Wanda Sá

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Wanda Sá
NazionalitàBandiera del Brasile Brasile
GenereBossa nova
Música popular brasileira
Periodo di attività musicale1962 – in attività
Strumentovoce

Wanda Sá, nota anche come Wanda de Sah, all'anagrage Wanda Maria Ferreira de Sá (San Paolo, 11 luglio 1944), è una cantante brasiliana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

A solo un mese di età, dalla città natale si trasferì con la famiglia a Rio de Janeiro. A sei anni cominciò ad appassionarsi alla musica, mentre studiava danza, e cinque anni dopo abbandonò il ballo per dedicarsi allo studio della chitarra e alla presenza in prima fila agli spettacoli di bossa nova, assimilandone lo spirito musicale, le linee melodiche e soprattutto gli accordi dei chitarristi sul palco. In seguito fu allieva di Roberto Menescal entrando a far parte nel 1962 del gruppo dei maestri di chitarra nella scuola strumentale che Menescal aveva fondato a Copacabana assieme a Carlos Lyra[1].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1962 fu scoperta da Ronaldo Bôscoli che la fece esordire come professionista nella trasmissione televisiva Dois no balanço, a fianco di Tom Jobim e Sérgio Mendes[2]. Due anni dopo partecipò allo spettacolo O fino da bossa che la vide esibirsi assieme a Jorge Ben, Sérgio Mendes, Marcos Valle, Os Cariocas e altri musicisti[3]. Dello stesso anno è il suo primo lavoro discografico, Wanda vagamente; prodotto da Menescal e con i primi arrangiamenti orchestrali di Eumir Deodato, annovera fra i partecipanti Dom Um Romão, Edison Machado, Luís Carlos Vinhas, Tenório Júnior e Sérgio Mendes. Nel disco, la cantante riprende le prime canzoni di Edu Lobo, Francis Hime e Marcos Valle, ed esegue Encontro, di propria composizione[2]. Sérgio Mendes la volle con sé nei Brasil 65, e con il gruppo effettuò un tour statunitense insieme ad altri artisti brasiliani quali Jorge Ben, Rosinha de Valença, Tião Neto e Chico Batera. Nel periodo in cui rimase in terra nordamericana, Wanda Sá incise insieme ai Brasil 65 e registrò per la Capitol Records un album tutto suo intitolato Softly[4].

Di ritorno in patria, si esibì in spettacoli a fianco di Baden Powell, Vinícius de Moraes, Miéle, Luis Carlos Vinhas e la formazione Bossa Três[5]. Nel 1969, dopo avere sposato Edu Lobo si trasferì col marito negli Stati Uniti, dove incise la versione in inglese del successo Pra dizer adeus, composto da Lobo e da Vinicius de Moraes[2], che trovò posto nell’album Hot Summer di Paul Desmond[5]. Subito dopo, Wanda Sá troncò la propria carriera, decisa a rivolgere le sue attenzioni alla famiglia[2].

Ritorno alla ribalta[modifica | modifica wikitesto]

Dopo più di un decennio di silenzio, a seguito della separazione da Edu Lobo avvenuta nel 1982 Wanda Sá tornò alla sua originaria vita professionale con l’incisione di Brasileiras, album in coppia con Célia Vaz, e poi con i lavori Eu e a música, registrato assieme a Roberto Menescal, Uma mistura fina, inciso dal vivo, e Estrada Tókio-Rio, che immortala le sue frequenti trasferte in Giappone. Negli anni a seguire produsse opere a fianco di Tom Jobim, Vinicius de Moraes, Marcos Valle e Chico Buarque, e partecipò all’incisione di Revendo amigos della cantante brasiliana Joyce[2]. Assieme ad altri trentasei musicisti, fra i quali Chico Buarque e Djavan, fu sul palco in uno concerto in Angola[5].

Negli anni 2000, la cantante intercalò incisioni a spettacoli dal vivo. Partecipò fra gli altri ai concerti Bossa Nova in Concert del 2004 assieme a Johnny Alf, João Donato, Carlos Lyra, Roberto Menescal, Leny Andrade, Pery Ribeiro, Durval Ferreira, Eliane Elias, Marcos Valle, Os Cariocas e i Bossacucanova; Bênção Bossa Nova, a fianco di Menescal e Miéle, tenutosi nel 2005. Fece anche un’apparizione nel 2001 al Fare Festival di Pavia affiancata da Roberto Menescal, Marcos Valle e Danilo Caymmi. La sala di registrazione la vide incidere diversi lavori discografici che, assieme a qualche titolo composto dalla cantante, riprendevano composizioni dei musicisti più in evidenza del panorama brasiliano: Torquato Neto, Abel Silva, Martinho da Vila, Ivan Lins, Newton Mendonça, Vinicius de Moraes, Paulo César Pinheiro, Rosalia de Souza, oltre a buona parte di quelli che aveva conosciuto in gioventù e che in molti casi l’avevano accompagnata sul palco o in sala d’incisione. Vi fu spazio anche per Carole King, di cui Wanda Sá interpretò It’s Too Late[2].

