Volo Air Littoral 701

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Volo Air Littoral 701
I resti del velivolo
Tipo di eventoIncidente
Data30 luglio 1997
TipoUscita di pista causata da errore del pilota
LuogoAeroporto di Firenze-Peretola
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate43°48′15″N 11°11′45″E / 43.804167°N 11.195833°E43.804167; 11.195833
Tipo di aeromobileATR 42-512
OperatoreAir Littoral
Numero di registrazioneF-GPYE
PartenzaAeroporto di Nizza Costa Azzurra, Nizza, Francia
DestinazioneAeroporto di Firenze-Peretola, Firenze, Italia
Occupanti17
Passeggeri14
Equipaggio3
Vittime1
Feriti14
Sopravvissuti16
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Volo Air Littoral 701
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Il volo Air Littoral 701 era un volo passeggeri internazionale di linea dall'aeroporto di Nizza Costa Azzurra, in Francia, all'aeroporto di Firenze-Peretola, in Italia. Il 30 luglio 1997, l'aereo ATR 42-500 operante il volo uscì di pista durante l'atterraggio a Firenze e finì in un fosso vicino a un terrapieno autostradale. Non ci furono vittime tra i 14 passeggeri a bordo, ma la sezione della cabina di pilotaggio fu gravemente danneggiata e il comandante morì per le ferite quattro giorni dopo.[1]

L'aereo[modifica | modifica wikitesto]

Il velivolo coinvolto era un ATR 42-512, marche F-GPYE, numero di serie 492. Volò per la prima volta il 24 gennaio 1996 e venne consegnato ad Air Littoral, il cliente di lancio di questo modello, il 25 aprile dello stesso anno. Era spinto da 2 motori turboelica Pratt & Whitney Canada PW127E. Al momento dell'incidente, l'aereo aveva solo un anno e sette mesi.[2][3]

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Intorno alle 10:30 del giorno dell'incidente, a seguito di un volo tranquillo da Nizza, l'aereo si preparava ad atterrare all'aeroporto di Firenze-Peretola, dove il tempo era stato segnalato come CAVOK, ovvero buona visibilità e assenza di nuvole; il vento era leggero e variabile. L'equipaggio scelse di atterrare sulla pista 23, con una testata spostata di 620 metri. Tale scelta fu descritta come insolita, nelle condizioni date; L'ottanta per cento degli aerei che operavano in aeroporto quel giorno era atterrato sulla pista opposta, la pista 05.[4][5]

Alle 10:36, l'aereo venne osservato atterrare in lontananza sulla pista e ad una velocità molto più alta del solito. Oltrepassò poi la fine della pista, sfondò la recinzione perimetrale dell'aeroporto e terminò la sua corsa in un fosso vicino all'autostrada A11. Il motore destro si fermò quando l'elica toccò il suolo, ma il motore sinistro continuò a girare per i successivi 45 minuti, mentre erano in corso le operazioni di soccorso.[4]

Tutti i passeggeri vennero rapidamente evacuati, ma, a causa dei danni alla sezione della cabina di pilotaggio, ci volle circa un'ora per estricare i due membri dell'equipaggio. Il comandante fu ricoverato in ospedale ma morì quattro giorni dopo per le ferite riportate; il primo ufficiale e altri 13 passeggeri rimasero feriti.[4]

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

All'epoca non era ancora stata istituita l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, pertanto la questione venne deferita all'Ente nazionale per l'aviazione civile e al pubblico ministero.[6]

Emerse che durante l'atterraggio, il primo ufficiale era il pilota ai comandi, e stava effettuando l'addestramento sotto la supervisione del comandante Jean-Rémy Cuculière. Il pubblico ministero appurò che l'avvicinamento era stato condotto a una velocità orizzontale e a una velocità di discesa eccessive, attivando anche il relativo sistema di allarme a bordo, che venne ignorato. Nessun difetto tecnico fu trovato nell'aereo.[7]

Il primo ufficiale e due manager di Air Littoral, il capo della formazione e il capo delle risorse umane, vennero accusati di omicidio colposo e di aver provocato un disastro aereo, ma vennero assolti nel novembre 2003. La responsabilità dell'incidente venne infine imputata al comandante, e la sua decisione "imprudente" di procedere con l'atterraggio nonostante l'avvicinamento poco sicuro.[7][8]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

L'incidente evidenziò i limiti dell'aeroporto di Firenze Peretola, che è geograficamente vincolato tra l'autostrada A11 e il Monte Morello, alto 3 064 piedi (934 m). L'evento fu citato negli anni successivi come argomento contro le proposte di ulteriore sviluppo dell'aeroporto, con gli oppositori che raccomandavano invece di espandere il vicino aeroporto di Pisa.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident ATR 42-512 F-GPYE Florence-Peretola Airport (FLR), su aviation-safety.net. URL consultato il 12 novembre 2020.
  2. ^ (EN) F-GPYE Air Littoral ATR 42, su planespotters.net. URL consultato il 12 novembre 2020.
  3. ^ (EN) F-GPYE | ATR 42-500 | 492, su JetPhotos. URL consultato il 12 novembre 2020.
  4. ^ a b c Claudia Fusani e Claudia Riconda, Il folle volo sull'autostrada, su Archivio - la Repubblica.it, 31 luglio 1997. URL consultato il 12 novembre 2020.
  5. ^ Una manovra insolita, dalla parte del monte. Nessuna richiesta di aiuto alla torre E' sceso «lungo»: errore o guasto? L'atterraggio più difficile, in virata tra le colline - Il Tirreno, su Archivio - Il Tirreno, 31 luglio 1997. URL consultato il 12 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2020).
  6. ^ L'inchiesta sul disastro di Peretola Scatole nere dell'Atr: i dati entro metà agosto, su Archivio - Il Tirreno, 5 agosto 1997. URL consultato il 12 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2020).
  7. ^ a b Quando nel luglio '97 l'Atr 42 di Air Littoral finì sulla Firenze-Mare, su la Repubblica.it, 14 agosto 2014. URL consultato il 12 novembre 2020.
  8. ^ Firenze: Processo incidente Air Littoral, tutti assolti gli imputati, su www1.adnkronos.com, 10 novembre 2003. URL consultato il 12 novembre 2020.
  9. ^ Stefano Righi, Peretola in bilico tra rilancio e resa E il Galilei di Pisa pensa in grande, su corriere.it, 14 ottobre 2009. URL consultato il 12 novembre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]