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Il distretto biomedicale di Mirandola è un'agglomerazione di imprese del settore biomedicale, specializzate nella produzione di prodotti monouso per applicazioni terapeutiche (cosiddetti disposable), situate nella zona di Mirandola e nei comuni limitrofi quali Medolla, Concordia, Cavezzo, San Felice sul Panaro, San Possidonio, e San Prospero.[1]

Il distretto è nato negli anni sessanta, grazie all'iniziativa di Mario Veronesi, un farmacista che intuì le potenzialità del mercato di prodotti monouso per uso medico.[2] L'attività della piccola officina di assemblaggio (la Miraset, con soli tre dipendenti) si espanse successivamente con lo sviluppo del primo rene artificiale, allora uno dei primi al mondo, assumendo le dimensioni di una industria, poi divenuta Sterilplast.[2]

Da questo primo nucleo, tecnici ed investitori (tra cui lo stesso Veronesi) si staccarono più volte per fondare altre aziende che sarebbero state successivamente acquisite da importanti gruppi multinazionali. Oggi nel distretto hanno sedi e stabilimenti un centinaio di aziende, per un totale di quasi 5 000 lavoratori; tra le aziende presenti le più importanti sono la svedese Gambro (che ha acquistato nel 1987 lo stabilimento di Medolla), il gruppo Sorin Biomedica (che controlla Dideco e Bellco, entrambe con sede a Mirandola), la tedesca B. Braun.[2] Altre aziende sono inoltre Tyco Mallinckrodt, Fresenius, Baxter, e Haemotronic.

I dati dell'Osservatorio sul settore biomedicale del distretto mirandolese relativi all'anno 2000 riportavano un fatturato di circa 1 000 miliardi di lire e una quota di prodotto esportata pari a circa il 61%.[senza fonte]

Il distretto è incluso tra i distretti tecnologici italiani.[3][4][5] La costituzione di un Distretto industriale porta un grande vantaggio: grazie alla specializzazione produttiva della zona, chiunque voglia intraprendere un’attività del settore è spinto a posizionarsi all’interno del distretto stesso. Questo diminuisce i costi dei trasporti e favorisce una migliore comunicazione tra i fornitori e le aziende del distretto.[6]Nel caso del biomedicale la caratteristica peculiare è l'alta incidenza delle esportazioni, problematica che si affronta meglio quando le aziende sono collegate.[7] Tuttavia, essendo Mirandola una zona di origine agricola, l’organizzazione della rete dei trasporti non è stata concepita per spostamenti di carattere industriale: ciò provoca tuttora problemi relativi alla viabilità e al traffico.[8]

All'inizio le imprese biomedicali di Mirandola furono dovute all'intraprendenza di piccoli imprenditori locali, ma quando le loro aziende divennero in posizione ragguardevole nei loro settori di nicchia, furono assorbite dalle maggiori multinazionali del biomedicale.[9][10]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prototipo del primo rene artificiale, conservato all'interno del Museo Biomedicale di Mirandola

Da un inizio molto modesto nei primi anni '60 un salto di qualità, a metà decennio, fu dato dalla produzione del rene artificiale, un dispositivo che ha consentito il trattamento dell’insufficienza renale tramite emodialisi. [11]

Diventato famoso, il territorio Mirandolese vide negli anni settanta una grande affluenza industriale, assistendo alla nascita di numerose aziende specializzate nella produzione di dispositivi biomedicali (disposable): l’area a grande densità industriale che stava prendendo vita diverrà l’anima del distretto biomedicale attuale, ancora in espansione. Nel corso degli anni Ottante e Novanta, il numero delle aziende nell’area Mirandolese è cresciuto esponenzialmente, portando la specializzazione produttiva a livelli molto alti e favorendo la nascita di servizi sanitari e pubblici. Nel 2010, in previsione del cinquantesimo anniversario della nascita della prima azienda biomedicale (2012), è stato costituito un museo specializzato nella storia e nei primi prodotti del distretto biomedicale Mirandolese che ha sede nel centro storico della città.[12]

Le numerose aziende del distretto ora si rivolgono a un ampissimo ventaglio di settori, tra i quali spiccano emodialisi, cardiochirurgia, anestesia, plasmaferesi, infusione/trasfusione, e ginecologia.

