Volo Swissair 306

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Volo Swissair 306
Ricostruzione digitale dell'incidente del volo 306
Tipo di eventoIncidente
Data4 settembre 1963
TipoIncendio a bordo generatosi nel carrello di atterraggio
LuogoDürrenäsch, Svizzera
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Coordinate47°19′00″N 8°09′00″E / 47.316667°N 8.15°E47.316667; 8.15
Tipo di aeromobileSud Aviation Caravelle III
Nome dell'aeromobileSchaffhausen
OperatoreSwissair
Numero di registrazioneHB-ICV
PartenzaAeroporto di Zurigo
Scalo intermedioAeroporto di Ginevra-Cointrin, Ginevra, Svizzera
DestinazioneAeroporto di Roma-Fiumicino, Roma, Italia
Occupanti80
Passeggeri74
Equipaggio6
Vittime80
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Svizzera
Volo Swissair 306
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Il volo Swissair 306 era un volo di linea della Swissair operato il 4 settembre 1963 da un Sud Aviation Caravelle III tra Zurigo e Roma con scalo intermedio a Ginevra. A causa di un incendio in volo si schiantò vicino Dürrenäsch in Svizzera uccidendo tutte le ottanta persone a bordo[1].

L'aereo[modifica | modifica wikitesto]

Il velivolo coinvolto nell'incidente era un Sud Aviation Caravelle III con numero di registrazione HB-ICV consegnato alla Swissair nel corso del 1962[2].

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo dell'incidente del Caravelle a 35 km dall'aeroporto di partenza

Alle 05:40 ora locale iniziarono le operazioni di preparazione del velivolo. A causa della nebbia il Caravelle dovette rullare a bassa velocità seguendo la macchina del Follow Me. La RVR (Runway Visual Range) era 180 metri, 20 metri sotto i limiti di compagnia. L'equipaggio richiese dunque di poter rullare lungo tutta la pista per disperdere momentaneamente con il calore e la potenza dei motori la nebbia per consentire il decollo. La manovra venne autorizzata e il Caravelle percorse la pista con i motori alla massima potenza e controllando la velocità con i freni. Arrivato alla testata opposta della pista tornò indietro sempre con i motori al massimo. La procedura richiedeva quindi di decollare immediatamente. I piloti fecero effettuare al velivolo una inversione di 180° per posizionarsi lungo l'asse della pista, pronto per il decollo. Durante questa manovra una ruota esplose a causa dell'alta temperatura dei freni[3]. L'equipaggio non si accorse dell'anomalia e in cabina non era presente uno strumento che misurasse la temperatura dei freni. Alle 06:13 il Caravelle decollò con il carrello sinistro in fiamme. Quando il carrello venne retratto le fiamme si espansero all'interno del vano e iniziò a perdere liquido idraulico, altamente infiammabile. Il velivolo stava salendo a 10.000 piedi con rotta 300° quando ormai il fuoco aveva distrutto tutti i sistemi idraulici e il circuito del carburante del motore n.1. A causa dei danneggiamenti al sistema idraulico il Caravelle iniziò a sbandare a sinistra senza controllo. Alle 7:21 LT i piloti inviarono un segnale di Mayday; fu l'ultima comunicazione registrata.

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

L'inchiesta, malgrado fosse riuscita ad analizzare le scatole nere, non riuscì a determinare la causa dell'incidente fino a quando non vennero ritrovati alcuni rottami del carrello e della fusoliera con evidenti segni di bruciature. Inoltre un contadino riferì di aver visto del fumo provenire da sotto l'aereo[4].

Venne inoltre accertato che durante le operazioni pre-volo i piloti avevano impostato il freno parcheggio sul livello 1 (il Caravelle ha 9 differenti livelli che vanno da 9 cioè il massimo a 0 quando è disinserito completamente) e non lo avevano disinserito prima di rullare. Il continuo sfregamento dei freni durante il rullaggio e durante la manovra per disperdere la nebbia provocò un aumento incontrollato della temperatura dei freni stessi.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'accertamento delle cause dell'incidente il liquido idraulico dei Caravelle venne sostituito con una versione non infiammabile. Dopo tre settimane dall'incidente tutti i Caravelle della Swissair vennero dotati di sensore di incendio nel vano carrello.

Tra i 74 passeggeri a bordo ben 43 erano residenti di un piccolo villaggio svizzero, Humlikon (il 20% degli abitanti), compreso il sindaco e una rappresentanza del consiglio cittadino. Al momento dell'incidente la popolazione censita era infatti di 217 abitanti[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Harro Ranter, ASN Aircraft accident Sud Aviation SE-210 Caravelle III HB-ICV Dürrenäsch, su aviation-safety.net. URL consultato il 29 marzo 2018.
  2. ^ Fleet - Caravelle, su sr692.com. URL consultato il 29 marzo 2018.
  3. ^ (EN) Swissair HB-ICV – 4. September 1963 - SudAviation.com, su sudaviation.com. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2014).
  4. ^ Swissair 306 air crash, su pilotfriend.com. URL consultato il 29 marzo 2018.
  5. ^ Der Flugzeugabsturz in Dürrenäsch 1963, su humlikon.net, 17 luglio 2012. URL consultato il 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]