Utente:Giuliasantillo/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il template:Tradotto da è stato erroneamente inserito nella voce. Spostarlo nella pagina di discussione.

Teorie e metodi della traduzione (Translation studies nella cultura anglosassone) copre un campo di studi accademici interdisciplinari riguardanti lo studio sistematico della teoria, della descrizione e delle applicazioni pratiche della traduzione,dell'interpretazione, e della localizzazione. Avendo un carattere interdisciplinare, Teorie e metodi della traduzione contiene elementi provenienti da altri campi di studio che si occupano, seppur in modo marginale, di traduzione. Questi comprendono la letteratura comparata, l'informatica, la storia, la linguistica, la filologia, la filosofia, la semiotica, e la terminologia.

Il termine inglese Translation studies venne coniato da James S. Holmes, studioso statunitense trasferitosi ad Amsterdam, nel suo articolo The name and nature of translation studies,[1] considerato uno dei pilastri principali per lo studio di questa disciplina.[2] A volte, gli scrittori inglesi utilizzano invece il termine "translatology" (e meno comunemente "traductology"), mentre nella tradizione francese viene solitamente indicata con il termine traductologie (come riportato dalla Société Française de Traductologie). Negli Stati Uniti viene preferito il termine Translation and Interpreting Studies (come per l' American Translation and Interpreting Studies Association),anche se nella tradizione europea l’interpretazione viene inclusa nel campo Teorie e metodi della traduzione (come indicato dall' European Society for Translation Studies).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Storicamente, Teorie e metodi della traduzione è stata a lungo considerata una disciplina prescrittiva (con le sue rigide regole per i traduttori), al punto che le discussioni non normative sulla traduzione non venivano prese in considerazione. Quando gli storici di Teorie e metodi della traduzione rintracciano l'antico pensiero occidentale sulla traduzione, per esempio, spesso fissano l'inizio al tempo delle osservazioni di Cicerone, su come egli usò la traduzione dal greco al latino per migliorare le sue abilità oratorie, una prima descrizione di ciò che San Girolamo finì col chiamare traduzione senso per senso (sed sensum de sensu). La descrizione degli interpreti egiziani narrata da Erodoto molti secoli prima non viene generalmente considerata come uno studio su Teorie e metodi della traduzione, presumibilmente perché non faceva riderimento ai metodi traduttivi. In Cina invece, la discussione sul metodo traduttivo ha avuto origine con la traduzione di sutra buddhisti durante la dinastia Han.

Necessità di una disciplina accademica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1958, durante il secondo Congresso di Slavisti a Mosca, il dibattito tra gli approcci linguistici e letterari alla traduzione ha raggiunto un punto in cui come possibile soluzione è stato proposto l'inserimento di una scienza separata che sia in grado di studiare tutte le forme di traduzione, senza fare completamente parte della Linguistica o degli Studi Letterari.[3] All'interno della Letteratura Comparata, i seminari di traduzione sono stati promossi negli anni '60 in alcune università americane come l'Università dell'Iowa e Princeton.[4] A cavallo tra gli anni '50 e '60 comparvero i primi studi sistematici sulla traduzione orientati verso la linguistica. Nel 1958, i linguisti francesi Jean-Paul Vinay e Jean Darbelnet effettuarono un confronto contrastivo tra francese e inglese.[5] Nel 1964, la linguista Eugene Nida pubblicò Toward a Science of Translating, un saggio sulla traduzione biblica influenzato in una certa misura dalla grammatica trasformazionale del linguista Zellig Harris.[6] Nel 1965, J. C. Catford teorizzò la traduzione da una prospettiva linguistica.[7] Tra gli anni '60 e l'inizio degli anni '70, lo studioso ceco Jiří Levý e gli studiosi slovacchi Anton Popovič e František Miko lavorarono sugli stili della traduzione letteraria.[8]

