Utente:Roberto Bertini/Sandbox/Osvaldo Pesce

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Osvaldo Pesce (Milano, 28 ottobre 1938) è un politico italiano, Segretario generale del Partito Comunista Unificato d'Italia e direttore del periodico Linea proletaria.

Nato da padre, tecnico delle ferrovie, di cultura laica, e da madre cattolica, coniugato nel 1964 con tre figli. fino da giovanissimo percepisce come ingiusti diversi aspetti della società e per questo entra, nel 1956, nella FGCI, e pochi mesi dopo nel PCI.

Egli si pose all'opposizione della destalinizzazone ed delle teoria della via pacifica al socialismo; nel 1962 favorì la presa di posizione critica della FGCI di Milano alla linea togliattiana di riavvicinamento a Tito. Nel dicembre1962, quando la relazione del delegato cinese al X congresso del PCI, che contestava le dichiarazioni ufficiali di questo partito sulla coesistenza pacifica e sulla destalizzazione, non fu pubblicata sull'Unità, Pesce, insieme ad altri, ne fece una pubblicazione che distribuì, al teatro Smeraldo in occasione di un discorso di Palmiro Togliatti. Nel 1963 fu invitato dal Partito Comunista Cinese, per i festeggiamenti del 1° ottobre, anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, in quanto espressione del dissenso nascente nel PCI[1]. Queste sue posizioni ebbero delle reazioni all'interno della federazione comunista di Milano e "gli fu imposto un aut-aut" in nome del centralismo democratico, ed al suo rifiuto di cambiare posizioni fu radiato dal PCI poche settimane dopo il suo ritorno dalla Cina[2].

A questo punto egli cercò di stabilire relazioni con i vari gruppi o singoli che, critici verso le posizione del partito comunista italiano, volevano affermare la persistente legittimità storica di un percorso di Rivoluzione Socialista per l'Italia e denunciavano le posizioni revisioniste di Togliatti, Luigi Longo, Enrico Berlinguer, Giorgio Amendola, Giorgio Napolitano, Pietro Ingrao, Giancarlo Pajetta, ecc.

Per contrastare l'opposizione interna in quegli anni (1962-1964) si verificò il fenomeno delle "lettere anonime": lettere inviate da dirigenti del PCI a militanti che erano su posizioni critiche verso la politica revisionista del PCI, ed in cui venivano ventilata l'illusione che la linea politica sarebbe stata mantenuta grazie a Pietro Secchia ed altri nell'ambito del marxismo-leninismo[3].

il nuovo partito[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo del 1964, insieme a Duse, Geymonat, Balestri, Fosco Dinucci, Vincenzo Misefari, Giuseppe Regis, Risaliti, Frangioni, promuove il mensile "Nuova Unità" [4], cui, successivamente, aderirono Gustavo Hermann, Dino Dini, Angelo Gracci, Alberto Sartori, Scavi ed altri ancora interni al Partito Comunista Italiano.

Successivamente egli ritiene necessario puntare alla ricostruzione di un Partito dato che a suo parere "la classe operaia non può rimanere senza il suo partito e i comunisti non possono rimanere come cani sciolti; si devono mettere insieme cercando di costruire una linea e fissare bene gli elementi di principio".[5] Nel 14 e 16 ottobre 1966, a Livorno venne quindi costituto il Partito Comunista (marxista-leninista) d'Italia, con Nuova Unità come suo organo di stampa. La segreteria fu composta da Fosco Dinucci, Osvaldo Pesce, Livio Risaliti, con Fosco Dinucci segretario[6]. Il nuovo partito intercetta i nuovi movimenti delle lotte operaie, contedine e studentesche di quegli anni[7][8][9]; a Milano aveva una presenza alla Magneti Marelli e riuscì a riorientare i contenuti e le forme delle lotte organizzate dal PCI e dalle CGIL ottenendo che i lavoratori facessero propri i suoi slogan e le sue parole d'ordine; fu anche il primo partito capace di mobilitare il movimento studentesco alla Statale di Milano.[10]; nel sud seppe mettersi alla testa dei contadini di Cutro, di Fondi, di Battipaglia, di Crotone e di altre realtà esprimeva il malcontento per una riforma agraria fallita[11].[12]


In importante riconoscimento internazionale al nuovo partito viene dato Il 13 agosto del 1968 quando una delegazione del PC(m-l)d'I composta da lui, Dino Dini, in membri dell'Ufficio Politico e del CC incontra Mao tse tung, Chou En-lai, Chen Po-ta, Kang Sheng, Chiang Ching (moglie di Mao) e Yao Wen-yuan[13][14]. Pochi giorni dopo il 21 agosto le truppe del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia; la reazione del Partito fu durissima accusando l'URSS di socialimperialismo e criticando di Dubcek[15][16].

