percorso con il livello registrato nella situazione di partenza[27].
Voto, credito, giudizio
l voti: «operazione di sintesi e di mediazione», sono «più una valutazione, un giudizio, che una misurazione»[28]. Tuttavia il giudizio «includerà quasi inevitabilmente un elemento di soggettività da parte del valutatore»[29], rischio che viene controllato attraverso l'abbinamento - non l'identificazione[30] - del voto ad un punteggio[31], la trasparenza[32] dei criteri, la collegialità e la terzietà[33]. L'interpretazione dei voti dipende dalla loro posizione nelle scale - nazionali, territoriali o delle singole scuole[34] - caratterizzate da diversi livelli. Per favorire il reciproco riconoscimento dei voti tra diverse nazioni, ai fini di garantire la mobilità degli studenti, sono usate dalle scuole tabelle di corrispondenza[35]. Il voto può essere espresso attraverso più forme:
- numeri: interi, come ad esempio nel sistema italiano, francese o inglese[36]; decimali, come ad esempio nelle scuole svizzere; con l'aggiunta di (+) e (-);
- lettere (A, B, C, D, E, F)[37], come ad esempio nelle scuole statunitensi;
- giudizi sintetici, come nella scuola elementare rumena - Foarte Bine (molto bene) Bine (Bene), Suficient (Sufficiente), Insuficient (Insufficiente).
I crediti scolastici: in generale, sono «unità che confermano che una parte della qualifica, costituita da un insieme coerente di risultati di apprendimento, è stata valutata e convalidata da un’autorità competente, secondo una norma concordata»[38]. In Italia, come media dei voti degli ultimi tre anni di scuola secondaria di secondo grado, i crediti concorrono, con il massimo di 40 punti, alla formazione del punteggio dell'esame di maturità, in centesimi[39].
Diversa, rispetto al voto, è l'espressione di un giudizio che, nell'evidenziare punti di forza e debolezze, è «più che semplicemente dare voti o punteggi»[40].
I giudizi descrittivi: definiti nei documenti delle istituzioni scolastiche e/o nelle norme nazionali, forniscono informazioni sull'apprendimento, non sulla persona, svolgendno una funzione anche formativa. Ad esempio, nella scuola primaria italiana, il livello «in via di prima acquisizione», indicando che l’alunno «porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente» suggerisce ambiti sui quali dirigere gli interventi di recupero.
Oggetti della valutazione
L'opacità dei voti, dei giudizi sintetici e dei crediti non formendo informazioni sugli apprendimenti, suggerisce il prevalere di uno scopo burocratico/disciplinare della valutazione[41], piuttosto che l'attenzione ad una restituzione, allo studente, finalizzata al miglioramento[42]. I programmi scolastici di molti Paesi nei primi decenni del XXI secolo, nel delineare il profilo dello studente[43], riportano descrittori dei risultati specifici per disciplina, aree disciplinari, e trasversali, riferimenti per la valutazione e la stessa programmazione. Strumenti utili in tal senso sono i quadri internazionali[44] ed europei recepiti dalle normative nazionali, riguardanti le competenze chiave e i livelli di apprendimento.
Risultati di apprendimento
Con l'espressione risultati di apprendimento la Raccomandazione sul quadro europeo delle qualificazioni (EQF)[45] indica la «descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo di apprendimento». Gli oggetti della valutazione possono variare se l'apprendimento[46] viene interpretato, ad esempio, come stoccaggio di informazioni e concetti trasmessi dal docente e la loro «riproduzione» da parte degli studenti[47], oppure se esso è considerato come continuo sviluppo della capacità di acquisire conoscenze e abilità, attraverso l'interazione dello studente con il docente, con i pari, con la famiglia, e/o con l'ambiente.
