Utente:Elisabetta Sposito/Anna Dado Saffiotti

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Anna Dado Saffiotti (Mazara del Vallo, 26 novembre 1890Mazara del Vallo, 7 febbraio 1982) è stata un medico italiano[1], prima donna medico mazarese; rivestì il ruolo di ufficiale medico della Croce Rossa Italiana durante la Grande Guerra[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Mazara del Vallo, cittadina dell'estrema punta della Sicilia, primogenita dei sette figli di Garibaldi Dado e Rosa Fiocchi. Il suo nome come quello del padre, derivano dalla fede garibaldina del nonno paterno.[1]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Anna Dado Saffiotti ebbe una formazione completa frequentando le scuole elementari e medie a Mazara del Vallo, successivamente il Liceo Classico " Leonardo Ximenes" di Trapani ed infine la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Palermo.[1] Il 5 aprile 1916, a seguito di un ricorso, discusse la tesi “La Amenorrea nelle varie malattie”, durante una sessione anticipata riservata agli studenti che sarebbero dovuti partire per la guerra, pur essendo “Non uomo pronto per andare al fronte".[1] Considerando che fu la prima donna laureanda presso l'Università di Palermo, il suo diploma di laurea venne stampato al maschile e corretto a mano al femminile. In particolare " DAL SIG." venne corretto " DALla SIGN.na" e "figlio di" in "figlia di".[3]

Anna Dado e la Croce Rossa Italiana durante la Grande Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Subito dopo aver conseguito la laurea, il 29 aprile 1916, venne firmata la sua nomina nel Ruolo Speciale del Personale direttivo della Croce Rossa Italiana in qualità di "medico assistente pel Servizio degli Ospedali territoriali (numero di matricola 40).[4] A testimoniare il servizio prestato è un documento conservato presso l'Ufficio Storico del Comitato CRI di Torino. Il testo riporta il nome di 45 giovani dottoresse in una lista dal titolo "Ruolo speciale delle laureate in medicina arruolate per il servizio negli ospedali territoriali" fino al 1918.[5] La Dottoressa Dado compare al numero 28. L'annessione delle donne medico al personale della Croce Rossa fu espressamente voluta dalla Sanità militare, che, con un documento del 25 Gennaio 1916, manifestò il bisogno di ulteriore personale medico presso gli ospedali di riserva e presso quelli territoriali, a causa dell'incessante quantità di malati e feriti. L'organico del corpo sanitario, infatti, all'inizio del conflitto era del tutto insufficiente e non arrivava al migliaio di ufficiali; si trattava di un problema rilevante che tentò di essere risolto con l'obbligo di leva fino alla classe 1876 e ben tre concorsi banditi per 160 posti da Tenente Medico effettivo.[6] Fu la carenza di uomini in rapporto al crescente numero di pazienti a richiedere anche l'intervento delle donne. Nel documento si può leggere chiaramente:"Alcune direzioni di ospedali per motivi urgenti di servizio si sono trovate nella necessità di richiedere l'opera di dottoresse in medicina e chirurgia e fin'anco di studentesse di 5° e 6° anno, per provvedere d'urgenza ai servizi medico-chirurgici reclamati da subitanea e numerosa affluenza di malati e feriti". Viene inoltre precisato che le dottoresse assunte avevano diritto a ricevere uno stipendio pari a quello di un Sottotenente, mentre le studentesse pari ai 4/5 di quest'ultimo.[7] La Dott.ssa Dado prestò servizio presso l'Ospedale di Guerra n.44 di Palermo, come attesta un documento cartaceo del 24 Novembre 1917 del Comitato Centrale di Croce Rossa di Roma ed una fotografia che ritrae Anna Dado in un'uniforme costituita da copricapo e gonna circondata da una decina di uomini.[8] Avendo prestato servizio, come ci attesta la suddetta lista dell'Ufficio storico di Torino, in un Ospedale Territoriale, Anna Dado non venne coinvolta nel servizio sulla linea di fuoco. Gli Ospedali Territoriali rappresentavano l'ultima linea dei presidi sanitari militari, preceduti, avvicinandosi al fronte, dagli Ospedali Civili, da quelli per le malattie infettive, dalle Infermerie dei comandi da tappa (in seconda linea) e dagli ospedaletti ed ospedali da campo (in prima linea).[9] La partecipazione della C.R.I. durante la Grande Guerra , in stretta collaborazione con la Sanità militare, comportò in totale la mobilitazione di 1163 Ufficiali medici,427 amministrativi, 165 farmacisti e 273 Ufficiali automobilisti. Quanto alle celebri infermiere volontarie alla fine del 1919 il loro numero ammontava a 10.000, comprendendo anche le infermiere delle Scuole Samaritane, inglobate nelle II.VV. di Croce Rossa per volere del Ministero della Guerra, tutte subordinate all'autorità dell'Ispettrice Generale Elena di Francia, Duchessa D'Aosta.[10]

