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Giorgio Cencetti (Roma, 30 gennaio 1908Roma, 13 giugno 1970) è stato un paleografo e archivista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Edoardo Cencetti e di Francesca Monti, si laureò in giurisprudenza nel 1929 e in seguito in lettere. Negli anni tra il 1925 e il 1926, prima della laurea, fu insegnante provvisorio e tra il 1931 e il 1932, prese servizio presso le scuole elementari di Tor di Quinto. La morte del padre minò le condizioni economiche della famiglia e Cencetti fu costretto a chiedere l'abilitazione all'insegnamento della stenografia, e a interrompere il corso di studi in lettere.

Si accostò allo studio della paleografia e della diplomatica prima a Roma seguendo gli insegnamenti di Vincenzo Federici e poi a Bologna con i corsi di Pietro Torelli, professore ordinario di storia del diritto a Firenze. Significativi per la formazione di Cencetti ebbero grande rilievo lo studio attento della produzione di Luigi Schiaparelli, e, più tardi, le suggestioni provenienti da H. Steinacker.

Nel 1933 entrò come archivista all'Archivio di Stato di Bologna, struttura della quale fu direttore. Affiancò al lavoro burocratico un'intensa attività di ricerca; nel 1933 collaborò alla mostra del Digesto e dello Studio di Bologna ed a quella degli Statuti delle arti; tra il 1934 e il 1935 realizzò il censimento delle più antiche carte bolognesi e l'inventario delle carte Aldini; tra il 1936 e il 1937 redasse la bibliografia degli statuti di Bologna e Romagna.

Nel 1941 otteneva la libera docenza in paleografia, e concludeva gli esami del corso di lettere e la dissertazione di laurea, che ritenne però opportuno non sostenere. Nello stesso anno aveva l'incarico di paleografia e dottrina archivistica presso la scuola annessa all'Archivio di Stato di Bologna, e dal 1944 anche quello di paleografia presso la facoltà di lettere e nel 1951 entrò in ruolo per queste stesse materie.

Durante il secondo conflitto mondiale si impegnò nel recupero del materiale archivistico di Villa Talon, e nella organizzazione dei nuovi archivi dalmati attraverso il censimento e il recupero del materiale di Cattaro, Cherso, Fiume e Zara. Questa sua esperienza fece sì che, nel 1948, fu delegato dal governo italiano per l'esecuzione del trattato di pace con la Iugoslavia in materia archivistica. A Bologna, svolse una intensa attività didattica, con l'insegnamento di storia del cristianesimo e poi di storia moderna; tenne lezioni di paleografia e diplomatica presso la Libera scuola di scienze storiche Ludovico Antonio Muratori di Verona; e a Roma, presso la Scuola speciale per bibliotecari ed archivisti, insegnò bibliografia e biblioteconomia, poi storia del libro e delle biblioteche, e archivistica speciale. Sono di questo periodo le sue ricerche più significative sulla storia della scrittura.

Nel 1959 vinse il concorso per la cattedra di paleografia e diplomatica presso l'Università degli studi di Roma, dove a partire dal 1966 fu inoltre preside della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari; fu direttore dell'istituto di paleografia e diplomatica e collaborò con il Comitato internazionale di paleografia. Dal 1966 al 1970, su nomina ministeriale, fece parte del Consiglio superiore delle accademie e biblioteche.

La sua azione didattica fu caratterizzata da una forte umanità che permise in pochi anni a creare una scuola di ricerca promotrice di molteplici iniziative, tra cui la pubblicazione delle carte dell'abbazia di S. Croce di Sassovivo, che era stata proposta da F. Bartoloni ed il cui primo volume, a cura di Cencetti, uscì postumo a Roma nel 1973.

Grazie allo studio e all'approfondimento continuo della conoscenza delle carte bolognesi, egli si specializzò nella pubblicazione di fonti documentarie, poi nel lavoro di riordinamento e nell'edizione di inventari.

Condusse significativi studi sul significato ed il valore giuridico della documentazione, di particolare interesse sono gli studi condotti sul contratto di enfiteusi nel territorio bolognese. Fu spinto dalla curiosità culturale ed erudita ad espandere la propria produzione scientifica: storia dell'università di Bologna, storia della stampa, sfragistica, libro manoscritto e storia della scrittura.

Nell'ambito della paleografia latina, in particolare con le opere Lineamenti di storia della scrittura latina e Vecchi e nuovi orientamenti nello studio di paleografia, nelle quali propose il concetto di "canonizzazione", fu precursore del concetto di "addensamento calligrafico" di Bernhard Bischoff, che cambiò la comprensione dello sviluppo della scrittura latina tardo antica e altomedievale.

In numerosi scritti Cencetti si concentrò sulla definizione della funzione dell'archivio e sulla teorizzazione del metodo storico nell'ordinamento degli archivi.

Dopo una breve improvvisa malattia, Cencetti morì a Roma il 13 giugno 1970.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Lineamenti di storia della scrittura latina. Dalle lezioni di Paleografia (Bologna, a. a. 1953-1954), ristampa a cura di Gemma Guerrini Ferri, con indici e aggiornamento bibliografico, Bologna, Pàtron 1997.
  • Notariato medievale Bolognese. Tomo I: Scritti di Giorgio Cencetti [Studi storici sul notariato italiano, III], Roma 1977.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Miscellanea in memoria di Giorgio Cencetti. (Università degli studi di Roma. Scuola speciale per archivisti e bibliotecari). Bottega d'Erasmo, Torino 1973.
  • Giulio Battelli, Giorgio Cencetti, in Studi romani, XVIII(1970), pp. 477 s.;
  • Massimo Miglio. Cencetti, Giorgio. In: Dizionario biografico degli italiani. Vol. 23. Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 1979, p. 508-509;
  • Gianfranco Orlandelli. Giorgio Cencetti. «Atti e memorie / Deputazione di storia patria per le province di Romagna», n.s., 21 (1970), p. 239-242. Pubblicato nel 1972;
  • Giuseppe Plessi, Giorgio Cencetti, in Culta Bononia, II(1970). pp. 277-85;
  • Giuseppe Plessi. Giorgio Cencetti a dieci anni dalla morte. «Studi romagnoli», 31 (1980), p. 453-459 (pubblicato nel 1983);
  • Armando Petrucci. Ricordo di Giorgio Cencetti. «Bollettino d'informazioni AIB», 10 (1970), n. 2, p. 105-107;
  • Alessandro Pratesi. Per Giorgio Cencetti. «Accademie e biblioteche d'Italia», 38 (1970), n. 4/5, p. 245-449;
  • Alessando Pratesi, Ricordo di Giorgio Cencetti, in La scuola nell'Occidente latino dell'Alto Medioevo (15-21 apr. 1971), I, Spoleto 1972, pp. 113-124;
  • Alessandro Pratesi. Ricordo di Giorgio Cencetti. «Clio», 7 (1971), n. 1, p. 5-12;
  • Alessandro Pratesi. Giorgio Cencetti dieci anni dopo: tentativo di un bilancio. «Scrittura e civiltà», 4 (1980), p. 5-17;
  • Alessandro Pratesi, Giorgio Cencetti, in Miscellanea, cit., pp. VII-IX;
  • Leopoldo Sandri, Ricordo di Giorgio Cencetti, in Rassegna degli Archivi di Stato, XXX(1970), pp. 442-443;

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]