Competenze, conoscenze, abilità, responsabilità e autonomia
Grant Wiggins definisce come autentica la valutazione che si prefigge di accertare «non solo ciò che uno studente conosce, ma ciò che sa fare con ciò che sa». Con questo orientamento il quadro EQF definisce come dimensioni complementari, non contrapposte, dell'apprendimento, conoscenze e competenze, con responsabilità e autonomia, che si possono sviluppare in un ambito di lavoro o di studio:
- la competenza[48]: «comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale»[49]. Le conoscenze risultano componenti imprescindibili della competenza[50]. In EQF 2017, diversamente dalla precedente versione del 2008, il termine «competenza» non compare nel quadro descrittivo dei livelli ed è stato sostituito con l'indicatore «responsabilità e autonomia»[51], ma il termine, ripreso dalle norme di molti Paesi europei, è ancora molto usato;
- le conoscenze: «risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento ... sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche». Comunemente la conoscenza viene associata alla capacità di memorizzare[52], collocata tuttavia nel grado inferiore della tassonomia[53] elaborata dalla scuola di Bloom degli obiettivi di apprendimento , al cui vertice è posizionata invece la capacità di valutare[54]. L’importanza della memorizzazione delle informazioni viene peraltro riconosciuta nel 2018 dalla Raccomandazione europea sulle competenze chiave, ma ritenuta «non sufficiente per conseguire progressi e successi»[55];
- abilità: «capacità di applicare le conoscenze e di usare il know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi». Le abilità, distinte dalla competenza, comprendono sia «l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo» - sia «la manualità e l’uso di metodi, materiali, strumenti e utensili»;
- responsabilità e autonomia: «capacità del discente di applicare le conoscenze e le abilità in modo autonomo e responsabile».
Sulla base di questo schema in Italia sono stati descritti i profili degli studenti, con gli apprendimenti attesi a conclusione di ciascun anno scolastico e a conclusione dei due cicli.
Livelli dei risultati di apprendimento
Nel quadro EQF, le descrizioni dei risultati di apprendimento sono collocate in una scala, con un progressivo aumento della complessità dal primo all'ottavo livello, a ciascuno dei quali gli Stati hanno referenziato i loro titoli di studio[56]. Ad esempio, tra gli apprendimenti del primo livello, corrispondente, in Italia, al Diploma del primo ciclo, e il quarto livello, corrispondente al Diploma di maturità, si osservano le seguenti differenze nelle definizioni sulla base delle quali avverrà la definizione degli obiettivi e la conseguente valutazione:
- conoscenze, al primo livello «generali, di base»; al quarto livello «pratiche e teoriche in ampi contesti»;
- abilità, al primo livello: «di base, necessarie a svolgere compiti semplici»; al quarto livello «gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici»;
- responsabilità e autonomia, al primo livello «lavoro o studio, sotto supervisione diretta, in un contesto strutturato»; al quarto livello «sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni [...], di solito prevedibili ma soggetti a cambiamenti; sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio».
Nel quadro EQF il comportamento è implicitamente richiamato dalla dimensione della «responsabilità e autonomia», complementari alle conoscenze e alle abilità. «La valutazione degli apprendimenti disciplinari passa necessariamente attraverso la valutazione dei comportamenti»[58] quando l'oggetto è rappresentato dalle competenze, in particolare la competenza in materia di cittadinanza[59], presente nel quadro europeo e ripresa nei curricola nazionali[60] . Così ad esempio in Francia, nel 2014, il voto in condotta («note de vie scolaire») viene sostituito con la valutazione delle competenze 'sociali e civiche’ e ‘autonomia e iniziativa’[61]. Con un diverso approccio altri sottolineano invece l'indipendenza della valutazione del profitto dalla valutazione del comportamento[62]: in Italia, ad esempio, l'art. 4, comma 3 delllo Statuto delle studentesse e degli studenti afferma che «nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto»[63]. La necessità di distinguere il profitto dalla condotta viene motivata dal fatto che nella correzione delle prove i docenti tendono a distorcere i punteggi dei test a causa del comportamento, provocando negli studenti confusione sulle loro specifiche competenze disciplinari.
Per quanto riguarda i Paesi dov'è previsto il voto[64], la valutazione della condotta può avvenire attraverso il voto numerico, il giudizi descrittivi, come in Italia nella secondaria di primo grado, o i giudizi sintetici, in base ad una scala, di tre o quattro gradi: accade, ad esempio, nella Repubblica Ceca e in Ungheria[65]. Le norme possono prevedere che una valutazione particolarmente negativa della condotta possa comportare la bocciatura; ciò accade, ad esempio, in Italia, in Austria e in Svizzera.
