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Biblioteca nazionale di Potenza
La sede attuale della Biblioteca nazionale nel Polo culturale integrato
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Basilicata
CittàPotenza
IndirizzoVia don Minozzi
Caratteristiche
Tipopubblica statale
Numero opere300.000
Apertura1985

La Biblioteca Nazionale di Potenza è una biblioteca pubblica statale e dipende dal Ministero della cultura. Istituita con D.M. del 18 dicembre 1974, iniziò la propria attività alla fine del 1983 come sezione staccata della Biblioteca Nazionale di Napoli. Divenuta autonoma con il D.P.R. del 20 giugno 1984, la biblioteca fu inaugurata l'8 dicembre 1985.

Il suo fondo istitutivo è costituito dalla raccolta di Giuseppe Viggiani, nipote del grande meridionalista lucano Giustino Fortunato, di oltre 15.000 volumi di contenuto umanistico.

La biblioteca svolge anche attività di promozione della cultura lucana, curando l'accrescimento, la fruizione e la valorizzazione dei documenti relativi alla Basilicata.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Il primo atto ufficiale è il decreto istitutivo del 18 dicembre 1974, emanato il primo gennaio 1975, dal Ministro per la Pubblica Istruzione Franco Maria Malfatti, insieme al Ministro per il Tesoro Emilio Colombo. Questo provvedimento si faceva seguito alla deliberazione del 29 luglio 1974 adottata dalla Giunta della Regione Basilicata guidata dal presidente Vincenzo Verrastro, con l'obiettivo di offrire adeguati servizi informativi alla comunità. Il decreto stabiliva che la Sezione staccata della Biblioteca Nazionale di Napoli doveva essere inizialmente ospitata nei locali della Biblioteca provinciale di Potenza, in attesa dell'assegnazione di un edificio idoneo da parte dello Stato. Questa idea fu abbandonata molto presto sia a causa della limitatezza dello spazio sia per la sopraggiunta disponibilità di alcuni idonei locali del Collegio ENAOLI di Potenza.

Nel frattempo maturò anche il progetto di destinare alla nuova Sezione il Fondo bibliografico "Giuseppe Viggiani", custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. Il Ministero per i Beni culturali accettò la proposta del preside del Liceo classico di Potenza di accogliere, seppur a tempo determinato, il fondo bibliografico nei locali della scuola. Il progetto di utilizzo dei locali del Collegio ENAOLI non si concretizzò. La ricerca di una sede alternativa per la biblioteca giunse ad una soluzione grazie alla disponibilità del Rettore del Pontificio Seminario di Potenza, Don Vitantonio Telesca e dei Vescovi di Potenza, che segnalarono la disponibilità di locali adeguati ad accogliere il primo nucleo della Biblioteca. Nonostante il grave terremoto che colpì la Basilicata nel 1980, i lavori di adeguamento della sede procedettero regolarmente, concludendosi come previsto alla fine del 1983.

La biblioteca occupava una superficie di circa 800 metri quadrati. La biblioteca si trovò però presto nella condizione di dover individuare una nuova sede, più ampia, in grado di garantire lo svolgimento dei propri compiti istituzionali. Sfumarono presto prima l'ipotesi di realizzare una Cittadella dei Beni culturali, poi la possibilità di trasferire la sede nel prestigioso Palazzo Loffredo, ancora inagibile a causa del sisma. La sede fu infine individuata nell'edificio di Via del Gallitello, di proprietà privata. La trattativa, iniziata alla fine del 1990, si concluse il 23 dicembre 1993 con la firma del contratto di locazione, che consentì l'utilizzo dei nuovi, spaziosi locali a partire dal 1° maggio 1994.

Il Polo culturale integrato[modifica | modifica wikitesto]

Il Polo bibliotecario di Potenza

Il 14 ottobre 2017 è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Regione Basilicata e la Provincia di Potenza, che ha decretato la nascita del Polo culturale integrato del territorio (Polo bibliotecario), che ha riunito la Biblioteca provinciale e la Biblioteca nazionale di Potenza, cui è stata affidata la gestione del Polo[1].