Ricoprendo sempre un Ruolo con il n. 40 tra il personale direttivo della Croce Rossa, la Dott.ssa Dado prestò successivamente servizio in Puglia presso la città di Molfetta, comune nelle vicinanze di Bari.[1]

Incarico da Ufficiale Sanitario[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1920 a seguito della Grande Guerra, intraprese presso l'Università di Palermo un corso per diventare Ufficiale Sanitario, ricoprendo questa carica per il comune natio di Mazara del Vallo a seguito della vittoria di un concorso. Mantenne il suo incarico fino al pensionamento, sopraggiunto nel 1964. Nei suoi compiti da Ufficiale rientrava anche l'attività di medico di porto, a cui spettava il controllo dello stato igienico delle navi che attraccavano. Contemporaneamente a questo ruolo tenne lezioni di igiene e puericultura presso il Liceo Ginnasio Statale "G.G. Andria" di Mazara del Vallo.[11]

Personalità e vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Anna Dado si sposò con Vincenzo Saffiotti, un farmacista facente parte anche lui della Croce Rossa Italiana, venuto a mancare poco dopo la nascita dell'ultimo figlio, il 25 luglio 1932, lasciandola vedova e senza mezzi di fortuna a parte la sua professione.[11] La Dott.ssa Dado viene ricordata dai familiari come una donna dal forte spirito d’integrità, coraggio e profondo amore verso i suoi sei figli.

Onorificenze[11][modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Branca 2015, p.22.
  2. ^ Branca 2015, p.16.
  3. ^ Branca 2015 p. 16.
  4. ^ Branca 2015, p. 16.
  5. ^ Branca 2015, p. 25.
  6. ^ De Napoli 1989, p. 56-57.
  7. ^ Comitato Centrale Croce Rossa Italiana, Circolare 5276 Ospedale Territoriale, in Atti degli archivi CRI di Roma, 25 gennaio 1916.
  8. ^ Branca 2015, p. 16, p.14, p. 23.
  9. ^ Atti del Congresso- la sanità militare nella storia di Italia 2014, p.187.
  10. ^ Emilia Anselmi Malatesta, segretaria di S.A.R. la Duchessa D'Aosta, Infermiere volontarie e loro azione spiegata durante la guerra, in manoscritti/CRI/1/0195/CRI_IIVV_1_0195a.jpg, 1919.
  11. ^ a b c Branca 2015, p.24.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Atti degli Archivi del Comitato Centrale di Croce Rossa Italiana di Roma.
  • Atti del Congresso- la sanità militare nella storia di Italia, 2014.
  • Elena Branca (a cura di Massimo Cappone), Appunti di studio, Dottoresse al fronte? La C.R.I. e le donne medico nella Grande Guerra: Anna Dado Saffiotti e le altre, Associazione Nazionale della Sanità Militare Italiana, Torino 2015.
  • Domenico De Napoli, La sanità militare in Italia durante la I Guerra mondiale, Editrice Apes, Marina di Minturno (LT), Dicembre 1989.
  • Emilia Anselmi Malatesta, Infermiere volontarie e la loro azione spiegata durante la guerra, 1919.
  • Mario Mariani, La Croce Rossa Italiana, L'epopea di una grande istituzione, Le scie Mondadori, Cles (TN), Febbraio 2006.

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