Funzionamento
Funzione diagnostica, formativa e sommativa della valutazione
Il processo continuo della valutazione comprende la stessa programmazione didattica in cui sono indicati i risultati di apprendimento attesi oggetto della valutazione. Secondo alcuni studiosi la definizione iniziali degli obiettivi si fonda sull'idea dell'arrivo a una destinazione, mentre un percorso educativo si fonda sull'idea del «viaggio»[66]. L'approccio della programmazione per risultati di apprendimento è diffuso attraverso le riforme scolastiche di molti Paesi[67] e prevede, oltre a fasi valutative, con funzione sommativa, conclusive di segmenti o di interi percorsi, fasi iniziali e periodiche, con funzione diagnostica e formativa, quest'ultima «parte integrante dell'insegnamento e del processo di apprendimento a tutti i livelli»[68].
Funzione diagnostica
Rilevando in ingresso la preparazione dello studente, l'insegnante, attraverso prove uguali per tutta la classe, verifica per ciascuno il possesso dei requisiti per conseguire i traguardi attesi, al fine di programmare eventuali interventi di supporto o di potenziamento, anche personalizzati[69]; in tale fase si procede ad una valutazione iniziale informale - da alcuni distinta dalla valutazione diagnostica - effettuata attraverso l'osservazione, interviste, colloqui[70], con funzione anche formativa e orientativa.
Funzione formativa[71]
Tale funzione caratterizza l'intero processo di apprendimento[72], coinvolgendo come parti attive la famiglia, il docente, lo studente, il gruppo dei pari, con la restituzione continua e la riflessione sugli esiti, oralmente o per iscritto, in modo formale o informale, attraverso descrizioni o giudizi. La valutazione formativa sviluppa la capacità di autovalursi degli studenti, spingendoli a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare; in questa prospettiva lo Statuto delle studentesse e degli studenti in Italia promuove un «dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza" sia sulla «definizione degli obiettivi didattici», sia sui «criteri di valutazione»[73]. Nella scuola danese la valutazione scaturisce quindi «dal confronto allievo-insegnante sui punti di forza e di debolezza dimostrati nelle attività svolte a scuola. In questo modo si vuole fare comprendere a ognuno come si può migliorare, evitando che lo studente percepisca il ruolo dell’insegnante come una minaccia».
OECD nel 2009 ha individuato gli elementi ritenuti principali della funzione formativa della valutazione, tra i quali la creazione di una cultura in classe che incoraggi l’interazione e l’uso di strumenti di valutazione, l'utilizzo di metodi di insegnamento diversi, restituzioni sul rendimento agli studenti e adattamento dell'insegnamento per rispondere ai bisogni identificati[74].
Strumenti utilizzati per la valutazione formativa sono, oltre alle prove strutturate o aperte, l'intervista, il colloquio, il questionario, il resoconto, schede di autovalutazione, griglie di osservazione, liste di controllo, il diari di bordo, il portfolio e il curriculum dello studente[75].
Funzione sommativa
La funzione sommativa della valutazione, spesso intesa dall'opinione pubblica come unica o principale dimensione della valutazione, caratterizza la fase di sintesi valutativa dei risultati, spesso raggiunta attraverso il calcolo di una media e rportata in documenti con valore certificativo: è collegiale e talora vi partecipano anche soggetti terzi. In Francia, ad esempio,la sintesi delle valutazioni, periodiche (bilans périodiques) e finali[76] dell'intero percorso, è riportata nel Livret scolaire unique du CP à la troisième. In Italia la valutazione sommativa avviene attraverso:
- gli scrutini, al termine di un periodo (ad esempio un trimestre, un quadrimestre), e di un anno; nella definizione dei risultati di profitto (o rendimento) e condotta, documentati per ciascuna disciplina ogni anno scolastico nella pagella, può anche la considerazione dei progressi individuali, secondo criteri esplicitati nel PTOF[77];
- gli esami, a conclusione di un ciclo scolastico pluriennale, con il rilascio di un diploma riportante il punteggio finale.
La fotografia del traguardi raggiunti dallo studente si basa su un numero «congruo» di rilevazioni, attraverso «interrogazioni e esercizi scritti, grafici o pratici, fatti in casa o a scuola»[78]; la specifica valutazione delle competenze avviene attraverso il compito di realtà, consistente nella «richiesta rivolta allo studente di risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica»[79].