Nel 2006 ha lanciato l'album Bossa do Leblon, al quale ha partecipato Marcos Valle; e l’anno successivo, insieme a Roberto Menescal ha realizzato il DVD Swingueira. Lo stesso Menescal è stato il suo partner sul palco del Modern Sound di Rio de Janeiro, supportata anche da Adriano Giffoni al contrabbasso, Adriano Souza alle tastiere e João Cortez alla batteria, e con Miele in qualità di ospite straordinario. Lo stesso anno ha visto la sua partecipazione allo spettacolo “Bossa e Jazz”, accompagnata da Fernando Merlino al piano e da Dôdo Ferreira al basso[2].

Ha partecipato nel 2008 allo spettacolo tenutosi sulla spiaggia di Ipanema Bossa Nova 50 anos, a lato di Roberto Menescal, Oscar Castro-Neves, Cris Delanno, Carlos Lyra, Emilio Santiago, lo Zimbo Trio, Leny Andrade, Fernanda Takai, Maria Rita, João Donato, Joyce, Marcos Valle e Patrícia Alvi, Leila Pinheiro e i Bossacucanova. Il 2010 è stato il 46º anniversario del suo lavoro di esordio Wanda Vagamente. Nell’occasione, affiancata da Menescal, ha pubblicato l'album Declaração contenente, fra gli altri, brani di Bena Lobo e Paulo César Pinheiro, di Ronaldo Bôscoli, di Abel Silva. Un altro album di Wanda Sá è stato pubblicato nel 2012: A Galeria do Menescal includeva soltanto brani composti dal chitarrista, molti dei quali scritti con Ronaldo Bôscoli. Nello stesso anno la cantante è stata insieme a Os Cariocas nello spettacolo “Para sempre Tom Jobim'”, ha di nuovo condiviso il palco con il gruppo vocale brasiliano nel 2014 nello show “Wanda Sá e Os Cariocas” realizzato a San Paulo per celebrare i cento anni di Dorival Caymmi, e si è esibita insieme a Marcos Valle per i suoi cinquant’anni di carriera, anniversario per il quale la cantante ha anche realizzato un cofanetto di tre CD dal titolo Bossa Nova – Anos 60[2].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposata con Edu Lobo nell'aprile 1969, i due si trasferirono per due anni a Los Angeles, negli Stati Uniti d'America. I due sono genitori di Bernardo Lobo, a sua volta cantante e compositore.[6]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

  • 1964 - Wanda vagamente
  • 1965 - In Person at El Matador (Sergio Mendes & Brasil '65)
  • 1965 - Softly
  • 1965 - Brasil'65. Wanda de Sah Featuring the Sergio Mendes Trio (Wanda Sá e il Sergio Mendes Trio)
  • 1992 - Brasil Bossa Nova (Pery Ribeiro, Wanda Sá e Osmar Milito)
  • 1994 - Brasileiras (Wanda Sá e Célia Vaz)
  • 1995 - Eu e a música (Wanda Sá e Roberto Menescal)
  • 1996 - Uma mistura fina (Menescal, Wanda Sá e Miele)
  • 1998 - Estrada Tóquio-Rio (Roberto Menescal e Wanda Sá)
  • 2000 - Wanda Sá & Bossa Três (Wanda Sá e Bossa Três)
  • 2001 - Wanda vagamente
  • 2001 - Bossa entre amigos (Wanda Sá, Roberto Menescal e Marcos Valle)
  • 2002 - Domingo azul do mar
  • 2003 - Wanda Sá com João Donato (Wanda Sá e João Donato)
  • 2005 - Swingueira (Wanda Sá e Roberto Menescal)
  • 2006 - Bossa do Leblon
  • 2010 - Declaração (Roberto Menescal e Wanda Sá)
  • 2012 - A Galeria do Menescal (BeBossa, Menescal e Wanda Sá)
  • 2014 - Bossa Nova - anos 60
  • 2016 - Cá entre nós

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PT) Wanda Sá - Biografia, su dicionariompb.com.br, Dicionário Cravo Albin da Música Popular Brasileira. URL consultato il 16 agosto 2022.
  2. ^ a b c d e f g h (PT) Wanda Sá - Dados Artísticos, su dicionariompb.com.br, Dicionário Cravo Albin da Música Popular Brasileira. URL consultato il 16 agosto 2022.
  3. ^ Ruy Castro, 2005, p. 347.
  4. ^ Ruy Castro, 2005, pp. 366-7.
  5. ^ a b c (PT) Wanda Sá, su cliquemusic.com.br, CliqueMusic. URL consultato il 31 luglio 2023.
  6. ^ (PT) Bena Lobo, su Cliquemusic. URL consultato il 31 luglio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruy Castro, Chega de saudade. Storia e storie della bossa nova, Sassari, Angelica, 2005, ISBN 978-88-7896-001-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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