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Prova pagina Progetto Valle di Susa Tesori di Arte e di Cultura Alpina Valle di Susa. Tesori di Arte e di Cultura Alpina è un innovativo progetto di valorizzazione culturale del territorio della Valle di Susa, ricco di monumenti culturali, castelli e fortificazioni, importanti centri di arte sacra, antiche tradizioni. Si occupa di dare vita a molteplici iniziative integrate per la fruizione e gestione di questo notevole patrimonio, erede della storia di una Valle Alpina che da due millenni almeno è ponte tra Italia e Europa, tra culture e aree geografiche diverse ma con una propria specifica identità. Il progetto coinvolge su base volontaria i vari attori del patrimonio storico-artistico e culturale-materiale locale ed ha ottenuto l’adesione delle comunità locali, degli enti preposti alla tutela, di soggetti pubblici e privati [1]. La Regione Piemonte il 17 novembre 2003 ha approvato le linee di indirizzo contenute nella Dichiarazione di intenti per la realizzazione del progetto Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina.

I temi della valorizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il patrimonio culturale è stato organizzato in quattro filoni tematici:

Arte Sacra[modifica | modifica wikitesto]

In quest’area, ponte fra Francia e Italia, sono numerosi i monumenti di arte sacra come la Sacra di San Michele - monumento simbolo della Regione Piemonte-, le Abbazie della Novalesa, di San Giusto di Susa, di Sant'Antonio di Ranverso, le antiche Certose come Montebenedetto, insieme a un cospicuo patrimonio diffuso di cappelle affrescate, alcune delle quali inserite nel Sistema museale diocesano. La Valle di Susa nel Medioevo era solcata dalla Via Francigena del Moncenisio.

Archeologia[modifica | modifica wikitesto]

Da sempre collegamento fra le Alpi, la Valle di Susa presenta numerose testimonianze archeologiche, sia nella bassa valle, sia nell’alta valle. Cospicui resti romani rimangono nella città di Susa, antica capitale del Regno dei Cozii, mentre di epoca preromana sono diversi siti risalenti al neolitico, come il Riparo Rumiano di Vaie e la zona della Maddalena di Chiomonte.

Fortificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nella valle si collocano molteplici castelli, alcuni costruiti sin dall’Alto Medioevo per controllare il territorio e in alcuni casi l’area di strada della Valle di Susa. Tra essi spiccano per fama il Forte di Exilles e il Forte di Bramafam

Cultura materiale[modifica | modifica wikitesto]

Sono numerose le tradizioni di tipo culturale o linguistico, come ad esempio gli spadonari a Giaglione e Venaus, i simboli di fertilità denominati Bran a Giaglione e Puento a Chiomonte, i riti antichi come la cacciata dell’Orso a Urbiano di Mompantero, le maschere carnevalesche Barbuire a Lajetto di Condove, le tradizioni musicali come le Erbade a Bruzolo.

Storia del Progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del biennio 2002-2003 le associazioni culturali della Valle di Susa elaborarono la proposta di un progetto di valorizzazione territoriale integrata, denominato Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina[2]. L’idea era quella di far nascere un Progetto Integrato di Sviluppo Locale che abbinasse i restauri e recuperi del notevole patrimonio storico-artistico e naturalistico della Valle di Susa con un nuovo modello di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, configurando i monumenti del territorio come Museo Diffuso[3]. La Regione Piemonte il 17 novembre 2003 ha approvato le linee di indirizzo contenute nella Dichiarazione di intenti per la realizzazione del progetto Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina.

Obiettivi del Progetto[modifica | modifica wikitesto]

Tre i principali obiettivi da raggiungere con il Museo Diffuso:

  • Favorire la conoscenza dei beni da parte dei cittadini della Valle
  • Accrescere l’offerta culturale per coinvolgere l’intero territorio nei processi turistici
  • Collegare le iniziative turistico-culturali della Valle di Susa con quelle della Città di Torino, località emergente nel panorama delle città d’arte italiane

Adesion[modifica | modifica wikitesto]

Oltre ai soggetti promotori, hanno dato la loro adesione al Comitato di Coordinamento del progetto[4]: Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comunità Montana Alta Valle Susa, Comunità Montana Bassa Valle Susa e Val Cenischia, Città di Torino, Soprintendenza Archeologica di Torino, Soprintendenza per i Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici di Torino, Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, ATL2 Montagnedoc, Centro Culturale Diocesano, TOROC, Associazione Il Ponte di Susa, Comitato rotariano olimpico, Lions Club distretto 108 – Comitato Paraolimpiadi, Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè, Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand, Parco Naturale dei Laghi di Avigliana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tesori alpini ritrovati. Protagonisti ed esperienze di valorizzazione integrata del patrimonio artistico e culturale della Valle di Susa, Segusium, Anno XLVIII - n. 50 - Giugno 2011
  2. ^ Tesori alpini ritrovati. Protagonisti ed esperienze di valorizzazione integrata del patrimonio artistico e culturale della Valle di Susa, Segusium, Anno XLVIII - n. 50 - Giugno 2011
  3. ^ Affreschi, chiese e castelli lungo la Via Francigena, La Repubblica edizione Torino 28 luglio 2005
  4. ^ Tesori alpini ritrovati. Protagonisti ed esperienze di valorizzazione integrata del patrimonio artistico e culturale della Valle di Susa, Segusium, Anno XLVIII - n. 50 - Giugno 2011

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Affreschi, chiese e castelli lungo la Via Francigena, La Repubblica edizione Torino 28 luglio 2005
  • Tesori alpini ritrovati. Protagonisti ed esperienze di valorizzazione integrata del patrimonio artistico e culturale della Valle di Susa, Segusium, Anno XLVIII - n. 50 - Giugno 2011 - pp. 232

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito del Progetto [1]