Questi primi passi verso la ricerca sulla traduzione letteraria sono stati raccolti nell'articolo di James S. Holmes al Terzo Congresso Internazionale di Linguistica Applicata tenutosi a Copenhagen nel 1972. Infatti nell'articolo,The name and nature of translation studies, Holmes chiese il consolidamento di una disciplina separata e propose una classificazione del campo. Una "mappa" visiva della proposta di Holmes sarebbe stata successivamente presentata da Gideon Toury in Descriptive Translation Studies and beyond nel 1995. [9]

Prima del 1990, gli studiosi della traduzione avevano la tendenza a formare particolari scuole di pensiero, incentrate in particolare sui paradigmi prescrittivi, descrittivi e sulla teoria dello Skopos. Sin dalla "svolta culturale" (conosciuta anche con il termine "cultural turn") negli anni '90, la disciplina ha avuto la tendenza a suddividersi in campi di indagine distinti paralleli tra loro, In cui i progetti di ricerca attingevano l'uno dall'altro, ma anche da altre discipline accademiche.

Scuole di pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Le principali scuole di pensiero a livello di ricerca tendono a raggrupparsi attorno a concetti teorici fondamentali, la maggior parte dei quali sono diventati oggetto di dibattito.

Studi incentrati sull'equivalenza[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni '50 e '60, le discussioni riguardanti Teorie e metodi della traduzione erano prevalentemente concentrate sul modo migliore per raggiungere la cosiddetta "equivalenza". Il termine "equivalenza" aveva due significati distinti, corrispondenti a diverse scuole di pensiero. Nella tradizione russa per "equivalenza" si intendeva una corrispondenza "uno a uno" tra forme linguistiche, una coppia di termini tecnici o frasi, tale che "l'equivalenza" si opponeva a un intervallo di "sostituzioni". Tuttavia, nella tradizione francese di Vinay e Darbelnet, attingente a Charles Bally,"equivalenza" era il raggiungimento di un uguale valore funzionale, che generalmente richiedeva cambiamenti nella forma. Il concetto di equivalenza secondo J.C. Catford nel 1965 coincideva con quello della tradizione francese. Nel corso degli anni '70, i teorici russi adottarono il senso più ampio di "equivalenza" come qualcosa risultante dalle trasformazioni linguistiche.

Intorno allo stesso periodo, la Teoria interpretativa della traduzione,[10] introdusse la nozione di "senso deverbalizzato" ("deverbalized sense") in Teorie e metodi della traduzione, creando una distinzione tra corrispondenze di parola ed equivalenze di senso e mostrando la differenza tra le definizioni di parole e frasi nel dizionario (corrispondenze di parola) e il senso di testi o loro frammenti in un determinato contesto (equivalenze di senso).

Le discussioni sull'equivalenza accompagnarono tipologie di soluzioni di traduzione (chiamate anche "procedure", "tecniche" o "strategie"), come in Fedorov (1953) e Vinay e Darbelnet (1958). Nel 1958, l'opera di Loh Dianyang Traduzione: Principi e Tecniche (英汉翻译理论与技巧) attinse a Fedorov e alla linguistica inglese per presentare una tipologia di soluzioni di traduzione tra cinese e inglese.

In queste tradizioni, le discussioni dei modi per raggiungere equivalenza sono stati sostanzialmente prescrittive e hanno riguardato la formazione dei traduttori.

Studi descrittivi sulla traduzione[modifica | modifica wikitesto]

Studi descrittivi sulla traduzione (termine coniato dopo il libro di Toury del 1995 Descriptive translation studies) mirano a costruire una disciplina descrittiva empirica, al fine di riempire una sezione della mappa di Holmes. L'idea che la metodologia scientifica potesse essere applicabile ai prodotti culturali era stata sviluppata dai formalisti russi nei primi anni del XX secolo ed era stata recuperata da vari ricercatori in Letteratura comparativa. Ora è stata applicata alla traduzione letteraria. Parte di questa applicazione è stata la teoria del polisistema (Even-Zohar 1990[11]) in cui la letteratura tradotta è vista come un sottosistema del sistema letterario di ricezione o di destinazione. Gideon Toury basa la sua teoria sulla necessità di considerare le traduzioni come "fatti della cultura di destinazione" ai fini della ricerca. I concetti di "manipolazione"[12] e "mecenatismo"[13] sono stati sviluppati anche in relazione alle traduzioni letterarie.