La funzione prevalentemente sommativa riguarda la valutazione delle prove nazionali e internazionali, o delle prove disciplinari intermedie assegnate a conclusione di un'unità di apprendimento: queste ultime riguardano il singolo docente, che le predisporrà e correggerà in modo che siano «coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell’offerta formativa, definito dalle istituzioni scolastiche»[80].
A livello internazionale gli esperti si sono posti il problema della qualità e della comparabilità delle valutazioni e della stessa costruzione delle prove in tutta Europa. L'Association for Educational Assessment Europe, ritenendo che «attualmente le risposte a queste domande non siano inequivocabilmente positive», propone un quadro di riferimento utile sia alla produzione di strumenti, sia alla verifica, a tutti i livelli. La qualità riguarda la definizione dell'obiettivo, l'identificazione della natura delle prove, il quadro degli aspetti amministrativi e logistici, l'acquisizione dei risultati, in termini di punteggio e valutazione, per garantire che siano prese decisioni valide sulla base dei risultati raccolti. Il processo decisionale deve riguardare le aggregazioni, i quadri di riferimento, i voti, i punteggi finali, l'interpretazione e la restituzione dei risultati, la valutazione e la successiva iterazione[81]. La valutazione sommativa assume pertanto anche una dimensione formativa.
La comunicazione della valutazione
La comunicazione della valutazione sulla base dei voti e delle altre forme di rilevazione annotati nel registro, di solito avviene periodicamente, oralmente e per iscritto, attraverso documenti che in Italia costituiscono atti amministrativi[82] quali i compiti scritti, le pagelle, i diplomi di licenza e i certificati attestanti le competenze. Se intesa come mero atto burocratico, svolge una funzione informativa che, per l'assenza o per l'insufficienza di una reale, preventiva condivisione degli esiti tra docenti, studenti e famiglie, può comportare talora fraintendimenti e controversie. Infatti, qualora i risultati siano considerati ingiustificati dagli interessati, ne possono conseguire ricorsi al tribunale[83]. Una comunicazione efficace, nel rispetto dellaprivacy[84] è innanzi tutto trasparente e fa riferimento alle informazioni, in Italia esplicitate nel PTOF, sui risultati di apprendimento e sui criteri di valutazione (rubriche e le griglie) e condivise attraverso il patto di corresponsabilità tra scuola, famiglie e studente. In Paesi, come ad esempio la Danimarca, dove non si prevede l'assegnazione di voti fino ai quattordici anni, nella scuola dell'obbligo è comunque obbligatoria la valutazione periodica e la comunicazione delle rilevazioni alla famiglia e allo studente attraverso il Meddelelsesbogen (Libro dei messaggi)[85].
Dibattito
Sui voti, sulle finalità e sui loro effetti.
Comunemente la valutazione scolastica viene intesa come voto e, se questo è numerico, viene associata ad un punteggio, esito del calcolo di una media aritmetica o ponderata - procedura tipica degli esami - con l'assimilazione della misurazione con il giudizio di valore.
Rispetto all'approccio comune, gli studi accademici negli ambiti della pedagogia, docimologia, psicometria e sociologia dell'educazione mostrano invece la complessità del tema e i limiti di un'interpretazione spesso viziata da facili semplificazioni. Soprattutto dal mondo degli studiosi sin dai primi decenni del Novecento sono state sollevate critiche sulla valutazione scolastica / universitaria, per rispondere alle quali, nel succedersi delle riforme, sono stati apportati numerosi cambiamenti che tuttavia non hanno placato il dibattito.