.[17][18]

Alcune settimane dopo quell'incontro in Cina, si scateno nel Partito la scissione di quella che si autodefinì "Linea Rossa", la cui posizione era di considerare come forze antipopolari solo quelle legate alla destra DC, alla destra socialdemocratica e al MSI e ammetteva alleanza con il PCI in situazioni specifiche quali le elezioni politiche. La suo linea politica si sostanziava nello slogan "uniti si, ma contro la DC". e negava la posizione di Pesce che riteneva funzionali al capitale le posioni del PCI e della triplice sindacale[19][20][21]

[22]

In quello stesso periodo Giovanni Ventura si consulta con Alberto Sartori, promotore della scissione della "linea rossa", e con Antonio Massari circa l'opportunità di far uccidere O. Pesce o di eliminarlo politicamente facendo trovare a casa sua dei documenti segreti della NATO e così farlo arrestare.[23][24].[25]


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Niccolai, Parlando di rivoluzioni. Citato pag. 99.
  2. ^ Roberto Niccolai, Parlando di rivoluzioni, pistoia, Centro di Documentazione Pistoia Editrice, 1998, p. 99, ISBN 8885641709.
  3. ^ Walter Tobagi, storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia, milano, Sugar Editore, 1970, p. 30.
  4. ^ L'aggettivo "Nuova" mirava ad evidenziare la volontà di avere un nuovo giornale per i comunisti italiani poiché consideravano oramai "revisionista", cioè non più recuperabile ad una prospettiva di rivoluzione sociale, quello del PCI
  5. ^ Roberto Niccolai, Parlando di rivoluzioni, citato pag. 99.
  6. ^ La stampa da notizia dell'evento con cronache stringate e poco significative. Dura fu invece la reazione dell'Unità - organo del PCI - che titolò "Sconcia provocazione anticomunista a Livorno" Template:Cita libro!titolo0Storia del movimento studentesco e dei marxisti - leninisti in Italia.
  7. ^ Renzo del Carria Renzo del Carria, Proletari senza rivoluzione. vol. V (1950-1975), collana cultura politica, Savelliª ed., roma, 1977 [1977].
  8. ^ Comitato politico nazionale per la convocazione del 2° congresso del PC(ml) d'I, La lotta dei marxisti-leninisti per il partito, Supplemento a Linea Proletaria, anno 1°, n. 3, p. pag. 33.
  9. ^ Storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia, collana Problemi e Documenti, Sugar, milano, 1970, pp. 48.
  10. ^ Roberto Niccolai, Parlando di Rivoluzioni, collana per il "68, Centro di documentazione di Pistoia - Editrice, Pistoia, dicembre 1998, p. 101.
  11. ^ Renzo del Carria, Proletari senza Rivoluzione, vol. V, Savelli, Roma, dicembre 1977, p. 126.
  12. ^ roberto niccolai, parlando di rivoluzioni, p. cit. pag. 101.
  13. ^ Il 13 agosto 1968, il Quotidiano del Popolo, organo del Partito Comunista Cinese, da notizia che "Il compagno Mao tse tung ha ricevuto la delegazione italiana 
  14. ^ O. Pesce ricorda che in quell'incontro parlò prevalentemente il presidente Mao ed una delle cose che più gli erano rimaste impresse è che questi sostenne, contrariamente a quanto si pensava in Occidente, che in Cina era esistita la socialdemocrazia; ma che questa era una corrente del Partito Comunista Cinese. cita libro|titolo=Parlando di rivoluzioni|nome=Roberto |cognome=Niccolai|editore=Centro di documentazione Pistoia Editrice |città=Pistoia |anno=1998 |p=100
  15. ^ storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia..
  16. ^ Gianni Cervetti, L'oro di Mosca, Baldini&Castoldi, Milano, Baldini&Castoldi, 1999.
  17. ^ Ugo Finetti, Botteghe Oscure, collana Faretra, ARES, 2016, pp. 75-77.
  18. ^ Ugo Finetti, idem, pag. 82, n., Botteghe Oscure.
  19. ^ Renzo del Carrio. Op. cit. pag. 32, Proletari senza rivoluzione.
  20. ^ Proletari senza rivoluzione.
  21. ^ {{ Sono estremamente significative, per una comprensione non superficiale, della realtà politica italiana a cavallo tra gli anni "60 e "70 le affermazioni di di Federico Umberto D'Amato, capo indiscusso dell'Ufficio Affari Riservati del Viminale (ministero degl interni), che auspica il "Compromesso Storico" promosso da BerlinguerCita libro|autore=Giacomo Pacini|titolo=il cuore occulto del Potere|edizione=Nutrimenti|collana=igloo/inchiesta|dataoriginale=maggio 2010|p=96}}
  22. ^ Roberto Niccolai, op. cit. pag. 103, Parlando di Rivoluzioni.
  23. ^ Odoardo Ascari, ACCUSA: Reato di strage. "la storia di Piazza Fontana", Editoriale Nuova, 1979, p. 285.
  24. ^ Paolo Cucchiarelli, Il segreto di Piazza Fontana, collana inchieste, Ponte alle Grazie, 2009, p. 344.
  25. ^ Comitato Politico Nazionale per la convocazione del 2° congresso del PC(m-l)dI, La lotta dei Marxisti-Leninisti per il Partito, a cura di Supplemento a Linea Proletaria, anno 1 n. 3.

domande:[1]

  • è stato tra i fondatori di Nuova Unità nel 1967 ?
  • è stato segretario di un Partito e movimento?

libri:

  • La sinistra extraparlamentare in Italia : storia, documenti, analisi politica / a cura di Giuseppe Vettori, Roma : Newton Compton, 1973 presente in Biblioteca San Giorgio

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