La Teoria dello Skopos[modifica | modifica wikitesto]

Un altro mutamento di paradigma nella teoria della traduzione può essere datato in Europa a partire dal 1984. Quell'anno vide la pubblicazione di due libri in tedesco: Fondazione di una Teoria Generale della Traduzione di Katharina Reiss (scritto anche Reiß) e Hans Vermeer,[14] e Azione Translatoriale (Translatorisches Handeln) di Justa Holz-Mänttäri.[15] Da questi è nata quella che è nota come la teoria dello Skopos, la quale, invece di dare priorità all'equivalenza, dà priorità allo scopo che deve essere soddisfatto dalla traduzione.

Traduzione culturale[modifica | modifica wikitesto]

La svolta culturale segnò un ulteriore passo avanti nello sviluppo della disciplina. Fu delineato da Susan Bassnett e André Lefevere nel libro Translation - History - Culture e rapidamente rappresentato dagli scambi tra Teorie e metodi dell traduzione e altre aree di studio e concetti tra cui: studi di genere, cannibalismo, post-colonialismo[16] o studi culturali.

Il concetto di traduzione culturale deriva in gran parte dalla lettura di Salman Rushdie in The Location of Culture[17] di Homi Bhabha. La traduzione culturale è un concetto usato negli studi culturali per denotare il processo di trasformazione, linguistico o meno, in una determinata cultura. Il concetto utilizza la traduzione linguistica come strumento o metafora nell'analizzare la natura della trasformazione e dell'interscambio nelle culture. "Tuttavia, nonostante il fatto che la traduzione avvicini le culture, in ognuna di esse, ci sarà una chiara deformazione tra le culture".Template:Clarification needed

Eco-traduttologia[modifica | modifica wikitesto]

L'Eco-traduttologia è un orientamento di ricerca sviluppato da Hu Gengshen del Macao Polytechnic Institute. Questa vede la traduzione come il coinvolgimento nei processi di adattamento e selezione attraverso le culture, concentrandosi sull'integrità degli ecosistemi traduttologici e il ruolo centrale del traduttore. Suoi concetti chiave sono traduttore-centralizzato, bilancio ambientale e la traduzione come lavoro su trasferimenti testuali. L'Associazione Internazionale per la Ricerca Eco-traduttologia ha organizzato cinque simposi sull' eco-traduttologia e ha pubblicato il Journal of Eco-traductology (il giornale di Eco-traduttologia) dal 2011.[18]

Campi di indagine[modifica | modifica wikitesto]

Storia della traduzione[modifica | modifica wikitesto]

La storia della traduzione riguarda la storia dei traduttori come categoria professionale e sociale, oltre che la storia delle traduzioni come indicatori del modo in cui le culture si sviluppano, interagiscono e possono morire. Alcuni principi per la storia della traduzione sono stati proposti da Lieven D'hulst[19] Pym.[20] Grandi progetti nella storia della traduzione hanno incluso la Oxford History of Literary Translation in Inglese e Histoire des traductions en langue française.

Antologie storiche di teorie della traduzione sono state compilate da Robinson (2002)[21] per le teorie occidentali fino a Nietzsche; da D'hulst (1990)[22] per le teorie francesi, 1748-1847; da Santoyo (1987)[23] per la tradizione spagnola; da Edward Balcerzan (1977)[24] per l'esperienza polacca, 1440-1974; e da Martha Cheung (2006)[25] per il cinese.

Sociologia della traduzione[modifica | modifica wikitesto]

La sociologia della traduzione include lo studio di chi sono i traduttori, quali sono le loro forme di lavoro (controlli sul posto di lavoro) e a cosa possono dire i dati sulle traduzioni riguardo ai movimenti di idee tra le lingue..

