Utente:AnnalisaCorra/CalendarioCampari

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Il calendario Campari è un calendario artistico a edizione limitata nato nel 2001 e ideato dal Gruppo Campari.

L'azienda Campari è famosa in tutto il mondo per le sue bevande, s'impone nella storia grazie al colore rosso che ha contraddistinto, fin dalle origini, la sua comunicazione. Creativi dell'arte e della fotografia hanno tradotto in immagini le caratteristiche del prodotto dell'azienda.[1]

Campari presenta il suo primo calendario nel 1900, un ritratto di donna a firma di Cesare Tallone [2], per poi, negli anni seguenti, decidere di rappresentare l'azienda attraverso manifesti artistici. Ad inizio degli anni 2000 l'approccio comunicativo del marchio ripropone l'oggetto calendario, per poter produrre nuovi contenuti correlati ad un nuovo contesto culturale, seguendo sempre i valori fondamentali del brand: passione, internazionalità, unicità e prestigio.[3]

Nel 2001 l'azienda milanese affida la diffusione dell’immagine del suo famoso bitter al Calendario Campari, realizzato con fotografie d’autore, un oggetto di classe destinato ad un pubblico selezionato, distribuito in edizione limitata, solo in 9999 copie, ma in poco tempo è diventato uno dei calendari più attesi a fine anno, un bene di lusso, collezionabile per i pochi che lo ricevono ed è un tributo al talento mondiale dei fotografi che ogni anno lo immortalano.

Il calendario Campari presenta, nel 2020, sedici edizioni, al centro dei quali è sempre il prodotto. L'obiettivo è creare un mix di colori ed oggetti per realizzare degli scatti sempre più partecipati, i cocktails e la bottiglia hanno una posizione in primo piano mentre la narrazione acquisisce sempre maggior importanza e il colore rosso, caratteristico del brand, è raccontato e contestualizzato per aumentarne il valore e il significato.[3]

I primi calendari sono nudi artistici di modelle come Ralitza Baleva o Elena Rosenkova, ma anno dopo anno si arricchisce e si rinnova e nel 2007 assume una dimensione diversa, proponendo un tema ben preciso per ogni anno, con protagonisti dive e divi del cinema, da Salma Hayek a Kate Hudson.

Dal 2017 l'azienda italiana ha rinnovato ulteriormente il linguaggio della comunicazione e dell'ingaggio, sperimentando l'online video per raccontare le caratteristiche del brand. Per le nuove campagne pubblicitarie, l’annuale celebrazione del bitter si realizza con cortometraggi diretti da registi di fama internazionale, da Paolo Sorrentino a Matteo Garrone.[4]

Edizioni del calendario

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2001: Campari calendar[5]

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La prima star protagonista realizzare il calendario Campari è la modella bulgara Ralitza Baleva, fotografata da Andrea Varani.

2002: Campari calendar[6]

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Nel 2002 il duo Magda Gomes e Marika Svensson interpretano il calendario Campari, con gli scatti realizzati da Adrian Hamilton.

2003: Campari calendar[7]

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Nel 2003 gli obiettivi di Stefano Gilera si sono concentrati tutti esclusivamente su Magda Gomes.

2004: Campari calendar[8]

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Carolina Bittencourt è la protagonista del calendario Campari 2004, realizzato da Pierpaolo Ferrari. E' l'ultimo anno in cui campeggerà la bottiglia al centro della fotografia.

2005: Campari Calendar[9]

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Nel 2005 la modella russa Elena Rosenkova è impressa da Giovanni Gastel.

2006: Campari calendar[10]

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Per il calendario del 2006, Campari ha scelto per il secondo anno consecutivo il fotografo italiano Giovanni Gastel, per catturare con il suo obiettivo Martina Colombari. Gli scatti sono basati su un sensuale, elegante e spesso ironico gioco di interpretazione dei dodici outfits vintage di Moschino, una scelta trasversale che si lega a Campari per la passione e l'emozione intrinseca dei due marchi. La bottiglia assume le stesse dimensioni della modella italiana, con un ruolo in primo piano.

2007: Hotel campari[11]

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Il calendario, visto attraverso l'obiettivo del fotografo Mario Testino, raffigura un luogo magico dove tutto può accadere, dove Salma Hayek è protagonista in vignette seduttive.

2008: Campari tales[12]

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Il Calendario 2008 è un glamour e patinato libro di storia in cui Eva Mendes è catturata dall'obiettivo di Marino Parisotto. Dodici fiabe immerse in paesaggi onirici irreali e ricchi di potenza narrativa.

2009: Club Campari[13]

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Il Calendario 2009, fotografato da Mario Testino, è un luogo di puro divertimento, portato in vita dall'attrice Jessica Alba e prendendo inspirazione dai più esclusivi club: divertenti, cosmopoliti e sociali.

2010: Campari Milano[14]

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L'undicesimo calendario Campari, fotografato da Simone Nervi, si esprime attraverso la città di Milano. In questa serie di teatrali immagini, il brand italiano e la città lombarda vivono nell'interpretazione di Olga Kurylenko in alcuni dei luoghi più simbolici per gli aperitivi.