Alcune questioni sulla valutazione scolastica riguardano:
- l’attendibilità: quando, ad esempio, i voti finali non sono congruenti con altre forme di valutazione sommativa[86] o con quelli assegnati da un livello di istruzione superiore[87];
- l’equità: quando, ad esempio, sulla medesima prova diversi docenti esprimono voti diversi[88], oppure modificano i punteggi di prove riguardanti contenuti disciplinari per l'influenza del comportamento degli studenti[89];
- la trasparenza: quando, ad esempio, la valutazione non si fonda su evidenze rilevate, non sono comunicati i criteri, gli indicatori o i descrittori, o la formulazione è ambigua[90];
- le finalità: quando, ad esempio, la valutazione finalizzata ad elevare l’apprendimento di tutti, compensando gli svantaggi[91], viene contrapposta alla finalità di selezionare[92] i “meritevoli” [93];
- l’espressione: quando, ad esempio, l’espressione quantitativa del voto viene contrapposta alla descrizione degli apprendimenti acquisiti[94] ;
- la funzione: quando il voto viene considerato strumento di controllo dell'apprendimento[41], piuttosto che di sviluppo dell'apprendimento;
- la definizione dell'oggetto: quando, ad esempio, si contrappone la valutazione delle conoscenze e della capacità di memorizzarle[95] alla valutazione delle competenze, ritenute alternative[96], e non complementari;
- i confini dell'oggetto di valutazione: quando i campi delle conoscenze non sono chiaramente distinti da quello della condotta;
- l'atteggiamento: quando, ad esempio, la valutazione rigorosa o severa[97], anche se fonte di ansia[98] per gli studenti[99], si contrappone ad una valutazione più comprensiva[100] verso i loro stati emotivi[101];
- il rapporto con la didattica: quando, ad esempio, la didattica viene finalizzata esclusivamente al superamento della valutazione finale[102], anche a volte su pressione delle famiglie[103].
La valutazione scolastica come oggetto di valutazione
La valutazione scolastica sommativa, per le sue implicazioni sulla vita delle persone e sul loro possibile contributo allo sviluppo economico, oltre che culturale e sociale, di un territorio[104], è oggetto di attenzione da parte di una pluralità di ambienti contigui al mondo della scuola. La docimologia e la psicometria, ad esempio, dai primii decenni del '900 avevano evidenziato la soggettività e gli errori della valutazione effettuata dai docenti, mentre la sociologia dell'educazione guarda il tema in rapporto ai suoi effetti sulla società[105]. Alla valutazione scolastica sono interessate le politiche dell'istruzione, al fine di individuare eventuali modifiche normative e azioni di miglioramento del sistema[106], sulla base dei dati statistici riguardanti gli esiti scolastici e i risultati delle prove, nazionali e internazionali. Queste ultime sono oggetto di discussione[107] a livello nazionale e internazionale, sia riguardo al merito, sia riguardo al metodo[108]. Le critiche vengono anche da parte di chi opera nella scuola: in Italia, ad esempio, la valutazione esterna viene spesso interpretata come limitazione della libertà di insegnamento prevista dall'articolo 33 della Costituzione[109], il cui comma 2 peraltro assegna alla Repubblica il compito di dettare «le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi”»[110].
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Altri progetti
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- ^ Alcuni pedagogisti sostengono l'effetto positivo sugli studenti del voto di comportamento, che li incentiverebbe a comportarsi meglio in classe, in linea con quel pensiero secondo cui i voti, in generale, possono spronare gli studenti ad investire nella formazione. Queste tesi tuttavia non sembrano confermate dagli esiti di ricerche quale, ad esempio, quella condotta da Shoner, Mergele e Zierow, del 2021, condotta in Germania, dove alcuni stati hanno recentemente introdotto il voto in condotta già presente in altri stati.
- ^ 2021 di Florian Schoner, Lukas Mergele, Larissa Zierow, Grading Student Behavior, in particolare Table A.1. Grading of social and work behavior in selected European countries - Country Grading of work and social behavior, su cesifo.org, p. 33.
- ^ James McKernan, A Critique of Instructional Objectives, in Education Inquiry, n. 1, DOI:10.3402/edui.v1i1.21929.«How can an educator predict what a student will learn from a thoughtful study of Beowouf or Hamlet?»
- ^ Vedi, ad esempio, le Linee Guida degli Istituti Tecnici del 2010
- ^ UNESCO, Incheon Declaration and SDG4, cit. , p. 38
- ^ INVALSIopen, La valutazione per l’apprendimento: caratteristiche e finalità, su INVALSIopen, 2 marzo 2021. URL consultato il 23 agosto 2023.
- ^ (EN) Ann Gravells, Differentiating between Initial and Diagnostic Assessment, su FE News, 20 settembre 2018. URL consultato il 4 settembre 2023.