Teorie e metodi della traduzione postcoloniale[modifica | modifica wikitesto]

Gli studi postcoloniali osservano le traduzioni tra una metropoli e le ex colonie, o tra un complesso di ex colonie..[26] Mettono radicalmente in dubbio il presupposto che la traduzione avvenga tra culture e lingue che sono profondamente diverse.

Studi di genere[modifica | modifica wikitesto]

Gli studi di genere osservano il genere dei traduttori stessi,[27] la natura di genere dei testi che traducono,[28] il possibile processo di traduzione di genere utilizzato, e le metafore di genere usate per descrivere la traduzione. Gli studi pioneristici sono di Luise von Flotow, Sherry Simon, e Keith Harvey.[29] La cancellazione o l’incapacità di cancellare forme pericolose di orientamento sessuale è un tema affrontato, ad esempio quando pensatori rinascimentali traducono autori antichi in un contesto cristiano.[30]

Etica[modifica | modifica wikitesto]

Nell’ambito dell’etica, si è discusso molto sui saggi di Antoine Berman and Lawrence Venuti che sono diversi sotto molti aspetti ma che concordano sull’idea di enfatizzare le differenze tra lingua di origine, di arrivo e cultura mentre si traduce. Entrambi sono interessati a come “l’altro culturale […] possa meglio conservare […] quella diversità”. .[31] In studi più recenti gli studiosi hanno applicato a questo tema il lavoro filosofico sull’etica e la soggettività di Emmanuel Levinas.[32] Dal momento che le sue pubblicazioni sono state interpretate in modi diversi, sono state ricavate varie conclusioni su questo concetto di etica della responsabilità. Alcuni sono arrivati alla convinzione che l’idea stessa di traduzione possa essere eticamente improbabile, mentre altri lo percepiscono come un invito a considerare la relazione tra l’autore (o il testo) e il traduttore più interpersonale, rendendola quindi un processo equo e reciproco. Parallelamente a questi studi è aumentata la consapevolezza generale della responsabilità del traduttore. Sempre più traduttori e interpreti sono visti come partecipanti attivi in confitti geopolitici, il che ha fatto sorgere la questione su come agire eticamente indipendentemente dalle loro stesse identità e giudizi. Ciò porta alla conclusione che la traduzione e l’interpretazione non possano essere considerate esclusivamente un processo di trasferimento di linguaggio, ma anche come attività orientate socialmente e politicamente.[33]

C’è un’opinione comune sul bisogno di un codice etico pratico che fornisca dei principi guida per ridurre le incertezze e aumentare la professionalità, come è già stato dichiarato in altre discipline (per l’etica medica militare o etica legale). Tuttavia, non c’è ancora una comprensione nitida del nucleo dell’etica in questo campo, le opinioni riguardo l’aspetto particolare di tale codice spaziano notevolmente.

Teorie e metodi della traduzione audiovisuale[modifica | modifica wikitesto]

Le teorie e metodi della traduzione audiovisuale (AVT) riguardano la traduzione in formato audio e/o video, come cinema, televisione, videogames e anche alcuni eventi live come performance dell’opera.[34] Il denominatore comune per gli studi in questo campo è che la traduzione è effettuata su vari sistemi semiotici, dato che i testi tradotti (chiamati testi semiotici)[35]) contengono messaggi che sono trasmessi su più di un canale semiotico, per esempio non solo attraverso il parlato o lo scritto, ma anche con il suono e/o immagini.[36] Le principali modalità di traduzione in fase di studio sono sottotitolaggio e doppiaggio, ma anche sopratitolaggio per l’opera e il teatro.[37]