Il Protocollo d’intesa che ha portato all’integrazione funzionale e gestionale delle due biblioteche, è stato sottoscritto nell'attuale sede del Polo, l’immobile denominato Bibliomediateca provinciale, appartenente al patrimonio edilizio della Provincia di Potenza. A fronte della concessione in uso gratuito dell’immobile da parte della Provincia, il Ministero si è impegnato ad assumere a proprio carico gli oneri gestionali dell’edificio e del patrimonio librario, nonché la spesa iniziale per l’acquisto delle attrezzature e degli arredi per l’allestimento e la fruizione del Polo. La direzione del Polo è stata affidata alla Biblioteca nazionale di Potenza. Dopo un anno esatto dalla stipula del Protocollo di intesa, l’edificio ha riaperto le sue porte al pubblico in occasione delle Giornate FAI d’Autunno (13-14 ottobre 2018). Il 6 luglio 2020 il Polo ha inaugurato i servizi in presenza, seppur in maniera limitata a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di COVID-19.

Patrimonio bibliografico[modifica | modifica wikitesto]

La Biblioteca Nazionale di Potenza dispone di un patrimonio documentale che ammonta a circa 200.000 unità bibliografiche. Di particolare rilevanza storica è il già citato Fondo istitutivo della biblioteca, intitolato al bibliofilo e pittore Giuseppe Viggiani, appartenente ad una antica famiglia benestante potentina. Con un atto del 14 marzo 1964, tale fondo è stato donato allo Stato dai suoi eredi, con lo scopo di onorarne la memoria. Il Fondo Viggiani comprende opere di consultazione generale (grammatiche, opere storiche e bibliografie), opere di classici latini, greci e italiani, opere filosofiche, religiose e scientifiche. Questa raccolta in origine era ancora più corposa, rispetto a quella ceduta alla Biblioteca Nazionale: molte opere andarono distrutte nel 1943 durante gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

Di rilievo è anche il Fondo intitolato al lucano Michele Carlucci, uno dei più grandi maestri della viticoltura italiana, titolare dal 1926 al 1929 della cattedra di Botanica presso la settecentesca reggia borbonica di Portici, sede del Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Il Fondo Carlucci, che inizialmente era destinato all'Istituto Tecnico Agrario di Avellino, ammonta a circa 3.250 unità, tra volumi e opuscoli, e contiene anche scritti inediti di interesse enologico, tra cui il manoscritto del Trattato di Enologia, giudicato da molti studiosi dell'epoca "il frutto delle sue profonde dottrine e della sua lunga esperienza"[2].

Tra i fondi bibliografici che arricchiscono il patrimonio dell’istituto vanno poi segnalati i fondi Larotonda, Giglio, Gravina, Solimena, Restivo, Labella, Perretti e Troiani. La biblioteca, oltre ad assolvere ai propri compiti istituzionali, svolge anche un’intensa attività di promozione della cultura locale, curando l’accrescimento, la fruizione e la valorizzazione dei documenti relativi alla Sezione Lucana.

La Biblioteca possiede inoltre un numero consistente di opere rare e di pregio tra cui manoscritti, incunaboli, cinquecentine, edizioni facsimilari dei Codici Vat. Lat. 39, Vat. Lat. 1202, Vat. Lat. 4922, Urb. Lat. 277 e un'edizione pregiata delle Rime e dei Trionfi di Francesco Petrarca, primo esempio di produzione artistica nella storia dell'editoria lucana[3].

La Biblioteca custodisce infine una ricca raccolta di stampe, composta da litografie, serigrafie, acqueforti e xilografie e annovera opere di autori lucani nazionali e stranieri.

Patrimonio artistico[modifica | modifica wikitesto]

La Biblioteca Nazionale di Potenza conserva anche un'importante collezione artistica, in cui spiccano le opere di Albert Friscia (New York 1911-Roma 1989), esponente dell'astrattismo e della Pop Art, donate alla biblioteca nel 2000 dalla moglie dell'artista, Lidia di Bello[4]. In esposizione permanente presso la biblioteca sono 96 dipinti, 1 disegno[5], 65 sculture in marmo e in bronzo[6] e 10 opere cinetiche[7], realizzate tra il 1935 e il 1989 dal poliedrico artista statunitense[8].