Museo[modifica | modifica wikitesto]

La mostra permanente del biomedicale di Mirandola, avente sede nel Castello Pico, è nata con la finalità di valorizzare, conservare e rendere accessibile a tutti il complesso di beni storici e scientifici del comparto mirandolese in merito al biomedicale (macchine disposable). L’ intenzione è quella di sottolineare la storia e le capacità creative/produttive del distretto sin dalla sua formazione, ovvero a metà degli anni ‘60.
Gli oggetti esposti vantano la propria provenienza dalle ditte bio-medicali stesse o da collezionisti privati. In esposizione si trovano vere e proprie rarità, come il primo rene artificiale di tipo Kiil, venduto dalla Dasco alla fine degli anni ’60. All’ ingresso una serie di pannelli illustrativi spiega la cronologia della nascita di tutte le aziende dal 1962 fino al 2012, fornendo anche approfondimenti e spiegazioni in merito alla realtà attuale del settore biomedicale (con prodotti e servizi); si trova anche una sintesi della biografia del fondatore del biomedicale, Mario Veronesi. L’ultima ala del museo è dedicata ai prodotti/servizi delle aziende locali, che si alternano in mostra, esponendo le loro ultime novità in ambito medico e scientifico.
Questa esposizione testimonia l' avanzamento delle conoscenze e delle abilità umane: uno sguardo al passato e all’attuale presente per fornire informazioni utili per progetti futuri. Il museo vede un’affluenza di visitatori del settore, provenienti anche da diversi paesi. In occasione del cinquantesimo sta organizzando molte visite scolastiche. Inoltre organizza incontri e colloqui all'interno della struttura. In media l'affluenza giornaliera è circa di 70 persone, con picchi nei weekend di 200.
Il compito della gestione del museo è affidato all'ingegner Poggioli, il quale ha vissuto a stretto contatto con le aziende e i prodotti.
Il museo organizza corsi pilota per le classi quarte delle scuole secondarie del luogo, al fine di offrire una formazione di base sulle tecnologie e per stimolarli alla conoscenza ed all’innovazione dei prodotti. Si è aperta anche una collaborazione cogli studenti delle facoltà di medicina e biotecnologie delle università di Modena e Reggio Emilia, per incontrare futuri medici, informarli sui prodotti esistenti e raccogliere nuove idee.
Il museo si divide in due parti: una incentrata sui prodotti moderni, a scopo conoscitivo e informativo, e una sui prodotti più vecchi, che ha un valore per lo più storico.[13]

Prodotti[modifica | modifica wikitesto]

Microtubature utilizzate per la circolazione extracorporea
Esempi di prodotti biomedicali: ossigenatori per bambini e adulti
Filtro per emodialisi
Uno dei primi disposivi per dialisi prodotto dalla Gambro
Pompa per il sangue DAS 262, prodotta dalla Dasco nel 1977

Negli anni 60’ nascono i primi strumenti della dialisi con il primo rene artificiale,il quale era di grandi dimensioni e difficile da montare, fatto da fogli o strati .Il letto d’ ospedale aveva in più una bilancia, che serviva per controllare il peso del paziente durante il quale esso perdeva liquidi durante la dialisi, insieme ad un macchinario che controllava: la temperatura , pressione, portate , liquido di dialisi . Per la dialisi viene utilizzato un liquido specifico che viene fatto passare attraverso una membrana , questo liquido dializzante è costituito da acqua distillata e sali ; all’ inizio la dialisi era uguale per tutti i pazienti ma con il tempo e con nuove tecniche il liquido dializzante presenta caratteristiche diverse per ogni soggetto in cura . Nel 1973 nasce il rene a rotolo che velocizza e semplifica le macchine per le dialisi. Nel 1976 nasce il dializzatore bravo che presenta tanti strati di membrana monouso per filtrare il liquido . Nel 1979 nasce il separatore cellulare il quale serva alla raccolta dei componimenti ematici, gli elementi del sangue .Sempre negli stessi anni esiste un separatore cellulare per l’autotrasfusione intraoperativa per il recupero del sangue. Esso è utilizzato negli interventi chirurgici o ortopedici . Nel 1980 vengono creati i primi ossigenatori i quali permettevano di operare a cuore fermo, il più vecchio è l’ HIFLEX D700. In questi anni nasce l’ ago fistola della DASCO che collega il sangue del paziente verso l’ uscita del macchinario dopo la dialisi . Nel 1991 viene creata la prima macchina per la plasmaferesi , con tasti digitali . Nel 1996 vengono introdotte valvole sempre più piccole all’ interno dei macchinari. Mentre per un tipo di terapia inventata nel ’98 di nome CPAP ossigenatoria viene introdotto il casco che permettere di respirare al suo interno e di continuare la dialisi.
Lo smaltimento dei rifiuti ha luogo negli ospedali in cui vengono utilizzate queste sostanze, una di queste è il ciclo esanone che viene smaltito con filtri a carbone. Infatti prodotti vengono venduti al 99% agli ospedali e alle cliniche mentre l’1% di cui fanno parte le provette vengono vendute alle farmacie. Negli ultimi anni per smaltire l’ossido di etilene, utilizzato al posto dei raggi gamma, più efficace ma più inquinante, si utilizzano le autoclavi a forma di parallelepipedo.