2011: The red affair[15]

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Il calendario fotografato da Michel Comte racconta l’intrigante storia di un intenditore d’arte interpretato da Benicio Del Toro. Per la dodicesima edizione del calendario, Campari ha avuto un approccio unico, prendendo ispirazione dal potere del cinema, cercando di catturare il pubblico attraverso una coinvolgente e intrigante storia cinematografica raccontata attraverso una serie di fotografie.

2012: It's the end of the world baby![16]

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Dimitri Daniloff fotografa Milla Jovovich nel calendario Campari 2012 prendendo inspirazione dalle credenze legate alla fine del mondo, dando uno sguardo positivo ed energico alle teorie apocalittiche, presentandole visivamente in una serie di potenti e stimolanti fotografie, con scenari ispirati alla cinematografia moderna, dalle origini mitologiche e bibliche.

2013: Kiss superstition goodbye[17]

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Il calendario Campari 2013 mostra il significato enigmatico e magico del numero 13 con vividi scatti delle mistiche superstizioni. Un viaggio visivo catturato dalla fotografa Kristian Shuller, che dirige la star spagnola Penelope Cruz.

2014: Worldwide celebration[18]

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Campari celebra il 2014 con dodici mesi fotografati da Koto Bolofo, scoprendo passioni e stili in tutto il mondo attraverso le festività più intriganti del pianeta, un viaggio globale di scoperta accanto a Uma Thurman.

2015: Mythology mixology[19]

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Immaginario onirico del 2015 che raffigura aneddoti, storie e curiosità poco conosciute dietro ogni ricetta Campari. Dal classico cocktail Negroni al Campari orange, il calendario esplora e celebra le ricette rappresentate dalla fotografa Julia Fullerton-Batten, con protagonista l'attrice francese Eva Green.

2016: Bittersweet campaign[20]

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Il tema della campagna Bittersweet per il calendario Campari 2016 è catturato da Michelangelo di Battista, mentre Kate Hudson incarna e personifica le due anime di Campari, interpretando i ruoli di due diversi candidati: uno che promuove l'amarezza accattivante e l'altro che sostiene una dolcezza più sottile e intrigante.

  • Solo nel calendario Campari 2006 vi è come protagonista una modella italiana, Martina Colombari.
  • Solo una edizione ha un protagonista maschile, quella del 2011, con l’interprete Benicio Del Toro.[21]
  • Nel 2010 con il calendario "Campari Milano", il brand italiano festeggia i suoi 150 anni.[22]
  • Nel 2015 il calendario Campari è protagonista nella galleria Campari di Milano. Lo spazio propone l’esposizione di opere d’arte tra cui le foto del backstage, realizzate dal fotografo Francesco Pizzo, durante lo shooting della "Bittersweet campaign" del calendario Campari 2016.[23]
  1. ^ Bandiera, Bonotto, Bellami, Pubblicità: manuale imperfetto, pp. 98 - 99
  2. ^ Guido Crepax e Franz Marangolo, 150 anni di storia Campari 1860 - 2010, 2010, p. 1.
  3. ^ a b Bandiera, Bonotto, Bellamio, Pubblicità: manuale imperfetto, p.105
  4. ^ Daniela Basile, Campari oltre il calendario, in Largo Consumo, n. 6, 2018, p. 28.
  5. ^ Calendario Campari 2001, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  6. ^ Calendario Campari 2002, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  7. ^ Calendario Campari 2003, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  8. ^ Calendario Campari 2004, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  9. ^ Calendario Campari 2005, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  10. ^ Calendario Campari 2006, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  11. ^ Hotel Campari, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  12. ^ Campari Tales, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  13. ^ Club Campari, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  14. ^ Campari Milano, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  15. ^ The Red Affair, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  16. ^ It’s the end of the world, baby!, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  17. ^ Kiss Superstition Goodbye, su Campari. URL consultato il 14 agosto 2020 (archiviato il 14 agosto 2020).
  18. ^ Worldwide celebretion 2014, su Campari. URL consultato il 28 maggio 2020 (archiviato il 28 maggio 2020).
  19. ^ Mythology mixology 2015, su Campari. URL consultato il 28 maggio 2020 (archiviato il 28 maggio 2020).
  20. ^ Bittersweet Campaign 2016, su Campari. URL consultato il 28 maggio 2020 (archiviato il 28 maggio 2020).
  21. ^ Raffaella Oliva, Sognavo un triangolo, è finita con un Campari, in Corriere della sera, 22 ottobre 2010 (archiviato il 25 agosto 2020).
  22. ^ Calendari 2010: Olga Kurylenko per Campari, su MyBlog. URL consultato il 25 agosto 2020 (archiviato il 25 agosto 2020).
  23. ^ Il Calendario Campari protagonista dell’ultimo Campari Wall del 2015, su Vini company. URL consultato il 16 agosto 2020.
  • Giovanna Bandiera, Francesca Bonotto e Sofia Bellamio, Pubblicità: manuale imperfetto. Analisi, riflessioni e storie emblematiche sul mondo dell'advertising, Venezia, libreriauniversitaria.it, 2017, ISBN 8862929226.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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[[Categoria:Prodotti editoriali]] [[Categoria:Gruppo Campari]]