Utente:Marinocola/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Marinocola/Sandbox
[[File:
|frameless|center|260x300px]]
Tiporeligiosa locale
DataPrima Domenica di Maggio
Celebrata aRiolo Terme (Ra)
Religionecattolicesimo
Oggetto della ricorrenzafesta patronale della Beata Vergine del Rosario
Ricorrenze correlateRogazioni
Tradizioni religioseMessa delle Prime Comunioni, Messa delle Cresime, Processione per il paese
Data d'istituzione22 luglio 1667

La Festa di Maggio è la festa patronale di Riolo Terme. Questa festa è legata al culto mariano: il culto della Beata Vergine del Rosario, e il culto della Madonna del Presidio.

Il culto mariano[modifica | modifica wikitesto]

Il culto della Beata Vergine del Rosario è molto antico, tanto che non si conservano tracce di come si sia radicato in questo paese.[1]

Il culto della Madonna del Presidio invece, si è sviluppato a partire da una data ed un avvenimento preciso del luglio 1667, che ha poi causato la data così particolare (il primo lunedì di Maggio) della festa.

Don Fabrizio Costa[modifica | modifica wikitesto]

Il documento fondamentale che ci racconta come sono andate veramente le cose, è un manoscritto redatto dal prevosto della chiesa prepositurale di Riolo, (chiesa intitolata a San Giovanni Battista) don Fabrizio Costa che reca la data 1 novembre 1684. In questo manoscritto conservato nell'Archivio Costa, e edito per il suo stato precario di conservazione dallo stesso Leonida Costa nel 1986[2] , si può vedere come Don Fabrizio sia la mente che ha inspirato e fatto crescere questa festa.

La vicenda storica[modifica | modifica wikitesto]

La grandine[modifica | modifica wikitesto]

Don Fabrizio scrive:

Igitur anno a totius terrae orbis reparatione millesimo sexcentesimo sexagesimo septimo, sexto nonas quintilis festo die Visitationis deiparae Virginis Mariae, hora vigesima elapsa, septentrionali e plaga oriri, ac per totum huius oppidi eiusque ambitus fere duorum millium extendi emisferum visa fuit nubes, quae iam dilatata, gravido e sinu ingentem ita formidolosam ac noxiam exoneraverit grandinem, ut quaelibet arista una cum culmo in agris, unaquaeque vitis cum botro in vineis tam horribiti tempestatis a crepitu invenirentur atritae.

Dunque, l'anno della redenzione del mondo 1667, il 2 luglio festa della Visitazione della Madre di Dio, Vergine Maria, alle ore venti sonate, fu vista sorgere da settentrione ed estendersi per circa due miglia nel cielo di questo Castello [[[Riolo Terme]]] e del suo territorio, una nube che, ormai dilatatasi, aveva scaricato dalle grosse nubi una grandine così massiccia, terribile e dannosa, che nei campi qualsiasi spiga insieme al gambo, e nelle vigne ogni vite con i grappoli, si ritrovò tritata dall'orribile scroscio.[3]

A quel tempo un evento così catastrofico significava mettere la popolazione, che sul raccolto basava la sua sopravvivenza, in serio pericolo.[4] Subito il popolo, molto devoto alla B. Vergine del Rosario, corse in chiesa a chiedere l'aiuto e la difesa del raccolto; e la partecipazione e il coinvolgimento della popolazione fu tale che Don Fabrizio consigliò che

ut quolibet anno post Maii  kalendas immediate feria secunda, qua tempestate solent per aera obstrepere tonitrua, fulgura emicare, erumpere fulmina ac tempestates corruere, pro animabus in illo purganti clibano existentibus, pluribusque quam fieri potuisset auctum Missarum Sacrificiis, anniversarium celebrandum, eodemque quoque die devotioni populorum Sanct.[issi]mae Virginis Mariae tum solemniter, tum processionoliter deferendum simulacrum pari pietate curarent. Quibus auditis, communi cordium hilaritate annuentes, felicissimum illum diem praestolabantur.

nella stagione in cui i tuoni sono soliti rimbombare nel cielo, i lampi balenare, i fulmini cadere, la grandine precipitare - il primo lunedì di maggio d'ogni anno - si celebrassero la ricorrenza, arricchita del maggior numero di Messe possibile per le anime del Purgatorio; e che nello stesso giorno, esposta alla pubblica devozione l'immagine della santissima Vergine Maria, si portasse solennemente e con pari fervore in processione. Ascoltati questi consigli, e approvandoli con generale letizia di cuori, restavamo in attesa di quel giorno felicissimo.[5]

Fu quindi scelto Maggio, inizio della stagione, e mese dedicato alla Madonna.