La specializzazione produttiva delle imprese di Mirandola riguarda i prodotti plastici monouso (disposable) per uso medico e le apparecchiature per dialisi, cardiochirurgia, trasfusione e altri impieghi (i prodotti sono per il 99% in plastica). La produzione di disposable costituisce una quota superiore all’80% del totale, mentre un 13% è costituito da quella delle apparecchiature biomedicali. Nel distretto si realizzano sia prodotti finiti sia i componenti necessari per realizzare i disposable.

Le principali aziende nel distretto biomedicale sono:

  • SORINGROUP:ossigenatori, dispositivo con ciclo esanone, solvente PVC.
  • BELLCO: cateteri per la terapia LYNPHA, reni artificiali, prodotti per cardiologia
  • ENKI: tubi per cateteri (dispositivi monouso)
  • GAMBRO DASCO SPA: impianti e apparecchi medicali ed elettromedicali
  • GAMMARAD: lavora alla sterilizzazione attraverso raggi gamma.
  • STARMED: apparecchio di nome CASTAR, un dispositivo monopaziente per l’ insufficienza respiratoria.
  • ENCAPLAST: Buste e rotoli STERI-FIT®. Bobine per il confezionamento in automatico con termoformatrici.
  • MEDICA SRL: impianti e apparecchi medicali ed elettromedicali
  • PESODREN: per controllo drenaggio.
  • AUNOTEC: automazioni per assemblaggio di dispositivi medicali
  • BIASCON: dispositivi elettromedicali, dispositivi medici monouso, dispositivi medici IVD
  • BM ENCAPLAST: buste e rotoli STERI-FIT FORM, buste e rotoli STERI-FIT PLASMA
  • MEDIFLY : dispositivi medici e tubi.
  • BEL MAM LAB. PRES. MED. CHIR. SGARBI: impianti e apparecchi medicali ed elettromedicali
  • MED EUROPE: Chirurgia endoscopica - drenaggi intraoperatori - suture chirurgiche e dentali - contenitori di sicurezza - suturatrici laparoscopiche e prodotti vari
  • MED-ITALIA BIOMEDICA:aghi per l’ ablazione di tessuti molli, prodotti per la gestione e la somministrazione di fluidi, aghi per angiografia, sistemi per il monitoraggio della pressione
  • MEIKA GROUP
  • ISEMED: consulenze
  • MEDIVON: impianti e apparecchi medicali ed elettromedicali
  • MF MEDICARE: dispositivi elettromedicali, dispositivi medici monouso, dispositivi medici IVD
  • LORENZ: materiale di consumo per riablilitazione neurovascolare fisica
  • ORLY general supply
  • RAND SRL: impianti e apparecchi medicali ed elettromedicali
  • RI.MOS
  • RUNNER: dispositivi elettromedicali, dispositivi medici monouso, dispositivi medici IVD
  • SA.GE: pinze anatomiche monouso, vaschette, filtri a rete, pinze premistola, clamp
  • TECHNO ANALISYS: dispositivi elettromedicali, dispositivi medici monouso, dispositivi medici IVD

La "Plastica Della Vita"[modifica | modifica wikitesto]

