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92nd Infantry Division
Stemma della 92nd Infantry Division
Descrizione generale
Attiva1917–1919
1942–1945

1950-1953

NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Servizio Esercito
TipoDivisione
RuoloFanteria
SoprannomeBuffalo Soldiers
MottoDeeds, not Words
Battaglie/guerre
Simboli
Distinctive Unit Insignia
Cronache della 92nd Infantry Division - history.army.mil
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La 92nd Infantry Division (92ª Divisione di fanteria) fu una divisione di fanteria dell'esercito degli Stati Uniti, formata inizialmente solo da soldati afroamericani, che partecipò alla Prima, alla Seconda guerra mondiale e alla Guerra in Corea. I soldati della 92ª assunsero il soprannome di "Buffalo Soldier" che i nativi americani avevano conferito loro durante le guerre indiane quando si trovarono di fronte al 10° Reggimento di cavalleria, formato esclusivamente da soldati di colore.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La divisione fu attivata per la prima volta nell'ottobre 1917 a Camp Fuston in Kansas[1] sotto il comando del maggior generale Charles C. Ballou (1863-1928)

per partecipare alla Prima guerra mondiale insieme all'American Expeditionary Forces. La divisione fu organizzata su due brigate di fanteria, la 183° e la 184° e una brigata di artiglieria, la 167° insieme ad un numero di unità minori comprendenti alcuni battaglioni MG, un Reggimento del Genio, uno Medico e la polizia militare.

Situazione del fronte prima dell'offensiva della Mosa nel settembre del 1918.

Arrivata oltremare il 18 luglio del 1918 la Divisione prese parte, nel novembre dello stesso anno, all'Offensiva della Mosa-Argonne inquadrata all'interno del XVII Corpo d'armata francese assieme alla 93° Divisione di Fanteria americana, anch'essa composta in parte da personale di colore.

Tornata dalla Francia negli Stati Uniti nel febbraio 1919 venne disattivata a Fort Meade in Maryland.[2]

Ordine di battaglia (1917–1919) [citare Wiki inglese?]

  • Comando, 92a Divisione
  • 183° Brigata di Fanteria
    • 365° Reggimento Fanteria
    • 366° Reggimento Fanteria
    • 350° Battaglione MG
  • 184° Brigata di Fanteria
    • 367° Reggimento Fanteria
    • 368° Reggimento Fanteria
    • 351° Battaglione MG
  • 167° Brigata di Artiglieria
    • 349° Reggimento di Artiglieria
    • 350° Reggimento di Artiglieria
    • 351° Reggimento di Artiglieria
    • 317° Batteria mortai da trincea
  • 349° Battaglione MG
  • 317° Reggimento Genio
  • 317° Reggimento medico
  • 317° Battaglione Trasmissioni
  • Comando truppa 92° Divisione
  • 317° Comando Ferroviario e Polizia Militare
  • 365°, 366°, 367°, and 36° Compagnie Ambulanza e Ospedale da Campo

La seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il Generale Almond, comandante della 92° Divisione Buffalo a Genova durante la parata per la Vittoria. Maggio 1945
Il Generale Almond, comandante della 92° Divisione Buffalo a Genova durante la parata per la Vittoria. Maggio 1945

Il 15 ottobre 1942, la 92a Divisione fu riattivata, sempre come unità segregata, in seguito alla mobilitazione che seguì l'entrata in guerra degli Stati Uniti, venendo organizzata prima a Fort McClellan in Alabama[3] e poi a Fort Huachuca[4] in Arizona. Nell'autunno del 1944 la Divisione venne inviata in Italia al comando del Generale Almond dove prese parte agli scontri sulla Linea Gotica occidentale subendo la Wintergewitter, l'offensiva di Natale delle truppe della Wehrmacht e dell'Esercito Nazionale Repubblicano sul fronte della Garfagnana.

L'8 febbraio 1945 la Divisione lanciò l'operazione Fourth Term, un attacco coordinato con il XII Tactical Air Command dell'Usaaf e l'US Navy, volto a impadronirsi del massiccio di Strettoia che domina la pianura sottostante e il Canale del Cinquale. Per l’operazione fu approntata una task force denominata “Task Force 1” sotto il comando del Tenente colonnello Edward Rowney, composta dal 3° Battaglione del 366° Reggimento di Fanteria, dal 760° Tank Battalion, dall’84° Chemical Mortar Battalion, dalla compagnia B del 317° Engineering Battalion e dal 27° Field Artillery Battalion.[5]

Prima dell'offensiva di aprile, la Divisione subì un generale riassestamento: il 371° Reggimento di fanteria fu spostato sotto il controllo del IV Corps nella Valle del Serchio mentre il 366° Reggimento fu sciolto e i membri aggregati ad altre unità, così come accadde per il 365°.

Alla Divisione vennero dunque aggregati due Combat Team Reggimentali: il 442°, composto da soldati nippo-americani, e il 473°[6], costituito il 14 gennaio del 1945 con personale proveniente da alcuni battaglioni di artiglieria antiaerea.

Dai primi giorni di aprile del 1945 fu impegnata nei combattimenti per lo sfondamento del fronte in Versilia.

Nel corso della mattinata del 27 aprile 1945, la Divisione entrò a Genova e il Generale Almond incontrò il sindaco Vannuccio Faralli vero le 13:00, presso l'Hotel Bristol di via XX Settembre, divenuto allora sede del Comitato di liberazione nazionale ligure[7]. Nell'occasione fece conoscenza con i principali esponenti della Resistenza Genovese.

La Divisione venne disattivata il 15 ottobre 1945[8] dopo il rientro negli Stati Uniti.

La guerra di Corea[modifica | modifica wikitesto]

A seguito dello scoppio della guerra di Corea essa venne riattivata, stavolta come unità desegregata, e venne organizzata sempre a Fort McClellan. A seguito alla fine della guerra fu disattivata definitivamente il 29 giugno 1953.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Wilson, Pagina 63.
  2. ^ Wilson, Pagina 83 - Table 7.
  3. ^ Wilson, Pagina 171 - Table 13.
  4. ^ (EN) Remembering the service of the Fifth Army’s 92nd Infantry Division, su www.army.mil. URL consultato il 24 marzo 2021.
  5. ^ Daniel K. Gibran, The 92nd Infantry Division and the Italian campaign in World War II, McFarland, 2001, ISBN 0-7864-1009-4, OCLC 46366333. URL consultato il 15 aprile 2021.
  6. ^ Marcello Biava, Flakfeet. History of the 473rd US Infantry Regiment.
  7. ^ M. Elisabetta Tonizzi, A wonderful job : Genova aprile 1945 : insurrezione e liberazione, 1a ed, Carocci, 2006, ISBN 88-430-3808-7, OCLC 68598897. URL consultato il 21 aprile 2021.
  8. ^ Wilson, Pagina 210 - Table 17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]