Utente:Sarilella/sandbox

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Gradella
frazione
Gradella – Veduta
Gradella – Veduta
La chiesa parrocchiale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Cremona
Comune Pandino
Territorio
Coordinate45°25′33″N 9°31′58″E / 45.425833°N 9.532778°E45.425833; 9.532778 (Gradella)
Altitudine89 m s.l.m.
Abitanti250 (2001)
Altre informazioni
Cod. postale26025
Prefisso(+39) 0373
Fuso orarioUTC+1
TargaCR
Nome abitantigradellesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Gradella
Gradella

Gradella (anticamente Gardella) è una frazione del comune italiano di Pandino, in provincia di Cremona.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La località dovrebbe avere origini antiche: l'antico toponimo di Gardella, starebbe ad indicare un posto di guardia, forse un castrum fortificato[1].

Nel XII secolo apparteneva alla Diocesi di Lodi[2].

Nel corso del XV secolo era in parte un feudo dei Landriani e in parte territorio del Ducato di Milano, feudo di Pandino[3]

Nel corso della seconda metà del XVI secolo Onofrio Maggi, membro di una nobile famiglia bresciana, iniziò ad acquistare terreni in loco: un suo discendente, Girolamo, nel 1692 fu investito del Feudo di Gradella[4].

Nel 1705 la località fu distrutta dai francesi, per cui è a dopo questa data che risale l'impianto urbanistico attuale[5]. Con la compartimentazione della Lombardia austriaca, Gradella divenne un comune della provincia di Lodi.

In età napoleonica (1809-16) Gradella fu frazione di Pandino, recuperando l'autonomia con la costituzione del regno Lombardo-Veneto.

All'Unità d'Italia (1861) il paese contava 359 abitanti. Nel 1868 Gradella fu aggregata a Pandino[6].

Nel 1982 la contessa Camilla Martinoni Caleppi, vedova del conte Aymo Maggi vendeva tutte le proprietà possedute a Gradella, cessando così la secolare presenza della nobile famiglia nel borgo[7].

Dal 2005 è parte del club "I borghi più belli d'Italia". La piazza di Gradella era, nel 1740, occupata dal cimitero parrocchiale. Il suo confine era oggetto di parecchie controversie fra i parroci gradellesi ed i conti Maggi, che si contendevano il posseso.

Nel mezzo della piazza vi erano due abitazioni proprietà dei conti Maggi, in queste abitazioni vivevano i lavoratori dei conti e potevano utilizzare lo spazio antistante le case per varie attività.

Vicino a queste abitazioni sorgevano degli orti, uno di questi orti confinava con il retro della chiesa del paese e col coro. In quest'orto vi era stata scavata una buca per il letame e questo, insieme all'umidità, danneggiò la chiesa e spinse i parroci a lottare per la chiusura della Chiesa.

Nel 1861 il cimitero fu demolito e si costuì una nuova Chiesa nel 1865.

Quando nel 1934 si ebbe la necessità di sostituire le piante che fungevano da confine sulla strada comunale, il parroco del paese chiese di riunire il Consiglio di Fabbriceria per proporre di ricordare i Caduti in Guerra inserendo un’aiuola tra la strada e la piazza della Chiesa. Il consiglio di Fabbriceria acconsentì e anche il Comune di Pandino, così sorse il Viale dei Caduti sul piazzale della Chiesa.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa della SS. Trinità[modifica | modifica wikitesto]

Nello svolgersi di parecchi secoli, al cambiare della situazione demografica, la piccola chiesa supplì ai bisogni spirituali della gente, Svolse la sua funzione fino al 1895. Sorgeva nello stesso luogo occupato da quella attuale, ma disposta sull’asse est-ovest. Sul lato sud, vi erano il cortile e la casa prepositurale, mentre a nord confinava col cimitero. L’ingresso principale era raggiungibile attraverso la corte prepositurale, o dalla strada maestra, passando per il cimitero. Esso era coperto da un pronao, sostenuto da due colonne. Si pensa che la chiesa possa avere subito, durante i secoli precedenti, parecchi interventi per ripararla dal naturale logoramento dei materiali, non escludendo la possibilità di possibili aggiunte architettoniche. Successivamente furono avviate numerose opere di restaurazione della chiesa. Più volte deve essersi prospettato il problema di un ampliamento, dato lo spazio angusto e la misera condizione del locale. Il provosto Stefano Mella fece le pratiche per un ampliamento con prolungamento, per fare il quale era necessario occupare parte dello spazio di proprietà della casa Maggi. Ma il Conte Onofrio non ritenne opportuno concedere l’area necessaria per il prolungamento.

La costruzione della nuova chiesa[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto, accantonato, venne ripreso dopo una decina di anni dal parroco Fontanella. un’altra persona che amava molto Gradella, Il vescovo Rota, che amava molto Gradella, condivisa con il parroco del paese l’idea di edificare una nuova chiesa parrocchiale in luogo della piccola e ormai fatiscente. Successivamente si diede inizio ai lavori di costruzione, che proseguirono con un ritmo incessante, per cui il 19 ottobre del 1896, Monsignor Rota consacrò il nuovo edificio.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Maggi, edificio di cui si hanno notizie sin dal XVI secolo, ma con modifiche effettuate nei secoli successivi e inserito in un vasto parco.
  • Il borgo, dall'aspetto rurale preservato, con gli edifici dal caratteristico colore giallo con profili in mattoni rossi, posti attorno a cortili intercomunicanti.

Persone legate a Gradella[modifica | modifica wikitesto]

  • Aymo Maggi (Brescia, 1903 - 1961), pilota ed esponente della nobile famiglia Maggi che nel 1692 fu investita del Feudo di Gradella. Il conte Aymo possedeva la villa di famiglia e concorse a far costruire nel borgo l'acquedotto, i bagni pubblici e l'asilo[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Zucchelli, Le ville storiche del Cremasco, vol. 1, Libreria editrice Buona Stampa, 1997, ISBN non disponibile
  2. ^ Gradella: uno dei borghi più belli d'Italia, all'interno del sito comunale di Pandino, link visitato il 20 gennaio 2011.
  3. ^ Gradella: uno dei borghi più belli d'Italia, op. cit.
  4. ^ Giorgio Zucchelli, Le ville storiche..., op. cit.
  5. ^ Giorgio Zucchelli, Le ville storiche..., op. cit.
  6. ^ Regio Decreto 14 giugno 1868, n. 4454
  7. ^ Giorgio Zucchelli, Le ville storiche..., op. cit.
  8. ^ Gradella: uno dei borghi più belli d'Italia, op. cit.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  • Maggi, famiglia nobiliare

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

[[Categoria:Frazioni di Pandino]] [[Categoria:Comuni della Lombardia soppressi]]