“La Plastica Della Vita” nasce il 23 Novembre 2004 come periodico trimestrale dall’attuale direttore Alberto Nicolini. Distribuito nei mesi di Gennaio, Aprile, Luglio e Ottobre, si rivolge principalmente agli operatori del distretto bio-medicale: la sede è situata in via Agnini 47-Radio Pico. La rivista è gratuita e, oltre ad essere presente in tutte le edicole, su richiesta può essere recapitata per posta. I destinatari principali delle 800 copie trimestrali sono gli ex operatori del settore, le aziende (dirigenti e lavoratori), le scuole e gli Enti Regionali più importanti.
Alberto Nicolini, fondatore e attuale direttore della rivista, confrontandosi con il collega e amico dott. Mario Veronesi, notò l’assoluta mancanza di comunicazione e contatti tra le diverse aziende del settore; da qui prese vita l’idea di creare un mezzo con il quale coordinare il flusso di informazione tra le industrie. Non è, contrariamente a quanto possa sembrare, una rivista scientifica: non presenta infatti un linguaggio tecnico destinato a pochi esperti, ma tende a rendere noti i cambiamenti economici, produttivi e gestionali all’interno del distretto. Non è raro che le industrie stesse richiedano la pubblicazione di un articolo sulla rivista, gestendo in prima persona la pubblicazione e la realizzazione della pagina. Il titolo è preso dal libro-intervista di Mario Veronesi (il fondatore della prima azienda biomedicale, a Mirandola), pubblicato nel 2001, che tratta la storia del biomedicale nella nostra zona.
Il periodico, oltre a elargire informazioni sulle aziende, presenta in ogni uscita interviste sulla vita e la carriera di figure importanti nello scenario imprenditoriale; pubblicizza convegni, workshop, informa riguardo alla situazione dei posti di lavoro e promuove progetti didattici nelle scuole.
Fino al 2009 era in atto la pubblicazione di un annuario nel quale venivano elencate tutte le aziende presenti nel distretto biomedicale: tuttavia, con l’ampliamento progressivo del distretto, è diventato sempre più difficile fornire un quadro complessivo delle industrie, ragion per cui la pubblicazione è stata temporaneamente interrotta. Il sito internet http://www.laplasticadellavita.com, è gestito dalla redazione del periodico: nato come punto punto di riferimento, è costantemente aggiornato e seguito. E’ in evoluzione, al fine di aumentare le potenzialità della rivista sul web, il progetto di creare un portale virtuale (http://www.distrettobiomedicale.it oppure http://www.biomedicaldistrict.com) con cui dare rilievo internazionale a questo distretto economico, che ha un'affluenza prevalentemente Eurasiatica e Americana (per questo motivo, il portale sarà tradotto in inglese e in altre lingue). Alla produzione del sito stanno lavorando una rete di società specializzate nell’area informatica; fungerà da ufficio stampa alle aziende minori che ancora non ne possiedono uno proprio. La pagina includerà anche una videointervista di Mario Veronesi, nella quale verrà approfondito l’argomento trattato nel suo libro.[14] [15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le aziende hanno in comune il settore produttivo e la collocazione geografica, tuttavia non è ancora presente una rete efficiente di comunicazione che riesca ad mettere in contatto le differenti imprese da un punto di vista economico e sociale. Cfr. la rivista Plastica Della Vita.
  2. ^ a b c Distretto biomedicale di Mirandola - Breve presentazione e descrizione del distretto, su osservatoriodistretti.org, Osservatorio nazionale distretti italiani. URL consultato il 19 aprile 2012.
  3. ^ distretti tecnologici vedi anche Presentazione di PowerPoint - Confindustria link ricercabile alla voce Google Distretti tecnologici confindustria
  4. ^ Camera di Commercio di Milano
  5. ^ i distretti tecnologici italiani sono solo 18
  6. ^ Le PMI localizzate nei distretti produttivi industriali:vantaggi competitivi
  7. ^ Camera di commercio di Modena
  8. ^ CGIL punto 5.2
  9. ^ la Sorin, che ha sede e stabilimenti a Mirandola ha assorbito la Dideco Sito Sorin] è quotata in borsa, è in posizione leader per prodotti per la cardiochirurgia, ha fatto Mirandola come uno dei tre poli mondiali di produzione [1]
  10. ^ la Gambro è una delle aziende leader del settore reni artificiali ed ha assorbito la Dasco di Mirandola
  11. ^ l'industria che si specializzò nel settore fu la in Dasco ora della multinazionale Gambro.
  12. ^ Fondazione Cassa Risparmio di Modena
  13. ^ http://www.castellopico.it/index.asp?ind=news_scheda.asp&idNews=198
  14. ^ http://www.laplasticadellavita.it/home/index.php?option=com_content&view=article&id=19&Itemid=27
  15. ^ http://www.consobiomed.it/it/default.php?t=site&pgid=4

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

[[Categoria:Aziende della provincia di Modena]]
[[Categoria:Distretti industriali|Biomedicale di Mirandola]]
[[Categoria:Ingegneria biomedica]]
[[Categoria:Mirandola]]
[[Categoria:Ricerca clinica]]