Lo studio dell’accessibilità dei media è spesso considerato parte di questo campo,[38] con principale oggetto di studio le audio descrizioni per i non vedenti e ipovedenti, e sottotitoli per i non udenti o persone con problemi d’udito. Nelle teorie e metodi della traduzione audiovisuale, le varie condizioni e vincoli imposti dalle varie forme mediatiche e traduttive influenzano il modo in cui la traduzione è svolta, e ciò è spesso al cuore della maggior parte degli studi del processo dell’AVT. Molti ricercatori nel campo degli “AVT Studies” sono organizzati dall’European Association for Studies in Screen Translation (ESIST), dato che molti sono professionisti nel campo

Traduzione amatoriale[modifica | modifica wikitesto]

La traduzione amatoriale si riferisce alle attività di traduzione effettuate da traduttori non professionisti, solitamente con modi resi possibili grazie ad Internet.[39] Queste attività sono dilagate con la recente democratizzazione della tecnologia e la divulgazione dell'Internet. Iniziative di traduzione volontaria sono emerse in tutto il mondo, e fanno fronte a vari tipi di produzioni scritte e multimediali.

Normalmente non è richiesto che i volontari siano esperti in traduzione, ma anche traduttori specializzati possono contribuire, come nel caso di Translators without Borders.[40]

In base alla caratteristica che ogni studioso considera più importante, vari termini sono stati utilizzati per etichettare la traduzione non professionale. O'Hagan utilizza "contenuto generato dagli utenti" (Nel mondo anglosassone "user-generated translation"), "fan translation",[41] fan translation[42] e traduzione comunitaria.[39] Fernandez-Costales e Jiménez-Crespo preferiscono "Traduzione Collaborativa" (in originale "Collaborative Translation"),[43][44] mentre Pérez-Gonzalez la identifica come "sottotitolaggio amatoriale".[45] Pym propone che la differenza sostanziale tra questo tipo di traduzione e quella professionale dipenda dalla remunerazione, e suggerisce che dovrebbe essere chiamata traduzione volontaria.

.[46]

Alcuni delle più famose pratiche di traduzione non professionale gestite da fan sono il "Fansubbing" (traduzione amatoriale non autorizzata), Fandubbing (doppiaggio di un'opera audiovisiva realizzato da fan), ROM hacking (processo di modifica dell'immagine ROM di un videogioco) o Fan translation (o traduzione amatoriale) e Scanlation (qualunque genere di fumetto tradotto dalla lingua originale scannerizzato ed edito da parte di un gruppo di fan, e distribuito gratuitamente via Intenet). Queste pratiche sono principalmente supportate da un gran numero di sostenitori (Fan base), nonostante importanti progetti non professionali richiedano modelli di approvvigionamento esterno (Crowdsourcing) e siano controllati da compagnie e organizzazioni. Dal 2008 Facebook usa l'approvvigionamento esterno per far tradurre le sue pagine dagli utenti, e le conferenze TED hanno istituito la "open translation project TED Translators",[47] in cui volontari della piattaforma Amara[48] per creare sottotitoli online per i TED talks.

Localizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli studi di localizzazione riguardano il modo in cui le moderne industrie linguistiche traducono e adattano ("localizzano") testi tecnici nelle lingue, adattandoli per un locale specifico (una area precisa definita dalla varietà del linguaggio e vari parametri culturali). La localizzazione solitamente riguarda software, documentazione del prodotto, siti web e videogames, dove la componente tecnologica è la chiave. Un concetto chiave della localizzazione è l'internazionalizzazione, in cui il prodotto iniziale è privato delle sue caratteristiche tradizionali/culturali in modo che possa essere localizzato in varie lingue.