- ^ l concetto di valutazione formativa è stato introdotto per la prima volta nel 1971 da Bloom, Hastings e Maddaus. La maggior parte degli esperti ora considera la valutazione formativa come una parte continuativa del processo di insegnamento e apprendimento, processo più ampio di attribuzione di valore all'evoluzione dell'apprendimento degli studenti, tenuti presenti gli apprendimenti in ingresso.
- ^ OECD/CERI, Assessment for Learning. Formative Assessment (PDF), su oecd.org.
- ^ D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, art. 2, 4.
- ^ Invalsiopen, La valutazione per l’apprendimento ..., cit.
- ^ Progettazione didattica e valutazione formativa, su www.scuola7.it, 26 settembre 2021. URL consultato il 3 settembre 2023.
- ^ (FR) Modalités d'évaluation des acquis scolaires des élèves, su éduscol | Ministère de l'Éducation nationale et de la Jeunesse - Direction générale de l'enseignement scolaire. URL consultato il 2 settembre 2023.
- ^ Scrutini: si valuta con media matematica dei voti o in base ai progressi acquisiti al “termine” del percorso di apprendimento?, su orizzontescuola.it.
- ^ Regio Decreto n. 653/1924, art. 79.
- ^ MIUR, Linee guida per la certificazione delle competenze, su miur.gov.it, p. 8.
- ^ ??????????
- ^ The Association of Educational Assessment – Europe (AEA), European Framework of Standards for Educational Assessment 1.0, p. 3, 23-30
- ^ Legge n. 241/1990, art. 1, comma1.
- ^ Canadian Rockies Public Schools, 390 Appeals concerning student matters, su crps.ca.«Per garantire la corretteza delle procedure di valutazione degli studenti seguite da una scuola, uno studente avrà il diritto di ricorrere in appello contro la valutazione finale e contro la promozione o la bocciatura in qualsiasi materia o voto. Il diritto di ricorso può essere esercitato dal genitore o da chi ne fa le veci. Riguardo al diritto di ricorso e al processo di ricorso è essenziale la comunicazione efficace a un genitore e/o a uno studente di età pari o superiore a sedici (16) anni .»
- ^ How do you share student assessment data with parents?, su linkedin.com, 1º Settembre 2023.
- ^ Assessment in single-structure education, su eurydice.eacea.ec.europa.eu. URL consultato il 23 agosto 2023.
- ^ Tiziana Pedrizzi, Maturità, prove Invalsi e quei risultati divergenti, su ilPunto - Itinerari previdenziali. URL consultato il 10 agosto 2023.
- ^ Bocciata con 5 insufficienze, il Tar la riammette all’esame di Maturità, su HuffPost Italia, 4 luglio 2023. URL consultato l'8 agosto 2023.
- ^ Questa critica era stata espressa da Poiron, fondatore della docimologia, nei primi anni del Novecento a seguito dell'osservazione diretta della diversità di giudizi sulla medesima prova
- ^ (EN) Bruno Ferman e Luiz Felipe Fontes, Assessing knowledge or classroom behavior? Evidence of teachers’ grading bias, in Journal of Public Economics, vol. 216, 1º dicembre 2022, pp. 104773, DOI:10.1016/j.jpubeco.2022.104773. URL consultato il 5 agosto 2023.
- ^ Anders Jönsson e Frans Prins, Editorial: Transparency in Assessment—Exploring the Influence of Explicit Assessment Criteria, in Frontiers in Education, vol. 3, 15 gennaio 2019, DOI:10.3389/feduc.2018.00119. URL consultato l'8 agosto 2023.
- ^ Voto numerico contro valutazione formativa e descrittiva: per la pedagogia è una partita persa. URL consultato il 9 agosto 2023.
- ^ Senza bocciature la scuola sarebbe migliore?, su corriere.it.
- ^ In Italia, ad esempio, gli esiti degli esami sono oggetto di critiche in Italia da parte di voci esterne, anche quando sono molto positivi. Il superamento degli esami di stato da parte del 99% degli studenti italiani nel 2023 è stato giudicato da Crepet, un indicatore del fallimento della scuola italiana; in questo giudizio non sembra tuttavia essere considerata la percentuale di non ammissioni all'anno successivo - in media, nel 2022-23, del 5,8% per anno - né degli abbandoni precoci, pari all'11,5% nel 2022. Altri d'altro canto considerano la dispersione come un modo per selezionare i migliori
- ^ Valutazione: a chi danno fastidio i voti? Intervista a Cristiano Corsini, su Tuttoscuola, 16 febbraio 2023. URL consultato l'8 agosto 2023.