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto Mediateca 2000[modifica | modifica wikitesto]

La Mediateca allestita con i finanziamenti del Progetto Mediateca 2000 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed inserito nel progetto “Mediateca 2000″[9], oltre che nell’Accordo di Programma Quadro stipulato tra il MIBAC e la Regione Basilicata nel 2001, ha ospitato iniziative tese a valorizzare e diffondere la cultura cinematografica e conserva materiale multimediale su vari supporti.

Le collezioni digitali[modifica | modifica wikitesto]

La Biblioteca Nazionale di Potenza ha realizzato tre collezioni digitali:

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

  • Maurizio Restivo
  • Francesco Sabia (2007-2016)
  • Ermelinda Graziadei (2016-2018)[13]
  • Anna Maria Pilogallo (2018-)[14], Direttore del Polo culturale integrato

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L’accordo è forse il primo esempio in Italia di integrazione funzionale di due istituzioni bibliotecarie, cui si aggiungono gli spazi espositivi della Pinacoteca provinciale per le mostre di arte contemporanea.
  2. ^ Cfr. Consiglio regionale di Basilicata; Dipartimento agricoltura e foreste, Regione Basilicata; Accademia italiana della vite e del vino, Siena, Michele Carlucci: maestro di viticultura e di enologia, a cura di Domenico Michele Carlucci, Firenze 1980 (suppl. a: Atti dell'Accademia italiana della vite e del vino, vol. 31. (1979).
  3. ^ Francesco Petrarca, Le rime, illustrazioni di Ernesto Treccani, commento di Piero Santi, Potenza, D'Elia, 1974; I trionfi, illustrazioni di Luigi Guerricchio, commento di Mario De Micheli; ed. nel VI centenario della morte del poeta.
  4. ^ La galleria espositiva della Biblioteca Nazionale di Potenza
  5. ^ I dipinti e i disegni della collezione Albert Friscia
  6. ^ Le sculture della collezione Albert Friscia
  7. ^ Le opere d'arte applicata della collezione Albert Friscia
  8. ^ Pino A. Quartana, Uno sconosciuto giacimento d'arte contemporanea a Potenza; Albert Friscia, su potentiareview.it. URL consultato il 18 maggio 2021.
  9. ^ Piano d'azione Mediateca 2000: per un'infrastruttura della conoscenza, Roma, Mediateca 2000, 1998.. Cfr. Armida Batori, Il progetto Mediateca 2000, in AIB Notizie, 1999.
  10. ^ Collezione dei periodici lucani digitalizzati dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, consultabili su Internet Culturale
  11. ^ Collezione dei volumi di pregio della sezione lucana digitalizzati dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, consultabili su Internet Culturale
  12. ^ Collezione degli opuscoli della sezione lucana digitalizzati dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, consultabili su Internet Culturale
  13. ^ nazionale di Potenza: Graziadei nuova direttrice
  14. ^ Maria Pilogallo è il nuovo direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maurizio Restivo, La Biblioteca Nazionale di Potenza: la nuova sede di Palazzo Giuzio, Manduria, P. Lacaita, 1996, SBN IT\ICCU\VEA\0079693.
  • Francesco Sisinni, La Biblioteca Nazionale di Potenza, Roma, Istituto poligrafico e zecca dello Stato, 1985, SBN IT\ICCU\CFI\0247595.
  • Maurizio Restivo, Biblioteca Nazionale di Potenza ruolo e prospettive, Potenza, 1987, SBN IT\ICCU\BAS\0198700.
  • Maurizio Restivo, Biblioteca Naizonale di Potenza, Potenza, Bibliografica, 1986, SBN IT\ICCU\BAS\0182291.
  • Franco Sabia (cur.), Albert Friscia: equilibri. Opere, selezione e testi a cura di Grazia Pastore, Potenza, Biblioteca nazionale, 2009, SBN IT\ICCU\BAS\0227726.
  • Luigi Catalani e Anna Maria Pilogallo, Una nuova biblioteca sostenibile per una città sostenibile: il Polo Bibliotecario di Potenza a servizio della comunità, in Associazione Biblioteche oggi (a cura di), Biblioteche e sviluppo sostenibile. Azioni, strategie, indicatori, impatto. Relazioni del Convegno delle Stelline (Milano, 15-16 settembre 2020), Milano, Bibliografica, 2020, pp. 73-80, ISBN 978-88-9357-305-4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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