La formazione del traduttore[modifica | modifica wikitesto]

Studi di interpretazione[modifica | modifica wikitesto]

La disciplina degli Studi di Interpretazione è spesso citata come sorella delle Teorie e Metodi della Traduzione. Ciò è dovuto alle somiglianze tra le due discipline, che consiste nel trasferimento di idee da una lingua all'altra. Infatti, interpretare come attività è stata considerata per lungo tempo come una forma di traduzione specializzata. Prima che fosse scientificamente provato che gli Studi di Interpretazione si fossero emancipati gradualmente dalle Teorie e Metodi della Traduzione nella seconda metà del 20° secolo. Mentre essi erano fortemente orientati verso il quadro teorico delle Teorie e Metodi della Traduzione,[49] gli Studi di Intepretazione si sono sempre concentrati sull'aspetto pratico e pedagogico dell'attività.[50] Ciò ha portato alla progressiva emancipazione della disciplina e al consecutivo sviluppo di un quadro teorico separato e basato -come le Teorie e Metodi della Traduzione- su presupposti interdisciplinari. Gli Studi di Interpretariato hanno sviluppato diversi approcci e hanno subito vari cambi di modello,[51] portando al recente aumento di studi sociologici di interpreti e dei loro lavori (e condizioni lavorative).

Prospetti futuri[modifica | modifica wikitesto]

Le teorie e metodi della traduzione si sono sviluppati a fianco della crescita delle scuole di traduttori e di corsi a livello universitario. Nel 1995, uno studio di 60 paesi ha rivelato che c'erano 250 enti a livello universitario che offrivano corsi in traduzione e interpretazione. .[52] Nel 2013, lo stesso database ha stilato una lista di 501 istituzioni per la formazione dei traduttori.[53] Di conseguenza, c'è stato un aumento di conferenze sulla traduzione, translation journals giornali sulla traduzione e pubblicazioni. La visibilità acquisita dalla traduzione ha anche portato allo sviluppo di associazioni nazionali e internazionali sulle teorie e metodi della traduzione. Dieci di queste associazioni hanno formato l'International Network of Translation and Intrepreting Studies Associations (INTISA) nel Settembre 2016.

Il continuo accrescersi di tipologia di paradigmi viene indicato come una delle possibili cause di conflitto all’interno della disciplina. Già nel 1999, il divario concettuale tra gli approcci non-essenzialistici ed empirici fu oggetto di discussione al Vic Forum sulla formazione dei traduttori e interpreti: New Directions for the Millennium.The discussants, Rosemary Arrojo and Andrew Chesterman, explicitly sought common shared ground for both approaches.[54]

Gli studi interdisciplinari hanno portato alla creazione di nuovi possibili paradigmi, come la maggior parte delle teorie sviluppate che si sono arricchite grazie al contatto con altre discipline quali la linguistica, la letteratura comparativa, gli studi culturali, la filosofia, la sociologia, o la storiografia.[55]

Una seconda fonte di conflitto nasce dalla rottura tra teoria e pratica. Poiché il prescrittivismo dei primi studi da spazio al descrittivismo e alla teorizzazione, i professionisti vedono una minore applicabilità degli studi. Allo stesso tempo, la valutazione della ricerca universitaria dà poca se non alcuna importanza all’esercizio della traduzione..[56]

Le teorie e metodi hanno mostrato una tendenza ad ampliare i loro campi d’inchiesta, e ci si aspetta che quest’evoluzione continui. Questo riguarda in particolare le estensioni negli adaptation studies, nelle traduzioni interlingua, nelle traduzioni tra sistemi semiotici (dalle immagini al testo fino alla musica, per esempio), e nella traduzione come forma di ogni interpretazione e di conseguenza di ogni comprensione, come suggerito dall’opera di Roman Jakobson. the work of Roman Jakobson.

Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]

Riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Holmes, James S. (1972/1988). The Name and Nature of Translation Studies. In Holmes, Translated! Papers on Literary Translation and Translation Studies, Amsterdam: Rodopi, pp. 67–80.
  2. ^ Munday, Jeremy. 2008. Introducing Translation Studies. London and New York: Routledge. pp. 4
  3. ^ Cary, Edmond. 1959. '"Andréi Fédorov. Introduction à la théorie de la traduction." Babel 5, p. 19n.
  4. ^ Munday, Jeremy. 2008. Introducing Translation Studies. London and New York: Routledge. pp. 8
  5. ^ Vinay, Jean-Paul and J.Darbelnet. 1958/1995. Comparative Stylistics of French and English: A Methodology for Translation. Amsterdam and Philadelphia: John Benjamins.
  6. ^ Nida, Eugene. 1964. Toward a Science of Translating. Leiden: EJ Brill.
  7. ^ Catford, J.C., (1965). A Linguistic Theory of Translation. London: Longman.
  8. ^ Levý, Jiří (1967). Translation as a Decision Process. In To Honor Roman Jakobson. The Hague: Mouton, II, pp. 1171–1182.
  9. ^ Toury, Gideon (1995). Descriptive Translation Studies and beyond. Amsterdam and Philadelphia: John Benjamins.
  10. ^ Lederer Marianne (2003). Translation – The Interpretive Model, Manchester: St. Jerome.
  11. ^ Even-Zohar, I. (1990b) "Polysystem theory," Poetics Today 11(1): 9-26 LINK
  12. ^ Hermans, T. (ed.) .1985. 'The Manipulation of Literature: Studies in Literary Translation'. London and Sydney: Croom Helm.
  13. ^ Lefevere, A. 1992. 'Translation, Rewriting, and the Manipulation of Literary Fame'. London and New York: Routledge.
  14. ^ Reiss, Katharina (1989). "Text Types, Translation Types and Translation Assessment." In: Chesterman, Andrew (ed.) (1989). Readings in Translation Theory. Helsinki: Finn Lectura
  15. ^ Pym, Anthony. 2008. Exploring Translation Theories. London and New York: Routledge. 47
  16. ^ Robinson, Douglas. (1997). Translation and Empire: Postcolonial Theories Explained. Manchester: St. Jerome.
  17. ^ London and New York: Routledge, 1994.
  18. ^ House, Juliane. Translation as Communication across Languages and Cultures. London and New York: Routledge, 2015, p. 30.
  19. ^ D'hulst, L. (2014). Essais d'histoire de la traduction. Avatars de Janus. Paris: Classiques Garnier.
  20. ^ Pym, Anthony. 1998/2014. Method in Translation History. London and New York: Routledge.
  21. ^ Robinson, Douglas, ed. (2002), Translation Theory From Herodotus to Nietzsche. Manchester: St. Jerome.
  22. ^ D'hulst, L. (1990). Cent ans de théorie française de la traduction: de Batteux à Littré (1748-1847). Lille: Presses Universitaires du Septentrion.
  23. ^ Santoyo, Julio-César. 1987. Teoria y critica de la traduccion : antologia. Bellaterra: Publicacions de la Universitat Autònoma de Barcelona.
  24. ^ Edward Balcerzan, ed., Pisarze polscy o sztuce przekładu, 1440–1974: Antologia (Polish Writers on the Art of Translation, 1440–1974: an Anthology), Poznań, Wydawnictwo Poznańskie, 1977.
  25. ^ Cheung, Martha. 2006. Anthology on Chinese Discourse on Translation. Manchester: Saint Jerome.
  26. ^ Robinson, Douglas. 1997. Translation and Empire: Postcolonial Approaches Explained. Manchester: St. Jerome.
  27. ^ von Flotow, Luise. 2011. Translating women. Ottawa: University of Ottawa Press.
  28. ^ Simon, Sherry. 1996. Gender in translation. London and New York: Routledge; Von Flotow, Luise. 1997. Translation and gender: translating in the "era of feminism" . Manchester: St. Jerome;
  29. ^ Harvey, Keith. 1998. "Translating Camp Talk," in Translation and Minority, ed. Lawrence Venuti (Manchester,: St. Jerome), 295-320.
  30. ^ Reeser, Todd W. 2016. Setting Plato Straight: Translating Ancient Sexuality in the Renaissance. Chicago: University of Chicago Press.