- ^ La scienza riscopre poesie e tabelline, su la Repubblica, 24 gennaio 2011. URL consultato il 3 agosto 2023.
- ^ E. Galli Della Loggia, Le «competenze cognitive» che snaturano la scuola, in Corriere della Sera, 2 febbraio 2022.
- ^ Nel 1937, in Francia, il preside di una facoltà universitaria biasima l'atteggiamento di alcuni commissari d'esame i quali, con la loro «voce tagliente» e «sorriso beffardo», fanno assumere al candidato «la fisionomia dell’imputato». In Guido Benvenuto e Andrea Giacomantonio (a cura di), Un po’ di storia della valutazione scolastica: letture e riflessioni; Parte 1., p. 8)
- ^ Andrea Caputo, Le dimensioni motivazionali dell’apprendimento scolastico: uno studio correlazionale sul concetto di sé e gli stili di attribuzione, in ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, n. 12, 2015-12, pp. 143–167, DOI:10.7358/ecps-2015-012-capu. URL consultato il 10 agosto 2023.
- ^ Alessandro Giuliani, Valutazioni alunni, Crepet: i 4 fanno capire che la vita non è dei furbi. Ma troppi genitori fanno ricorso, su Tecnica della Scuola, 12 agosto 2019. URL consultato l'8 agosto 2023.
- ^ I voti mettono ansia e stress agli studenti, il pedagogista: "Il sistema di valutazione attuale è obsoleto e inefficace", su Orizzonte Scuola Notizie, 30 aprile 2023. URL consultato l'8 agosto 2023.
- ^ Orientamento, i consigli di uno studente: "La scuola non mi ha aiutato, i voti bassi mi hanno scoraggiato. Tu non sei un voto", su Tecnica della Scuola, 1º agosto 2023. URL consultato il 7 agosto 2023.
- ^ Vedi i rischi segnalati e le critiche dell'influenza negativa delle prove nazionali sulla didatica. Nel suo rapporto del 1911, la commissione consultiva sugli esami di insegnamento secondario in Gran Bretagna, segnala aspetti negativi sia per gli alunni sia per i docenti che, si osserva, tendono a finalizzare la didattica al superamento dell'esame (in Benvenuto, citato, p. 13)
- ^ Già nel 1961 il prof. Zamansky, preside della Facoltà di Scienze di Parigi, segnala che l’insegnamento di secondo grado è condizionato dall'esigenza delle famiglie di assicurare ai loro figli di soli dieci anni il superamento dell'esame di ammissione già otto anni prima del suo svolgimento (in Corsini, cit, p.). Attualmente il condizionamento viene osservato tra gli insegnanti preoccupati delle prestazioni degli studenti nell'ambito delle prove nazionali e internazionali.
- ^ L'istruzione per favorire la crescita economica e l'inclusione, su consilium.europa.eu.; Capitale umano e crescita economica | In Ateneo, su www.unina.it. URL consultato il 19 novembre 2022.;
- ^ Mauro Palumbo e Valeria Pandolfini, Effetti perversi della valutazione ed equità sociale: riflessioni sul sistema nazionale di valutazione, in Studi di Sociologia, Anno 54, Fascicolo 3, Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Luglio-Settembre 2016, pp. 263-278.
- ^ La valutazione delle scuole in Europa: politiche e approcci in alcuni paesi europei (PDF), su eurydice.indire.it.
- ^ UNESCO, Monitor and improving learning outcomes in the 2030 Education agenda Is a cross-national scale possible?, cit., p. 7.
- ^ OCSE PISA e INVALSI: una prospettiva europea, su roars.it.
- ^ Alberto Giovanni Biuso, Scuola, Società, Costituzione, su vitapensata.eu, 31 gennaio 2020.
- ^ La libertà di insegnamento dei docenti: limiti giuridici., su dirittoscolastico.it, 19 novembre 2021. Nel citare il comma 2 dell'art. 33; si afferma che «risulta evidente che ogni docente è soggetto alle “norme generali sull’istruzione”. Parallelamente l’art. 34 della Costituzione mette giustamente al centro del sistema di istruzione non il docente, ma il discente».