Wendy Ellis Somes

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Wendy Ellis Somes nel 2009

Wendy Ellis Somes, nata Wendy Rose Ellis (Blackburn, 6 dicembre 1951) è un'ex ballerina e produttrice teatrale britannica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata e cresciuta a Blackburn, nel 1963 si è trasferita a Londra dopo aver vinto una borsa di studio per la Royal Ballet School e nel 1970 è stata scritturata nel corps de ballet del Royal Ballet. Ha scalato rapidamente i ranghi della compagnia, diventando solista nel 1975 e prima ballerina nel 1979. Quando era ancora ballerina di fila danzava già ruoli da protagonista come Lise ne La fille mal gardée e Florine ne La bella addormentata e, dopo la promozione a prima ballerina, ha ampliato notevolmente il suo repertorio fino a danzare in molti dei grandi ruoli femminili, tra cui Giulietta nel Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan, che coreografò appositamente per lei il ruolo di Stefania del Belgio nel suo balletto Mayerling.[1]

Il suo vasto repertorio includeva coreografie di George Balanchine, Bronislava Nijinska, Hans van Manen, Jerome Robbins e John Neumeier, ma il coreografo a cui è stata legata strettamente la sua carriera prima e dopo il ritiro dalle scene è Frederick Ashton. Ha infatti danzato in numerosi balletti di Ashton, tra cui Cenerentola, La fille mal gardée, Symphonic Variations, The Dream, Enigma Variations, A Month in the Country, Jazz Calendar, Les Patineurs, Façade e A Wedding Bouquet. Ha dato il suo addio alle scene nel 1990 danzando un ruolo in Gloria coreografato appositamente per lei da MacMillan.[2]

Dopo il termine della carriera sulle scene, Wendy Ellis e il marito Michael Somes, primo ballerino al Covent Garden, si sono dedicati alla messa in scena dei balletti di Ashton.[3] Ashton, alla sua morte, aveva lasciato a Michael Somes i diritti di Cenerentola e Symphonic Variations, che sono passati alla moglie dopo la morte del ballerino nel 1994. Prima col marito e poi da sola, Wendy Ellis Somes ha prodotto e diretto allestimenti di Symphonic Variations e Cenerentola con alcune delle maggiori compagnie al mondo, tra cui il Balletto Reale Svedese, l'Het Nationale Ballet, il Joffrey Ballet, l'American Ballet Theatre, il San Francisco Ballet e il Royal Ballet.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annamaria Corea, Raccontar danzando: Forme del balletto inglese nel Novecento, Sapienza Università Editrice, 1º luglio 2017, ISBN 978-88-9377-027-9. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  2. ^ Il Balletto nel Novecento, ERI, 1983. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  3. ^ (EN) Lynn Matluck Brooks e Joellen A. Meglin, Preserving Dance Across Time and Space, Routledge, 6 maggio 2016, ISBN 978-1-134-90638-3. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  4. ^ (EN) Karen Campbell Globe Correspondent, March 14, 2014, 12:06 p m Share on Facebook Share on TwitterView Comments, Boston Ballet’s ‘Cinderella’ an undisputed masterpiece - The Boston Globe, su BostonGlobe.com. URL consultato il 18 dicembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]