  31. ^ Venuti, Lawrence (1995). The Translator's Invisibility: A History of Translation. London and New York: Routledge. P. 306. ('s%20invisibility.%20history%20of%20translation.pdf Read full version here)
  32. ^ Larkosh, Christopher (2004): "Levinas, Latin American Thought and the Futures of Translational Ethics." TTR: traduction, terminologie, rédaction. Vol. 17, nº 2, 27-44
  33. ^ Inghilleri, Moira; Maier, Carol. 2001. "Ethics." In: Routledge Encyclopedia of Translation Studies. New York & London: Routledge.
  34. ^ Pedersen, Jan. 2010. "Audiovisual Translation – In General and in Scandinavia".
  35. ^ Gottlieb, Henrik. 2001. Screen Translation: Six studies in subtitling, dubbing and voice-over.
  36. ^ Pérez-González. Luis. 2014. Audiovisual Translation – Theories, Methods and Issues. London & New York: Routledge
  37. ^ Vervecken, Anika. 2012. "Surtitling for the Stage and Directors’ Attitude: Room for Change".
  38. ^ Remael, Aline, Pilar Orero & Mary Carroll. 2012. Audiovisual Translation and Media Accessibility at the Crossroads: Media for All 3. Amsterdam & New York: Rodopi.
  39. ^ a b Community Translation: Translation as a social activity and its possible consequences in the advent of Web 2.0 and beyond, in Linguistica Antverpiensia, vol. 10, 2011.
  40. ^ Translators without Borders, su twb.translationcenter.org.
  41. ^ . Evolution of User-generated Translation: Fansubs, Translation Hacking and Crowdsourcing, in Journal of Internationalisation and Localisation, vol. 1, 2009, pp. 94–121.
  42. ^ Fan Translation Networks: An Accidental Training Environment?, in Translator and Interpreter Training: Methods and Debates, pp. 158–183.
  43. ^ Collaborative Translation Revisited: Exploring the Rationale and the Motivation for Volunteer Translation, in Forum - International Journal of Translation, vol. 1, n. 10, 2012, pp. 115–142.
  44. ^ Collaborative and volunteer translation and interpreting, in Researching Translation and Interpreting.
  45. ^ Amateur subtitling as immaterial labour in digital media culture: An emerging paradigm of civic engagement, in Convergence: The International Journal of Research into New Media Technologies, vol. 19, n. 2, 2013, pp. 157–175.
  46. ^ Translation research terms: a tentative glossary for moments of perplexity and dispute, in Translation Research Projects 3, 2011, pp. 75–110.
  47. ^ TED Open Translation Project, su ted.com.
  48. ^ Amara, su amara.org.
  49. ^ Zufall und Gesätzmäßigkeit in der Übersetzung, Leipzig, Leipzig Verl. Enzyklopädie, 1968.
  50. ^ Pédagogie Raisonnée de l'Interprétation, Brussels, Didier Érudition, 1989.
  51. ^ The turns of Interpreting Studies, in Efforts and Models in Interpreting and Translation Research: A tribute to Daniel Gile, ed. Chesterman/andrew, Gerzymisch-Arbogast/Heidrun, 2009, pp. 25–46.
  52. ^ Caminade, M. and A. Pym. 1995. "Les formations en traduction et interpretation. Essai de recensement mondial". In Traduire. Paris: Société Française des Traducteurs
  53. ^ Translator-Training Institutions, su est-translationstudies.org. URL consultato il 19 April 2018.
  54. ^ Chesterman, A. and R. Arrojo (2000), ‘Shared ground in translation studies’, Target 12.1:151–60.
  55. ^ Gile, Daniel. 2004 "Translation research versus interpreting research: kinship, differences and prospects for partnership". In Christina Schäffner (ed.), ‘Translation Research and Interpreting Research: Traditions, Gaps and Synergies’. Clevedon: Multilingual Matters. pp. 10–34.
  56. ^ Munday 2010. p.15.

Ulteriori letture[modifica | modifica wikitesto]

Link esterni[modifica | modifica wikitesto]

Il parametro "traductology" non corrisponde a nessun progetto riconosciuto dal template;