La prima "Festa di Maggio"[modifica | modifica wikitesto]

Così lunedì 4 maggio 1668, attesa con molto fervore, e ben preparata da don Fabrizio, si celebrò la prima "Festa di Maggio". La giornata richiamò a Riolo un gran numero si sacerdoti e religiosi del territorio riolese, "di Castelbolognese, Brisighella, Tossignano nonché delle città d'Imola e di Faenza", [6]che oltre alla minuziosa organizzazione di don Fabrizio resero le celebrazioni molto intense, e solenni [7] .

Questa festa, oltre al culto mariano richiamava anche alla preghiera e all'intercessione per le anime dei morti, soprattutto come culto legato alle indulgenze. Questo tipo di celebrazioni (carattere che con il tempo si è perduto, tanto da non ritrovarlo più ai giorni nostri) lasciava spazio alla processione solenne con la storica statua della B. Vergine del Rosario.

Frettolosamente don Fabrizio annota.

in processione imaginis Reginae nostrae usque ad quadrivium extenta, ubi publica devotione condendum fore oratorium decrevimus, frumenta, segetes et vineae Castri atque paroecioe benedicta fuere.

portata in processione l'immagine della nostra Regina al quadrivio, ove decidemmo di costruire con pubblico voto un oratorio, furono benedetti i frumenti, i seminati, le vigne del Castello [[[Riolo Terme]]] e della parrocchia.[8]

Mentre il carattere dell'intercessione dei morti col tempo è andato a scomparire, la processione con la statua della B. Vergine del Rosario, l'affidamento delle attività dell'uomo, dei campi, della parrocchia, dell'intero paese, alla Madonna, si è conservato e si è accresciuto con il tempo.

La Madonna del Presidio[modifica | modifica wikitesto]

Haec fuit solemnitas in honorem Dei conditoris altissimi, in laudem Virginis Mariae Sanct.[iisi]mi Rosarii et in animarum Purgatorij suffragia, totiusque huius castri jucunditate ac cordium hilaritate celebrata, semperque sequentibus annis et acta et aucta, quibus munere divino, favente Sanct.[issi]mo Rosario ac intercedentibus Purgatorii animabus, illud oppidum ac eius districtus ab infestatione grandinum immunes se visa fuere relicta. Caeterum quid quid pro anima in futuro, pro corpore in praesenti saeculo bonum ac optimum comprobatur, cuilibet fideli studendum foret ad perpetuitatem demandari, mecumetipso statui ut pro tanta solemnitate perpetuis duratura temporibus, mihi fas esset, omnem movere lapidem ad institutionem alicuius in hac praepositurali Confratenitate, quae sedula cura ad tantum opus religiosissimae pietatis incumberet.

Tale fu la solennità in onore dell'altissimo Dio creatore, in lode della Vergine Maria del SS. Rosario ed in suffragio delle anime del Purgatorio, celebrata con gioia ed allegria da tutto il paese, sempre rinnovata ed ingrandita negli anni seguenti, nei quali per grazia di Dio, sotto la protezione del SS. Rosario e intercedenti le anime del Purgatorio, questo Castello e il suo distretto si videro liberati dal flagello della grandine. E poiché deve essere cura di ogni fedele affidare all'eternità qualunque cosa riconosca degna ed ottima per l'anima nella vita futura e per la persona nella presente, pensai che, al fine di rendere perpetua una così grande solennità, fosse mio dovere rimuovere ogni ostacolo all'istituzione, in seno a questa prepositurale Confraternita, di un ente che con assiduo impegno si dedicasse ad opera di tanta e piissima devozione.[9]

Nel luogo chiamato "Crosaro", un quadrivio dove si incrociavano quattro strade che portavano ai campi intorno a Riolo, anticamente qualche contadino aveva attaccato ad un palo, una immagine in maiolica faentina, raffigurante una Madonna col Bambino.

Quella immagine, in seguito alle processioni della Festa di maggio, e alla creazione della Confraternita del Presidio, divenne l'icona della Madonna con il titolo "del Presidio" (dal latino praesidere, ossia difendere; quindi Maria protettrice).[10]

Nel quadrivio venne poi eretta una piccola chiesa (o oratorio) che ora è visibile nel Viale delle Rimembranze. La piccola chiesa, i cui lavori iniziarono a partire dal 5 settembre 1679, benedetta e solennemente collocatavi l'immagine della Madonna del Presidio il 15 ottobre 1684[11], più volte distrutta e ricostruita, è ora visibile nel suo ultimo restauro dopo la quasi sua completa distruzione a seguito dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

La Festa oggi[modifica | modifica wikitesto]

Con il tempo si sono perduti e conservati molto aspetti dell'antica tradizione.

