Willy Ferrero

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Willy Ferrero
Willy Ferrero nel 1913
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica classica
Periodo di attività musicale1912 – 1954
EtichettaBritish Parlophone, Parlophon, Homocord, Archivi RAI, Cetra, Musica Classica, USSR Melodiya

William Ferrero noto come Willy (Portland (Maine), 21 maggio 1906Roma, 23 marzo 1954) è stato un direttore d'orchestra italiano.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'infanzia e i primi successi[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di due giocolieri circensi, Vittorio Ferrero e Nerina Moretti, Willy nacque nel 1906 nel Maine e già da piccolo dimostrò la sua capacità nel dirigere un'orchestra. Ebbe modo di farsi conoscere al Trocadéro a quattro anni e il 4 novembre 1912 al Teatro Costanzi di Roma.

La sua fama sbarcò all'estero, in particolare alla corte dello zar Nicola II e del re Giorgio V a Londra, ricevendo molte ricompense e onorificenze. Fu chiamato anche da diversi papi, come Pio X nel 1913 e Benedetto XV nel 1917.

La sua precocità musicale fu rafforzata dai ferrei studi all'Università per la musica e le arti interpretative di Vienna, laureandosi nel 1924.

Carriera adulta e declino[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la laurea, Ferrero riprende la sua carriera di direttore d'orchestra in Italia, esibendosi soprattutto al Teatro alla Scala di Milano, ma non replicò il successo di cui aveva beneficiato durante l'infanzia: molti ritennero che la causa del suo declino consistesse nei faticosi studi all'università di Vienna. Riconfermò il successo quando si esibì all'Augusteo di Roma l'8 febbraio 1925 e in seguito in tutta la penisola e oltralpe, toccando le città di Berlino, Parigi, Londra e Mosca.[2]

Il suo repertorio comprendeva opere di epoche e stili diversi, Beethoven, Dvořák, Brahms, Čajkovskij, Debussy, Ravel e altri compositori. Compose una sinfonia, Il mistero dell'Aurora, una doppia fuga per grande orchestra e musica da camera.

Il suo successo era ancora notevole nell'Europa orientale, mentre andava scemando altrove, continuando a provare nostalgia per lo stile di direzione dell'infanzia.

Ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi anni prese parte a diverse attività pubbliche, diventando anche membro del Consiglio Mondiale della Pace.

Morì nel 1954 a causa di una malattia cardiaca[3]. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Ostia Antica.[4]

Registrazioni[modifica | modifica wikitesto]

    • italian recordings (1930-53)
    • live in Leningrad (1951-52)
    • live in Moscow (1951-52)

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Ferrero, da piccolo, non sapendo ancora leggere la musica, diresse l'orchestra a memoria.[2]
  • Anna Maria Ferrero ha deciso di omaggiare il direttore prendendo il suo cognome.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di San Stanislao - nastrino per uniforme ordinaria
— San Pietroburgo, 11 ottobre 1912

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ FERRERO, Willy (William), in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ a b Letizia Lavagnini, FERRERO, Willy, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 47, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
  3. ^ Willy Ferrero | funeral rites - exequias | Roma, 1st April 1954 | video
  4. ^ a b Willy Ferrero su Grupponline.it, su grupponline.it. URL consultato il 25 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • George Thornton Edwards, Music and Musicians of Maine, Thonssen Press, 2007. ISBN 978-1-4067-3919-0.
  • Nicolas Slonimsky, Baker's Biographical Dictionary of 20th Century Classical Musicians, Schirmer Books, 1997. ISBN 978-0-02-871271-0.
  • Alberto Basso, Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti: le biografie, UTET, 1992. ISBN 88-02-03931-3.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN90704397 · ISNI (EN0000 0000 6568 4934 · SBN CAGV407255 · BNE (ESXX4828371 (data) · J9U (ENHE987007604409305171 · WorldCat Identities (ENviaf-90704397