Utente:FallenMiles/Esame-Condotta Militare

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Profilo di capitano antico detto Il condottiero, disegno di Leonardo da Vinci

Per condotta militare si intendeva un contratto militare in cui un capitano o condottiero, generalmente di nobili origini, stabiliva le condizioni per le quali avrebbe concesso i suoi servizi militari ad una parte terza, di solito altri condottieri, stati o signorie. Utilizzato principalmente nel Rinascimento in ambito italiano, le prime attestazioni di questa pratica si possono però già trovare durante la Guerra dei Cent'anni, in cui sia francesi che inglesi utilizzarono molte compagnie di ventura da tutto il continente (Nota). Patti simili risultano essere stati stilati anche dalla Repubblica di Venezia nel 1336, durante le prime fasi della guerra contro Mastino II della Scala (Nota Mallett Organizzazione Militare).

Le prime condotte militari vengono collocate dagli storici fra gli anni sessanta e gli anni settanta del XIII secolo. All'inizio furono stipulate principalmente con compagnie straniere (ungheresi, francesi ed inglesi), generalmente più grandi ed esperte di quelle italiane, nonché ritenute più affidabili da un punto di vista politico. Ma a partire dagli anni sessanta e settanta del XIV secolo, i capitani stranieri iniziarono a diminuire e il vuoto venne colmato da condottieri di origine italiana. Tale fenomeno può essere spiegato attraverso diversi fattori, dalle nuove guerre che scoppiavano in altre zone d'Europa, alle ridotte disponibilità economiche dei potentati italiani, dovute alla depressione economica della penisola nella seconda metà del XIV secolo. Grazie alle competenze che gli italiani erano riusciti ad attingere in questo secolo sotto l'egida delle compagnie straniere, le compagnie di ventura comandate da condottieri nostrani iniziarono a colmare il vuoto lasciato dalle compagnie d'Oltralpe, divenendo uno degli attori principali della politica italiana del Rinascimento. (Nota Mallett Il Condottiero).

Caratteristiche

[modifica | modifica wikitesto]

Il contratto della condotta non era esclusiva dell'ambito militare, ma venivano anche usate nell'ambito produttivo e nelle assunzioni di specialisti, come insegnanti e professori universitari (Nota Mallett). La condotta militare quindi, più che essere un nuovo strumento, fu il reimpiego in ambito bellico di un forma di contratto già in uso.

Nella condotta militare i vari contrenti ed il capitano si accordavano su specifici aspetti: la grandezza, l'equipaggiamento e la qualità della compagnia con cui il servizio doveva essere reso, i diversi livelli di remunerazione, le indennità addizionali, le trattenute fisse che sarebbero state imposte e la durata del servizio, nonché diversi divieti che la parte contraente imponeva al capitano.

Per quanto riguarda più specificatamente il pagamento, la condotta militare poteva avere diverse accezioni:

  • a soldo disteso, ovvero quando il capitano era direttamente sotto il comando del contraente;
  • a mezzo soldo, quando il condottiero aveva maggiore autonomia ma con una minore paga;
  • in aspetto, dove al periodo di servizio effettivo si aggiungeva poi un lasso di tempo in cui la controparte aveva il diritto a rinnovare o meno la condotta. (Nota)

A dispetto di quanto appena detto però, le condotte militari non possono essere considerate come un contratto stabile con le proprie specificità irremovibili, ma rispecchiavano una situazione altamente flessibile, in quanto il contratto poteva essere suddiviso in condotta principale, subcondotte e singoli armigeri (Nota Irace).

Ma la ricompensa del servizio poteva anche differire dal mero aspetto pecuniario,

Condotta come strumento politico

[modifica | modifica wikitesto]

si sottoponevano fornendo uomini in armi e mezzi ad un richiedente, che era di solito un altro condottiero o il capo di uno stato o di una signoria. Sorta come rapporto di lavoro subordinato venne nel tempo a mutare per assumere la forma di trattato bilaterale: una parte offriva per un certo numero di anni una buona paga e dall'altra si otteneva amicizia e truppe disposte a combattere.

I comandanti, oltre alla ricompensa per i loro servigi, ottenevano spesso in cambio interi feudi, città o importanti ricompense.

I Gonzaga di Mantova, i Da Montefeltro di Urbino, i Bentivoglio di Bologna, durante la loro storia, utilizzarono le condotte militari per ampliare i loro confini e le loro ricchezze.

Chiamate anche "Brigate di Condotta" per distinguerle dalle truppe regolari, la loro fama non era certo delle migliori. La storia ci ha lasciato parecchie testimonianze riguardanti tali truppe, le quali non erano particolarmente note riguardo al concetto di fedeltà. Infatti, in molte battaglie, è noto come molte di queste brigate lasciarono il proprio padrone, vuoi perché si erano accordate con altre brigate per risparmiarsi a vicenda la vita, vuoi perché cambiavano padrone. Esse erano formate da cavalleria pesante, fanteria (sia pesante che leggera) e da balestrieri. Oltre ad essere conosciute per la loro bassa fedeltà (abbastanza normale in quanto mercenari), si distinguevano anche per le loro vesti molto colorate e ricercate, come i Lanzichenecchi e le Guardie svizzere. Hanno monopolizzato gli eserciti italiani, e quindi le guerre in Italia, tra il XV ed il XVI secolo.

  • Vespasiano Gonzaga e il ducato di Sabbioneta [atti del Convegno, Sabbioneta-Mantova, 12-13 ottobre 1991], 1993, a cura di Ugo Bazzotti, Daniela Ferrari, Cesare Mozzarelli, Mantova.
  • Comune di Bozzolo; Gruppo Culturale Per Bozzolo (a cura di), Il Principe e la Città. Giulio Cesare Gonzaga di Bozzolo, Modena, 1994. ISBN non esistente
  • Cesare Marchi, Giovanni dalla Bande Nere, Milano, 1981. ISBN non esistente
  • Michael E. Mallett, Signori e mercenari. La guerra nell'Italia del Rinascimento, Bologna, Storica paperbacks Il Mulino, 2013. EAN 9788815247452

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Milano e Bologna dopo il 1455. Scambi militari, condotte e diplomazia. (PDF) [collegamento interrotto], su centri.univr.it.