Già nel XVII secolo la durata della festa era stata estesa dal sabato precedente la prima domenica di Maggio al martedì successivo al lunedì solenne. Oggi la festa inizia complessivamente 4 giorni, dal venerdì al lunedì dopo la prima domenica del mese di Maggio:

Le rogazioni[modifica | modifica wikitesto]

Con la scomparsa della Confraternita del Presidio, il culto della Madonna del Presidio non venne dimenticato.

Pur essendo un culto nato dagli avvenimenti che hanno portato alla nascita della Festa di maggio, il carattere di patrocinio, di intercessione, di protezione, venne integrato in una forma di devozione contadina: le rogazioni.

Ancora oggi, l'immagine della Madonna del Presidio viene portata solennemente in processione dalla chiesina dei caduti dove è situata (in Viale delle Rimembranze), fino alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, dove nella settimana seguente viene portata quotidianamente in processione per le vie della città.

Come di consuetudine nelle rogazioni, ancora oggi con quell'immagine si benedice il paese nei suoi quattro cardini.

La Madonna del Presidio[modifica | modifica wikitesto]

La Madonna del Presidio è un tradizionale titolo mariano attribuito a Maria, venerato specialmente durante le rogazioni del comune di Riolo Terme, nella diocesi di Imola.

La Confraternita del Presidio[modifica | modifica wikitesto]

Le prime versioni della festa di maggio ebbero così tanto successo, che Don Fabrizio, come era uso del tempo, il 4 settembre 1679 riunendo i membri più illustri delle famiglie riolesi, organizzò e diresse la creazione di una Confraternita intitolata alla Madonna, aggiungendo il titolo "del Presidio" (dal latino praesidere, ossia difendere; quindi Maria protettrice).[10]

Si scelse di aggiungere questo titolo perché la popolazione ritenne di essere stata protetta dall'intercessione della Madonna, e per affidare ogni anno la difesa del paese a questa patrona (tradizione riscontrabile anche nella diffusa tradizione delle rogazioni).

Nel luogo chiamato "Crosaro", un quadrivio dove si incrociavano quattro strade che portavano ai campi intorno a Riolo, anticamente qualche contadino aveva attaccato ad un palo, una immagine in maiolica faentina, raffigurante una Madonna col Bambino. Quella immagine, in seguito alle processioni della Festa di maggio, e alla creazione della Confraternita del Presidio, divenne l'icona della Madonna con il titolo "del Presidio".

La Confraternita del Presidio negli anni successivi ebbe due compiti ben precisi:

  1. Erigere una chiesetta (un oratorio) nel luogo della prima processione, ossia il quadrivio che ora si trova in Viale Rimembranze.
  2. Amministrare, mantenere ed organizzare l'annuale Festa di maggio.


Di questa Confraternita si perdono le tracce dopo la conquista da parte di Napoleone della Romagna.

La Chiesina dei Caduti[modifica | modifica wikitesto]

Nel luogo chiamato "Crosaro", un quadrivio dove si incrociavano quattro strade che portavano ai campi intorno a Riolo, anticamente qualche contadino aveva attaccato ad un palo, una immagine in maiolica faentina, raffigurante una Madonna col Bambino. Quella immagine, in seguito alla Festa di maggio, e alla creazione della Confraternita del Presidio, divenne l'icona della Madonna con il titolo "del Presidio".

Le rogazioni[modifica | modifica wikitesto]

Con la scomparsa della Confraternita del Presidio, il culto della Madonna del Presidio non venne dimenticato.

Pur essendo un culto nato dagli avvenimenti che hanno portato alla nascita della Festa di maggio, il carattere di patrocinio, di intercessione, di protezione, venne integrato in una forma di devozione contadina: le rogazioni.

Ancora oggi, l'immagine della Madonna del Presidio viene portata solennemente in processione dalla chiesetta dove è situata (in Viale delle Rimembranze), fino alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, dove nella settimana seguente viene portata quotidianamente in processione per le vie della città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, La festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 17.
  2. ^ Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986.
  3. ^ Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 20.
  4. ^ Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 29.
  5. ^ Leonida Costa, Tradizione di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambienta e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 20.
  6. ^ Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 23.
  7. ^ Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 23.
  8. ^ Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 23.
  9. ^ Leonida Costa, Tradizione di Romagna, la festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, 1986, Tipografia Faentina, 1986, p. 23.
  10. ^ a b Leonida Costa, Tradizioni di Romagna, la Festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, pp. 23-24.
  11. ^ Leonida Costa, Tradizione di Romagna, la Festa di Maggio a Riolo, collana Il nostro ambiente e la cultura, n°8, Faenza, Tipografia Faentina, 1986, p. 23-24.